Salta i links e vai al contenuto

Tutti a lamentarsi ma nessuno qui fa niente

Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 20 Novembre 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
Condividi: Tutti a lamentarsi ma nessuno qui fa niente

Altre lettere che potrebbero interessarti

La lettera ha ricevuto finora 100 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 10

  1. 21
    Andrea -

    Sarah sono contento che tu abbia la mia stessa opinione, mi fa ben sperare 🙂

    Unless rappresenti in alcuni tratti l’italiano da me precedentemente descritto. L’italiano che avendo un’informazione parziale e sbrigativa, taglia corto e identifica le cose in maniera semplicistica, pensando ahimè di aver capito tutto..Grillo il populista, Bossi quello che ce l’ha duro e poi magari Berlusconi il mafioso, Vendola il gay, Di Pietro il manettaro e così via.
    Ma bisogno informarsi in maniera approfondita se si vuole avere un’idea vicina alla realtà.
    Che poi la Lega delle origini, aveva anche tanti aspetti sensati e condivisibili, su tutte il federalismo e te lo dice uno che non è mai stato leghista.
    Tra l’altro scrivi: “Poi aggiungo che la demagogia, il populismo … che vedo anche qui e che si sta impossessando della testa della gente che non sa parlare d’altro che tagliare il numero di parlamentari e regioni e provincie ecc come se fosse l’unica soluzione è molto pericolosa”.
    Molte persone tirano fuori gli stessi tuoi argomenti, dicendo: non è l’unica soluzione questo, non è l’unica soluzione quello e così via. Però poi quando si chiede loro di tirare fuori la soluzione non ce l’hanno. Nulla rappresenta l’unica soluzione, ma se non si inizia mai da nessuna parte, non si arriverà mai da nessuna parte.
    Per te la soluzione sarebbe amare il nostro Paese? A grazie, sarebbe auspicabile, ma come pensi di metterla in pratica tale soluzione? Dicendo alla gente di svegliarsi domani amando l’Italia e l’italiani?
    Tra l’altro davvero se fossi realmente informato su quello che ha combinato la nostra classe politica, a quest’ora saresti ben incazzato e vorresti che non fosse sprecato più nemmeno un euro.

    Non potete solo criticare chi ci mette impegno nel cambiare le cose, se avete idee tiratele fuori e datevi da fare..altrimenti non lamentatevi se nulla cambia.
    L’amara verità è che le cose non cambiano, perchè tutti noi vogliamo che cambino, a condizione che siano gli altri a fare delle rinunce. L’italiano ama talmente tanto l’Italia che non vuole mai perdere i benefici che ha ottenuto, a torto o a ragione, guarda sempre il proprio orticello e vuole unicamente che siano gli altri a fare i sacrifici.

  2. 22
    colam's -

    Ciao Loving, chiarito il malinteso. In due parole penso che sei animata di buone intenzioni ma utopica. Lo stato non regge senza arrogarsi il monopolio della “violenza legittima” e del “diritto di giudicare”. Questo vale sia per dittature che per democrazie. Sono favorevole anche io ad un sistema economico di scambi e con meno potere del denaro (gia’ attuato in Europa nel XXmo secolo).

    Sarebbe bello il tuo sistema ma non e’ mai esistito ne’ mai esistera’, personalmente non credo alle comunita’ di persone di buona volonta’.

  3. 23
    Paolo -

    Dittatura? Pena di morte? Scusate, ma di cosa si sta parlando? Certamente la dittatura permette di realizzare con incisività le idee, ma siamo sicuri che quelle siano le stesse che tutti noi vogliamo? Credo, e la storia mi è testimone, che le idee che una dittatura mette in essere, sono quelle utili e vantaggiose per il dittatore stesso e forse per un ridotto stuolo di suoi tirapiedi. Se ricordo bene, anche la famosa dittatura di popolo dell’URSS era nata con quelle intenzioni, togliendo il potere al monarca per metterlo nelle mani del popolo, ma poi tutti abbiamo visto com’è finita.
    Altro fattore destrutturante è il credere che non sia possibile fare alcun ché. In verità ognuno di noi, nel suo piccolo può fare molto, basta impegnarsi e crederci.
    Ciò che personalmente ritengo veramente utile fare è di aumentare la cultura del popolo, una cultura che chiunque di noi, nel suo piccolo può ampliare. Non intendo quella che oggi la scuola propina ai nostri figli, fatta per prepararli al mondo del lavoro, ma quella utile a preparare il popolo a comprendere la vita e perciò dandogli le capacità di effettuare le scelte giuste per il bene comune. Seguire la strada di un’ampliamento della cultura ed una ricerca di oggettivo merito negli individui, è la via maestra da seguire per un effettivo miglioramento sociale. Ricordiamoci che è nel popolo che ci sono i futuri conduttori della cosa pubblica ed il riconoscerli e curarne la crescita è il nostro dovere. Finiamola di dare spazio ai soliti pescecani ed ai loro figli ed i figli dei figli, tenendo un atteggiamento di spavalda e populistica ribellione che serve solo a demotivare noi popolo.

  4. 24
    Paolo -

    Caro colam’s parli di utopia ma era utopia anche andare sulla luna, e tutta la nostra vita era un’utopia per l’uomo delle caverne, ma probabilmente anche per quelli di appena un secolo fa. Spesso il volere le cose con sincero impegno è sufficiente a che esse si realizzino. Quello di volerle subito e senza difficoltà, attraverso una “violenza legittima” come tu indichi, quello sì che è utopia! La natura è la sola ed unica maestra, ed essa ci dice che le cose s’ottengono con impegno e dedizione e naturalmente con un tempo adeguato.

  5. 25
    Loving -

    Mi riconosco nelle parole di Paolo, in particolare nelle prime righe.
    Non credo che una società sana, onesta, equa sia un’utopia, bensì un grande impegno, un obiettivo difficile da raggiungere, ma l’unica cosa che possiamo e dobbiamo impegnarci, tutti e personalmente, a costruire.
    Pensare che una dittatura sia la risposta ai nostri problemi è un’idea che mi spaventa, perché è un abbaglio, e ha delle conseguenze veramente drammatiche. Colam’s ti chiedo di pensarci ancora, per te stesso ma anche per tutti noi. Forse non te ne accorgi, ma è lo stesso meccanismo dello schiavo che, abituato a farsi comandare, ha paura della libertà. Non possiamo davvero pensare che i governanti ci salveranno, tantomeno dei dittatori: pensano ai loro interessi, ai loro privilegi, alla loro famelica brama di potere, conquista, violenza. Se vogliamo far guarire questa società così malata dobbiamo capire che la via è molto più ardua, perché richiede la partecipazione e la responsabilità di TUTTI i cittadini, ognuno con le sue idee diverse, la presa di consapevolezza collettiva del punto in cui siamo arrivati (morire di fame, di disperazione, di vaccinazioni, di tagli alla sanità, di ignoranza), quanto siamo delle marionette tra le mani dei potenti e slegarci da quei fili che ci costringono allo show, anziché affidarci a coloro che sono stati la causa di tutto questo, come accadrebbe in una dittatura.
    Sì, noi siamo dei complici e le nostre colpe da tutto questo scenario non le toglie nessuno. Abbiamo passivamente accettato imposizioni evidentemente dogmatiche e contro natura. Ma siamo ancora in tempo per rimediare, per quanto sia solo un preteste, abbiamo ancora una Costituzione alla quale appellarci. Ma ancora per quanto? Temo per poco.
    Se realmente si realizzerà il “Nuovo Ordine Mondiale” avremo fallito. Lì sì non saremo più colonia della crudele Europa, diventeremmo schiavi a tutti gli effetti, microchippati. VI PREGO DI INFORMARVI BENE SU QUESTO ARGOMENTO, VE LO CHIEDO PER FAVORE. Poi siete liberissimi di trarre le vostre personalissime conclusioni, ma FATEVI VENIRE QUALCHE DUBBIO. Da quando ho sentito parlare di questo, e mi sono documentata, ci ho “studiato su” ho iniziato a collegare tanti puntini, mi si è disegnata l’evidenza che non riuscivo a vedere: temo che l’incubo nazifascista sia stato solo un antipasto di quello che rischiamo di vivere se il popolo non riprende il suo potere. Questo và al di là di qualsiasi etichettatura, nome vogliamo dare alle cose, non si tratta nemmeno di “democrazia”, si tratta di concetti molto più importanti come quello dell’Umanità, del diritto alla Vita nella piena e completa facoltà di scegliere e lottare per la propria libertà personale e dei nostri pari. Non vi chiedo nient’altro di informarvi, di approfondire queste tematiche, ne va del NOSTRO futuro. Con affetto, un saluto a tutti.

  6. 26
    colam's -

    Paolo e Loving: ribadisco l’utopia delle vostre soluzioni anche se sono d’accordo grosso modo con la vostra analisi dei problemi.

    Gli esempi di Paolo (andare sulla Luna..) non valgono perche’ sono stati risolti con la tecnica, con un’invenzione che prima non si poteva immaginare. Mentre voi parlate di cambiare la natura umana, che non cambia. Voi sperate ancora che “tutti insieme” i cittadini si accultureranno, si parleranno, capiranno.. Sono balle. Una parte della societa’ non vuole acculturarsi, specialmente quella che in questa situazione continua a stare bene, oppure quella che ormai vive da stordita senza valori.

    Percio’ rimango per ora della mia idea, anche perche’ a parte i vostri principi generali soluzioni non ne date, mentre io si. Ve ne do altre:
    – autarchia energetica: l’Italia deve puntare il più possibile a non essere dipendente da petrolio, gas e carbone. Percio’ solare, idroelettrico, e riduzione dei consumi, con una adeguata propaganda volta a far adottare uno stile di vita più parco.
    – ripristino dell’IRI: nazionalizzazione dei grossi gruppi, evitare che pezzo per pezzo le nostre aziende siano comprate da stranieri (Edison, Parmalat, ecc.), nazionalizzazione delle banche
    – ripuntare sul turismo: negli anni 70 l’Italia era la prima meta turistica del mondo, oggi Pompei cade a pezzi..
    – ditta nazionale per le grandi opere: invece di affidarsi a gare, appalti, bustarelle e privati, lo stato fa i grandi lavori con una ditta statale. Costi dimezzati, controllo diretto. Siamo in europa il paese con il costo maggiore del km autostradale.
    – ecc..

    L’ordine mondiale ecc penso anche io che qualcosa ci sia, ma se aspettate che “tutti insieme” ci svegliamo state freschi.

  7. 27
    Loving -

    Colam’s, è difficile avere delle soluzioni. Sono sincera, non ne ho di precise.Però sono convintissima che non sia la dittatura quello di cui noi cittadini comuni abbiamo bisogno. Le dittature sono un sogno del potere, noi dobbiamo combatterle con tutta la forza che abbiamo (e se solo capissimo quanta ne abbiamo). E’ un errore non solo politico e civile pensarlo, è innanzitutto umano.
    Rispetto al tuo discorso che la natura umana non si cambia sono in buona parte d’accordo, ovvero penso che non possa succedere da un giorno all’altro. Tuttavia credo nelle grandi prese di consapevolezza, come conseguenza a determinati eventi. Vedo giovani manifestare sotto i palazzi in questi giorni, li vedo accusati di violenza quando credo che a parte qualcuno di più “esaltato” non siano altro che infiltrazioni e sospetto proprio di organi statali (avevo un amico, ex generale, che mi raccontava essere pratica comune l’infiltrazione di militari in borghese o finti appartenenti a gruppi come “black block”, al di là di come venga figurata, per dare l’impressione di violenza nei cortei, mentre quest’ultimi manifestano pacificamente: è una delle tante sfaccettature della censura e manipolazione, atta a giustificare l’intervento massiccio dell’esercito, CI STANNO MILITARIZZANDO dalle proteste alle dimostrazioni, dalle spiagge ai centri cittadini). Come te anch’io ritengo che molti, troppi sono quelli che non hanno alcun interesse, né motivazione, a cambiare il corso degli eventi. E quei personaggi, sia coloro che sono collusi in organizzazione a sfavore dei cittadini, sia quei “cittadini” che si adeguano all’inerzia, alla pigrizia, al qualunquismo convinti che in fondo il male viene per gli altri ma non per loro (illusi! siamo tutti dentro il sistema sociale, volenti o nolenti) sono la nostra rovina. Alcuni punti li condivido con te, il discorso di un’autarchia lo ripeto da diverso tempo. Ma se non ci svegliamo adesso, diventa tardi: l’Europa è disegno di 70/80 anni fa, e mira al GOVERNO MONDIALE. Lì sì poi saremmo veramente finiti. Per questo insisto sul dire che dobbiamo iniziare a ritrovare l’arte di parlare di politica costruttivamente, tra di noi…in famiglia, con parenti, amici, vicini di casa, sul web e piano piano creare una rete di INFORMAZIONE vera, svincolata dalla demagogia e dalla spazzatura della tv, e di PROPOSTE PRATICHE. Sono sicura che ci sono già persone animate da buone intenzioni che avrebbero delle idee importanti,MA NON MALSANE COME LA DITTATURA. Traspare che sei una brava persona: non ti infangare su totalitarismi come una dittatura, te lo ripeto./Vi lascio degli spunti, ho avuto la fortuna di incontrati per caso e mi hanno veramente dato la conferma di tanti sospetti che già avevo tra me e me: Film “Gli illuminati”, “Il film che la tv non ti farebbe mai vedere” (youtube).. da lì poi si aprono piano piano collegamenti e approfondimenti ulteriori a chi volesse provare a capirci qualcosa. Sembra fantascienza, ma sono sicura non lo sia affatto.ciao

  8. 28
    Marco -

    non ho letto tutti i post ma è a Valeria che offro la mia opinione.
    io sono ateo e non ho appartenenze o preferenze politiche, sia chiaro. L’idea di accomunare le mie ideologie ad altri, consapevole delle diversità che ci sono nel genere umano, lo trovo riduttivo.
    Detto questo, sono del parere che solo una rivoluzione può dare una svolta. non si fa in un mese in piazza armati fino ai denti, la mia è un’idea prettamente socio-culturale.
    Si dovrebbe partire dall’individuo, che come essere umano condivide valori assoluti. per valori assoluti non intendo dire dio,patria,famiglia (questi li lascio ai fanatici) ma intendo parole come onestà, sincerità, coerenza, rispetto dei diritti umani, solidarietà, spirito di sacrificio.
    Purtroppo la società, oggi, crede di più che sia giusto spendere 20000€ (media istat per redditi da 32000) per sposarsi di fronte a un Dio Cristiano piuttosto che aiutare il vicino di casa solo perchè ha il cane che abbaia di notte.poi, chi se ne importa se il 54% dei matrimoni fallisce, di cui 37% per tradimenti. sembra più un must, uno status, una moda.
    l’uomo nasce libero, è l’educazione e la società che lo condiziona. ora ci lamentiano,non siamo più capaci di venirne a capo. Prima di adottare uno stile di vita (non solo economico), chiediamoci se è davvero coerente con certi valori, perchè anche se le conseguenze non le subisci tu direttamente, lanci un messaggio che può essere solo emulato, se vantaggioso nell’immediato.
    quante di queste persone che scrivono, s’indignano del parentelato delle istituzioni pubbliche e hanno un lavoro grazie ad una buona parola di un amico o un parente? quanti hanno visto almeno una volta ad una carognata da parte del loro capo verso colleghi e hanno pensato:”è meglio che mi faccio i c.... miei”? Davvero non ci arrivano che cambiando 500€ di telefonino ogni 2 anni pagandolo a rate (xchè non se lo possono permettere) non influisca sull’economia reale?
    Voglio dire che,senza criminalizzare nessuno, nel piccolo quotidiano, ognuno di noi è complice di questa società…anche dei politici che ci governano e dei banchieri che ci strozzinano.
    Siamo ubriachi di quello che ci passano i media e questo ci giustifica?secondo me no ma vista questa società, mi sento in una minoranza.
    Sono anche convinto che prima o poi la “ruota” generazionale ristabilirà certi equilibri.Esempio:adesso che qualcuno avrà capito che fottersi un politico per arrivare in parlamento può creare danni a 60milioni persone, lo isegnerebbe a sua figlia?
    ognuno è pari alla propria coscienza.
    ciao.

  9. 29
    Loving -

    http://www.youtube.com/watch?v=qtOeb6jfAz8&feature=related

    Guardate questo video, tenetelo presente nell’eventualità.
    ciao

  10. 30
    libera -

    Marco, condivido ciò che hai detto.
    Loving, purtroppo quella del microchip temo stia diventando lentamente realtà, basta pensare al fatto che ci stanno abituando (costringendo?) a usare sempre meno contante e sempre più carte di credito, da lì al microchip il passo sarà breve…

Pagine: 1 2 3 4 5 10

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili