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Chiedo molto essere amata?

Ciao a tutti. Mi chiamo angela. Tre anni fa ho perso mio padre. Due anni che convivo con mio ragazzo… che purtroppo non va alla grande il nostro rapporto. Io non so se pretendo cosiiii tanto in un rapporto. Io e lui a l’inizio della nostra storia eravamo molto felice, ma poi con il tempo vivendo insieme lui come torna dal lavoro si dedica per prima cosa al computer e ci rimane sin quando non ci va a dormire. Tranquilli, ci gioca solamente. La sua giornata procede cosi: va a lavoro torna si dedica poi tutto il giorno al suo pc e alla tv…… io e lui non usciamo quasi mai. La domenica da portarmi fuori mi porta a pranzo da i suoi, il sabato da avere una serata tra noi, rimaniamo a casa oppure sempre con i suoi… non mi fa mai una dedica, un complimento non si sente mai dire, un gesto carino… niente di tutto ciò. Per lui esiste solo questo pc e la tv. In questi ultimi tre mese ho perso il nostro bambino… il mio lavoro e un mio piccolo sogno di avere una nostra casa… nel giro di tre mesi ho perso tutto… mi sento così solaaa davvero. Lui che non mi sta vicina, non pensa cosa sto passando, quanto dolore porto dentro di me… non ho nemmeno una amica con cui mi posso sfogare… sono completamente sola. Chiedo così tanto di ricevere affetto? Amore? Coccole? Rispetto? Perché devo essere invidiose delle altre coppie? Perche??? A volte vorrei spaccare tutto e andarmene più lontana possibile e iniziare tutto da capo….. cosa devo fare??? Cosa? Non so come potermi sfogare… sono disperata e ho tanta paura di cadere in depressione.

Lettera pubblicata il 20 Marzo 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

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  1. 1
    camy -

    parlane con lui sinceramente di come ti senti.. e digli che hai bisogno di sostegno e amore, e che lui non stia perennemente al pc o tv ma ti dia l’appoggio morale di cui hai bisogno. dai, diglielo, parla chiaro.. non puoi sperare che ti legga nel pensiero.. parla chiaramente e vedrai che la situazione migliorerà.

  2. 2
    Luna -

    Si’, parlagli. Non sara’ giu’ corda pure lui se vive in modo cosi’ meccanico e si aliena nel pc? le coccole tu gliele fai?

  3. 3
    Cremisi -

    Non capisco cosa centri il fatto che hai perso tuo padre 3 anni fa con il resto della storia…
    Fatto sta che il dolore bisogna imparare ad affrontarlo da soli, avere un compagno, un amico può aiutare, ma alla fine la forza per superare un dolore può venire solo da noi.
    Per il resto ti consiglio di riflettere bene sulla tua infelicità e vedrai che non dipende tutto da lui… anzi se si è infelici la maggior parte della colpa e da ricercare in noi.
    Personalmente mi sono stancato di sentire storie da ambedue i sessi dove si scarica la propria infelicità sul lui/lei di turno, il mondo si sta riempendo di frustrati ed insoddisfatti che esasperano in negativo ogni piccolo problema.
    Se qualcosa non va nella tua vita prova a cambiarla, parla con il tuo lui o se non ne hai voglia perché non lo ami più lascialo.
    Ultima critica, premetto stasera sono di luna storta…
    Eh ma lui fa così, lui qui, lui la… eh chissà perché… magari se preferisce il pc alla tua compagnia magari è perché non trova a sua volta nessun tipo di sostegno o stimolo da parte tua, ci hai mai pensato?
    Tante volte sento le donne lamentarsi che l’uomo di turno le trascura… ma sai non basta essere delle bambole immobili per attirare le attenzioni del proprio uomo, la storia si fa in due e spetta a tutte e due le parti il compito di mantenere vivo l’amore, ovvio che nella fase del corteggiamento la spinta a conquistare rende molto più pressanti e presenti le attenzioni dell’uomo.
    Poi se davvero lui continua a trascurarti nonostante tu gli abbia parlato allora lascialo, ma non lanciarti annaspando sul primo che capita… prima di voler instaurare un rapporto bisognerebbe imparare a vivere più serenamente con se stessi.

    “Chiedo molto essere amata?” Sì!, l’amore non si chiede, lo si può solo dare.

  4. 4
    Luna -

    Cremisi, premetto che rispetto la tua opinione. Condivido anche il discorso di indipendenza interiore, di una dose di autosufficienza e il fatto di ascoltarsi, sentire perche’ si e’ in crisi. Tra l’altro scrivevo anch’io piu’ su con una visione “reciproca”. solo (mia opinione) anche se e’ stravero che il dolore e’ una cosa personalissima una differenza il fuori la fa comunque. un sorriso, uno stimolo, un senso di condivisione e serenita’. Il fatto e’ che volens o nolens il dolore di una perdita scombussola, a piu’ livelli. Non mi stupisce che lei forse (non so) parli del padre in un momento in cui riflette sui suoi affetti, sulla famiglia, quella nuova. Cio’ che penso d’altra parte (ma leggendo soltanto) e’ che anche lui pero’ ha perso il loro bambino. Questa e’ una cosa che e’ successa ad entrambi e forse ognuno reagisce a modo suo. E’ vero che molti si aspettano che gli altri siano, facciano, riempiano i vuoti, abbiano la risposta “giusta”, e’ innegabile. Penso sia sano ascoltare i propri bisogni e stati d”animo, cio’ permette anche di sentire dove effettivamente l’egoismo dell’altro c”e’, dove stiamo male. E` anche vero pero` che a volte non si percepisce che un ponte serve da entrambi i lati; che anche l”altro forse fa del suo meglio, o non sa che fare. Credo che amare sia anche chiedere “come stai?” all’altro. “c’e’ qualcosa che io posso fare per te?” . Dirgli “forse STIAMO sbagliando qualcosa” o dire se si nota qualcosa che non va non solo in modo autoreferenziale. E’ anche vero pero’ che talvolta non ascolta. all’autrice: a me non pare che stia da dio neanche lui se si chiude nel pc, se non si crea spazi davvero per se’ o per voi, se non pone limiti all’invasione della famiglia o se ha tanto piu^ bisogno di averla accanto. descrivi una sua modalita` piu` compulsiva che egoista. forse ha anche lui suoi stress e pensieri e i tuoi comunque non gli sono stati indifferenti. li ha comunque assorbiti. forse senza rendertene conto lo hai caricato anche tu; o tutti gli stress ed e’ “scarico”. ovviamente non lo so, non vi/lo conosco. Magari e’ lontano e egoista per davvero, sfugge ai problemi o non sa affrontarli. Ma gli stress che hai elencato non mi sembrano eventi solo tuoi di cui lui sia solo uno spettatore.

  5. 5
    Paride -

    Leggendo queste parole, mi pare mia moglie (quasi ex, lunedì separazione di divorzio), non ha parlato per mesi, facendo finta che andasse bene il nostro rapporto e poi se è sfogata dicendo che non mi amava più e più o meno le stesse cose lette quì… boo, siate donne e non bambine. Comunque parlaci e non con battutine o frecciatine che noi uomini abbiamo serie difficoltà ad interpretare e dare il giusto poso. Prendilo in tranquillità e parla seriamente con lui, digli che stai male, cosa ti fa soffrire, apriti! Lui è la persona che ti vuole bene più di chiunque altro. Digli cosa ti manca nel rapporto! E comunque fatti forza da sola, chi ti stà intorno ti può dare un conforto, ma la vita è tua! VIVI! Ti parlo come parlerei a mia moglie che haimè dopo 4 mesi che non ci si sente, io l’amo probabilmente ancora ma devo subire una scelta di separazione (consensuale) che in realtà è univoca.(Voglio aggiungere che nel mio caso, non mancava l’uscita con amici, i viaggi, eravamo quasi sempre insieme però si sentiva sola ed infelice… la felicità te la devi cercare tu, non aspettare che te la dia qualcun’altro!). SII FORTE!

    PS: condivido appieno le parole di Cremisi.

  6. 6
    Aton -

    Cremisi ha detto cose saggie: guai a chi si pone a dipendere dai comportamenti di altri. Bastare a se stessi, prima di tutto. Questo serve a non soffrire. Per essere felici è tutto un altro paio di maniche: l’essere umano è relazionale e non si può essere felici bastando a se stessi. Quindi ha detto cose saggie anche Luna.
    Io, che sono maschio e incline al pragmatismo, reciderei uno dei piedini della CPU del PC con un tronchesino da unghie, o sfiorerei con la delicatezza di una farfalla la massa di una porta USB con un cavo spellato alimentato a 220 V.
    Poi vedrei l’effetto che fa.

  7. 7
    Luna -

    Aton, ho immaginato la parte pragmatica del tuo post con la musica di “per vedere l’effetto che fa/vengo anch’io/no tu no” :))) – quoto la parte in cui quoti Cremisi. Non e’ elegante che io quoti dove quoti me. Vero comunque: indipendenti ma relazionali.

  8. 8
    Aton -

    @Luna
    E’ esattamente la musica che avevo in testa quando ho scritto quella frase, del resto trattasi di canzone geniale (soprattutto nelle strofe del funerale). A proposito di elganza, hai notato che nel mio commento compare un crasso orrore di ortografia, peraltro ripetuto? Che faccio, declino la mia responsabilità e do la colpa al correttore ortografico oppure me la prendo con il destino, con Dio, con il mondo, con gli extracomunitari, con il renso, etc. etc.
    Declino anche la responsabilità sul fatto che qualcuno possa seguire quanto ho consigliato, soprattutto dove si prevede la manipolazione di un cavo recante ad una estremità una parte attiva in tensione.
    Oggi sono in vena di declinare responsabilità, immagino perché è il primo giorno di primavera.

    @Angela3
    Con meno pericoli, ottieni lo stesso risultato versando nel PC mezza lattina di Coca Cola: praticamente e irreversibilmente irreparabile.

  9. 9
    Luna -

    Aton, non farlo. Va di moda e non mi sembri un conformista. Pensavo ti piacesse di piu’ scriverlo con la i. O che quelle regole sono sempre insidiose. Del resto pure con una i in piu’ o in meno le ciliegie sono buone se piacciono e le camicie si indossano. Per le goccie, il loro dar fastidio, dipende da quanto piove e che temperatura cee. /irreparabile anche la reazione omicida possibile. Io eviterei. Non puo’ cercarsi uno migliore, come fanno tutte/i? Perche’ andare in cerca di lesioni? Usare il pc per andare su un sito di incontri. Tu Aton sei cosi’ estremo talvolta. (Anche con una pisciata di gatto, pare, si ottiene un risultato ottimale. E la colpa va al gatto. Che non si puo’ toccare, ovviamente. Non lo ha fatto apposta. E’ stato l’istinto contro cui nulla si puo’).

    ..

  10. 10
    Aton -

    Mmmh. Ho fior di libri di psicologia felina che avvalorano l’ipotesi di assenza di senso di colpa nel gatto. Ma il fatto che non abbiano questa percezione, te lo dico per lunga e ODOROSA esperienza, non mi toglie il sospetto che talvolta lo facciano apposta. Meglio la Coca Cola, è infallibile e difficilmente identificabile.

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