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L’ Amore tossico

di duna
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Ottobre 2019. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 87 commenti

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  1. 51
    duna -

    Golem , ti ringrazio per le informazioni utili che apporti con i tuoi interventi , sicuramente ora che conosco i nomi di queste patologie farò una ricerca a riguardo , mi ritrovo molto nel profilo che hai descritto perché effettivamente, e da ragazzina con degli esiti ancora più penoso dal punto di vista della mia sofferenza emotiva , io ero alla perenna ricerca dell’amore in individui incapaci di darlo e assolutamente non raccomandabili !

  2. 52
    Golem -

    Duna, se osservi “freddamente” il tono degli interventi che ti riguardano noterai come in questi si intravedano le “chiare ombre” di esperienze personali, subite o provocate, che ne muovono le ragioni, e che in qualche modo si vogliono stigmatizzare come vittime o giustificare come protagonisti. Esperienze che hanno evidentemente inciso sul proprio “SE'”. Questo è il modo peggiore per analizzare una situazione “esterna”, in quanto la si proietta attraverso il proprio vissuto e non quello del soggetto in discussione. Come ho avuto modo di dirti, ho molto apprezzato la tua autoanalisi, che ti ha consentito di mettere a fuoco la potenziale pericolosità di certe tue emozione, e che diventa ancora più eccezionale in ragione della tua giovane età. Quando affrontai (assieme a lei) la questione che la riguardava, si giunse alla conclusione che il senso di abbandono che la rese così insicura era principalmente dovuta alla prematura morte di un padre adorato, quando lei, appena adolescente, non aveva ancora discriminato la parte sentimentale da quella sessuale del rapporto amoroso e del modo col quale si intersecano in un rapporto maturo. Nella sua psiche ancora immatura, quella morte la lesse come un “abbandono”, e da lì. Continua.

  3. 53
    Golem -

    Segue. il senso di inferiorità che ne è derivato, con tutte le conseguenze in termini di autostima che ne hanno connotato le successive scelte. Ti basti pensare che un paio di relazioni con ragazzi “normali”, e persino dediti, che si sono sovrapposte a quella deleteria per mancanza di costante reciprocità da parte del “delinquente” (che aveva pure “affascinati” velleità da pittore senza valore, a completare l’iconografia filmografica) sono state praticamente svalutate da lei per un parallelismo grottesco, che le suonava inconsciamente suppergiù in questa maniera: “se questo stravede per me, nel momento in cui io sento di non valere niente vuol dire che vale meno di me”. E non serve avere intelligenze brillanti e delicate sensibilità per salvarsi da questi “divoratori di energie altrui”, anzi, perchè quella sindrome che sta alla radice di quel perverso quanto inconsapevole parallelismo prevale su ogni razionalità. Come ho già detto è fondamentale che invece tu abbia razionalizzato il tuo stato, pur in assenza di quelle informazioni che poi ti ho fornito. L’errore più grosso sarebbe quello di mantenere dentro di te una visione tutto sommato “positiva” della storia, come intravedo in certi commenti, e non definirla un errore completo da dimenticare.

  4. 54
    rossana -

    Duna,
    a me è successo di addormentarmi una notte vegliando il piccolo che aveva 39 di febbre. non so come avrei potuto trovarlo al risveglio se la medicina che gli avevo prima somministrato non gli avesse apportato il minimo dell’effetto previsto… erano già alcuni giorni e alcune notti che me ne prendevo cura, senza grandi risultati. aveva senso sentirsi in colpa? no, ma me ne rammarico tuttora…

    secondo me, contano i fatti, che sono sempre legati ai temperamenti e alla circostanze. le sole analisi ABBASTANZA valide sui comportamenti sono quelle autoelaborate, in quanto a qualsiasi disturbo di carattere psichico fanno capo tali e tanti diversi fattori che spesso nemmeno i migliori psichiatri o psicanalisti ne vengono a capo con chiarezza e assoluta sicurezza. siamo e non siamo, sempre, tutti “malati”.

    l’importante, come più vole già evidenziato, è rendersi conto delle persone con cui si ha a che fare e soprattutto di quanto queste ci possano o meno arrecare benessere. e tu a questo sei arrivata in un paio di mesi, grazie anche alla fame di denaro del partner. si è quindi trattato di un tradimento, magari momentaneo, del rapporto di coppia. meno corrosivo di chi tradisce a lungo solo con il pensiero.

  5. 55
    Bohemien82 -

    “ si trattava di un errore di battitura dovuto all’interesse nullo che provo nei tuoi confronti .”

    Questa precisazione serve più che altro a te stessa. Perché a me del tuo interesse o meno importa meno dell’interesse che provo a grattarmi le ascelle. Tanto per citare ancora Hank e rimanere in tema. ?

  6. 56
    Suzanne -

    Duna, io non volevo sicuramente mettere in dubbio le difficoltà di essere madre, I momenti di crisi, la voglia lecita di evadere, il sentirsi “sole” ad affrontare una responsabilità enorme. Questo è assolutamente comprensibile e umano, cosí come lecito è sbagliare strada nella propria vita, anche solo per piccoli tratti. Quello che appariva dalla tua lettera iniziale però era una mancanza totale di consapevolezza di ciò che stavi vivendo, come se ne fossi ancora invischiata, o volessi in qualche modo esserlo. In questo senso forse non aveva più di tanto senso trovare il bello in una situazione che di positivo non poteva dare nulla a tua figlia, né tantomeno a te. Mi spiace se ti sei sentita messa alla gogna, ma forse a volte serve un pochino per ritrovare il senso della realtà.

  7. 57
    maria grazia -

    L’ innamoramento non è governabile, lo sappiamo tutti. Quello che invece è gestibile ( nel senso che può essere guidato dalla nostra volontà ) è la misura in cui accettiamo o meno di subìre comportamenti scorretti da parte dell’ altro solo perchè proviamo attrazione per questa persona. Maggiore sarà il nostro grado di evoluzione e di consapevolezza, minore sarà la probabilità che ci intratterremo troppo a lungo con chi non ci fa stare bene, ma questo non tanto perchè “ce lo imponiamo”, ma proprio perchè ci viene abbastanza naturale nel momento in cui riusciamo ad amare noi stessi e a dare un senso e una pienezza alla nostra vita A PRESCINDERE da chi rapisce i nostri sensi. Potremmo semplificare parecchio il discorso dicendo che diventa una “questione di orgoglio”, ma sarebbe riduttivo.
    Man mano che una donna riacquista autostima e compie un percorso nel quale accetta di rielaborare in chiave critica le proprie passate infelici relazioni, automaticamente le sarà sempre più difficile rimanere al fianco di soggetti abusanti e negativi per il proprio equilibrio.
    Ovviamente non si parla solo del “bandito” o di altre figure “stereotipate” nell’ immaginario collettivo. Lo stronzo egoista che ci ha fatto del male potrebbe…

  8. 58
    maria grazia -

    ..potrebbe anche essere stato il tranquillo ragazzo della porta accanto ligio al dovere oppure il “poeta” radical chic.

    Non è il percorso lavorativo che definisce il valore di una persona, infatti. Ma il modo in cui quella determinata persona vive il suo percorso, o la misura in cui si prodiga o meno per uscire da determinate situazioni.

    Non occorre essere state madri per capire che certi genitori sono cattivi genitori. Basta anche solo essere stati figli. Sono dell’ idea comunque che l’ accudimento al nascituro viene vissuto sopratutto come una gioia ( e non tanto come un’ enorme fatica incombente ) se c’è una reale predisposizione ad essere padri o madri.

    io le uniche dipendenze che ho sviluppato negli anni e che mantengo ancora oggi sono quelle da cioccolata ( la mia proprio non è curabile ), da musica rock e da film dell’ orrore ( Dario Argento in primis ). Ognuno ha le sue debolezze. Sempre meglio comunque della dipendenza affettiva dai mortiferi.

  9. 59
    Bohemien82 -

    “L’innamoramento non è governabile. Questo lo sanno tutti”

    La passione non é governabile. L’unica terapia possibile nei confronti della passione consiste nel bloccarla non appena si manifesta. C’è un solo momento in cui è possibile il controllo della passione, quando l’io, colpito dal desiderio di un falso bene o dalla paura di un falso male, s’accinge a dare il proprio assenso responsabile: la possibilità di scelta si gioca solamente nei brevi istanti che intercorrono fra l’impatto di un’immagine allettante e l’atto di assenso della volontà.” Seneca

    Questo invece, a quanto pare, lo sanno in pochi. Ed è qui la differenza tra chi condurrá una vita felice o quanto meno serena e chi invece si barcamenerà di novitá in novità senza sentirsi mai appagato..la donna 2.0 ne è un esempio. Psicofarmaci a litri e poi appuntamento su Instagram…

  10. 60
    maria grazia -

    Bohemien82, con il termine innamoramento non si intende L’ AMORE. E’ questo l’ equivoco in cui cadono in tantissimi, te compreso. Anche citando Seneca temo che tu sia impreparato sull’ argomento.
    Quindi, posto che passione e innamoramento sono la stessa cosa, tutto quello che possiamo fare è sopire i nostri impulsi nel momento in cui comprendiamo che il nostro “oggetto” del desiderio non ci può ricambiare dandoci quello che vorremmo. Ma non possiamo DECIDERE chi dev’ essere la persona che ci attrae. E non è detto comunque che una scelta “razionale” in questo senso sarebbe in assoluto la migliore per noi.
    La passione ( o innamoramento, o attrazione che dir si voglia ) non è in nessun modo “manovrabile”, reprimibile o direzionabile. Va semplicemente accettato.

    Inoltre, chi ti dice che chi si concede numerose avventure stia peggio di chi sta in coppia fissa? non è mica detto. Sono scelte di vita. L’ importante è farle assecondando la propria indole e il proprio sentire, con cognizione di causa e inquadrando quel che si vive nella sua giusta ottica, riconoscendo la realtà. Questo significa che non possiamo dare un significato amoroso a qualsiasi relazione “en passant” che ci capita di vivere come invece..

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