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Questo è esibizionismo?

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Lettera pubblicata il 31 Gennaio 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 129 commenti

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  1. 91
    maria grazia -

    Ciao Vic. Sonia Petrovna è stata fantastica in quella parte, per non parlare di Delon: quel ruolo sembrava creato apposta per lui.
    Ma io mi stavo soffermando sopratutto sul rapporto che nel film Delon deteneva con l’ “altra” sua donna della trama, la tizia sua coetanea che conviveva con lui, e che lui alla fine abbandona per stare con Vanina, la dolce e acerba studentessa di cui si era perdutamente innamorato. La sua compagna 40enne ha tentato fino all’ ultimo di tenerlo legato a sè, non perchè lo amasse, ma perchè non era in grado di stare da sola e di accettarsi per quello che era, cioè una donna volubile e concentrata su stessa. Un film indubbiamente di spessore, a mio avviso sottovalutato, che mette in luce gli aspetti più sordidi ma anche più VERI della natura umana.
    Comunque sono d’ accordo con te: un film davvero ben fatto è in grado di trasporre lo spettatore in una sorta di dimensione parallela durante tutta la visione, facendo sì che per un pò si “scordi di lui stesso”, o “si ritrovi”, a seconda…

    Sofy sapevo che avresti capito. Anche per me non c’è alcun proBBBlema! Sempre in gamba dai! Lo sai che questa è sopratutto la “nostra” clinica 🙂
    Un bacione

  2. 92
    maria grazia -

    Xleby, ti posso dire che fino ai 38 anni ho applicato la seconda modalità di cui tu parli ( quella del passivo adattamento alle circostanze ) ma solo perchè non ero giunta a quell’ evoluzione che mi ha poi permesso di passare all’ altra fase, quella della comprensione dei miei meccanismi inconsci e di certe dinamiche familiari che hanno condizionato il mio percorso. Questa è anche la soluzione più efficace. L’ unico rimpianto che ho è quello di non aver capito molto prima tante cose, trascinandomi dietro una lunga, quanto inutile e penosa sofferenza.

    Giorgia, mi scuso se siamo andati un pò fuori tema.. Ciao!

  3. 93
    Vic -

    Ciao Sofia,
    la “Sofia sotto la corazza” secondo me è una persona che vorrebbe riuscire a credere ancora nelle persone, nel mondo,
    nell’amore, ma… non ci riesce
    e allora esce la rabbia il tono aggressivo degli interventi, è “l’altra Sofia” .
    Ti sei lasciata trasportare,
    buttata a capofitto, ma senza verificare.
    Ti dirò un sistema che uso io per scoprire
    se una persona è sincera.
    Le faccio una domanda e dopo un certo tempo la rifaccio
    e guardo se la risposta è la stessa e poi c’è l’istinto, che mi ha salvato diverse volte; è un’arma potente, ma in certi momenti
    si ha il paraocchi; le cose che hai visto dopo,
    se ci pensi bene c’erano anche prima, ma le ignoravi.
    VOLEVI credere che fosse vero ciò che tu
    pensavi e provavi.
    Le hai idealizzate.
    Ma ogni errore deve servire a crescere
    solo allora avrà un senso.
    fra due persone deve esistere una cosa, che si chiama
    “compatibilità”, se manca è come costruire un castello
    di carte.
    Se vuoi un consiglio “impara a conoscere te stessa” i tuoi
    pregi e i tuoi difetti.
    Non è facile, non è per niente facile.
    Ma qui sono utili gli altri, perchè sono in qualche modo uno specchio di come sei vista e in parte
    di come sei.
    maria grazia
    giusta osservazione la tua,
    Anche l’altro personaggio è importante
    proprio perchè non riusciva a stare da sola.
    anche al centro di questo film,
    come dici giustamente sottovalutato
    c’è un triangolo.
    Una prova del valore del film è che lo ricordo dopo
    diversi anni, ne ho visti tanti e di alcuni…
    non ricordo neppure il titolo…
    La memoria è selettiva.

  4. 94
    Xleby -

    Ovviamente la famiglia e soprattutto la figura paterna conta molto per una donna… In genere si crede di essere grandi solo perché il corpo cambia, ma la verità è che la bambina resta ancora per un pò, diventare donna è un fatto soprattutto mentale… (e viceversa vale lo stesso per i maschi/uomini)

  5. 95
    Sofia -

    Per Giorgia….ragazza qua siamo tutti un po matti ma sono sicura che ti abbiamo anche divertito!
    Miraccomando ricorda i nostri consigli…e mai più in giro senza mutande OK!?? Ciao un abbraccio!

  6. 96
    Sofia -

    Per VIC…grazie per le belle parole che mi hai detto…certe cose sono vere…..forse a volte non ho voluto vedere certe cose …forse perché non ci volevo credere neanche io…forse perché non volevo accettare di aver sbagliato per la millesima volta…di esserci cascata di essere di nuovo tradita..di aver di nuovo amato per nulla..di aver dato tanto e ottenuto solo merda in cambio..

    È anche vero che non credo più a niente in questa vita..la vita mi ha devastato e cambiato..una volta ero timidina impacciata e fragile..non dicevo neanche le parolacce..ma vivere ti cambia ti fa crescere e ti fortifica …

    Vic tu non mi conosci..ma sotto questa corazza io sono buona..e molto dolce..chi mi ha conosciuto davvero più a fondo qui( e c’è chi la fatto scambiandoci la e-mail) lo sa e lo può dire….
    Tu vic sei fidanzato..sposato? Quanti anni hai?

  7. 97
    maria grazia -

    Xleby, mio padre in effetti era una figura chiave di tutta la vicenda. Era sottomesso a sua madre ( mia nonna, ora defunta ), una donna tirannica avida e crudele che però riusciva sempre a guadagnarsi le simpatie di chi le era utile attraverso uno scaltro e finto atteggiamento da “povera donna che si era sempre sacrificata per tutti”. E così, riuscendo a far leva sul senso di colpa altrui e su loro senso del “dovere”, è riuscita a tenere tutti sotto scacco fino alla sua dipartita. Mio padre non aveva alcun bisogno di lei nè di nessun altro, perchè era un uomo estremamente in gamba e intelligente. Eppure non riusciva a ribellarsi a questa persona e al resto dei suoi familiari, che erano deviati come lei. Dopo la scomparsa di mio padre, avvenuta nel 2012 a causa di un cancro, io e mia madre abbiamo scoperto ulteriori dettagli e retroscena abbastanza sconcertanti circa questa sua dipendenza emotiva dalla figura materna. La famiglia di mio padre detestava mia madre, avrebbero voluto che lui non la sposasse, e di riflesso odiavano anche i suoi figli ( cioè me e mio fratello ). Questi parenti ci avevano sempre diffamato e umiliato, fin da quando ero bambina, e mio padre non ha mai preso le nostre difese e reagito apertamente al loro atteggiamento, facendo sentire me e mia madre del tutto svalorizzate e inadeguate. queste persone hanno continuato a condizionare il suo atteggiamento con noi anche quando sono cresciuta. Credo che tutta questa situazione, e sopratutto il fatto di non aver avvertito da parte di mio parte quel sostegno morale di cui avrei avuto bisogno, abbia segnato profondamente la mia sfera inconscia e di conseguenza, poi, tutte le mie seguenti scelte da adulta.

    Vic, il commento n. 93 è davvero eccezionale, dalla prima all’ ultima riga. Spero che Sofia si ispiri alle tue bellissime e sagge parole.

    “La memoria è selettiva.”

    Lo penso anch’ io.

  8. 98
    Xleby -

    Beh, su una figura materna ossessiva e iper presente o direi dominante, (si, tuo padre purtroppo aveva questo amore morboso per la madre che guidava tutte le sue scelte…) ce ne sarebbero di cose da dire, dei disastri che combina… Tuttavia è curioso come tutto vada per cause ed effetti… Nel senso che quando si ha un padre assente o svalutativo (o entrambi) ci si mette con uomini sbagliati, tipo più grandi ecc.., o si cerca di venire dominate, cosa (che il padre non ha fatto da piccola), perché se ci rifletti quell’uomo che ti ha fatto soffrire da piccola in fondo dovevi amarlo per natura: era tuo padre! Ma capisci da sola che è difficile magari amare chi ce lo dimostra in maniera sbagliata e quindi l’idea di amore che ti sei fatta era sbagliata. (Il famoso, come lo chiamate voi, “Ammmore”) Resettare il tutto è difficile, alla fine hai fatto la cosa migliore: cercare di svegliare la parte forte in te per non cercarla sempre fuori, se no eri sempre dipendente. Ora puoi amare chi ti pare… e mandarli anche a ca....! (Cosa che non potevi fare, giustamente, con tuo padre se no saresti stata una squilibrata) vabe poi dico cose scontate, la mia riflessione la fermo quì non credo che c’è ancora molto da dire.

  9. 99
    Vic -

    Sofia
    La maggior parte
    di quello che scrivo l’ho vissuta
    o vista vivere da persone che conosco.
    nulla può sostituire l’esperienza.
    In quanto alla tua domanda
    ogni domanda diretta merita una risposta diretta.
    si, sono sposato , ho 67 anni.

  10. 100
    maria grazia -

    Esattamente Xleby! Hai inquadrato perfettamente il tutto. Non so dire in che misura gli uomini siano inclini a riversare nelle loro storie da adulti i disagi e le mancanze sofferti nell’ infanzia e nell’ adolescenza, so solo che tra il genere femminile i casi come il mio sono molto frequenti. Probabilmente anche Sofia è stata vittima di un meccanismo simile.
    In passato subivo deliberatamente molte umiliazioni da parte degli uomini che mi interessavano, sperando così di farmi amare e accettare. Era sempre il solito identico copione che si ripeteva all’ infinito. Io dovevo adattarmi a tutti i dictat della mia fiamma del momento ma lui non era disposto a venire incontro a quelle che erano le mie esigenze, e questo per me era del tutto normale, lo consideravo il prezzo da pagare per non stare sola. Intanto però mi ero allontanata dalla mia famiglia ( perlomeno fisicamente ) andando a vivere da sola. Percepivo che in qualche modo qualcosa “non andava”, anche se non mi capacitavo di tutta quella tensione.
    Dopo svariate sofferenze sentimentali ( l’ ultima delle quali risale a tre anni fa ) ho intrapreso quello che io chiamo “il risveglio”: un percorso di presa di coscienza che mi ha permesso di uscire dall’ autosvalutazione e dalla dipendenza affettiva.
    Come giustamente hai detto tu, oggi mi sento LIBERA. Finalmente ho compreso che posso essere felice A PRESCINDERE da chi avrò accanto, a prescindere DA TUTTO; e che non ho “bisogno” di nessuno. Solo di “me stessa”. Caso strano, ora che non mi interessa più così tanto avere qualcuno vicino, ho trovato una persona con cui finalmente ho un rapporto sereno e appagante.

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