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Ma sono (e siamo) tutti così o ci sono persone “normali”?

Un mese fa circa vengo al corrente di una storia tra un ragazzo e una ragazza – entrambi nei primi vent’anni, io conosco di persona lei – ormai conclusa, lui con una denuncia da pare di lei e lei ancora terrorizzata, in poche parole questo ragazzo era non proprio equilibrato e già sotto cure psichiatriche, quando la loro storia per “comune” decisione è finita lui è impazzito del tutto mettendo in atto comportamenti molto gravi.

A parte la sua condizione medica, con tutta la lucidità possibile lui ha passato lunghi mesi a calunniare la ex in modo che fossero credibili le accuse che le rivolgeva, per fortuna lei è talmente una brava ragazza che pur soffrendone molto è stata incoraggiata a lasciar perdere, fatto sta che la grande “intelligenza” criminale del ragazzo l’ha veramente messa in crisi e ancora si deve vedere dove arriverà nonostante la denuncia. 

Quante storie finiscono così. Quante storie vanno avanti e ci sono partner che già vengono minacciati in corso della storia d’amore, vengono circuiti con la paura dell’ira dell’altro, stanno costantemente attenti a non farsi offendere o urlare nell’orecchio dal partner più aggressivo. Quante persone amano partner che già nelle discussioni si dimostrano freddi calunniatori pronti a tutto, uomini che fanno il vocione fino a terrorizzarti e ogni volta te ne dicono sempre peggio, cose a volte fuori dai limiti dell’immaginazione dalla crudeltà e dalla menzogna. Non ne faccio una questione di essere maschi o femmine, non è questo il punto, anche se nella mia lettera (essendo io donna eterosessuale mi confronto con partner maschili quindi per forza parlo della mia esperienza personale) discuterò prevalentemente della paura che suscitano gli uomini.

Io ho avuto paura nella mia storia, eccome. Fuori l’ingresso di un albergo, colpita per essere comandata a entrare (poco prima ero stata costretta in un luogo affollato a fare una cosa che non volevo fare), meditavo di chiedere alla receptionist di chiamare la polizia. Volevo solo tornare a casa. Poi mi sono ricordata che mi aspettava una famiglia lieta di vedermi di nuovo single e di rimettermi le catene più meschine attorno, che a vita mi avrebbe ricordato come io fui incapace di trovare un compagno normale e che quindi loro facevano bene a volermi sorvegliare e a voler decidere per me insultandomi fino a farmi piangere ogni volta che ci fosse stato sentore di un uomo attorno (nonostante il primo ragazzo a 25 anni). Più tanti problemi che io e lui avevamo affrontato assieme e per poco ne eravamo usciti e quindi pensai che no, mi conveniva stare in quella schifezza di situazione con quella persona che reputavo e reputo aggressiva, manipolatrice, pronta a tutto.

   E niente questa è la fine che fanno le donne.

Poi ogni tanto ci svegliamo, dipendiamo ancora dai nostri aguzzini sentimentalmente o economicamente, e ci chiediamo: adesso cambio vita così mi permetto qualcosa di più. Ma gli aguzzini ci giurano che non troveremo niente sul mercato, perché le persone sono tutte così anzi non abbiamo idea di quanto là fuori ci sia ben di peggio. Sapete quanti e chi sono stati gli uomini che mi hanno giurato che gli uomini ti comandano mettendoti in scacco, con la paura, con la soggezione, con le offese? E’ stato mio padre, è stato mio fratello, è stato il mio ragazzo. Potrei ripetervi le loro frasi da accapponare la pelle.

Persone che hanno faticato ad accettare che io avessi amiche, che da quando hanno dovuto accettare che fossi fidanzata hanno cominciato a sorvegliarmi affinchè non mi vedessi con altri uomini (io non esco con le amiche perchè vengo interrogata per cercar di capire quando io e lei incontriamo uomini di segreto). Per farmi quindi rimanere vittima del mio aguzzino scelto fuori casa.

E allora io, senza il potere di andare via, domando a voi: il mondo là fuori è veramente così? Tutte le donne stanno come mia mamma, come me, come la mia amica? E’ vero che gli uomini fanno questo? Fanno i gentili, si avvicinano, ti fanno aprire, ti fanno innamorare, si prendono il tuo tempo, il tuo spazio, la tua sostanza vitale, e ti mettono in una ragnatela praticamente da cui non puoi uscire più?

E stai in una stanza nera dove hai paura di tornare perchè ti aspetta un mostro che ti picchierà con la sua pesante scarpa? 

Questa è la verità oppure queste sono solo situazioni di degrado in cui una donna sta perchè non ha possibilità materiale di scegliere altro? Oppure nelle coppie c’è l’amore, c’è il rispetto, c’è la felicità di tornare a casa dopo una giornata terribile sapendo che il tuo compagno ti aspetta felice?

Chiedo a voi, aspetto risposte.

Lettera pubblicata il 19 Ottobre 2017. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Preferisco astenermi dal dare un giudizio perché la teologia trova una risposta per ogni domanda. E, tieni conto che, esistono tante scuole. Nella realtà bisogna sforzarsi di trovare tanti modi di versi per comunicare la stessa risposta. Es. Ci sono ragazzi come Foscolo che per vivere hanno bisogno delle illusioni. Loro si sentono realizzati come uomini senza muovere un dito. La loro virilità dipende dalla fede con la quale difendono l’atmosfera rarefatta che circonda la loro stella. E’ chiaro che la stabilità di quella coppia dipenderà dallo sfondo sociale. A occhio nudo potrebbero sembrare indifferenti, ma in realtà hanno un grande senso della giustizia che li porta ad assumersi la responsabilità della tua voglia d’evadere dalla realtà (non da loro. Da quella sequenza cronologica nella quale sei caduta quando hai saputo che lui aveva un’altra. Es)… poi… che significa? Tra voi è nato l’amore, ma la giornata è fatta di 24 ore. Per un’ex stellina (con la nuvoletta dei suoi sogni) 24 ore di dilemmi esistenziali sono tante. Un uomo si passa la mano per la coscienza e si sente realizzato come uomo (dal punto di vista etico) e come marito (dal punto di vista morale). Il mondo che sta intorno a lui lo deve mettere in condizione di sentirsi come un fidanzato che aspetta la sua ragazza fuori dal liceo. L’università lo porta in un’altra dimensione. La perdita delle illusioni lo priva della sua identità. Si sente una palla al piede e – te lo dico con franchezza- potrebbe anche tradire.

  2. 2
    Rossella -

    Dunque non possiamo limitarci a stabilire chi ha torto e chi ha ragione. La violenza va sempre condannata, ma è importante –per noi- sforzarsi di ricercare le cause intrinseche , le venature e i sentimenti che hanno determinato una durezza che potrebbe sfociare in un vero e proprio dramma familiare. Nel momento in cui si avvilisce la sostanza spirituale dell’uomo (perché magari viene da noi sopravvalutato… della serie “lui non può non sapere”) per mettere il denaro e la realizzazione personale al sommo delle nostre aspirazioni la situazione si esaspera quando non c’è una figura (alla Tina Cipollari) che per natura è porta a smontare le fidanzate degli amici, o le fidanzate dei figli come usava un tempo. Tina Cipollari vede nell’ospite –on ogni ospite- un pretendente. Non è coinvolta, quando partecipa dimostra di avere fede. Ma questo capita molto raramente. Io lo lascerei perché non sono una presenza discreta. La discrezione è la cifra stilistica delle donne che sono capaci di portare un nome. Io non vivo il nome in maniera religiosa e posso essere uno, nessuno e centomila. La mia massima aspirazione è quella di essere nessuno. Vivere accanto ad un uomo che mi fa pensare alla casa. Un’altra donna messa accanto a questo uomo sarebbe una principessa di nome e di fatto senza apparire mai. Io non sono una principessa. Mi accontento di sentirmi tale in casa mia anche se non ho un nome. A questo penserà mio marito. Nel mio caso la cosa sarebbe più evidente perché non ho un titolo.

  3. 3
    Suzanne -

    No, il mondo là fuori non è sicuramente solo questo. Ma davvero questi uomini si mostrano così diversi e magnifici da circuirci oppure molte di noi sono affascinate dal potere e in qualche modo si sentono protette dall autoritarismo del partner?

  4. 4
    celi_lois -

    Non so Suzanne, ho sentito di diversi casi in cui le vittime sembrano aver parlato di qualcosa del genere. D’altra parte succede anche a tanti uomini di aver bisogno accanto per stare bene di partner spesso eccessivamente dispotiche.
    Io ho la sensazione che alcune donne poiché hanno meno possibilità di frequentare uomini (per motivi materiali che potrebbero essere rimossi) alla fine si accontentano anche di relazioni in cui ci sono molti abusi (non per forza solo fisici ma di diverso tipo).
    E d’altra parte mi sembra anche che gli uomini e le donne che preferiscono situazioni di potere vanno a scegliere persone che oggettivamente hanno più scrupoli o più motivi per diventare succubi.

  5. 5
    Yog -

    Babbiate. Sei eterodiretta fino all’ultimo neurone del tuo SNC. Narda per os, 150 ml al dì, prima dei pasti. Non guarisce affatto, ma sembra.

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