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Non riesco ad avere delle relazioni e ciò mi fa stare male

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Ciao a tutti,
Scrivo su questo forum perché sono veramente preoccupata per il fatto che non riesco a stringere dei legami con le persone, sia di amicizia che di amore.
Ho sempre avuto questo problema sin da piccola e crescendo, pensavo che la situazione potesse migliorare ma così non è stato.
Infatti in tutti questi anni sono stata da moltissimi psicologi proprio per questo problema ma che però non mi hanno per niente aiutata poiché non avevano probabilmente le competenze per poterlo fare.
Ora invece sembra che ci siano degli psicologi che mi abbiano un po’ capita e che quindi, per risolvere il mio problema, mi inserirebbero in un gruppo di ragazzi coi quali io dovrei allenarmi a relazionarmi con la gente per imparare le regole per intrattenere dei buoni rapporti sociali visto che sia secondo i miei genitori sia secondo gli psicologi mi mancano gli strumenti adatti per una buona comunicazione sociale e di conseguenza non riesco a legare con nessuno.
Purtroppo ho una forma di autismo chiamata sindrome di Asperger che mi impedisce di avere amicizie e di non essere come tutti gli altri. Il fatto che io non riesca a legare con nessuno, mi preoccupa moltissimo, infatti durante il giorno sono sempre depressa e mi viene spesso da piangere e da pensare al suicidio, perchè, soprattutto in certi momenti, vivere con questo peso, vivere col pensiero che gli altri abbiano amici e/o un partner che sentono quotidianamente e io no, mi è insopportabile. E la gente, a causa delle mie espressioni sempre cupe e tristi, quando sono in giro con i miei genitori, mi guarda.
So che probabilmente con questi psicologi dovrei sentirmi più tranquilla dato che mi hanno capita e tutto, ma purtroppo non ci riesco. E’ più forte di me, non riesco a non starci male. Anche perché, anche se i miei genitori credono che sia responsabilità mia il fatto che io non riesca a legare con la gente per il fatto che gli altri mi vedono strana e che mi pongo male proprio a causa del mio autismo, e forse in parte condivido questa cosa, ma non so fino a che punto valga.
Perché praticamente, in tutti questi anni in cui mi è capitato di interagire con gli altri, dall’asilo all’università, purtroppo mi è sempre un po’ capitato (ho notato questo soprattutto negli ultimi anni) che se magari mi succede di parlare o di stare assieme con una persona per un giorno, la volta dopo già non mi parla più oppure mi parla ma a distanza di tempo dalla volta che ci siamo parlate, anche se più spesso mi capita che non mi parli più mentre invece agli altri noto che capita l’esatto contrario, cioè che magari si parlano una volta e la volta dopo si parlano ancora, e poi ancora una terza ecc fino al punto da diventare amici e quindi infine stanno sempre insieme, sia durante le pause, sia durante le lezioni in cui si mettono sempre vicini tenendosi il posto, insomma, stanno sempre insieme e si parlano ogni giorno.
Io purtroppo, non ho mai trovato l’amica fissa o il gruppetto di amiche fisso con il/la quale stare insieme e parlare tutti i giorni. Questa cosa mi ferisce a morte e mi fa venire un’ansia e un’angoscia incredibile perché mi fa sentire inferiore agli altri e mi fa chiedere “cavolo perché loro ci riescono e io no?” e poi ciò mi fa pensare che gli altri, evidentemente, dopo avermi parlato una volta, si stufino subito di me e quindi se magari mi trovavo bene con le persone con cui ho parlato una volta e se magari poteva nascere una potenziale amicizia, alla fine non nasce mai. Non mi cercano più.
Oppure a volte mi capita che magari quando sono assieme a una persona, se non sono io a parlarle o a chiederle delle cose, questa non mi parlerebbe nemmeno, si limita solo a rispondere a quello che le dico io e basta.
So che oggi è difficile fare amicizia, ma a me sta cosa capita in modo molto particolare e ripetitivo, anche perchè gli altri riescono a trovare qualcuno bene o male. E’ davvero brutto pensare che le persone non ti vogliano come amico, convivere ogni santo giorno con questo peso mi fa impazzire dal dolore a tal punto che in certi momenti vorrei solo urlare contro tutto e tutti.
I miei genitori mi dicono che devo farmi vedere dagli altri, che devo essere più attiva e coltivare di più i miei interessi, solo che io, messa come sono, non riesco a fare niente, neanche a mettere una foto sui social o mandare un messaggio. Anche perché in più, ok io ho delle amiche, ma non le sento quasi mai, e con alcune, se non sono io a farmi sentire, queste manco le sentirei. Loro probabilmente fanno così perché o sono prese da altro o perché hanno altre amicizie a cui danno più importanza, però sentirsi così messi da parte anche dalle tue stesse amiche, è davvero tremendo.
Vorrei tanto poter trovare un’amica fidata che si affezioni a me e che sento spesso e che ha sempre voglia di parlarmi e di stare con me, ma finora non è mai successo. Vorrei essere la priorità di qualcuno. Io sono sempre stata buona e disponibile con tutti, e alle volte so anche essere spiritosa, ma tutto questo non mi ha portato a niente, per cui non penso che sia solo a causa della mia “malattia” il fatto che non riesca ad avere amici.
In più, ho paura di non trovare un ragazzo, perché se tutti si stufano cosi presto di me, figurati se mai uno si sognerebbe di scrivermi e di vedermi tutti i giorni e poi anche se magari piaccio a qualcuno, questo si fa sentire molto poco anche se mi chiede di vederci. E ora mi chiedo quanto spesso bisogna vedersi o sentirsi per un fidanzamento. Ora ho paura di non stringere mai più amicizie e di rimanere sola.

Lettera pubblicata il 9 Giugno 2019. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Yog -

    Vabbè, da sola non ci resti. Bellissimo comunque il dubbio che hai espresso: “E ora mi chiedo quanto spesso bisogna vedersi o sentirsi per un fidanzamento”. 
    Studi scientifici dimostrano che in Italia (isole e città metropolitane escluse, ovviamente) occorre vedersi 1h 30′ ogni tre giorni, ai russofoni della Jacuzia – per questioni climatiche – bastano invece 45′ ogni 15 giorni. Tanto per chiarire.
    Tu obbietterai:”Ecchepalle!”, ma la scienza è scienza, non si discute.

  2. 2
    simone -

    Cara Ket,
    Io non vedo una correlazione tra la tua sindrome e il tuo senso di solitudine.
    Anche le persone cosiddette normali spesso avvertono la solitudine.
    Ti assicuro che non è tutto oro quello che luccica, molte amicizie nonché relazioni affettive si reggono sul ‘faccio finta di non vedere’.
    Spesso mi capita di parlare con amici o amiche delle loro relazioni, in cui capitano cose poco edificanti, ma pur di non stare da soli lasciano scorrere…
    Io, pensando a questo, alterno momenti in cui benedico il fatto di essere single, altri invece in cui sento la mancanza di qualcuno accanto, un magone molto forte.
    Per quando riguarda gli amici, io ne ho, ma Ti assicuro che anche a me è capitato di dubitare e volte di loro per via di certi comportamenti.
    Comunque, se ti fa piacere, se mi lasci un indirizzo e-mail possiamo parlare un po’.
    Io il passo l’ho fatto, sta a te decidere ora!
    Buona serata

  3. 3
    Gina -

    Devi trovare qualcosa che ti piace e che ti appassiona e metterci tutta te stessa, il resto verrà di conseguenza.

  4. 4
    Gabriele -

    Non penso sia colpa tua sè non leghi, o meglio del fatto della sindrome di Asperger. Immagino tu abbia fatto e continui a fare tutto ciò che puoi per stare bene. Il punto è questo stare bene prima di tutto. Se poi sei timida di tuo, oppure sei una che di carattere sta sulle “sue” è chiaro che puoi avere difficoltà rispetto ad una persona estroversa.
    Me lato dello sforzo lo devi fare tu, per avere degli amici, non è facile. L’unica cosa che non devi fare è definirti in base alla malattia, perché gli altri ti vedranno solo per essa.
    Sei all’università quindi le occasioni non mancano, dovresti fare un bilancio e chiederti con chi vuoi passare il tuo tempo oltre che con i docenti che ti devono fare lezione. Dopo sei mesi che ci vai, dovresti avere delle amicizie, anche superficiali, prova ad approfondirle.

  5. 5
    Luca -

    Ciao
    Premesso il fatto che io non sono un esperto, ti rispondo in quanto anche io, pur non avendo mai sofferto di autismo, ho avuto in passato una situazione analoga. Il mio problema era dovuto più che altro alla mia personalità poco socievole e all’avere interessi diversi da quelli della maggior parte dei ragazzi. Anche i miei genitori poi non mi capivano, incolpavano me e questo mi dava depressione e frustrazione.
    Comunque, per rispondere a te, ti dico innanzitutto che non devi assolutamente MAI pensare di essere inferiore agli altri. C’è gente molto socievole che però come persone non valgono niente, non credi? Quindi non svalutare mai te stessa. Purtroppo, uno dei problemi della società di oggi è che la gente è di mentalità troppo ristretta, appena vedono uno diverso dagli altri o che se ne sta solo, pensano male. Il mio consiglio è allora di iniziare a fregartene del giudizio degli altri e pensare per te. E poi, chi mai l’ha detto che dobbiamo essere tutti uguali?
    Ora, la parte che forse più ti interessa. A me ha aiutato molto frequentare certi gruppi che ho conosciuto su internet. Non parlo di conoscenze puramente virtuali, tipo i gruppi di Facebook, che invece di far instaurare rapporti (continua)

  6. 6
    Luca -

    reali, li distruggono. Parlo di gruppi finalizzati a far incontrare la gente di persona, che organizzano eventi dove ci si incontra anche se all’inizio sono tutti estranei. Uno dei più famosi è Meetic, che infatti, non serve solo a trovare un/a compagno/a. Un altro, abbastanza diffuso in nord Italia è Couchsurfing. Un altro che conosco, se poi vuoi imparare un’altra lingua è Meetup. Poi c’è Meeters, che mi han detto essere molto buono. Comunque, se cerchi su internet, ne troverai parecchi altri. A me questi gruppi hanno aiutato parecchio. Anche se magari non riesci sempre a stringere delle vere amicizie (e comunque succede anche questo), hai il vantaggio di conoscere sempre gente nuova e di poterti relazionare con gli altri. Il resto poi viene da sé. Per quanto riguarda il fidanzato, quello è l’ultimo step, ma, guarda caso, io la mia fidanzata attuale l’ho trovata proprio frequentando questi gruppi. Il mio consiglio è questo: provali. Lasciati andare a nuove esperienze. Forse dovrai fare un piccolo sforzo all’inizio, come è capitato a me, ma poi ne è valsa la pena. Lanciati! Buona fortuna.

  7. 7
    alzeo -

    non ho mai capito perchè bisogna avere delle relazioni non basta stare da soli? cosa cambia, tanto ci sono i genitori e i nonni, non serve mica stare con i coetanei della propria età. Infatti non ho mai cercato delle relazioni ne amici ne fidanzate e poi ti stufi a avere dei legami non sei più libero, quando poi avrai delle relazioni magari vorrai tornare indietro e mandarli tutti a quel paese e essere di nuovo libera. Mancherà sempre qualcosa o questo o quello. La felicità non risiede in queste cose terrene.

  8. 8
    Luca -

    Bisogna tenere conto Alzeo che le persone non sono tutte uguali. Ci sono persone che stanno benissimo da sole e altre che sentono invece il bisogno di una compagnia, che non sia quella dei famigliari. La cosa è soggettiva. E col tempo poi, si può anche cambiare. Ket al momento sembra che ne senta il bisogno e quindi penso sia giusto che cerchi di raggiungere il suo obbiettivo, cercando cioè più rapporti interpersonali. E se poi, come dici tu, quando avrà avuto le relazioni vorrà tornare indietro, perfetto, almeno avrà provato l’una e l’altra situazione e potrà scegliere quella che preferisce.

  9. 9
    alzeo -

    ma è vero che più passano gli anni più diventa difficile avere delle relazioni?, a volte lo dicevano i genitori o gli insegnanti non so se per spaventare o è vero comunque dovreste vedere anche i lati positivi siete liberi di fare quello che volete e andare dove volete e nessuno vi disturba al telefono e gestite il tempo come volete, al contrario avere delle relazioni finisci legato come in gabbia non vedo mezze misure io.

  10. 10
    Esther -

    Si tratta di affari: devi saperti vendere come si fa con lo specchietto per le allodole. Falli sentire importanti, rendili unici per te, tutti quanti; sorridi, recita la parte della perfezione relazionale e fagliela assaporare; fatti sempre bella; fatti cercare e non cercare sempre tu, ma mettiti in mostra; fatti vedere in possesso di qualità che ti rendono superiore e con risultati brillanti che solo con te, loro potranno raggiungere: vedrai che accorrono come le mosche al miele. Quando ti stanchi di giocare, chiudi. Quando vuoi riaprire: ricomincia daccapo.

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