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A 25 anni ancora single…

Quando penso alla mia vita non penso di potermi lamentare in fondo: sto per laurearmi in ingegneria dopo anni di studio e sacrifici, ho molti amici e tante persone che mi stimano attorno a me, eppure in un certo senso mi sento solo. Le donne per me sono sempre state un tasto dolente: vedo tante coppie felici che passano il tempo assieme, mentre io non sono mai riuscito a trovare una ragazza che ci tenesse davvero a me, una persona con cui condividere gioie e preoccupazioni, che mi ascolti quando ho bisogno di parlare con qualcuno.
Ho avuto una sola relazione nella mia vita, durata appena due mesi prima che mi rendessi conto che quella ragazza non tenesse minimamente a me. Non ho neanche mai avuto storie di una sola notte, fatta eccezione per una volta qualche anno fa. In generale ho capito che esperienze di questo tipo non sono appaganti per me e non ne ho più cercate per davvero.
Mi è capitato di frequentare diverse ragazze, ma ogni volta che mi succede capisco piuttosto in fretta di non essere in grado di suscitare alcun interesse. Non penso che il mio problema sia legato al modo di interagire, riesco molto spesso ad approcciare una ragazza e a conoscerla. Il problema viene soprattutto dopo, a volte anche la prima volta che cerco di ricontattarla, perché va a finire che non ricevo alcuna risposta. Tutto ciò va ad influire sulla mia autostima: non mi sono mai ritenuto un bel ragazzo, anzi, tra i capelli persi e la ginecomastia non mi piaccio per nulla. Ho lavorato molto su me stesso, sul mio peso (ho perso 15 dei 20 kg che dovevo perdere), sul mio modo di vestire, sul mio modo di parlare alle ragazze, ma non è cambiato assolutamente nulla.
Non sono il classico ragazzo figo e palestrato, sono più un tipo tranquillo, socievole e di buon cuore, non troppo fissato con i social e che preferisce interazioni nel mondo reale. Penso che sia questo il mio freno principale, perché mi sembra di vivere in un mondo dove il mettersi in mostra sia ormai qualcosa di fondamentale.
Faccio fatica anche solo a trovare una ragazza con cui avere un discorso che vada oltre le prime 3-4 frasi e ciò mi dà molto fastidio, perché è difficile trasmettere quel qualcosa di se stessi che vada oltre il proprio aspetto. Ho sempre pensato che la mia qualità principale sia l’essere intelligente, colto, ma passano gli anni e mi sembra sempre più un difetto in ambito relazionale, poiché ogni mio interesse (informatica, videogiochi, politica, letteratura fantasy, cucina) non può essere argomento di discorso, o perché non suscita interesse o perché troppo difficile da comprendere per la maggior parte delle persone che ho incontrato.
Le persone attorno a me mi vedono troppo serio in queste occasioni, anche se di fatto non mi sento una persona così seriosa e riesco anche a far ridere una ragazza, pur non essendo in grado di fare il pagliaccio.
Tante brutte esperienze mi stanno convincendo sempre più ad abbandonare l’idea di avere una relazione nella mia vita, perché pur non stando bene in questa situazione ogni volta che conosco un’altra ragazza finisco per innervosirmi, rimanere deluso ed intristirmi, facendo calare sempre di più la mia fiducia nel genere femminile. In fondo perché offrire qualcosa a persone che non mi stanno offrendo nulla…

Lettera pubblicata il 21 Settembre 2021. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    barklays -

    Ma guarda coi tempi che corrono oggi meglio single te lo dico io,vedi tante coppie felici ma all esterno,poi non sai quanti tradimenti,sbattimenti ci possono stare dietro.
    Con l era dei social basta un mi piace “giusto” per farle cadere in tentazione e flirtare con un altro.
    Senza contare se ci stai anni ( come il sottoscritto) e poi finisce in malo modo quanto ci rimani di merda e pensi di aver perso solo tempo.
    Meglio divertirsi e non pensare più al canonico,ho una ragazza fissa e metto su una famiglia felice e numerosa.
    Non esiste più..

  2. 2
    sioux11 -

    Sono abbastanza d’accordo con barklays anche se generalizzare non è sempre bene.
    Sicuramente è difficile mettere in piedi una relazione sincera e disinteressata. Più si va avanti con gli anni e più è facile trovare persone che si invischiano in una relazione proprio per dover a tutti i costi costruire qualcosa.
    Quindi la cosa migliore sarebbe zero aspettative…ed occhi ben aperti
    Ciao

  3. 3
    nikolas -

    50 anni fa si poteva sentire una certa responsabilità nel farsi una famiglia, come quella dei genitori o dei nonni. Ma adesso credo che non ne valga piu’ la pena.
    In una epoca di social network, automazione e piatti pronti, si puo’ vivere la propria vita per se stessi. Riservare alle relazioni romantiche soddisfazioni sempre fugaci, secondo una qualche forma di convenienza transitoria, finanziaria, sessuale.
    Senza sentire alcun rimpianto per occasioni perse, molte delle quali sono pericoli scampati.

  4. 4
    barklays -

    È vero sioux11, generalizzare è brutto, però se ti fai due conti sia su quello che trovi sul web,basta solo su questo sito, o più semplicemente ti guardi intorno nella propria realtà vedi che è proprio così, ci sono le eccezioni magari ma sono rarissime.
    Per quanto mi riguarda avendo tante amicizie e conoscenze ne ho sentite e ne sento di cotte e di crude.
    Senza considerare quello che è successo anche sulla mia pelle.
    Diciamo sempre che sono cambiati i tempi in tutto ma non accettiamo che sono cambiate anche le relazioni e il loro svolgere.
    Cerchiamo quello che poteva accadere 50 anni fa ma nei tempi odierni e molto molto difficile,troppe tentazioni e troppo facile cambiare grazie ai social e cazzate varie fatte ad hoc

  5. 5
    Emma -

    Io non mi fisserei troppo fossi in te. Se dovrà succedere, accadrà.
    Spesso certe situazioni si realizzano quando meno te le aspetti e quando meno le vai a cercare. Certo, sperare di imbattersi nella persona che, “all’apparenza”, sembra essere quella giusta altrimenti sono solo problemi.
    Cosa posso dirti, non ritenerti sbagliato. Nessuno sceglie come essere, quale aspetto avere.
    Ahimè va rimarcato il concetto dello stereotipo.
    Oggi come oggi “o sei o non sei”, questo è, non si scappa.
    Le relazioni sono basate su un costrutto che vede la donna e l’uomo come manichini perfetti (una sorta di nazionalsocialismo): l’immagine! Conta l’estetica. Poi se sei una persona erudita, ricca, importante ancora meglio, ma la logica sulla quale si basano spesso le relazioni è assai superficiale. O sei avvenente o non lo sei.
    Inoltre sono andati persi i valori, il rispetto e spesso le persone sono confuse, disorientate e alla ricerca del nulla. Da qui si passa da tizio a caio.

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