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Non è difficile trovare una soluzione, è inutile!

di mauro cereser

Non è difficile trovare una soluzione, è inutile… siamo alle prese con la solita Italia di mezza estate (non che nelle altre stagioni sia migliore…), non si trova l’accordo sulla legge elettorale, non si trova l’accordo sull’immunità dei parlamentari, cosa che, detta alla napoletana “è ‘na munnezza”, il mercato del lavoro, giovanile e non, continua ad essere in crisi , e siamo di fronte all’ennesima tirata d’orecchie della nostra cara Europa per l’ennesima infrazione.
Trovare una soluzione è inutile, perché non c’è la reale volontà di farlo, non si vuole emanare una legge elettorale che permetta realmente ai cittadini di esprimere il loro consenso perché forse non permetterebbe di mantenere lo status quo, anche se poi sarebbe necessario che i cittadini andassero a votare e non ignorassero l’unica (magari effimera ma unica) possibilità che hanno di dire la loro. Ma tanto che senso ha votare? Poi i nomi sono sempre gli stessi e anche se cambiano fanno sempre le stesse cose…
Ecco, appunto, si potrebbe dire che gli italiani non vanno a votare perché non hanno fiducia in una classe politica che da troppi anni, probabilmente prima di Berlusconi, li prende in giro e non è disposta a fare gli stessi sacrifici che pretende da loro… Ecco, appunto, si potrebbe dire che le cose non cambiano perché gli italiani non vanno a votare, le percentuali del voto delle ultime consultazioni lo stanno a dimostrare: è solo perché erano tutti dei fine settimana pieni di sole che era più piacevole trascorrere in spiaggia?
Le cose non cambiano perché non si vota e non si vota perché tanto le cose non cambiano… E’ nato prima l’uovo o la gallina?
Perché votare se poi coloro che votiamo fanno ciò che vogliono in barba alla legge e non vengono puniti? Forse dovremmo ripensare a ciò che è scritto nei tribunali: “La legge è uguale per tutti”… Mah… il nostro è un paese non c’è la certezza della pena, ma la pena è una certezza di libertà e impunità, dove se le carceri sono troppo piene si dà un colpo di spugna e si aprono i cancelli, ovvio che poi sia un paese dove venire a delinquere. Non dico di prendere esempio dalla Cina, dove anche solo l’idea di visitare le prigioni ti fa passare definitivamente la voglia di commettere reati, ma in America? Bernard Madoff è in prigione nonostante i suoi 76 anni, esattamente la stessa età di Calisto Tanzi, probabilmente un ritorno ai lavori forzati, magari in piena vista non sarebbe male. Che, poi, per poter arrestare una parlamentare sia necessario chiedere il “permesso” a quelli che fanno il suo stesso lavoro, è un paradosso tutto italiano, ma questa è la democrazia, il cosiddetto governo del popolo, che ci ha portato ad avere il terzo capo di governo consecutivo non votato dal popolo, ma incaricato dal capo di Stato… negli anni passati si chiamava dittatura.
Si delinque perché non c’è lavoro, perché si fa fatica ad arrivare a fine mese, e, effettivamente molte attività sono in crisi, per esempio un barbiere quanto riesce a portare a casa a fine mese? O un elettricista? Chissà se i dipendenti della Camera o del Senato hanno le stesse difficoltà…
L’Italia è una repubblica DEMOCRATICA fondata sul LAVORO. La democrazia prevede che si vada a votare per eleggere dei rappresentanti che, appunto rappresentino il nostro pensiero, allora perché quando questi rappresentanti cambiano schieramento non sono obbligati a dimettersi, visto che non rispecchiano più il pensiero che rappresentavano quando sono stati eletti? Quanto a lavorare poi…
L’Europa ci tiene sotto controllo ed è pronta a puntare il dito contro ogni minima mancanza o errore da parte della nostra amministrazione, magari fossero così vigili, attenti e pronti anche quando si tratta di intervenire per affrontare il problema dei migranti dal Nord Africa…
Ciliegina sulla torta la trattativa Alitalia – Ethiad… già una volta ci siamo lasciati scappare KLM (per loro fortuna), questa è solo l’ennesima, e purtroppo non ultima, volta in cui lo stato si dimostra incapace gestore d’azienda. L’Alfa Romeo non era solo un caso…
Dovremmo fare sentire un po’ di più la voce della protesta e non lamentarci solo al bar davanti ad un caffè, per poi accettare tutto passivamente nascondendoci dietro un “…tanto non si può fare niente, le cose sono così e non si possono cambiare…”
Ma, d’altronde, cosa dicevo prima? Non è difficile trovare una soluzione: è inutile!

Mauro Cereser

Lettera pubblicata il 30 Luglio 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Politica - Riflessioni

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