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Il pianto degli emigranti

Lasciando il mio paese in quel momento, ho anche lasciato la morte,
la morte che si era portata via gli amici, i miei familiari e molta gente
anonima. Avevo gli occhi pieni di lacrime
Così solo e così triste…Solo in un paese lontano.
Solo in mezzo a strana gente che parlano una lingua non mia.
Una mondo delle speranze, dei sogni realizzati
o no, una mondo degli ideali più o meno incompiuti.
Mi sento indifeso in un mondo matto, incerto
e circondato da tutte le parti da strane voci.
Mi sento così solo, così solo e dimenticato dal mondo…
Siamo puniti per non essere stati capaci di restare
Devi lottare, cioé devo lottare con me
stesso per poter venirne fuori, lontano da loro.
E tu cara luna viaggiatrice notturno, fermati,
guarda la bellezza di questi posti non miei
cerca di pensare a quanta sofferenza si e’
accumulata nell’anima di questi esseri mortali.

All’alba e’nebbia, nebbia densa, non si vede niente
e tutto buio come la mia anima.
Vorrei evadere, fuggire, ma non posso. Le mie gambe sono pesanti
come il piombo, non posso muovermi e soffro, soffro… per tutti, per me.
All’orizzonte vedo una luce. E’ piccola ma esiste ed è mia, so che è mia.
Vorrei raggiungerla, so che potrei farcela, che ce la devo fare.
Mi manca la libertà,l’amore, la vita, mi manca la primavera,
mi manchi te, la mia luce, vienimi incontro.
So che sei mia, so che sei là lontana.Sto provando a raggiungerlti.
diventi pian piano più grande, sogno che mi sto avvicinando,
ma tutto diventa ancora più difficile.
Mi fermo un secondo, so che non faccio bene,
però mi fermo per riprendere il fiato; poi voglio ripartire
ma non ce la faccio.
La delusione mi riempie l’anima, io mi oppongo.
Ricomincio a muovermi, avverto un dolore generale, ma
io faccio finta di non sentirlo.
So che ce la farò. Mi impongo di dimenticare tutto, ma é difficile:
Non sento più niente, niente.ma per me sono triste e infelice.
Non penso a niente, é tutto grigio, é grigia la mia vita,
il colore dell’incertezza e dell’indecisione.
Prendo fiato e mi dico: “basta” e tutto sparisce e poi ricompare con più grande intensità.
Dopo una notte agitata, il sole sorride e benedice il suo arrivo,
sorrido anch’io e la benedico e sono contento nel mio cuore per lei,
ma per me sono triste e infelice.
Penso al futuro e mi riempio di speranza, penso al passato e mi viene da piangere,
mentre il presente mi riempie di paura ,amarezza e tanta tristezza.
Non penso a niente, é tutto grigio, é grigia la mia vita,incerta,
Mi sento così solo, così indeciso e dimenticato dal mondo…
E’ stata… un’esperienza tragica, e soffro, soffro… per tutti, per me.
Niente e nessuno mi potrà mai far tornare indietro.
Gli emigranti non hanno piu’patria,
Ma hanno il mare, il vento, la luna e le stelle a confortarli.

25/1/2006 by Mario Falvo

Lettera pubblicata il 25 Gennaio 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cultura

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    falvomar -

    Caro Mario,

    Leggendo la tua poesia sembra di essere nel mezzo dell’oceano. Ogni verso e’ come un’onda durante una tempesta. Dopo un poco le onde sono cosi’ tante ed alte, che non si vede piu’ l’orizzonte. Chi legge rimane passivo, sbattuto, come una boa, di qua e di la’ quasi senza possibilita’ di salvezza.

    Non conosco la tua storia, pero’ vedo che hai un grande talento nel guidare chi legge verso uno stato d’animo. Mi chiedo se questo talento e’ usato anche verso le cose belle della vita – che sono tante.

    Come esseri umani, noi possiamo scegliere dove e come guardare e guidare le proprie emozioni. Io personalmente, cerco sempre di vedere il bello che mi circonda – la gente, la natura, le mie fortune, le mie passioni, i miei ideali. Da queste prendo forza per migliorare me stesso e capire la ragione di essere. Spero, che come per Pablo Picasso, per te questo sia solamente un momento “blu” e che con i tuoi talenti farai crescere nei tuoi prossimi lettori la passione per la gioia di vita.

    Grazie,

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