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“Z” la formica

Misteriosamente scomparsi i nostri sindacati, ogni tanto fanno capolino e appoggiano qualche causa o qualche movimento, facendo credere di sposare quelle idee di giustizia verso i lavoratori. Mi domando, quando saranno dichiarati enti inutili? Enti senza midollo spinale! Enti che avremmo dovuto appoggiare noi, per le loro idee di sviluppo, ma d’idee e innovazione, hanno soltanto l’abitudine dei cambi di guardia.
A cosa servono, chi li ha ideati?
I lavoratori?!? Questi inetti, sono riusciti a darsi la zappa sui piedi e ora si lamentano. È per questo che resteremo sempre operai, come le formiche, mai regnanti. Non abbiamo le visuali giuste e di lunga portata, come sempre ci affidiamo ai primi che parlano o che dimostrano un minimo di potere in mano.
È in un momento come questo, di delicati rapporti politici e amministrativi, che si dovrebbero affondare gli artigli e prendere posizioni, ora, in questo momento. Strategia, nient’altro che semplice strategia.
Negli anni, non sono riusciti a portare al passo con i tempi, le aspettative dei lavoratori, anzi, al contrario, la richiesta d’aumento dei salari, ha soltanto camminato rispetto alla corsa che hanno avuto i prezzi.
Retribuzioni base da far rabbrividire, rispetto a stipendi milionari di chi ci sta portando al patibolo. Non c’è paragone, non c’è giustizia. Si lotta per il raggiungimento di piccoli aumenti salariali, quando ormai, il concetto stesso di salario, dovrebbe essere abbandonato, attenzione ripeto : abbandonato; la retribuzione deve soddisfare l’operaio, per il lavoro che esso svolge, per la sua produttività, per l’alta qualità che gli è richiesta, per la professionalità, per il senso del dovere, per i pochi diritti spettanti, per questi e tanti altri motivi, la sua retribuzione deve camminare di pari passo, con almeno buona parte del valore del lavoro svolto. La sua retribuzione, deve essere parallela all’onere del datore di lavoro, il quale riceve guadagno, dall’operato della forza lavoro presente nella sua azienda. Come si può pretendere una mano d’opera sempre più specializzata e tecnicamente preparata, ma retribuita con gli avanzi? L’operaio è cosciente delle sue qualità, delle sue capacità, ma è costretto a regalare le sue doti, a imprenditori che ignorano il sacrificio o la buona riuscita del lavoro svolto.
La classe lavorativa italiana, o meglio, la classe operaia, riconosciuta in tutto il mondo per le sue eccellenti doti, nel nostro paese, non ha alcun valore, purtroppo viene citata soltanto in momenti di giochi politici per scopi amministrativi o di potere. Operai costretti a tirare la cinghia, con in mano solo la speranza che le loro giornate, proseguano senza intralci di salute o di licenziamenti. Enormi problemi che si susseguono giornalmente, in posti di lavoro non consoni alle loro possibilità, la mancanza di organi di controllo delle loro effettive capacità, capacità di ottimi livelli, giudicate purtroppo, solo dalla figura del datore di lavoro, che la maggior parte delle volte, risulta preparata soltanto a livello scolastico. Operai che alla fine del mese, riescono a scansare degli spiccioli per le giornate di magra. Operai con il sogno della casa, dell’auto nuova, delle lunghe ferie. Operai in coda e in ritardo, che guardano con invidia la corsia d’emergenza, dove sfrecciano ad alta velocità, automobili con vetri scuri e lampeggianti accesi, per raggiungere quei posti di lavoro così altamente retributivi. Anche loro se così fosse, la mattina al sorgere del sole, cinguetterebbero come usignoli, al pensiero di un guadagno più consono alle loro fatiche. Operai cui non sono riconosciuti i diritti della dignità di una persona, la dignità di avere la possibilità di utilizzare un bagno in un cantiere, la dignità di poter prendere una decisione sul lavoro da svolgere, la dignità di poter piangere per più di tre giorni un defunto, la dignità di poter dissentire una decisione di lavoro, la dignità di poter avere dignità.
Sindacati e sindacalisti, siete coscienti di queste realtà? SI! Ne siete coscienti. Sareste pronti a muovervi nella direzione giusta? NO! State guardando da un’altra parte, avete volto lo sguardo, ma la vostra coscienza è sveglia, ora non sapete se continuare o fare spallucce, ci ripenserete domani, dormiteci sopra, e dedicate un piccolo pensiero agli OPERAI, magari in ufficio durante una pausa caffè.

Assistente contrario

Lettera pubblicata il 20 Ottobre 2010. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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