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Io e la figlia del mio compagno separato

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Lettera pubblicata il 20 Maggio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 144 commenti

Pagine: 1 2 3 4 15

  1. 11
    camilla -

    Cara Lilly, tutto quello che ti posso dire, e te lo dico perchè ho sposato 4 anni fa un’uomo con due figli, stai molto attenta. Non puoi immaginare i mille magoni che derivano da queste situazioni, quante volte ti ritroverai a piangere e a fare sacrifici per una persona che a mala pena ti sopporta. Sono diventata un po’ spietata, ma ora mi sento senza energie ad affrontare ogni giorno i loro problemi che hanno sempre la priorità rispetto a noi. Pensaci tanto

  2. 12
    Tata -

    Mi ero dimenticata di aver scritto in questa pagina…
    Più leggo e più mi rendo conto di quanto dolore ci troviamo ad affrontare ogni giorno, quanta rabbia, frustrazione e delusione. E’ un ruolo difficile il nostro, scomodo e faticoso, spesso incompreso nella sua complessità anche da parte del nostro partner che stenta a capire che i sentimenti che possiamo provare nei confronti di figli non nostri non possono essere naturalmente gratuiti o unilaterali come solo quelli di un genitore possono essere e che capricci, cattiverie, e dispetti da parte di questi loro figli mettono a dura prova la nostra serenità e la serenità della famiglia che cerchiamo faticosamente di far funzionare.

  3. 13
    Lilly -

    Cara Camilla, questa vita va a momenti come sulle montagna russe. Ci sono giorni in cui sembra vada tutto bene e lei( sua figlia) abbia trovato il suo equilibrio e altri ( la maggior parte) in cui ci sono continue lotte e discussioni ( e io vivo questa situazione solo nei week end perchè viviamo in due case e città diverse)Cerco di stare a fianco a lui ma a volte mi sembra che il mio aiuto/supporto sia inutile visto che la sua educazione è nelle mani del padre per il 90%. La setttimana scorsa l’ennesimo schiaffo morale, lei ha messo la foto di sua mamma come sfondo del cellulare e lui se l’è presa molto sopratutto perchè sua mamma non è maipresente, ne fisicamente ne moralmente per la sua crescita…Io non so se sia l’età o quello che ha vissuto, ma mi sembra sempre piu difficile una convivenza serena con lei…e lui poco coerente. A volte mi sembra incoerente, prima dice che le darà la giusta punizione per come si è comportata e poi bastano due parole di lei o un comportamento educato per 2-3 g e lui cambia idea per poi ricominciare lo stesso giro…..Non lo so…

  4. 14
    Tata -

    Lilly,
    quello che descrivi è esattamente ciò che vedo nel comportamento del mio compagno. Credo che ciò dipenda dal fatto che lui è sempre il padre e che abbia paura di perderla attuando un’educazione troppo rigida od estremamente punitiva.
    Io ho subito fino ad oggi, mettendo duramente in crisi il nostro rapporto, alla fine sono riuscita ad ottenere di intraprendere un percorso psicoterapeutico che stiamo iniziando in questi giorni. Spero di trovare un giovamento in questa nuova strada che abbiamo deciso di percorrere.

  5. 15
    Lilly -

    Tata,

    forse quello che scrivi è giusto o forse io non capisco bene tutto quanto perchè non sono mamma, ma piu passa il tempo e piu non riesco ad avvicinarmi a questa ragazzina che sembra voler passare piu tempo fuori casa con le amiche che non con sua padre. Una ragazzina che ha dichiarato senza problemi a suo padre che fuma, che torna a casa alle 5.30 passate il sabato perchè va a ballare e il giorno dopo si alza alle 16 con orari completamenti sballati e si gira isterica se suo padre non ha 10 € da darle per uscire il sabato sera.Quando io provo a far notare queste cose a lui, a volte mi risponde che è normale a 16 anni voler uscire e stare in giro con le amiche e altre volte mi dice che è un padre “single” e fa quello che puo’…e io cosa sono? La strega cattiva o la “fidanzata” di papà come mi chiama sua figlia?

  6. 16
    Jovita -

    Anche io compagna di un uomo divorziato con figlio … che vive con noi da qualche anno. Dopo un lungo periodo di convivenza mi rendo conto che è troppo difficile affrontare certe situazioni… troppi problemi e sofferenze che non mi appartengono, ma che quotidianamente sono costretta ad affrontare. Ho dato loro tutto quello che avevo, in ogni senso, ma non riesco ad essere felice … né riesco a provare un sentimento materno verso il ragazzino … solo rispettoso affetto e compassione per il suo dolore di figlio di genitori separati. La nostra vita gira intorno alle loro vicende passate e presenti ed io mi sento sempre più estranea … non so se è la stessa cosa che succede a voi, donne nella stessa mia situazione. Mi piacerebbe avere uno scambio di opinioni con qualcuna di voi … per capire se sono io ad essere sbagliata, oppure se i miei pensieri sono ‘normali’ e condivisibili… grazie

  7. 17
    HAL 9000 -

    Ciao a tutte, non vorrei apparire fuori luogo, però io vivo come uomo la stessa cosa ma al contrario, ovvero la mia compagna è separata ed ha una bimba di 11 anni, io non ho figli.
    La bimba vive con la mamma e noi tutti insieme ci vediamo quasi tutti i week-end, perché alcuni li passiamo tra noi due come coppia. Io cerco di avere un rapporto con la bimba molto amichevole, non c’è nessun astio, anche se forse un po’ di gelosia verso sua madre esiste anche se la manifesta in pochi frangenti. Suo padre è una persona molto schiva, frequenta poco la figlia per poche ore e non ha un rapporto molto amichevole, anzi, molto spesso la tartassa per le questioni avute con la ex-moglie.
    Io vorrei chiedere a tutti qualche consiglio, cioè, va bene come mi sto comportando? Sarebbe opportuno che modificassi il mio comportamento in qualche modo, oppure è giusto lasciar passare il tempo e vedere come si amalgamerà il rapporto con la figlia?
    Grazie a tutte/i

  8. 18
    Tata -

    Ciao Lilly, ciao Jovita.
    Un saluto anche a te Hal.
    Mi rendo conto, leggendo ciò che scrivete che i sentimenti che proviamo sono più o meno comuni ad ognuno di noi.
    Anche io Lilly, non sono madre, ma non credo che il non essere genitore sia una condizione “invalidante” al fine della comprensione della situazione che vivono i nostri compagni con i loro figli.
    E’ difficile convivere con loro, con i loro problemi, i loro trascorsi..
    Costa una fatica disumana, trovare quella necessaria empatia per far propri i problemi di altri, spesso e volentieri senza essere ricambiati con sentimenti di rispetto e se non amore quanto meno affetto.
    Credo che il giusto atteggiamento, specialmente nei confronti dei nostri compagni, sia in primis la sincerità, unita a una composta fermezza nel ribadire e far rispettare il nostro ruolo e i nostri spazi, che altrimenti verrebbero calpestati.
    Mi sono posta molte domande, mi sono fatta mille problemi, ma alla fine sono giunta alla conclusione che il mio dovere è in primis quello di tutelare la serenità e tranquillità del nuovo nucleo familiare creato insieme al mio compagno, stabilendone regole e limiti da rispettare.
    I figli saranno liberi di farne parte o meno….

  9. 19
    Vanity -

    Ciao ragazzi
    Oh mi sento meno sola… Io vivo da 5anni col mio compagno divorziato con una figlia…abbiamo avuto un bimbo che ora ha 18 mesi… All’inizio con la figlia era tutto perfetto eravamo come sorelle… Poi sua madre ha cominciato ad essere invidiosa e l’ha fatta allontanare da me e dal padre…non vi dico le minacce e le cattiverie che ho dovuto subire… Ma il dolore più grande l’ho provato quando ho realizzato che la bimba nn mi vuole più mi considera quella in più… “Papà non vado bene a scuola perché mi manchi e la mamma si sente persa senza di te”… Questa frase mi continua a tormentare io non so più che fare… Portiamo tutti pazienza e vediamo se ne varrà la pena! Un abbraccio grande a tutti

  10. 20
    Lilly -

    Ciao a tutti, sono di nuovo qui per cercare un conisglio obbiettivo ed esterno da parte di persone che condividono il mio stesso “problema”.E’ passato diverso tempo dal mio ultimo messaggio e pensavo che le cose iniziassero ad andare meglio ma mi sono sbagliata…Ennesima cavolata di una ragazzina di 16 anni che per quanto sia cresciuta tra mille difficoltà ha un padre che sta cercando di fare i miracoli…e lei lo sta portando al MANICOMIO…L’ultima in ordine di tempo è stata questa: Lui si raccomanda che la sera prima di partire per tornare a casa dopo le vacanze di Natale non faccia tardi, lei non accettando questa cosa esce nel pomeriggio di un venerdi alle 16 e torna il mattino dopo alle 11 di mattina…Paura, ansia, angoscia e tutto quello che un genitore puo’ provare. Era andata a ballare di nascosto, nonostante il divieto e poi, destino beffardo o meno, aveva avuto un problema alla macchina del suo amico che si era fermata in autostrada…Cellulare spento naturalmente, nessuno dei 2 raggiungibile..Liti, urla e grida al suo ritorno per poi sentirsi dire ( lei a suo padre) E’ COLPA TUA se è successo questo perchè se tu mi avessi mandato a ballare non sarebbe successo….Non ce la faccio piu’, assorbo tutta questa tensione e la riverso sul mio compagno…per fortuna viviamo in due appartamenti separati…cosa posso fare? Sono arrivata alla frutta..inizio a non sopportare piu qs mocciosetta senza rispetto e riverso tutto su di lui…..grazie!

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