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Mondo del lavoro in Italia: non laureatevi in ingegneria!

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Lettera pubblicata il 17 Aprile 2012. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 387 commenti

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  1. 341
    Ing. -

    Maria Grazia, i curriculum vengono letti eccome.
    Se l’azienda o lo studio tecnico cerca personale.
    Se cercano un ingegnere civile arriveranno decine (se non centinaia di curriculum).
    Quindi la probabilità di essere scartati è alta senza anni di esperienza.
    Architettura e ingegneria civile/ambientale sono carta straccia ormai.
    Se la passano meglio i meccanici (i più richiesti), seguono gli informatici ed elettrotecnici.

    Ci sono corsi che valgono poco e nulla per sovrabbondanza di laureati:
    – giurisprudenza
    – psicologia
    – sociologia
    – lettere
    – filosofia
    – beni culturali
    – scienze della comunicazione
    – architettura e ingegneria civile
    – ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni

    Diciamo che un buon 80% delle lauree vale poco senza esperienza lavorativa.
    Il tessuto produttivo italiano è composto da aziende di piccole dimensioni che hanno bisogno per lo più di periti, ragionieri e operai qualificati che sanno fare tre cose in croce ma bene.

  2. 342
    maria grazia -

    Ing., io ritengo invece che le aziende tenderanno sempre meno ad assumere dipendenti fissi, preferendo appoggiarsi, quando serve, a figure di supporto esterne ( possibilmente munite di partita IVA ) in un’ ottica di partnership collaborativa. o almeno, questa è la mia sensazione in base alla mia esperienza personale di ricerca di un lavoro. Queste figure, oltre ad essere autonome, dovranno saper rispondere alla perfezione alle esigenze più attuali delle aziende in termini di competenze. Quindi non si tratterà più di avere il “titolo giusto”, ma più che altro si tratterà di sapere fare esattamente ciò che la società committente ti richiede in quel momento. La maggior parte dei candidati questo non lo ha capito. Ed è per questo che c’è sempre più distanza tra domanda e offerta, e sempre meno attenzione – checchè se ne dica – alla lettura dei curricula.. ( al plurale si scrive così.. )..

  3. 343
    maria grazia -

    ..Rimango della mia idea: un video o un podcast sono più incisivi, richiedono meno tempo e meno impegno per essere consultati e ti permettono di distinguerti da tutti gli altri.
    Il panorama che ho descritto può sembrare “inumano” per chi si basa ancora sui vecchi schemi, me ne rendo conto. Ma piaccia o non piaccia il mondo va in questa direzione.
    Laurearsi in giurisprudenza non è affatto inutile come si pensa. E’ vero che in giro di avvocati ce ne sono tanti. Ma non ci sono molti avvocati CHE SANNO FARE IL LORO MESTIERE, che sono adeguatamente preparati e al passo coi tempi. Anzi direi che questi sono PERLE RARE. chi è in procinto di scegliere il percorso di laurea ne tenga conto.
    per il resto, concordo con il tuo elenco.

  4. 344
    Ing. -

    Nella mia zona sono molto richiesti i periti e gli ingegneri meccatronici.
    Molte volte non serve nemmeno compilare un curriculum.
    Sono le aziende che li cercano agli istituti superiori o all’università.
    La partita IVA serve solamente per i civili i quali a tutti gli effetti sono dipendenti mascherati.
    Questo fa abbassare notevolmente il costo del lavoro.
    L’escamotage deriva dalla sovrabbondanza di forza lavoro.
    Basterebbe cambiare le leggi.
    Eliminare ad esempio la possibilità per uno studio tecnico di commissionare il lavoro a un tecnico dotato di partita IVA.
    O ha dei dipendenti assunti con regolare contratto oppure che rinunci alla progettazione dichiarando di non avere le adeguate competenze o non sufficiente personale.
    Il libero mercato in ambito progettuale è stato un totale fallimento. Quindi occorre reintrodurre dei tariffari.
    E uno stipendio adeguato.
    Non meno di 2.000 euro per un neoassunto. Altrimenti si svaluta tutta la categoria.

  5. 345
    Yog -

    Maria Grazia, dipende dalle aziende. Alcune hanno il proprio sito e richiedono la compilazione di un loro form, altre rimandano al curriculum UE, altre sono disorganizzate e non danno indicazioni.
    Se una ha la quinta di seno e un bel viso, potrebbe effettivamente mandare un video, però di sto passo le selezioni finirà che le faranno su You Porn (con risultati che potrebbero poi essere migliori del previsto, attenzione).

  6. 346
    TheQ. -

    Buongiorno… ma veramente c’è chi crede che un video od un podcast ti distinguano dalla massa?!
    Arrivano 50 curriculum (certi studi ne ricevono 50 al giorno). Faccio cerca la caratteristica che mi interessa, riduco da 50 a 10 candidati, guardo approfonditamente mi cv, mi riduco a 3/5 persone per il colloquio.
    Arrivano video o podcast da 50 candidati. Devo estrapolare le notizie da 10 min di video a testa, fanno 500 minuti da visionare. Avvio il video, valuto l’aspetto, riduco a 10. Mi trascrivo cosa dicono solo 10 e compilo la scheda, ho già perso troppo tempo…

    Gli ingegneri si sono dati alla liberalizzazione selvaggia ed ora quelli che hanno contratti ne traggono i profitti, quelli che non hanno contratti lavorano dalle 10 alle 18 ore al giorno e spesso fanno 2/3 lavori, o gestiscono un BandB che dá loro un fisso mensile. Sì conosco anche ingegneri che fanno gli operai, non sono iscritti all’albo perché la formazione continua è un salasso e fanno commesse quando capitano.

  7. 347
    Angwhy -

    Beh,diciamo che un ingegnere gia si presume che sia una persona qualificata,io parlo degli altri,e, come ho gia detto altre volte penso che non avrei mai lavorato senza una qualche conoscenza,che detto cosi puo far storcere un po il naso,ma in realtà parlo di conoscenze anche assolutamente superficiali,necessarie pero ad ottenere un colloquio o un periodo di prova.poi è arrivato internet e la moda dei CV che sono solo una perdita di tempo nonche una grande presa per i fondelli e una truffa,quindi per me,capitolo chiuso.

  8. 348
    maria grazia -

    Ing. tutte cose assolutamente condivisibili quelle che hai scritto. Peccato però che un’ IVA al 22%, un’ imposta complessiva del 70% sul ricavato d’ impresa, e un costo del lavoro che ammonta al 46 e passa % per assunzione, la vedo un pò dura… Se la situazione resta questa, a rimetterci purtroppo saranno sempre i lavoratori.

    Yog tutto può essere 🙂

  9. 349
    Ing. -

    Maria Grazia,

    quando mi sono laureato nel 2004 ho visto subito l’andazzo negli studi tecnici.
    Ho fatto un mese presso uno studio ma me la sono data a gambe levate.
    La crisi nell’edilizia non c’era ancora eppure lo sfruttamento delle persone negli studi era visibile.
    Secondo il mio punto di vista se un professionista ha bisogno di un dipendente (ingegnere) lo paga adeguatamente.
    False partite IVA e contratti da 800-1000 euro al mese sono scandalosi.
    Non puoi pagare di più un dipendente?
    Ok, allora. Arrangiati a disegnare con il CAD o a fare i calcoli dei cementi armati.
    Per fare gli schiavi c’è sempre tempo e dovrebbe essere l’ultima opzione possibile, non la prima.

  10. 350
    maria grazia -

    TheQ. magari non tutti valutano con i tuoi stessi criteri, magari c’è anche chi predilige una presentazione ad effetto, anche divertente e originale, rispetto al classico tracciato nero su bianco che sciorina il tipo di formazione e di esperienze lavorative. Per quello che ne so le selezioni a mezzo video stanno prendendo piede e stanno sostituendo piano piano quelle a mezzo cv. Un motivo ci dev’essere.
    Un altro stratagemma può essere quello di inviare un’ email un pò irriverente ma che cattura l’ attenzione del destinatario. Sembra incredibile ma la gente è difficile che non ti presti attenzione quando viene “punzecchiata”, seppur garbatamente. Dovete però dimostrare anche molta competenza se volete che vi prendano sul serio, e dovete avere la certezza che il messaggio arriverà esattamente alla persona che fa le selezioni per assumere. Se ad esempio la email la leggerà la segretaria, sicuramente verrà cestinata..

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