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Mi sposo ma penso sempre a lui

di

Mi sembra di vivere in un clichè, dopo 8 anni di convivenza in cui io e il mio futuro marito abbiamo avuto momenti meravigliosi e altri orribili ma coraggiosamente affrontati e superati, ci sposiamo , abbiamo avuto due figli meravigliosi, una bimba di 5 anni e il nuovo arrivo di 7 mesi, sembrano usciti dalle pubblicità della Chicco per la bellezza che entrambi possiedono! Abbiamo una casa di proprietà , viviamo quello che sembra essere la famiglia da sogno, eppure, eppure, circa due anni fa io l’ho tradito ! Da quel momento non c’è un giorno in cui io non pensi a lui, è entrato nel mio sangue, ho confessato tutto a lui dopo un anno di agonia e di bugie e di sensi di colpa, sono stata perdonata, apparentemente ! Ma la mia testa è invasa da quest’uomo che eppure è stato crudele con me, un poco di buono, molto più grande di me, 25 anni di differenza! Eppure così bello, le donne lo guardano ancora, io ne ero ammaliata, non riesco a guarire da questa presenza opprimente, lui non c’è ma è dovunque, ho il cuore a pezzi, ogni tanto sono tentata dal chiamarlo ma mi freno, ho paura, è possibile che il cuore sia più forte della testa? E’ IL tenero affetto che provo per il mio futuro marito non potrà più divenire amore passionale? Le incombenze dei figli ci hanno per sempre separati? Sono così triste vorrei riuscire a controllare tutto ma non ci riesco e neanche posso chiedere aiuto, questa è la vera punizione per chi si perde nel tradimento.

Lettera pubblicata il 21 Marzo 2022. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 24 commenti

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  1. 1
    William -

    fossi nel tuo povero e cornuto marito ti sbatterei a calci in culo fuori di casa all’istante!!!

  2. 2
    Schizoide -

    Nasconditi sotto la sabbia traditrice

  3. 3
    Golem -

    Non colpevolizzarti oltre il dovuto, il tuo non è un caso raro, che nasce da istanze che sfuggono alla ragione. Da una parte c’è tuo marito, la sicurezza e la serenità che pur apprezzate rientrano in una routine prevedibile e quindi “noiosa”, e dall’altra nell’illusione delle emozioni che dà una nuova storia, che ti muove tutta quella passione “ormonale” che attinge all’istinto riproduttivo femminile, e alle presunte doti che si intravedono in “certi” uomini, che smuovono quell’istinto. Se poi queste emozioni sono accompagnate dall’incertezza e la crudeltà, come nel tuo caso, la storia “vi” diventa irresistibile. Purtroppo però il tuo desiderio è alimentato dalla fantasia che magnifica una relazione oltre quella che sarebbe la realtà se diventasse concreta, perché se i ruoli marito-amante si invertissero ricadresti nella stessa routine, puoi giurarci.
    Ti auguro di capire che quell’altro non è amore, ma illusione d’amore. L’amore VERO si fa nella realtà, giorno dopo giorno. L’altro è solo il sogno d’amore, e i sogni si sa quando finiscono. All’alba.

  4. 4
    rossana -

    Duna,
    ho riletto, a volo d’uccello, le tue precedenti lettere, ritrovando, con piacere, la tua capacità di comprendere e rispondere a Rossella, che tanto mi manca…

    Se vuoi, rispondi a te stessa a queste domande:
    1) “è possibile che il cuore sia più forte della testa?”
    2) “IL tenero affetto che provo per il mio futuro marito non potrà più divenire amore passionale?”

    Alla 1a, secondo me, la risposta non potrà che essere soggettiva. Soprattutto tenendo conto che l’uomo che te la pone ha aspetti troppo controversi perché tu possa accordargli piena fiducia.

    Per la 2a, dal mio punto di vista, se all’inizio dell’unione il rapporto con il tuo compagno è stato passionale, temo che non potrà più ritornare tale, essendosi consumato o diluito nella quotidianità.

    Il tuo percorso di crescita emotivo sembra essersi ingarbugliato, facendoti provare “dopo” quello che avresti dovuto sperimentare “prima”, magari anche solo per potertelo poi lasciare alle spalle, preferibilmente senza rimpianti.

  5. 5
    rossana -

    Segue per Duna

    In natura, senza gli aggiustamenti imposti dalla civilizzazione urbana, era da considerarsi particolarmente fortunato il rapporto di coppia che reggeva fino all’età dell’iniziale autonomia del figlio, che si aggirava sui sei anni.

    Anche per l’innamoramento standard attualmente si valuta una durata media di sei anni. Il resto è reciproca volontà d’impegno, rispetto dei patti, senso di responsabilità e del dovere nei confronti dei figli e, in casi fortunati, ammirevole amicizia, adempimenti sessuali inclusi.

    All’età di 37 anni forse per te è ancora presto per entrare nell’ottica che l’amore libero, del tutto disinteressato (quello che non si sa né perché né come nasce, né dove vuole o potrà andare) nell’esistenza umana ha di solito la breve durata di una fioritura primaverile.

    So di non aver scritto niente di nuovo. Preferisco aiutare ad analizzare situazioni piuttosto che offrire orientamenti. Unico avvertimento: attenzione a quanto può essere prevalentemente sesso o voglia di cambiamento.

  6. 6
    Duna -

    Caro Golem, ultimamente mi ritrovo a guardare il mio futuro marito con una nuova ammirazione , l’ho visto trasformarsi sempre di più nel padre di famiglia che lavora per mantenere il benessere di tutti e che rinuncia ogni tanto a qualcosa per aiutare la sua compagna affaticata dalla prole, io so benissimo che tutte queste cose non potrei mai trovarle nell’altro , anche se lui nella fase iniziale del love booming si dipingeva come l’uomo protettivo e perfetto , siamo lontani anni luce da quest’immagine, infatti l’altro è già padre ma non ha mai partecipato alla crescita di suo figlio , lascio’ la moglie quando suo figlio era lattante per fare Dio solo sa cosa in Perù, io sono consapevole di ogni cosa , e proprio questo mi atterrisce ! La sua biografia dovrebbe bastare per cancellare in un attimo questa malsana attrazione per lui è invece ….

  7. 7
    Duna -

    Cara Rossana, ti rispondo alla mia stessa domanda 🙂 :
    Il cuore è più forte della testa ? In questo caso no, io riesco a non vederlo e a non contattarlo nonostante vorrei, mi basterebbe anche solo vederlo una volta per ridimensionarlo e cancellarlo dalla mia mente ma so che sarebbe la fine per me e per tutto quello che ho fatto finora .
    Cosa dire della passione tra me e il mio futuro marito ? Per ora manca del tutto , eppure è un bell’uomo e ci siamo amati tantissimo ! Non sento il suo desiderio per me , cosa che invece sentivo fortissima nell’ altro e per ora io non mi accendo più quando lui mi tocca , spero sia dovuto alla mia stanchezza estrema dovuta al crescere un neonato e badare a un altra giovane bambina ma dentro di me so benissimo che c’è dell’altro .

  8. 8
    Golem -

    Duna, io ho vissuto un problema simile al tuo con la mia amata moglie, con un suo ex -il primo, quello dell’inizio della sua sessualità “applicata”- che non l’ha mai ricambiata, e che definire una nullità è eufemistico, eppure le era rimasto nel sangue come un virus. Una specie di “icona amorosa” indipendente dal resto e, evidentemente, “al di sopra” di tutto e di tutti. Un sogno amoroso insomma, che però stava logorando un rapporto fatto di VERO amore. Sono stato io a volerci vedere chiaro, e a iniziare con lei un lungo percorso di chiarimenti che contemplava anche la possibilità di una separazione. Invece lei ha capito quanto aveva mitizzato quella figura indipendentemente dal valore della persona, ma solo perchè rappresentava potenzialmente un sogno adolescenziale che con il primo amore “doveva” realizzarsi. Oggi, dopo dieci anni da quei momenti, siamo una coppia felice e realizzata, che ha ha capito che l’amore si “costruisce” nella realtà, giorno per giorno, e che i “sogni d’amore” sono per gli adolescenti. L’amore vero è roba da adulti.

  9. 9
    MisterT -

    Duna ti avra sco.... e fatto godere come il tuo maritino non ha fatto mai e questo ti ha fatto perdere la testa…la veritá alla fine è solo questa 😉

  10. 10
    rossana -

    MisterT,
    SE anche fosse solo quello il motivo dell’inquietudine di Duna, non mi sembra che sarebbe da sottovalutare, soprattutto per una donna di 37 anni.

    Non è forse quello del piacere il “debito” del maschio umano nei confronti della sua femmina? Non è forse l’appagamento sessuale di coppia una delle più pregnanti differenze fra vivere e vegetare? Sia per gli uomini che per le donne comuni.

    Fermo restando che ogni scelta fa capo al proprio temperamento e alla propria visione di vita, quasi tutto il resto è quotidianità, sotto l’egida sociale, che negli ultimi decenni si sta un po’ indebolendo…

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