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Mondo del lavoro in Italia: non laureatevi in ingegneria!

di Daniel85
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Aprile 2012. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 387 commenti

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  1. 71
    Giuseppe -

    Anche io mi sono laureato in Ingegneria e confermo quanto detto nella suddetta lettera. Personalmente tra tirocini, stage e collaborazioni sono stato 2 anni in Terna SpA e quando era giunta l’ora dell’assunzione mi hanno lasciato in mezzo alla strada per assumere uno dei tanti raccomandati che stanno in Terna SpA che credo gli spetti il premio per azienda assolutamente non meritocratica.

  2. 72
    ? -

    Per accedere a Ingegneria non è previsto un test di lingua italiana, direi.

    “mi hanno lasciato in mezzo alla strada per assumere uno dei tanti raccomandati che stanno in Terna SpA che credo gli spetti il premio per azienda assolutamente non meritocratica”.

    Che dirti….,mi viene in mente un semplice: “Tu speriamo che te la cavi…”

  3. 73
    stefano -

    Sono d’accordo con l’autore dell’articolo. Io sono in possesso di laurea triennale in ingegneria meccanica o meglio il vecchio diploma universitario. Addirittura per parecchi anni prima della riforma Gelmini sull’università siamo anche stati esodati nel senso che non eravamo niente , nè laureati nè diplomati pensate un po’ voi che razza di paese è questo. Comunque, tornando al discorso voglio dire che laurearsi in igngegneria meccanica in Italia è sprecato perchè si possono rangiungere lo stesso posti di livello nelle tante piccole e piccolissime aziende esistenti anche da periti, anzi è persino meglio essere solo periti poichè si è più versatili e non ci si fascia la testa ripensando a tutti gli anni spesi a studiare cose per lo più inutili.Io in 12 anni di lavoro ho dovuto cambiare 4 aziende e non è finita qui, adesso sono in disoccupazione dopo l’ennesima chiusura aziendale. A cosa è servito ingegnereia, non sto meglio di amici miei che hanno solo la terza media ….quindi? Non dico di non andare all’università ma di scegliere facoltà che danno una carriera certa come medicina, o altre comunque con uno sbocco statale dove si è certi di fare carriera e prendere sempre lo stipendio. Saluti

  4. 74
    Davide -

    …non posso che confermare ciò che Daniel 85 scrive..purtroppo sono un ing.meccanico ormai 41enne precario da 5 anni circa dopo un licenziamento inflitto nel 2008 come una gogna( vergognoso); purtroppo l’Italia è una repubblichetta delle banane, chi trova lavoro non deve necessariamente “sapere” , basta che sappia usare bene la lingua e per quanto riguarda le donne..anche altro..ahimè…italietta…

  5. 75
    Marco -

    Salve, io sono ingegnere elettronico laureato nel 2006.a dire il vero, ho cambiato 5 lavori… Forse all inizio non sapevo neanche cosa cercassi veramente . Ho fatto il commerciale , ho fatto programmazione, ho fatto gestionale, e ora mi trovo a fare automazione. In ogni campo ho fatto gavetta, sudato , e i risultati sembravano arrivare… Ma non trovavo la crescita, non trovavo il riconoscimento del titolo, l l’umiltâ diventava servilismo… 7 anni di studio per svitare bulloni sono abbastanza che dite?il tempo passa ma la tua posizione è pari a chi da 20 fa le stesse cose con il diploma… Io vorrei fare di più , imparare di più … Non credo le aziende siano pronte a valorizzare il lavoro degli ingegneri soprattutto se alle prime armi, ma piuttosto a sostituire una generazione di mediocri periti con le nuove leve laureate. tristezza.

  6. 76
    Leonida -

    Purtroppo è la verità ma solo in parte. Sono laureato in ingegneria a pieni voti a Padova. Ho un dottorato di ricerca. Ho 12 anni di esperienza lavorativa. Sono a casa senza lavoro. A mio nipote che tre anni fa mi chiese consiglio lo invitai a non iscriversi ad ingegneria. Domani si laurea alla triennale ma continuerà per gli altri due. Non so proprio cosa dirgli domani. L’Italia è ormai un deserto ma i soliti pochi vivono nel lusso sfrenato. Quanto ancora dovremo sopportare?

  7. 77
    Paolo -

    In ingegneria non ce lavoro…peggio se liberi professionisti! L’italia è la repubblica delle banane. Oggi non vale la oena studiare se non per cultura personale. L’italia non vale nulla!!!

  8. 78
    Lino -

    cari giovani colleghi, ho già detto la mia in precedenza, su questo forum, ma poiché mi è pervenuta una nuova mail sull’argomento, ho letto alcuni nuovi commenti per curiosità: è indubbiamente uno sfacelo. Ma questo è lo specchio della nazione, cari ragazzi. Siamo falliti (per dirla alla Grillo, ma purtroppo è così anche senza Grillo)e pertanto non dovete pensare che il vostro titolo vi preservi da cocenti ed atroci delusioni. Semplicemente queste qualifiche(e tante altre)non servono, non c’è tempo per “insegnare” e per far crescere i giovani ingegneri, ma non c’è neppure il denaro per farlo. Ma è così per tutte le facoltà. Un esempio? Mia figlia (ora trentenne) si è laureata 5 anni fa a Pisa in Enologia, dopo una quasi laurea in altra facoltà (Biotecnologie), bene si è accorta (a sue spese) che in Italia alle donne è difficilmente permesso fare l’enologa (salvo e forse, per qualche sporadico posto in un laboratorio di una grande azienda vinicola del nord) All’estero era molto più facile. Però doveva andar via, lontano. Lontano dalla sua casa, dagli affetti, dagli amici, dalle sue cose: non l’ha fatto, ha rinunciato ed oggi ha un negozio (comprato da mamma e papà) di articoli per party, organizza eventi, bigiotteria, bomboniere ed altro. Si è accontentata? Boh! Ma non aspettatevi molto altro da un’Italia ormai quasi deindustrializzata. Purtroppo servono idraulici (e tra un po’ neppure quelli)ma non ingegneri e neppure dottori, magari infermieri (sia pure laureati) e meglio i portantini ed autisti. E poi badanti ed assistenti: ma con una popolazione sempre più anziana, chi può servire?(sia pure con le magre entrate?) Forse un’ingegnere badante.
    Non voglio abbattervi ancora di più, ma l’amara verità è questa. La nostra laurea di 40 anni fa aveva un valore (specie se eravamo “svegli” e volenterosi ed “audaci”)ma eravamo relativamente pochi, in un’Italia in crescita, con l’industria e la “speranza tecnica” a 1000, oggi non può essere più così

  9. 79
    marco m -

    Ho 30 anni e sono laureato in ingegneria. Vivo e lavoro in una cittá di un paese estero civile, dove la qualitá della vita ed i servizi sono eccezionali.
    Con 1500eur al mese mi pago vitto, alloggio, auto e spese varie di ottimo livello.
    Lavoro 35 ore alla settimana, 27gg di ferie all’anno pagate.
    Guadagno circa 3500eur al mese netti, piú un extra 10% mi viene versato in un fondo pensione privato, piú assicurazione medica, palestra e pranzi gratuiti.
    Non sono un genio ne un fortunato, sono uno dei tanti che qui ci vivono e lavorano onestamente.
    Voi restate pure in Italia a pagare I debiti creati negli ultimi 40 anni da politici, banchieri, mafiosi e corrotti.
    Auf Wiedersen

  10. 80
    Nicola -

    Io ho 21 anni diplomato come meccanico con 90/100 attestato di inglese e attestato FERRARI preso a Maranello… Mi giro tutte le officine della zona anche oltre e mi sento dire io non privilegio i giovani io non o tempo per insegnare il mestiere io son felice che ai l attestato Ferrari ma quante ne vedi in mezzo alla strada o qui a riparare? Fatto sta che un officina mi tenne in prova 5 giorni e la Fiat punto 1.3 MTJ per cambiare la frizione impiegai quasi 2 ore cosa che poche persone fanno il titolare notato questo cambiò versione sei bravo meriti una paga molto più alta io non posso dartela quindi scarso non va bene bravo neanche se mi chiedono che esperienza o dovrei dire dei 6 o 7 anni che o lavorato in nero tra estate e pomeriggio dopo la scuola questa e l ITALIA

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