Salta i links e vai al contenuto

La fine improvvisa di un amore

di Loredana
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Loredana.

14.073 commenti

Pagine: 1 557 558 559 560 561 1.408

  • 5581
    markos -

    numero 3: lily è impressionante la tua analisi è proprio così che io penso che lui ragioni, tant’è che nei primi tempi ci vedevamo ma è proprio vero si sentiva inadeguato, anche a letto sentivo che mischino non poteva dare più ciò che voleva non si sentiva più all’altezza, tanto da arrivare a dirmi fai la domanda erasmus (cosa che dovevamo fare insieme) io la farò te lo giuro ma tu falla…e io amore la faccio solo se tu la fai epr certo. e lui falla . comem a dire: vai avanti fatti al tua vita eprchè tu puoi la mia non ha più un senso (parole sue)
    che fare?

  • 5582
    kate -

    @Markos…mi dispiace…mi dispiace tantissimo e sai perchè ?
    Perchè solo noi quando siamo dentro una storia sappiamo cosa quella storia ci ha dato o ci sta dando…mi dispiace perchè soffri da pazzi e perchè pur essendoci passata e lottando come stai facendo tu, spesso non capendo e chiedendomi i perchè ho continuato nonostante tutto a credere in quello che il mio cuore diceva….lo sto facendo anche adesso…
    Per questo più di una volta ti ho ripetuto chiedi spiegazioni, chiedi a lui, fai ciò che senti ma non fuggire mai…dolore o amore fanno parte di te come persona e di te nella tua storia con lui, ma nessuno di noi può conoscere quella storia anche se la racconti perchè tu la stai vivendo….se credi che veramente valga la pena, fai come ha fatto lui, non lasciarti cacciar via, non lasciare che per non farti soffrire ti allontani, restagli accanto….valuta, guarda ascolta e parla, fagli capire che tu ci sei anche se lui in questo momento è diviso tra te e la sua malattia….diglielo dimostraglielo perchè qualcuno un giorno mi disse….”le parole stanno a zero”….e sono i fatti quelli che contano….quindi coraggio, fa che quei fatti anche se lui ti respinge lo portino a volerti accanto per dividere anche il male e non soltanto le ore felici che avete trascorso insieme….
    Ti abbraccio Kate

  • 5583
    margherita -

    Markos, quando si sta male e si sta veramente male le uniche persone che vogliamo accanto sono quelle che amiamo e che ci amano veramente anche se può farci soffrire vedere che stanno male per noi, per ciò che ora siamo, ammalati…mi dispiace per te e per tuti quelli che hanno allontanato col pretesto della malattia.
    Se un amore è vero lo è nel bene e nel male….
    I problemi non sono i problemi di uno singolo ma della coppia e questo vale per tuti i problemi finchè si è coppia, il punto è ma allora eravamo veramente una coppia che si amava? o solo 2 che stavano assieme singolarmente non per amarsi ma per star bene l’un con l’altro???
    In tutte queste nostre relazioni opterei più per la seconda ipotesi che sembra vada tanto di moda oggi, la più semplice, la più immediata, la più eccitante, la più facile da interrompere e chi s’è visto s’è visto…..tanto chi resta a leccarsi le ferite prima o poi si riprende….
    Un saluto a tutti e un abbraccio forte…..

  • 5584
    LUNA -

    Markos: non si tratta di fare di tutta l’erba un fascio o di vedere del marcio. Ciascuno qui, leggendo il post di un altro, ovviamente può solo dire un’opinione, portare la propria esperienza, altro non può fare 🙂
    Le storie sono diverse, le persone sono diverse, è vero.
    La sensazione del “paranormale”, che riguarda la tua storia, potrei dirti che la capisco perché, per quanto riguarda la mia, io dicevo e pensavo: pare che lo abbiano rapito gli alieni, da un giorno all’altro…

    quello che volevo dirti è che quando qualcuno, con il suo comportamento o con le sue parole, indifferente quale sia il motivo, ci dice un qualcosa che scatena pure in noi il vortice di 2000 supposizioni, tentativi di capire, di cercare e trovare un nesso, una logica, una risposta (mi ama, non mi ama, mi vuole, non mi vuole, sta dicendo che me ne devo andare perché ha paura? sta dicendo che me ne devo andare perché in questo momento è così confuso che dice qualcosa che crede di pensare ma non è così…) indifferentemente che sia marcio o buono come il pane – questa è la mia opinione, per la mia esperienza, la mia – comunque sia ci mette nelle condizione di trovarci da soli a ragionare per due, per qualcuno che in effetti non c’è, e non chiarisce, non spiega, non illumina. E che lo faccia apposta, lo faccia perché non gli riesce, così è.
    Comunque sia ci ha lasciati da soli a tentare di capire, e a mangiarci il cuore e il cervello cercando una risposta, quando questa risposta o non c’è o c’è, ma se ce la potesse dire chiara ci farebbe un grosso favore. E se quel favore non ce lo fa, indifferentemente perché, siamo da soli a pensare e ragionare per due.
    Magari per un altro che sta ragionando in modo completamente diverso dalle nostre 3000 supposizioni.
    Chi ti dice ciò non te lo dice freddamente. Io so molto bene, per me, e per la mia esperienza, non ovviamente per la tua, cosa significhi doverlo fare. E anche volerlo fare, perché se amiamo qualcuno ovviamente vogliamo capire, lo vogliamo

  • 5585
    sara -

    Poche settimane e inizio forse a stare meglio. Forse. Mi ero detta che l’intensità del mio dolore, la sua costanza, lo stupore anche infastidito che destava in chi mi sta intorno, almeno avessero avuto il “vantaggio” di farmi bruciare tutto in fretta. Poi oggi di nuovo mi sento sola. semplicemente sola. E spaventata. Io che in genere cerco e trovo il bello in me e in ciò che mi circonda, mi trovo ora a non cercarlo, non volerlo. Forse perché, altrettanto da sempre, so che rinuncerei subito a tutto per l’amore. E questa volta è stato forte, più forte. Non forse l’amore, ma certo l’intensità della fede. Fede spezzata, rapporto chiuso nell’indifferenza di lui. eppure a me manca quella cosa speciale che ero certa di avere proprio con lui. O forse mi manca la fatica di quella cosa sempre solo immaginata, promessa, mai afferrata, sfiorata magari. Non sono più disperata come prima, non credo che non vorrò mai altro, ma mi sento abbastanza lucida da pensare che non troverò qualcuno con cui aspirare a quella stessa semplicità. Questo sì, che fa paura. Per chi non è abituato a temere la solitudine, sentirsi solo è spiazzante. E per chi di rado si concede a un “noi”, ridiventare sé è umiliante. Anche, e ora lo so, se la persona che ho perso non era all’altezza delle mie aspettative morali. Ma rimane il sogno, rimangono le aspettative, resta la fiducia che vi avevo riposto. E tutto il vuoto che lasciano fa male. Per un po’ è stato un dolore assordante, adesso è un dolore sordo. Ma so per certo che è un dolore che non merito. Non lo merito. Eppure…

  • 5586
    LUNA -

    anche perché non solo pensiamo a noi, e al nostro dolore, a una storia in cui crediamo che si spezza, ma anche perché in alcuni casi cogliamo la fragilità dell’altro (vera o presunta che sia, e questo lo dico in generale, non riferito al tuo compagno) e ci viene naturale cercare di dipanare la matassa anche per lui, e pensare che se sta male a maggior ragione vorremmo stargli vicino.
    Il discorso è chiaramente complesso, parliamo di emozioni, tra due persone e all’interno dell’una e dell’altra, con in più tutto lo sconquasso che crea una malattia…
    l’ho detto che non volevo suonare semplicistica.
    Ma un dato di fatto, Markos, è che tu scrivi qui, chiedendoti cosa ci sia dietro ai suoi comportamenti, perché lui non accetta un dialogo, soffri perché vorresti entrare a tenergli la mano attraverso una porta che lui ha chiuso. E che ci sia del marcio o che ci sia amore dietro quella porta chiusa, in generale, questo rimane un fatto.
    Un fatto che fa male, insieme al male che fa una relazione che si spezza, che sia per motivi banali o grandi motivi. E’ di questo male, anche, che tu scrivi qui. Della sensazione che hai di non riuscire a capire.
    Io, ti ripeto, se non si era capito, non ti scrivevo dicendo qualcosa tipo buono/cattivo-motivato/non motivato, ma dicendoti che l’indiretto fa sempre male. E che anche se ragioni da solo per due per 20 ore al giorno (ed è anche naturale che ti venga di farlo) risponderti da solo (anche) per un altro non puoi. Per quanto tu ami molto. Se un’altra persona ti apre la porta puoi entrare, altrimenti no. Che tu stia lì a tirare testate alla porta o che tu piangi dietro quella porta. E indipendentemente da chi ci sia dall’altra parte, con i suoi perché. Che siano pure tutti quelli che diciamo, che derivano dalla confusione che dà il sentirsi fragili. Ma anche tu sei fragile, non dimenticarlo. Non dimenticarti di te, in senso buono. Questa, cmq, è solo la mia opinione.

  • 5587
    markos -

    bè ragazzi…pensare che fino al 20 aprile mi riempiva di attenzioni vivava epr me faceva tutto avrebbe dato l’anima, e poi invece il muso la tristezza l’alontanamento l’assenza di attenzioni la voglia dis tare solo, mi guardava i primi tempi e io cercavo di farlo sorridere e lui si sforzava di rispondermi, sto piangendo mentre scrivo perchè non voglio illudermi ma in quei suoi occhi di due mesi fa quando cominciò a staccarsi c’era proprio lo sguardo di chi soffre terribilmente di fare un gesto simile ma è costretto dagli eventi della vita.
    premetto che potrebbero essere tutte balle e che magari ha semplicemente un altro con cui sta facendo tutte le cose che faceva con me, ma io voglio credere (e non per una mia interpretazione personale, ma per le sue parole) che c’è qualcosa (linfoma vero o no) che l’ha portato gradualmente ad allontanarsi da me perchè p stato emsso di fronte ad un bivio:
    1: tenermelo accanto facendolo eprò soffrire eprchè non potrò più dargli ciò che chiede (infatti all’inizio ci sentivamoe vedevamo ma si vedeva che si sentiva inadeguato)
    2: prendere una scelta graduale ma drastica dis taccarmi epr sempre soffrendo tantissimo ma concedendogli così di andare avanti? parole sue sono: tu sei forte vai avanti a prescindere da tutto e tutti non mi aspettare, e io: alllora mid evo trovare un altro ragazzo? e lui: capirò anche questo..ma vai avanti ti prego non fermarti epr me non lo sopporterei…
    non sono parole di chi vuole semplicemente lasciare ha tradito o è malato, sono per me parole di chi ama talmente tanto da lasciare una speranza di vita nell’altro (ragionamento che ripeto feci pure io se mi fosse capitata una malattia gli ho detto che l’avrei esclusoo in tutti i modi e lui mi disse che mi sarebbe comunque stato sempre vicino in tutti i modi)
    pian piano il dolore è parte di me, a volte rido epr i ricordi a volte piango, mi avrà illuso ferito ucciso ma mi ha reso felice e so che non mi voleva fare questo! l’ho portato io all’esasperazion

  • 5588
    Lilly -

    Ciao Markos.
    La mia analisi più che impressionante è semplicemente vissuta sulla mia pelle.
    Ed è per questo che alla tua domanda “che fare” mi sento di risponderti: non fare nulla per lui e tutto per te stesso.
    Lascia che lui decida ciò che è meglio per sè in questo momento e tu concentrati sulle migliaia di cose che possono farti stare bene e che non dipendono da lui.
    Il resto verrà da sè.
    Se non sei in pace, se sei teso, se sei disperato non puoi trasmettere pace, calma, tranquillità. Lui, probabilmente avverte tutto ciò e ti allontana. Un pò per amor tuo ma anche per amore verso se stesso, perchè ciò che gli trasmetti non è ciò che gli serve in questo momento particolare.

    Forse il mio è un discorso che ti sembra freddo, egoista. Ma, te lo ripeto, ho vissuto una situazione analoga. Ho perso lui (ma nel mio caso è stata una GRAN fortuna) e ho messo a repentaglio tutto di me….

    Se non puoi aiutare lui comincia ad aiutare te stesso senza guardare troppo in là nel futuro. Un giorno dopo l’altro vedrai cosa fare.

    Ciao. Un bacione a te e a tutti quanti.

  • 5589
    LUNA -

    Markos: forse mi sono spiegata male, io non dicevo che uno che viene lasciato prende lucciole per lanterne, nel senso che per forza non vuole accettare una realtà, anche molto diretta, dicevo che comunque nel momento in cui qualcuno ci lascia, si allontana o ci dice che non ci ama più comunque ci troviamo in uno stato di debolezza, e che quindi anche noi, per forza di cose, in confusione o perlomeno in riassestamento (oltre al dolore, o incluso nel dolore, se vogliamo) e quindi se la realtà è indiretta figuriamoci…
    e che di questo dovremmo tener conto, prendendoci cura di noi.
    Io non posso neppure immaginare che qualcuno si inventi una malattia per lasciare una persona (sebbene in un caso, è accaduto ad una mia amica, effettivamente un suo ex moroso che si inventava un sacco di balle era arrivato al punto di inventarsi pure un cancro… allucinante), come si fa a giocare con una cosa così preziosa quale è la salute? Poi, certo, può accadere che uno sia già in profonda crisi solo pensando di poter avere una malattia grave e aspettando i risultati di analisi, si spera negativi (mi pare anche naturale… difronte all’attesa di un responso del genere come si fa a non andare in crisi?).
    Può darsi sicuramente che la persona che ami sia in fortissima crisi, però do ragione a Lilly, nel senso di preservarti.
    Tu continui a dirci che dai e daresti a questa persona tutta la tua disponibilità, se ho capito bene, e che glielo hai fatto sapere e capire. Cosa puoi fare di più?
    Lui sta scegliendo per sè, che sia in base ad una scelta lucida, ponderata, che magari lo allegerisce paradossalmente in un momento come questo (non perché tu sia un peso, ma perché in questo momento ha bisogno di pensare solo a se stesso e di confrontarsi da solo con un momento in cui si sente in un certo modo rispetto a se stesso e agli altri) o che sia in base all’altruismo, al dolore, alla confusione, comunque sia così sta scegliendo. Ti ha allontanato e messo un muro, che in questo momento, mi par

  • 5590
    LUNA -

    di capire, è impenetrabile, anche alla tua disponibilità o al tuo cercare di parlare in modo diretto.
    Dunque, appunto, cosa puoi fare?
    Se la domanda è se le persone possono cambiare, e tanto, durante una malattia, o in un periodo di crisi veramente profonda, la risposta è certamente sì, secondo me. Lo dico per esperienza personale.
    Possono cambiare e tanto rendendosene conto oppure anche no, o solo in parte.
    Possono cambiare in modo “irreversibile” o attraversare degli assestamenti e degli squilibri profondi che in seguito potranno portare ad un nuovo equilibrio generale, alle volte con le stesse priorità, altre con priorità assolutamente diverse.
    Parlare a freddo di un qualcosa come se capitasse una malattia o un lutto non è mai come trovarcisi in mezzo sul serio. ma non perché le parole si dicano tanto per dire, ma perché effettivamente sono cose che mettono in moto tanti smottamenti dentro una persona e anche negli equilibri tra due persone. Lo ripeto, parlo per esperienza personale, che non è detto che valga, ovviamente, per gli altri, però l’ho provato e finché non l’ho provato non immaginavo cosa volesse dire sul serio, pur con tutte le variabili possibili.
    L’ho provato quando qualcuno vicino a me è stato male, e per quanto ci fossero delle grandi affinità c’erano luoghi interiori impenetrabili, e l’ho provato quando sono stata male io, perché ho avuto due lutti a due giorni di distanza, e per quanto credo di essere stata in asse il più possibile c’è stato un momento in cui qualcuno che mi voleva molto bene mi ha detto: mi sento impotente di fronte al tuo dolore. Ed era così, lo era sul serio. Perché nel mio dolore non poteva entrare, anche se mi pareva di lasciare la porta aperta.
    Non ho capito perché dici che hai esasperato il tuo compagno, Markos. Posso dirti che mi dispiace moltissimo per il tuo – e il suo – momento difficile. Ma sono d’accordo con Lilly: vivi giorno per giorno e non dimenticarti di te. Lui per ora ha scelto così, saprà lui perché.

Pagine: 1 557 558 559 560 561 1.408

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili