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Annoiarsi a lavoro

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Lettera pubblicata il 2 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 444 commenti

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  1. 101
    Dolly -

    Si, posso immaginare come ti senti a non avere autonomia. Purtroppo nelle piccole aziende è così, i titolari fanno fatica a fidarsi e delegare, specie se hanno una certa età. Quanti dipendenti siete? Inoltre provieni da una realtà diametralmente opposta, è logico che il paragone venga spontaneo! Ti consiglio di concentrarti magari sui lati positivi del tuo attuale impiego, spesso tendiamo a focalizzarci solo sulle cose che non ci soddisfano. Poi, poco a poco, potresti provare a proporre qualche cambiamento, magari col supporto dei colleghi.

  2. 102
    Chibi -

    Ciao Dolly, si gli aspetti positivi ci sono, a livello razionale li riconosco tutti, ma è l’aspetto emotivo che mi frega!
    I miei titolari hanno circa 80 anni…le mie colleghe sono più giovani di me..ma già fossilizzate in quel contesto da 20 anni..
    Non vedo nessuna possibilità per poter cambiare qualcosa, anche perché dovremmo sempre e comunque parlarne coi titolari..e a quell’età nessuno ha voglia di cambiamenti.

  3. 103
    Dolly -

    Cavolo, gestire un’azienda a 80 anni… Si, allora immagino con che mentalità tu debba scontrarti, del tutto normale a quella età. Probabilmente cercare di accettare la situazione è l’unica cosa che puoi fare, a meno che un domani non cedano il timone a qualcuno di più giovane e dinamico. Una situazione simile la vivo anche io, il mio capo vive un po’ nel suo mondo, vuole espandersi e aumentare i fatturati senza fare reali investimenti in tal senso. Il dipendente da solo non può fare tutto e vendere magicamente in paesi lontani, specie se ci sono dei limiti aziendali oggettivi, ma “il budget è quello che è”. La mentalità da piccola azienda all’inizio era rassicurante, ora non più.

  4. 104
    Chibi -

    Buongiorno Dolly! Sono tornata, non ho scritto nulla negli ultimi tempi perché mi sono presa del tempo per pensare..no, non mi sono licenziata, ma ho cercato di ascoltarmi.
    Le cose al lavoro sono sempre le stesse, le sto vivendo da un altro punto di vista, la rassegnazione! Sono arrivata al punto di non ritorno.
    C’è un altro aspetto, che oltre alla noia, mi destabilizza. La mancanza di regole. Dal punto di vista della sicurezza aziendale, personale che lavora in nero…e tanto altro.
    In queste settimane, ho capito che questo è forse la cosa che più mi disturba.
    Io sono sempre ligia alle regole e ai doveri, vederli calpestati così mi genera molta rabbia e poca stima nei confronti dei miei titolari.

  5. 105
    Dolly -

    Ciao Chibi, un altro problema di questi piccoli imprenditori è proprio che fanno i furbi e questo da fastidio. Se ne approfittano, se possono non dare non danno. L’ho vissuto anche io sulla mia pelle, ad esempio: trasferte (anche all’estero) non regolarmente retribuite, nonostante le promesse fatte. Sono d’accordo che i dipendenti debbano farsi valere, ma ad un certo punto diventa imbarazzante e quasi umiliante reclamare diritti che dovrebbero essere scontati al giorno d’oggi. Invece no, loro fanno gli gnorri e sembra che gli fai un favore tu a dedicargli il tuo tempo. Nel mio ufficio, invece, alcuni miei colleghi hanno litigato e non ti dico che clima di tensione si respira! Per il momento l’accettazione e la rassegnazione sono l’unica strada

  6. 106
    Chibi -

    Brava Dolly, fanno i furbi e a volte mi sento complice…e la cosa non mi piace, ma devo farmelo andare bene, purtroppo.
    A livello di colleghi non posso lamentarmi..io e le mie colleghe andiamo d’accordo, ci aiutiamo e sosteniamo quando siamo in crisi.
    Il problema è la gestione, noi la subiamo senza poter fare e dire nulla. A volte, dobbiamo fare cose palesemente sbagliate ma non ci è dato di dissentire. E se ci provi, apriti cielo!
    Guarda, non è per nulla facile lavorare così.
    Cosa è successo tra i tuoi colleghi?

  7. 107
    Dolly -

    Ciao Chibi, tu sei una persona onesta e la consapevolezza di non poter intervenire e fermare certe dinamiche è comprensibilmente frustrante. Però non sentirti in alcun modo complice, la colpa è solo dei tuoi titolari e se non vogliono ascoltarvi ci potete fare poco purtroppo. Almeno hai delle colleghe su cui puoi contare, credimi non è una cosa scontata. Nel mio ufficio siamo tutti abbastanza giovani, dai 25 ai 35 anni. Questo ha i suoi pro e i suoi contro, io per scelta sono educata con tutti ma cerco di fare il mio lavoro senza dare una confidenza eccessiva. In pratica li considero colleghi e non amici intimi. Alcuni di loro però hanno sviluppato un rapporto di amore e odio (soprattutto perché passano la pausa pranzo assieme, etc.) e spesso finiscono per litigare per incomprensioni caratteriali, fraintendimenti a livello personale e cose così. Certi comportamenti io li trovo infantili e cerco di starne fuori, ma le tensioni alla fine si riversano anche su chi non c’entra niente.

  8. 108
    Chibi -

    Ciao Dolly! Stranamente da un paio di settimane sono piuttosto impegnata e le giornate volano…e quando succede tutto è più facile, non rimugino sulle scelte fatte e mi alzo con uno spirito propositivo.
    C’è da dire che alla fine a me manca il lavoro che ho fatto per circa 20 anni..la gestione degli acquisti e del magazzino. Non mi sento per niente portata per l’amministrazione e a volte faccio molta fatica, mi sforzo tanto quotidianamente per provare un interesse che vada oltre al “compitino”!

  9. 109
    Dolly -

    Ciao Chibi, mi fa piacere ricevere tue notizie e sapere che sei stata impegnata a livello lavorativo. Guarda, credo che le mansioni amministrative siano abbastanza monotone in generale, quindi le tue sensazioni sono comprensibili. Insomma, per moltissimo tempo ti sei occupata di altro, qualcosa che ti gratificava e probabilmente ti dava modo di esprimerti, cambiare così non è semplice. Io pure non mi sento portata per ciò che faccio, non sono una brava commerciale, andrei bene per un back office invece. Non ottenere risultati è per me deprimente, ciò che mi spinge a recarmi a lavoro è lo stipendio, ma dal punto di vista della soddisfazione personale sono messa male. Oltretutto in questi giorni è successo l’assurdo, ovvero hanno cambiato mansione alla mia collega del reparto estero. Ora fa segreteria e da una mano al commerciale Italia e ne è felicissima, dice che si sente finalmente utile. A me non è stato mai concesso di fare altro e ora sono da sola a gestire qualcosa che non esiste

  10. 110
    Dolly -

    Forse qualcosa si sta sbloccando e mi stanno richiamando per dei colloqui! Siccome in questa azienda nulla cambierà mai, devo essere io a cambiare aria, c’è poco da fare. Non lo nascondo, ho paura, sono una persona ansiosa da sempre…Ma devo trovare il coraggio di mettermi in gioco, devo farlo soprattutto per me stessa. Speriamo bene

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