La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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se non fosse per tutti questi fiumi di parole io starei ancora qui a disperarmi, invece grazie a voi ho preso visione della realtà e anche se ancora nn ci ho messo una pietra sopra, vedo le cose in modo diverso: continuavo a tartassarlo,continuavo a sperare in un suo ritorno,continuavo a sognare che tornasse da me dicendomi che nn poteva vivere senza di me. Ora penso invece a rifarmi una vita senza di lui, a vivere le mie giornate guardandomi intorno e non con la faccia per terra, è che si vive in un mondo dove queste cose capitano anche senza volerlo, anche se abbiamo fatto di tuuto per evitarlo e bisogna essere più che fortunati per riuscire a dimenticare il passato senza che questo ti trascini in un vortice di confronti perchè nessuno sarà come il mio ex ma qualcuno potrebbe essere migliore di lui, e se la fortuna, il fato o il destino si accorgono che esisto devono fare in modo che se mi ricapiterà d’innamorarmi dovrà essere per sempre, è un utopia lo so ma bisogna credere in qualcosa e nn posso vivere ancorata al passato oppure con la speranza di…
La vita che abbiamo è una sola e dobbiamo vivera in pieno anche con i dolori e le sofferenze ma viverla per capire perchè esistiamo altrimenti non avrebbe senzo parlare di noi
Quanto è dura!
Cerco di nascondere i miei ricordi, i miei sentimenti, di capire i motivi, di comprendere che la persona che ho amato non era quell’essere celestiale che avevo costruito nella mia mente, di guardare avanti senza voltarmi, ma non è per nulla facile.
Non rimpiango nulla di cio’ che ho fatto per lei, e soprattutto so beneissimo di non aver avuto “colpe” che abbiano causato la fine della nostra storia, eppure il mio cervello non smette piu’ di cercare, di capire, di analizzare la nostra storia, non vuole darsi pace.
Probabilmente è proprio cosi’, lei era un “bonsai affettivo” con un bisogno infinito di amore da parter mia, che appena stacco la spina per un secondo, scoppia il disastro.
Un bonsai che dovevas crescere, che doveva compiere un cammino, ma perchè non farlo insieme quel cammino? Ovvio, deve metterci del suo, perchè se non è lei per prima a volerlo fare, a mettersi in discussione, è tutto tempo perso.
Avrei dato l’anima per poterla aiutare, ed invece, non ha voluto nemmeno parlarne, ha preferito scasppare dicendo che non avrebbe mai funzionato in un fututo tra noi 2, causa i miei gesti e modi, “siamo troppo diversi”. Mah?!
Oggi è la giornata dei fantasmi, dove tutto ti torna alla mente ed hai voglia di farti un gran male ricordandoti i bei momenti, i luoghi, i gesti, le parole, l’amore.
Che ti abbia lanciato addosso tanta m…. non mi interessa, non mi interessa come mi ha trattato, come mi ha ferito, avrei solo quell’irrazionale e stupida voglia di vederla, parlarle e stringerla a me per trasmetterle il mio amore profondo nei suoi confronti. Non ho voglia di razionalizzare le mie emozioni, non ho piu’ voglia di star male, di dormire 2 ore ogni notte, di piangerla, di capire per cercare un motivo, non ho piu’ voglia di niente.
Vorrei solo fosse tutto come prima.
Poi mi asciugo le lacrime, e torno in me, lei non c’è piu’, mi ha trattato come fossi un calzino usato,gettato via con disprezzo. Faccio un nodo al cuore, cerco di allontanare i ricodi, mio dico che arrivera’ anche per me il momento di star bene, un respiro profondo e si riparte a lottare con la vita di tutti i giorni.
Sono sicuro, arrivera’ anche per me e potro’ riprendere a costruire i miei sogni.
Grazie Luna, Lucact, e tutti voi
un abbraccio
@LUCACT, MAYA, GATTO… Ciao Luna 😉
Ho letto i vs post nei quali mi ci trovo pienamente… Da ieri sera sera sto molto male, credevo di essere riuscita a trovare il “canale” giusto per poter reagire, ma purtroppo mi rendo conto che la strada è ancora maledettamente lunga.
Dicono che di passi avanti se ne fanno ogni giorno e che non c’è da allarmarsi se si ha l’impressione di farne anche indietro…. Ciò che mi rimprovero è il fatto di continuare ad amare (anche se non so più se si tratta di amore o della solita dipendenza affettiva) un uomo che mi ha fatto e mi sta facendo ancora soffrire tanto da impazzire…. a volte sono ossessionata da pensieri autolesionistici dai quali non riesco a liberarmene, così mi autodistruggo sempre più, mi annichilisco tanto da non riuscire a vedere nulla di buono di me….. ho delle figlie da crescere che stanno vivendo momenti difficili con me… non riesco a trattenere le lacrime, il nervosismo… e se penso che tutto qs è a causa di una persona che credevo mi amasse davvero, mi viene una rabbia!!! Non riesco a darmi pace… voglio impormi di amare chi mi ama e non chi non mi ama più e non riesco a capacitarmi dell’idea che il cervello e il cuore siano così incoerenti con la realtà….Lui ha scelto di iniziare una nuova vita con un’altra donna, ha scelto, in primis, di staccarsi dalla sua “vecchia” vita, dalla sua famiglia… Dio mio quanto dolore, quanto tempo impiegato per farlo tornare indietro, a convincerlo che avremmo potuto ritentare.. partendo da zero… e invece niente, tutto sembra che gli sia scivolato via, tutto sembra che sia servito solo ad alimentare il suo narcisismo… basta ragazzi/e sofferenti!! Basta che vadano a quel paese e che si cuociano nel loro brodo (come disse una volta Luna)…. noi alla mattina ci guardiamo allo specchio e ci vediamo puliti nella ns coscienza, loro non so…. forse per loro adesso è troppo presto rendersi conto di ciò che hanno gettato via, perchè sono così presi dalla novità che è come se avessero la vista annebbiata e gli occhi a forma di cuoricino, un domani non si sa…..solo il domani darà loro la risposta, se sarà positiva, per loro ovviamente, vorrà dire che è giusto che è accaduto tutto ciò….
Un abbraccio a tutti
dopo 2 mesi l’ho rivisto:carregiate opposte i nostri sguardi si sono incrociati ma nessuno dei 2 ha salutato, mi è sembrato che il tempo si fosse fermato quando sono ritornata in me circa 2 secondi dopo stavo tamponando un altra macchina.
La verità e che sono felice di averlo visto ma nn è stato un trauma come l’avevo pensato so di provare ancora qualcosa per lui il mio cuore andava a mille ma non mi sono messa a piangere o a commiserarmi ho solo pensato peccato che non sei più mio
passerà anche questo
AGATA R: credo che ciò che sto per dirti non ti piacerà, e spero di non darti un dolore, ma… non sono ipocrita e quindi voglio dirti che in un’altra lettera una donna parla del fatto che, dopo che lei e il suo nuovo compagno avevano lasciato le rispettive famiglie, lui è tornato indietro, sapendo di non amare la moglie (e dicendolo alla moglie) e per non fare soffrire i figli, ma che nessuno, in sintesi, è felice.
Queste storie, la sua e la tua, naturalmente sono diverse, non sono due punti di vista sulla stessa storia, non c’entrano nulla,se non per il tema, ma come ho detto a lei che queste rivoluzioni possono capitare, purtroppo (anche se, certo, sarebbe meglio per tutti se non avvenissero mai), e che sta anche nel modo in cui le persone le gestiscono, lo dico a te.
A me dispiace infinitamente per il tuo dolore, ma io credo che se tu fossi rimasta ancora nel calderone del limbo, se tu avessi letto anche solo un po’ negli occhi di lui il fatto che era lì, ma si chiedeva se non avrebbe voluto essere da un’altra parte, quel dolore lì ti avrebbe macerata dentro, e ti avrebbe davvero impedito di vivere. La sua confusione avrebbe continuato a travolgerti, Agata. se non come una tempesta come una goccia che batte sulla testa ogni giorno, come una tortura.
Avresti combattuto, certo, perché sei combattiva, ma ti avrebbe tolto ogni giorno la voglia di vivere nel presente, l’amore per te stessa, l’autostima e la fiducia in te stessa e negli altri.
Ti avrebbe invecchiato l’anima e il cuore.
Perché tu, Agata, avresti voluto vicino un lui che ti ama e ti rende felice, non un lui indeciso, apatico, o che sorride solo con la bocca. Lo so, lo so che il punto non è questo, che il punto è che tutto ciò non sarebbe mai dovuto succedere. Ma purtroppo è successo.
Vedi, lo so che lei mie sembrano sterili razionalizzazioni, ma non lo sono. Non sto dicendo che a te ora queste parole possano dire veramente qualcosa. Ma il punto è che alle volte quel dover voltare pagina che sembra solo una morte di un qualcosa è sul serio in realtà una rinascita. Ma capirlo mentre ancora si è nella disperazione del lutto non è così automatico, è ovvio. Adesso il tuo dolore è immenso, acuto, concentrato in una disperazione che sembra insostenibile. Anzi, mi dirai, non sembra: è insostenibile. E non si tratta di non sentire il dolore, non si tratta di “IMPORSI” di amare qualcuno che ci ama invece di qualcuno che non ci ama. Il fatto è che quel muscolo, quello del tuo benessere, si è atrofizzato, a forza di vivere nel malessere. Gli esseri umani hanno una capacità incredibile di adattamento di fronte una nuova realtà, e un’infinità di risorse, che neanche sanno di avere, alle volte. Una volta che individuano una realtà da cui ripartire le energie si mettono in moto in una direzione, e allora il corpo e l’anima cominciano a lavorare verso una ricostruzione. Il punto è forse, a parte il naturale dolore che provi per la separazione e il resto, che le tue energie sino a poco tempo fa
erano tutte concentrate in un’altra direzione, opposta a quella di cui avresti bisogno oggi.
A parte questo
@a volte sono ossessionata da pensieri autolesionistici dai quali non riesco a liberarmene, così mi autodistruggo sempre più, mi annichilisco tanto da non riuscire a vedere nulla di buono di me….
questa è la cosa che mi preoccupa di più nella tua lettera, sono sincera, quel tuo accenno all’autolesionismo e alla autodistruzione. Questo tuo cercare o trovare (anche se non c’è) un nemico dentro di te.
Non avresti potuto fare di più di quello che hai fatto, e anzi hai fatto anche troppo. Le persone intorno ti hanno fatto male (che siano “cattivi” o no non importa, perché alle volte gli interessi degli altri non collimano con i nostri, e quindi ciò provoca dolore… e questo lo dico in generale), e questo è un dato di fatto, ma proprio per questo dovresti prenderti più cura di te.
Parole, parole, parole…
Il fatto è forse che è vero che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e che tra dirsi le cose o viverle pure. Tra dirsi “sto qua, ferma, e fuori c’è il sole. Ma io sto male, e che mi importa del sole” e uscire fuori e piano piano sentire di nuovo il calore del sole sulla pelle. Tra dirsi che si è una bella persona (lo sei) e piena di cose belle e buone (le hai) e riscoprirsi una persone bella e piena di cose belle e buona attrabervo le cose che si fanno (per sè, innanzitutto) e che mettono in moto le energie in un’altra direzione, lontana dall’elucubrazione e dall’annichilimento dovuto al continuo ripercorrere sempre gli stessi fatti, sempre la stessa desolazione che dà un presente che non avremmo voluto. Ma quella è solo una parte del presente, che non puoi cambiare. E allora io spero, di tutto cuore, che tu riesca a lavorare in modo positivo intanto sulle piccole altre cose del presente, a distoglierti anche dalla te stessa abbandonata stando con te stessa e basta. Lo so che non riesco a spiegarmi bene, ma da qualche parte bisogna pur cominciare (ricominciare) e spero che tu riesca a trovare delle piccole cose che non hanno nulla a che vedere con lui nelle quali ritrovare te. Quella che sei, e che si vuol bene, al di là di tutto questo.
LUCA: @Tu reagisci a tutto questo, usando un giusto equilibrio di responsabilità, dici, è tizio non il mondo che mi ha fatto questo, quindi nel mondo può ancora esserci qualcuno che non è un bonsai, che è diverso eccetera eccetera. Io invece, più fifone di te, più danneggiato forse…
Luca, quel giusto equilibrio di responsabilità ho dovuto scoprirlo e trovarlo perché altrimenti, come individuo, “sarei morta”. So cosa sia lo squilibrio di responsabilità e cosa significhi essere ed esserne danneggiati. Non sono più corraggiosa di te, è che la spinta a vivere è stata più forte. E non riesco a concepire una vita… in cui aggirarmi automutilandomi delle cose più vere di me. Che avevo rischiato di perdere. Se dovessi girare mutilandomi allora tanto valeva che non scoprissi delle cose che prima ignoravo. Potevo restare a farmi ammazzare. cmq sia, e lo ripeto a scanso di equivoci, dico a voi le cose che dico a me stessa, per non dimenticarle. Perché sono ancora in viaggio e non voglio perdere le cose che ho capito, anche facendomi male.
Luca, Gatto, Maya, Agata e gli altri, anch’io ringrazio voi. Bacini 🙂
@ Luna :”ognuno dà voce alla sua voce a modo suo 🙂
se tutti la pensassero come te (oggi) non esisterebbero i libri, nè i film, nè le canzoni.
saltando subito alle conclusioni “Giulietta e Romeo” sarebbe: “due che xe morti” (per sbajo)” ;)”
Sì Luna ok ma la vita, quella di tutti i giorni, non è nè in un libro nè in un film nè in una canzone…
la vita dovrebbe essere un po’ piu’ concreta, almeno secondo me.
E così l’amore che, secondo me, è molto piu’ semplice di quello che l’uomo pensi…a volte ci facciamo tante pippe mentali inutili e ci perdiamo in fiumi di parole che non fanno altro che confonderci ulteriormente.
Questo è quello che penso oggi, dopo mesi in cui anch’io mi sono lasciata prendere dai pensieri e dalle lunghe riflessioni…
Alla fine sono arrivata alla conclusione che la vita è quella che abbiamo davanti gli occhi ogni giorno e che dobbiamo prenderla per come viene, senza tante elucubrazioni mentali sul come potrebbe essere, sul come è stato il passato e su come sarà il futuro.
Sì, vi potrà sembrare a tutti banale quello che sto dicendo ma…io la penso così.
RAGANELLA: parlando di libri e di canzoni ecc intendevo dire che ci sono sensibilità diverse, modi di esprimersi diversi, esigenze diverse. La vita non starà tutta nelle canzoni e nei libri e nei film (e potremmo discorrere per giorni sui diversi generi, messaggi, livelli ecc ecc di canzoni, libri e film,ma non è ciò di cui sto parlando), ma le canzoni, i libri e i film sono stati scritti da persone, se non erro. L’esempio era quindi per dire che ci sono persone che hanno esigenza di esprimere la loro visione della vita, o di ciò che hanno dentro, in un modo diverso da altre. Perlomeno in certi momenti nella vita. Non significa che chi lo fa in modo diverso sia meno sensibile, può aver scelto un veicolo diverso per dare voce alle proprie emozioni.
Comunque sia un forum, ma soprattutto una lettera come questa, è di per sé un territorio in cui le persone si sfogano, ciascuna a suo modo.
Quando una persona apre il suo cuore, in un momento di dolore (e la sofferenza, la paura e il disorientamento sono tra le cose più concrete che ci siano, perché le provi e basta, non è che te la stai inventando facendoti una pippa mentale) e dice quello che sente, sentirsi dire che è complicato perché eprime a proprio modo i suoi pensieri o le sue difficoltà del momento non è il massimo della vita.
Magari, persone che qui scrivono pagine e pagine nella vita si esprimono poco, e invece qui, grazie all’anonimato, tirano fuori quello che hanno dentro.
Ovviamente rispetto il tuo pensiero, però non vedo nessuno, in queste pagine, che stia complicando il pane, per il gusto di farlo. Poi, certo, ci sono anche troppi pensieri in circolo, alle volte. Nel senso che alle volte i pensieri prendono il sopravvento sull’ascolto delle sensazioni. Perché i pensieri sono la razionalizzazione di un dolore percepito come troppo forte.Ma cercare una chiave per entrare nel marasma dei pensieri non è farsi le pippe. E’ semmai un modo per tornare a sentire la pancia.
La vita è quella che hai davanti agli occhi, ma se la vedi appannata, o con mezzo occhio chiuso, forse hai bisogno di confrontare il tuo sguardo…
Io vedo persone che, presa una tranvata in faccia (un abbandono è concreto, qualcuno ti lascia) cercano di capire cosa sia successo.Anzi, cosa sta succedendo dentro di loro. Spesso sono costretti a parlare da soli, perché non è stato concesso loro un confronto.E anche se le proiezioni possono essere passate o future, o legate ad un’altra persona che si sta facendo magari allegramente i caz suoi, lo stato d’animo che esprimono è assolutamente presente.
E molto, troppo spesso, chi scrive se la sta prendendo con se stesso.
Anche tu a suo tempo hai avuto bisogno di darti delle risposte. Ora, probabilmente, hai aggiunto nuovamente un equilibrio, proprio perchè ti sei data quelle risposte. Ma non credo che allora, quando la tranvata era calda, te la saresti cavata con un’alzata di spalle.
Soprattutto la prima grande tranvata della vita (si spera l’unica) è difficile da rielaborare immediatamente con tanta lucidità. E meglio, forse, perderci un po’ di riflessione in più che in meno, per andare poi avanti più leggeri…
Credo anche che spesso si verifichi un percorso per cui uno parla parla parla, sviscera sviscera sviscera, poi si nausea anche di quello, e passa oltre. Ma sono dei passaggi che ciascuno vive con i propri tempi.
…dici che sei arrivata alle tue conclusioni dopo mesi e mesi, appunto, non dopo due giorni, quindi forse ognuno hai i suoi tempi.
sei stata anche tu tra coloro che scrivevano fiumi di parole (e non mesi fa, settimane fa) e comunque e sempre quando una persona esprime il proprio dolore o i propri pensieri in un certo modo, in un forum, evidentemente ha bisogno di farlo come lo fa. Soprattutto quando il suo post è molto intimo.
(e comunque io ho trovato le lettere di Luca e Gatto molto intense, e mi sono arrivate più le sensazioni, le emozioni che delle pippe mentali).
Se poi ti riferivi ai miei post chilometrici… bhe, so che ti sembrerà incredibile 🙂 ma sono una persona piuttosto concreta 🙂 una cosa non eclude l’altra 🙂 🙂
baci 🙂
@ Luna Leggo un tono un po’ risentito nelle tue parole.
Non avercela con me, io non volevo giudicare nessuno: ho semplicemente detto che a volte si vede la realtà piu’ complicata di quello che è. Poi a volte leggo su questo forum dei toni melodrammatici, alla fine ci si prende troppo sul serio…sarebbe bene avere un po’ di distacco: una persona che va via dalla nostra vita è sì un dolore ma NON è la fine del mondo. Voglio dire: la nostra felicità non deve dipendere da un altro ma dobbiamo costruirla da soli e cercando ciò che ci fa stare bene.
Probabilmente hai ragione tu: io ho superato quella fase in cui ci si abbandona al dolore e all’amarezza e sono in quella fase in cui cominci a fartene una ragione e vai avanti.
Forse è per questo che ora trovo difficoltà a leggere le storie che si scrivono qui…perchè io sono in una fase diversa dove cominci a maturare il distacco e a capire che quella persona non era nel tuo destino e che ciò che ti manca ora è soltanto l’amore in sè, piu’ che quella persona.
Sbagli a dire che io mi sono data delle risposte: in realtà i dubbi che avevo ce li ho ancora. E nessuno me li ha tolti.
In realtà ho deciso semplicemente di smettere di farmi domande e di andare avanti e basta.
A volte la risposta ce la da’ la vita stessa quando, nel continuo fluire dei giorni, ci invita a vivere e a continuare i nostri progetti.
Comunque hai ragione, probabilmente la mia presenza qui ormai è fuori luogo…questo forum nasce per chi si sfoga e si dispera della propria infelicità…
Io ho passato quella fase…sì, ancora ho qualche momento di nostalgia ma ormai capita raramente. Predomina la prospettiva, il guardare lontano e oltre il passato.
Tempo fa, ho aperto un nuovo forum che ho intitolato “dopo la fine, l’inizio”, proprio perchè volevo aprire una nuova pagina e condividere riflessioni positive. Sentire le storie di chi dopo aver concluso una storia, va avanti e come va avanti. Cosa succede DOPO.
In realtà quel forum ha avuto poco successo…ho notato che molti preferiscono stare a lamentarsi delle proprie sventure o a struggersi per un ritorno, piuttosto che impegnarsi a ricostruire una vita.
Proprio per questo mi sento fuori luogo qui, probabilmente non è piu’ il mio posto.
In questo momento della mia vita ho bisogno di leggere testimonianze positive, percorsi di vita, orizzonti nuovi…
qui mi sembra tutto così immobile.
L’abbandono…e poi? in questo sito non esiste il poi.
Non giudico nessuno, che nessuno si senta toccato da queste parole…ognuno è libero di vivere il proprio dolore.
Soltanto dico che non è piu’ il mio posto e ciò che sento e posso scrivere non è piu’ in linea con l’atmosfera generale.
Un abbraccio a tutti e buona vita.