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Lavorare in famiglia

Ho il diploma di istituto alberghiero e fino ad un anno e mezzo fa lavoravo in un bar: la passione della mia vita.
Poi ho conosciuto il mio attuale ragazzo e, avendo deciso di convivere, ho dovuto lasciare il mio adorato lavoro a causa degli orari completamente sballati che conducevo e che ci costringevano a trascorrere pochissimo tempo insieme.
Visti i tempi di crisi e di difficoltà a trovare lavoro, ho preso posto nell’azienda familiare, fondata da mio padre 20 anni fa ed ora a conduzione di mio fratello che ha 31 anni (io ne ho 21).
Sapevo che lavorare in famiglia avrebbe sicuramente avuto i suoi contro, ma mi aspettavo anche altrettanti pro che, lavorando in famiglia si danno per scontati: primo in assoluto l’assunzione che dopo un anno e 3 mesi non è ancora avvenuta.
Cioè, io lavoro nell’azienda della mia famiglia senza stare in regola.
Quando poi arrivano ragazzi a lavorare e neanche un mese dopo vengono regolarizzati.
Ma fosse solo questo!!!
Noi offriamo servizi al pubblico in base ad un contratto che il cliente ha con noi e quindi il mese di Agosto non possiamo lasciare i nostri clienti senza assistenza tutto il mese.
Abbiamo una segretaria che si occupa di ciò e che giustamente il mese di Agosto ce l’ha di ferie.
E prima che arrivassi io al telefono il mese di agosto rispondevano gli operai, che hanno le ferie a rotazione e quindi in ufficio il mese di agosto c’è sempre qualcuno.
Poi c’è la cognata di mio fratello che in pratica occupa il mio posto, quello che sarebbe dovuto essere mio e che probabilmente non lo sarà mai perché la signorina è troppo intelligente per andarsene di qui.
Fa la contabile, la mattina non lavora, in pratica lavora 2 ore al giorno ed ha anche il mese di Agosto di ferie.
Prima che arrivassi io, per non lasciare i nostri clienti senza assistenza, veniva messo a disposizione un cellulare al quale rispondevano direttamente gli operai ed andavano a servire il cliente.
Invece, da quando sono arrivata io, il cellulare non viene più messo ed io sono costretta a stare metà del mese di agosto in ufficio, quando poi prima non ce n’era bisogno.
La mia domanda è: se proprio deve starci una di noi perché non ci rimane la signorina contabile visto che tutto l’anno lavora 2 ore al giorno, sta in regola e prende più di me?
Perché devo starci io che fondamentalmente sto in casa mia, lavoro tutto l’anno mattina e sera e percepisco 600 euro al mese a nero?
A volte non mi sembra di lavorare in famiglia, cioè come non percepivo prima i contributi, non li percepisco neanche adesso, e come prima il mese di agosto sgobbavo tra tazzine e cornetti, ora non è cambiato niente.
In definitiva io in casa mia vengo trattata peggio degli estranei che stanno in regola, percepiscono un buon stipendio ed il mese di agosto vanno in vacanza ed io non posso permettermi neanche un Week-end sulla spiaggia più schifosa che esiste sulla faccia della Terra.
Vi sembra giusto? Sono delusa delusa delusa…

Lettera pubblicata il 1 Luglio 2009. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Lavoro

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Val -

    Hai ragione tu. Non è per niente giusto. Cerca di farlo capire a tuo fratello, con serenità e gentilezza. Spiegagli la situazione. Vedrai che capirà. Se così non dovesse essere, però, inizia a cercare un altro lavoro e – quando l’hai trovato – fagli vertenza!

  2. 2
    alessandro -

    Ti capisco benissimo , lavoro nell albergo di mio nonno ormai gestito da mio zio il quale e’ una di quelle persone che non si schiera e non da ruoli alle persone …. i dipendenti a lyglio e agosto vanno in ferie ed io devo riempire i buchi ….. il manutentore che ormai ” distrugge ” si hai letto bene distrugge l albergo da anni con lavori che un ceco senza mani riuscirebbe a far meglio ed in meno tempo e di durata sicuramente piu lunga fa come vuole e porta rispetto se cosi si puo dire solo a mio zio trattando me e mia sorella come se non contassimo nulla , quando li dentro siamo proprietari tanto quanto lui in quanto figli della sorella maggiore . Il figlio piccolo di mio zio lavora li da un anno ed al contrario mio che ho fatto la gavetta facendo dal lavapiatti al portiere notturno , lui si e’ messo subito in direzione … facendo come gli pare e tirandosi fuori dal “gioco” del tappare i buchi alle ferie dei dipendenti partendo per due mesi durante l estate ……..

    premesso questo voglio dirti che sono laureato in economia e commercio , ho 29 anni e so benissimo che riuscirei a trovare facilmente un altro lavoro …. ma lasciare l attivita di famiglia , nel mio caso di mio nonno , in cui sono cresciuto e in cui ho tantissimi ricordi e’ dura , mooolto dura …… primo perche si ha quella certezza economica , magari poca ma certa , che ti aiuta a sbarcare il lunario …….. secondo perche’ lavori in una cosa tua , e per quanto puoi dire hai sicuramente molte piu’ liberta’ rispetto ad un lavoro subordinato …… e terzo perche , almeno questo vale per me , e’ piu facile lamentarsi che agire e prendere cio che si vuole e si merita …….

    PS perche non ti apri un bar tutto tuo ??? non ti aiuterebbero economicamente ?

    PPS cerca di parlare veramente con tuo fratello , da persona matura a persona matura , senza lasciarti sopraffare ed accecare dalla rabbia che sono sicuro provi altrimenti rischi di passare immediatamnete dalla ragione al torto ..

    ciao 😉

  3. 3
    tano -

    mi disp. ma non devi prendertela con tuo fratello devi prendertela con te stessa… perchè ha dato retta a tuo fratello ?

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