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Basta piagnistei! Il lavoro non è un diritto, è un mercato!

di white knight
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Lettera pubblicata il 4 Aprile 2023. L'autore ha condiviso 14 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 173 commenti

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  1. 51
    Trader -

    “Ci vorrebbe (…) una analisi (…)
    E se venisse fatta ci restituirebbe che questo paese è allo sbando…”
    Ammesso e non concesso che siamo messi così male (chi ha detto che l’analisi deve dare un risultato pessimo?), anche molte aziende private sono nelle stesse condizioni, ma sopravvivono lo stesso, vuoi perché sono colossi affermati che non lasciano entrare concorrenti, vuoi per altri motivi. Più l’azienda è grande, più non è di nessuno, ci sono dipendenti fannulloni con il contratto a tempo indeterminato che non si riescono a licenziare, protetti dai sindacati.
    Paragonare i politici ad impiegati statali e quindi guardarne gli stipendi è fuorviante. Loro sono paragonabili alla nobiltà dell’ancien regime, più che a statali. Brunetta dava la caccia allo statale, evidentemente non si considerava della stessa categoria. L’impiegato statale medio percepisce 1200 Euro al mese. Una capoufficio ragioniera della prefettura mi disse che prendeva 1600 Euro compresi i buoni pasto,…

  2. 52
    Trader -

    i suoi ex compagni di scuola almeno 1800-1900 per fare lo stesso lavoro.
    Beh, toglierei anch’io il reddito di cittadinanza ai truffaldini e fannulloni, così come le varie sovvenzioni, social card che messi tutti insieme sono una bella somma.

    Le teorie keynesiane prevedono che l’economia per funzionare abbia bisogno dell’intervento dello stato. Il mercato non si regola da solo. Lo stato imprenditore corregge il problema. Evidentemente lo stato non è così cattivo come soggetto economico.
    Il problema dell’Italia non è di per sé l’esistenza degli statali né della spesa pubblica, che ci sono in tutti i paesi, anche quelli messi meglio di noi, ma la corruzione, la burocrazia, la nostra mentalità truffaldina, ecc. Il nostro paese non ha un livello di spesa pubblica più elevato di tanti altri paesi più virtuosi, ma la QUALITÀ della spesa pubblica è cattiva.

    White, è vero, il discorso si è spostato dal problema del mercato del lavoro alla contrapposizione pubblico-statale.

  3. 53
    Itto Ogami -

    Trader, a me sembra che tu prendi ciò che dico, poi lo traduci al contrario di quello che ho detto, e infine lo rettifichi.

    Per evitare inutili polemiche: TUTTO quello che dice Trader per me è una cagata pazzesca.

    Ora non c’è più niente da stravolgere.

    Itto Ogami pensa che:

    – Italia paese farlocco
    – Dipendenti statali non valgono quello che vengono pagati
    – Servizi insufficienti per i cittadini
    – Politici troppo costosi per i cittadini
    – Poveracci e invalidi trattati male in Italia

    Quindi Itto Ogami suggerisce:

    – quelli che amano l’Italia ci si affoghino pure dentro
    – quelli che hanno capito tutto, cerchino in ogni modo di spedire se stessi o quantomeno la prole fuori dall’Italia (esattamente come fanno i pagliacci politici che dicono che l’Italia è bella e poi vanno a curarsi all’estero e fanno studiare i figli all’estero).

    PS: non credete alle parole di chi ha interesse a difendere il comparto governativo.

    Quello che dice Itto Ogami è la…

  4. 54
    Trader -

    Visto che si parla di reddito di cittadinanza e quindi si parla di mantenere i poveri, riporto, come tema di riflessione, le affermazioni di un conoscente artigiano, abile nel suo mestiere, che lavora in nero. Fiscalmente non esiste. Chiede trenta Euro all’ora, non fa altro che lavorare, quindi, facendogli i conti in tasca, guadagnerà cinque-seimila Euro al mese piú millecinquecento di una pensione. Ecco, lui è contrario a pagare le tasse, perché dice che lavora, che quei soldi se li è guadagnati. Quando è finito in ospedale non si è posto il problema che la sanità è pagata dalle tasse. A proposito di poveri, dice che dobbiamo chiederci perché una persona è povera. Secondo lui il povero è povero perché non ha voglia di lavorare. Lui ha imparato un mestiere, si fa il c… Ogni giorno, ha tantissimo lavoro. Insomma, la pensa come i benpensanti repubblicani nel film “Che pasticcio Bridget Jones”. Uno di loro, ad un ricevimento di avvocati, disse a Bridget:”Fare il barbone è una scelta

  5. 55
    Trader -

    Di vita”.
    Ecco, con questo spunto di riflessione mi ricollego al tema iniziale: il lavoro non è un diritto, ma bisogna saper fare qualcosa e rimboccarsi le maniche, altrimenti il concetto “il lavoro è un diritto” diventa “lo stipendio è un diritto”, cioè anche se non so fare niente e non ho voglia di fare niente, ho diritto a farmi assumere da qualche parte per percepire la paghetta.
    Esistono persone che non sanno fare niente e non sono adatte a fare lavori pesanti. Io sono sportivo e avrei potuto fare anche il muratore, infatti ho fatto anche lavori manuali nella vita. Ma ho anche abbastanza cervello per fare un lavoro di concetto come quelli che faccio attualmente.

  6. 56
    Trader -

    Itto: “Quello che dice Itto Ogami è la…”
    …Stupidaggine più grossa.

    Itto mi ha deluso. Ha liquidato il mio discorso dicendo semplicemente che per lui è una ca..ta pazzesca, senza disquisire i motivi per cui dissente dal mio pensiero. Senza dimostrare nulla. Tipica reazione di chi è in difficoltà e non sa cosa ribattere. Secondo lui le teorie keynesiane, condivise da migliaia di economisti, sono cagate pazzesche. Però!
    “Itto pensa che…”, come dire “Secondo me ho ragione io e basta!”. Perché? Non si sa. Perché si. Perché lo dice Itto.
    Vi immaginate se tutti rispondiamo così?
    Itto pensa che Italia farlocca. Forse. Ma non per i motivi sotto esposti.
    Gli statali non valgono per quello che sono pagati. E precisamente quanto valgono? Pompieri e poliziotti rischiano la vita per un misero stipendio. Tu li stai insultando, Itto!
    Servizi insufficienti per i cittadini. Quale sarebbe il livello sufficiente, quali servizi mancano? E si rimedierebbe come, licenziando gli statali o assumendone altri?
    Politici troppo costosi. Si.

  7. 57
    Trader -

    Poveracci e invalidi trattati male. Non è vero. Si investe molto per tutelare queste queste categorie. Ci sono tantissimi lavoratori (pubblici e PRIVATI) che godono di istituti come la 104; in Italia chi non hai un reddito viene mantenuto dallo Stato. Sconti sulle bollette, social card, reddito di cittadinanza, ecc. L’Italia è il paese del Bengodi per i redditi bassi. E io paaaago! Non ho un reddito altissimo, ma a causa del mio patrimonio non rientro nei limiti dell’ISEE per ottenere le mille agevolazioni esistenti. Non potrei evadere le tasse manco volendolo. C’è chi lavora in nero, usufruendo dei servizi pubblici a sbafo. C’è chi è povero, ma sostenuto dallo Stato, che si finanzia con le tasse. E c’è chi, come me, pagando le tasse, mantiene tutte queste persone.

    Come dicevo nel precedente commento, chi pensa che sia stupido, che dica cagate, sappia che stamattina sto guadagnando bene dal mio lavoro sui mercati finanziari. Pensaci, Itto. Tu, che pensi. Pensaci.

  8. 58
    Max -

    Senza polemica sulla persona, ma giusto per proporre una freddura delle mie: coloro che non condividono le idee dell’amico che qui spesso interviene, possono definirsi anti-itto-ogamici!

  9. 59
    La mannaia di Cristo -

    Secondo me Itto non intendeva dire qualcosa contro Trader. A mio parere ha cercato di tagliare corto sulle polemiche di parte, e ha espresso la sua opinione, forte e concisa come al solito.

  10. 60
    Itto Ogami -

    Dolente di creare problemi ai sostenitori della fallita nazione.

    Giusto a titolo di cortesia.

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