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Come cambiano le relazioni

Crescendo ho imparato a rivalutare molto le relazioni. Vi riassumo in breve la mia storia:

Da adolescente non ho mai amato fare parte di grandi compagnie perché le reputavo troppo dispersive. Durante il liceo ho avuto un’ “amica del cuore” per tre anni circa, inoltre io e lei abbiamo fatto parte di un gruppetto abbastanza chiuso. Al quinto anno, inseguito a un brutto lutto mi sono sentita letteralmente ignorata da quelle stesse persone, che dopo la maturità sono diventate ancora più assenti. Dopo due mesi di vacanza, passati senza di loro, ho rotto i ponti in modo definitivo.

Iniziata l’università mi sono resa conto del fatto che, esclusa quell’unica ragazza, le altre non mi mancavano per nulla. La mia solita fortuna ha fatto sì che quella stessa persona finisse nella medesima facoltà universitaria.

In questi tre anni siamo diventate due complete estranee. Il primo anno è stato un po’ difficile, ma dato il contesto (200 persone in aula) mi sono abituata presto a non fare più caso alla sua presenza. Per quanto riguarda la sfera amorosa…”stranamente” pochi mesi dopo essere uscita da quel gruppetto ho trovato il ragazzo, lo stesso con il quale mi frequento ancora attualmente. Prima avevo avuto alcune cotte, ma tutti sentimenti fortemente idealizzati, ricordi che ora mi fanno sorridere.

Ora ho fatto nuove amicizie, ma non sento il bisogno smodato di rincorrerle qua e là. Non preferirei mai nessuna/o amica/o riconoscendola/o come la/il migliore fra tutti. Ho constatato che costruire e tenere in piedi una vera relazione amorosa è tutto tranne che un susseguirsi di romanticherie (come sognavo da adolescente).

A qualcuno di voi è capitato nulla di simile? Solo io, a 22 e passa anni, mi reputo troppo vecchia per “amici del cuore” o cose simili?

Lettera pubblicata il 12 Ottobre 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amicizia

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    anonimo -

    Prima di tutto condoglianze, perdere il papà è una delle cose più dolorose che capitano.

    Io esco con un grande gruppo di amici e tra questi ci sono quelli a cui do più fiducia che reputo veri amici.

  2. 2
    rob -

    L’uomo è una scimmia…fidati…ho fatto sempre tutto con passione e romanticismo..mettendo l’anima ovunque…ma spesso la gente che ci si trova a fianco ha l’animo spento….si nutre della tua capacità organizzativa poi quando sei stanco e vorresti un gesto simile da parte di queste larve..rimani solo deluso…
    Quindi ho maturato l’idea che l’uomo è come un’animale (chi ci governa cosi la pensa)..non ha sentimenti ….salvo quelli primari egoistici di sopravvivenza…..non illuderti….non hai perso le amiche….ma hai perso solo le tue illusioni!!!!!

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