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Australia, qualità di vita

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Ciao a tutti, mi chiamo Catia e vorrei ricostruire una immagine relativanente obbiettiva del continente australiano. Sto considerando con il mio fidanzato di trasferirci in Australia e per mezzo di varias ricerca in internet abbiamo indagato riguardo il tema lavorativo, caro vita, paesaggistica e stile di vita. A parte notare un apparente buon gusto e concetto di spazio che fa difetto in altre nazioni. Quello che mi interessa sapere e´un po la opinione generale di quella che e´la societa´, gia che la mia precedente permanenza in Londra mi ha lasciata delusa di fronte all´italiano tipo che viaggia e stabilisce in quelle latitudini. Per non parlare di BArcellona dove ora vivo. Sono stanca di vedere gente rovinarsi e di cose poco chiare ed apparentemente il profilo migratorio e la selezione soprattutto effettuata al momento dell ápplication mi danno indice di serieta´anche se a discapito di molte categorie. Cosa potete dirmi al riguardo? il mio mail e´ciacobozzi@yahoo.it Grazie ancora, ciao, Catia

Lettera pubblicata il 17 Febbraio 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Mondo

La lettera ha ricevuto finora 385 commenti

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  1. 1
    Bruno -

    L’Australia, quella che ci fanno vedere in tv è bellissima, ma poi in realtà ci saranno problemi come altrove..
    Per quanto ti sforzi, il centro del Mondo è qui in Italia. Basterebbe veramente poco per renderla perfetta.
    Cmq. Auguri.

  2. 2
    Riot -

    Ho un amico in Australia da fine Agosto 2005, ma non so ancora darti informazioni precise.

    Quello che so è che si trova bene, dato che è ancora la.

    Il lavoro lo trova abbastanza facilmente (temporaneo) ed il permesso di soggiorno lo rinnova ogni tre mesi (so che tutti per evitare i tempi burocratici “fanno un giro” in nuova zelanda e poi tornano) …

    Da quanto mi dice è un’esperienza da provare perchè, comunque vada, non si rimane delusi.

    In bocca al lupo

  3. 3
    mauro -

    Quello che posso dirvi da grande giramondo che sono tutt’ora,non è oro tutto ciò che luccica.Laggiù anche loro hanno i loro problemi con l’immigrazione,in particolare quella musulmana che a quanto pare gli sta dando parecchi grattacapi.Sostanzialmente però il paese merita di viverci,in quanto, come tasse e costo della vita è molto abbordabile.
    Un consiglio?Se dovete andarvene dall’Italia e farvi una vita decente,andate in Spagna\Inghilterra\Islanda,o meglio ancora in Sud America.Auguri.

  4. 4
    Emanuela -

    OK, io in Australia ci sto davvero, dopo mesi di domande come le vostre io e Fabio (mio marito) ci siamo fatti coraggio e siamo partiti… Morale della favola… è tutto magnifico, incredibile, stupendo, che CHI NON CI E’ STATO NON POTRA’ MAI NEANCHE IMMAGINARE… sto lavorando e stiamo scegliendo la casa da comprare, un sogno davvero irrealizzabile a Roma. Stiamo facendo richiesta per il visto permanente e spero un giorno di diventare australiana a tutti gli effetti!!!
    A tutti voi… A VOLTE E’ TUTTO ORO CIO’ CHE LUCCICA!!!!!
    Viva l’Australiaaaaaaaaaa

    Emanuela & Fabio

  5. 5
    Paolo -

    Ciao Emanuela!
    E’ da un po’ che sto cercando più informazioni possibili per spostarmi da quelle parti (Australia o Nuova Zelanda). Tu e tuo marito avete qualifiche particolari? Avete trovato lavoro dall’Italia o direttamente lì, sul luogo?
    Avrei una gran voglia di trasferirmi e magari finire gli studi universitari lì ma ho (come tutti, credo) un po’ paura del salto nel buio…
    Hai qualche consiglio per trovare lavoro?
    Grazie, ciao (e complimenti).

  6. 6
    gio -

    ciao a tutti!
    sono gio e con mio marito e i miei figli stiamo pensando di trasferirci in australia e stiamo navigando qua e la per vedere un po’ che aaria tira.

    volevo sapere da Emanuela se ha trovato lavoro prima di partire o dopo e come funziona il discorso visti.
    ciao

  7. 7
    Paolo -

    Ciao Gio.
    Non conosco la situazione di Emanuela, però forse posso rispondere a qualche domanda.
    Mi sono informato minuziosamente su tutto quello a cui andrò incontro.
    Innanzitutto, sembra proprio che ci siano innumerevoli possibilità lavorative, in numerosi campi (soprattutto la ristorazione)… ma ovviamente dipende molto dalla zona.
    Per i lavori che non richiedono particolari competenze o manodopera specializzata, i salari partono da circa 15$/ora (lavapiatti o “fruit-picker”, per esempio).
    Da quello che ho sentito, gli stipendi sono pagati su base settimanale e sono “lordi”. Bisogna infatti calcolare le tasse (con il mio tipo di visto, sono circa il 30%).
    Facendo due rapidi conti, lavorando per 8 ore al giorno, 5 giorni a settimana (le classiche 40 ore settimanali), viene fuori uno stipendio “netto” di circa 1000€ al mese.
    A prima vista, la convenienza non è poi così marcata (certo, un lavapiatti che prende come un’impiegato statale assunto da poco non è comunque male…).
    C’è da considerare però che il costo “medio” della vita in Australia è nettamente inferiore all’Italia. Da una stima molto approssimativa, il rapporto è circa 1:1,7 … in poche parole, la vita costa quasi la metà.
    E’ un po’ come fare il lavapiatti in Italia e prendere 1700€ al mese.
    Certo, devi pagarti l’assicurazione sanitaria (almeno finchè non ottieni la residenza permanente) ma il gioco “credo” che valga la candela.
    L’unico problema è la faccenda “visto”.
    Fino a 30 anni puoi richiedere il Working Holiday Visa, che ti permette di lavorare in Australia per 1 anno (con possibilità di estenderlo per un altro anno), per non più di 3 mesi consecutivi sotto lo stesso padrone. Ottenuto un lavoro “decente”, se il datore di lavoro ti sponsorizza, puoi richiedere un visto lavorativo e il gioco è fatto.
    Se non hai i requisiti per il WHV, la strada è ben più ardua.
    Ci sono dei visti appositamente studiati per alcune categorie lavorative, a cui si accede tramite una serie di test a punteggio.
    Oppure resta la “sponsorizzazione”… l’unico problema è trovare un datore di lavoro che si accolli l’onere “sulla fiducia”.
    Il visto turistico, infatti, non consente di lavorare, è un divieto tassativo. Quelli dell’immigrazione sono piuttosto intransigenti (si rischia l’espulsione).
    Per quanto riguarda la sanità, grazie agli accordi tra Italia e Australia, il nostro Servizio Sanitario Nazionale garantisce una copertura “diretta” fino a 6 mesi dopo l’ingresso in Australia e una copertura “indiretta” per altri 6 (per quest’ultima, la fonte è il sito del Ministero ma la ASL della mia zona non ne sa nulla…).
    La copertura diretta è fornita dalla “Medicare” e copre tutti gli interventi urgenti.
    Scaduti i 6 mesi (o già prima, se vuoi integrarla), ci sono le assicurazioni private, con formule personalizzate in base alle esigenze.
    Dopo un paio d’anni (…prendilo con le pinze, non è certo) puoi richiedere la residenza permanente e qui la situazione cambia (decisamente in meglio).
    Ciao!

  8. 8
    alessandro -

    ciao sono Alessandro un ragazzo di 23 anni profondamente deluso dalla sua situazione lavorativa e dal suo paese,l’Italia.Nonostante abbia un impiego statale ben retribuito non faccio altro che pensare di andarmene in Australia,qui non se ne puo’ piu’ sotto tutti i punti di vista. Ho dei parenti e degli amici a Sidney,tutti me ne parlano magnificamente di questo paese lo stile di vita il lavoro il paesaggio,tutto stupendo,l’unico neo e’ rappresentato dalla reale possibilita’ di stabilirsi seriamente per sempre… Ora vorrei da qualcuno ulteriori informazioni su come dovrei fare per costruirmi una nuova vita sicura partendo da zero in Australia ve ne sarei molto grato!Un saluto a tutti Alex

  9. 9
    alex max -

    Salve, i miei stanno parlando di trasferirci in australia e io sinceramente non avrei rimpianti a lasciare questo paese. Però ho alcuni punti che mi preoccupano, ad esempio:

    io sono un musicista suono e scrivo testi in inglese, in italia è quasi impossibile fare successo con il rock e il cantato in inglese, sapete dirmi lì che aria tira con la musica?

    poi un altra questione società…mio fratello è piu piccolo di me..ha 13 anni e sta in terza media, qui ha i suoi amici, la sua scuola la sua vita, ha iniziato quest anno con le prime uscite le prime amicizie fuori scuola il primo gruppetto di amici e amiche…li sarà difficile ambientarsi da stranieri? la gente è bastarda e discriminante con la gente non del posto o amichevole? per lui penso sarebbe un pò traumatico…per me, io non ho troppi amici apparte quelle tre quattro persone…i miei migliori amici…mi dispiacerà solo per loro….

    se potete chiarirmi questi due punti…ve ne sarei molto grato…grazie infinite 😉

  10. 10
    Paolo -

    Ciao Alex…
    Guarda, per quanto riguarda la musica, non so se riesco ad esserti di grande aiuto. Ovviamente, i testi in inglese qui sono la norma, quindi da questo punto di vista sei avvantaggiato…. non conosco bene l’ambiente per poterti dire se sia facile raggiungere la vetta.
    Per tuo fratello, credo che la difficolta’ maggiore non sia tanto dovuta alla discriminazione degli australiani… da quel che vedo, hanno la tendenza ad essere un po’ razzisti verso le persone di colore, aborigeni compresi, e gli asiatici (ad eccezione di citta’ come Cairns, dove ci sono piu’ giapponesi che australiani). Non ho avuto riscontri diretti a riguardo, pero’ un paio di miei amici si sono lamentati di questa cosa.
    Il problema maggiore potrebbe essere il differente stile di vita, oltre ovviamente alla lingua.
    In generale, pero’, qui tutti tendono a darti una mano (se possono) e la maggior parte delle volte sono cordiali e disponibili …se incroci lo sguardo di qualcuno per strada, e’ molto probabile che ti sorrida e ti saluti (ok, e’ una cagata, pero’ io l’ho visto fare solo qui in Australia……)
    Ciao!

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