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Perché in amore ce l’ha sempre vinta chi ti ha presa in giro?

di Elis27
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 5 Giugno 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 92 commenti

Pagine: 1 6 7 8 9 10

  1. 71
    bimba -

    dovrebbero amarvi. Le donne amano come gli uomini? Forse la maggior parte appunto no, amano di più l’illusione dell’amore e non tanto l’uomo in sé. Io cercavo di dire a tutte le donne con quella mia lettera che così facendo sbagliano e soffrono loro oltre che i loro uomini che non si sentono così mai amati.
    I dubbi di Samuel rientrano forse in questo caso, come dici tu Andrea, queste donne, la maggior parte, non sono in grado di rassicurare i loro uomini (facendogli venire i dubbi) perché perse dentro un amore immaginario che esiste solo nella loro testa, invece di concentrarsi sull’uomo che hanno accanto e amarlo.
    tra l’altro ci sono anche gli uomini che non amano più che non hanno il coraggio di dirlo alla loro partner.. saranno i casi minori ma era per dire come esistono davvero queste situazioni in cui si nasconde il non amore. comunque non so, nel caso sbaglio in queste mie idee sono comunque sempre pronta a rivederle.

    Andrea, mi piacerebbe scambiare opinioni con te su queste ma anche su altre faccende… ti lascio una email dove scrivermi se ti va… ciao 🙂
    bimba7624@yahoo.it

  2. 72
    Samuel Bellamy -

    Caro Andrea, se il mio si può ritenere un matrimonio riuscito è perchè sia io che mia moglie abbiamo un’affinità intellettuale assoluta. Questo è stato un colpo di fortuna riconosciuto da entrambi, grazie al quale riusciamo a trovare il piacere di stare insieme nelle piccole e nelle grandi cose. Ma un conto è l’affinità che proviene dall’intelligenza e dalla ragione e un altro è la famosa spinta istintuale, dove le affinità di altro genere che non siano quelle della realizzazione del “progetto di vita” che la Natura impone, non necessariamente tiene conto dei fattori e delle qualià legate al raziocinio di cui accennavo.
    Per esempio, ho detto che mia moglie avrebbe potuto sposare almeno due dei suoi fidanzati, il primo specialmente, nonostante tutto quello che vi ho fatto sapere di lui. Ebbene, se ci fosse riuscita sarebbe stata un’ottima moglie per l’uno e per l’altro, quanto lo è stata con me, lo ammette anche lei.
    Chiaramente col primo avrebbe fatto una vita da clochard e forse si sarebbe persa nella tossicodipendenza, mentre col secondo sarebbe finita a svolgere il ruolo di Cenerentola, considerato che quest’ultimo aveva la puzza sotto il naso e si sentiva un principino per vizo familiari, ma avrebbe dato il suo leale contributo all’unione, salvo complicazioni che sarebbero potute intervenire, che quasi sicuramente non sarebbero arrivate da lei.
    Che significa questo? Che il bisogno di realizzare quell’obbiettivo, avere una famiglia e dei figli, prevede la presenza del marito, come UN elemento del tutto, NON l’elemento assoluto.
    Quando parlavo con lei dei rapporti d’amore e delle persone che si incontrano, mi rispondeva quanto fosse stato difficile incontrare UN uomo col quale “realizzare un progetto” (quel progetto). Fermandomi a riflettere, mi resi conto che io non avevo mai affrontato il problema da quel punto di vista. La necessità, se mai l’ho avuta, non era quella di trovare UNA donna con la quale eccetera eccetera, ma LA donna.
    Come vedi, in buona fede entrambi, vediamo la soluzione di un bisogno sotto due profili sostanzialmente opposti.
    Quando ieri ti dicevo che non si può fare una colpa a lei se è stata attratta da quello scioperato, è perchè quello scioperato rappresentava per lei la massima espressione del desiderio femminile, in quel momento di massima richiesta “ormonale”, dove il desiderio di accoppiamento richiesto dalla natura operava una selezione oserei dire a livello di feromoni, ecco perchè uso dire che nonostante fosse uno scartellato le faceva “sangue”. E per lei quello era, in quel momento,(e per molti altri anni ancora)il marito ideale.

    Anche se quella sensazione le è rimasta come un imprintig potente per molto tempo, e forse mai superata da nessuna altro, l’esperienza che accumulava le faceva aggiustare il tiro sulle caratteristiche del partner, del marito e del padre dei figli che avrebbe desiderato.
    Lessi su un suo diario, dopo un ultimo tentativo di far capitolare il suo anelato eroe, ” ma come posso >>>

  3. 73
    Samuel Bellamy -

    >>> seriamente di sposare un drogato in quello stato”. Attenzione. E’ interessante questo punto, perchè si vede come la passione si scontra con la pragmatica realtà, ed ecco che la famosa “onesta scientificità” che la donna mette nell’amore, quando progetta il futuro, e di cui parlavo in precedenti post, le ha instillato il grosso dubbio. “Come potrà servire il suo ruolo questo uomo, che pure amo, ma che che non garantisce una sua lucida presenza nella famiglia e nell’allevamento della futura prole?”
    Insomma, non c’erano due cuori e una capanna all’orizzonte, ma una sana, pragmatica necessità di trovare la “squadra” giusta per giocare la partita più importante della vita, dove LUI è sì l’allenatore desiderato in quel momento, ma non TUTTO il team. Credo di essermi spiegato.
    Ovviamnte non conosco tutti gli aspetti della tua storia, ma avendo a che fare con lo studio empirico della psiche femminile, potrei dirti che se tu applicassi la teoria che si evince dai miei discorsi, credo che giungeresti alle mie stesse conclusioni. Vale a dire che mentre lei per te è SOLO lei, tu per lei sei stato un “papabile” che ad un certo punto non forniva più certe sicurezze che un altro le ha fornito. Il tutto maledettamente in buona fede, intendiamoci, nel senso che quelle istanze istintuali che pilotano anche le decisioni amorose femminili sono assolutamente LECITE. Per la natura la femmina HA IL DOVERE di trovare il meglio possibile (er mejo der bigoncio come lo chiamavo io) per assicurare benessere a sè stessa e ai figli che dovrà allevare, fatica non indifferente tra gravidanza e crescita. Che queste istanze oggi si leggano con altre espressioni, coniugate attraverso le esigenze che la nostara cultura crea e impone, è un conto, ma che nascano da quegli antichi richiami, nessuno che abbia un minimo di cultura potrà negare.
    Purtroppo, tu sei l’ennesima dimostrazione di come i luoghi comuni, che vedono la donna straziarsi d’amore come una Anna Karenina e il maschio come una specie di brutale Hulk sensibile solo a al sesso, siano comodi per i romanzi d’appendice e ad un certo, voglio dirlo, vittimismo dell’altra metà del cielo.

    Sta di fatto che io, maschio brutale ed insensibile, sono qui a cercare il perchè di certi comportamenti di mia moglie e di cosa io rappresenti nella sua vita. Tu, a tua volta maschio e con tutti i difetti che a questa categoria sono riservati, ti sforzi di cercare di spiegarti il perchè la donna che realmente volevi abbia fatto una scelta che ti appare più pragmatica che sentimentale, cancellando momenti che per te dovevano essere indimenticabili.
    Come vedi, quando si trova il soggetto più confacente al “progetto”, la femmina si sente giustificata a cancellare il “vecchio” (salvo qualche… “eccezione”)
    Non so se sia io che te, per questa curiosa caratteristica di voler capire, apparteniamo alla categoria delle “anomalie” rispetto alla brutale media maschile, ma temo che “sull’AMORE” ci siamo fatti delle illusioni, caro Andrea.

  4. 74
    EU86 -

    Salve a tutti…vi leggo con molto piacere.
    Devo dire che tramite questa discussione mi state aiutando a capire molte cose (attraverso l’analisi di un’altra persona) di me stessa.
    ” Insomma, l’opinione che lei aveva di sè stessa, in ragione di quel condizionamento avvenuto a causa di quella “dipendenza”,
    era talmente bassa che si era quasi rassegnata a quel ruolo di elemosinante “ruota di scorta”. Quindi lei era conciata molto peggio di te
    psicologicamente, non riusciva neppure a indignarsi, tanto era impoverita nel suo amor proprio”

    Sai @Samuel mi rispecchio perfettamente, in quella che era tua moglie.
    Ho provato le stesse cose e arrivata ad un certo punto mi sono dovuta chiedere il perche, ho dovuto affrontare
    me stessa. Anche perche era palese che questa persona non andava bene per me, non mi faceva stare bene non mi faceva sentire apprezzata, ma allora perche stare cosi male e arrivare a superare certi limiti?
    Ero purtroppo sempre legata al ricordo dei primi tempi di una illusione e non riuscivo a staccarmene.
    Forse ero per lo piu legata, alle emozioni che mi aveva fatto provare, aveva suscitato in me cose di cui
    prima non ero a conoscenza, per poi togliermi tutto di colpo.
    Pensa che questa persona una volta mi disse (quando cominciava a dare i primi segni di instabilità):
    “adesso conoscerai il peggio di me” ed io non riuscivo a capire.
    Nonostante tutto non lo lasciavo, non ci credevo al fatto che potesse farmi tanto male.
    Io con lui mi portavo dietro un senso di colpa (che poi ho scoperto essere legato ad altro) ma su cui lui faceva leva…
    Si è la mia età @Samuel. Adesso, fortunatamente sono piu consapevole di quello che è successo e putroppo anche io a volte paradossalmente, nonostante tutto il male che mi abbia fatto mi fa tenerezza e pena.
    Perche il modo in cui lo vedevo a volte, star male, debole, suscitava in me questi sentimenti e lui non si faceva scrupoli quando doveva colpirmi. Arrivò a dirmi: “se fossi sempre dolce o carino con te ti stancheresti”, ma lui lo era al minimo e non cedeva.
    Quindi è giusto e concordo quando tu parli di istinto, della tendenza della donna a prendersi cura di qualcuno…
    Anche perche, parliamoci chiaro, un Uomo VERO, tende a farsi vedere forte, a sostenere la propria compagna,invece di fare la vittima.
    Ed è assurdo perche, una donna, vedendo un uomo che fa la vittima dovrebbe allontanarlo e archiviarlo.
    Proprio perche non è contemplabile una cosa del genere.
    Io infatti tuttora mi dico: “ma come hai fatto ad essere attratta da una persona cosi’ debole, fragile?”
    E’ un paradosso.
    Ora spero di trovare un UOMO VERO, perche credetemi sono stanca.

  5. 75
    EU86 -

    Spero di potermi rapportare con UN UOMO che riesca a sostenere me quanto io sostengo lui,
    affinchè possa essere un rapporto alla pari.
    Desidero solo questo.

    “Vogliti bene! Cancellalo! Non ti merita! Stai facendo un torto a quell’uomo che ti amerà VERAMENTE, e che da qualche parte ti sta aspettando”

    Seguirò il tuo consiglio @Samuel, grazie per le belle parole e i preziosi consigli, questa conversazione
    è stata rigenerante! 🙂

  6. 76
    Andrea -

    Bimba sono sicuro che tu abbia ragione sul fatto che l’allontanamento da parte della compagna avvenga in modo graduale e solo quando si sente pronta lascia il partner (quindi tutelando innanzitutto il proprio benessere).
    “Anche fra donne stesse, io stessa ho avuto difficoltà a trovare vere amiche, la competizione femminile guida molte donne, che mai riuscirebbero a essere vere amiche tra loro”.
    Questo punto è interessante, perché è e,emerso da tantissime donne. Anche in questo caso probabilmente scatta qualche meccanismo istintivo, che fa si che le donne si sentano spesso “prime donne”, appunto.

    “La necessità, se mai l’ho avuta, non era quella di trovare UNA donna con la quale eccetera eccetera, ma LA donna”.
    D’accordissimo. Forse è questo il punto cardine. Anche se bimba dissente, anche io ho sempre avuto questa impressione,cioè che una donna focalizzi davanti a sé un progetto e cerchi di mettere insieme tutti gli elementi che più la aggradano per portarlo a compimento.
    Io invece, mi identifico perfettamente nella descrizione fatta da Samuel. Per me, come per molti uomini, esiste “la mia donna” e la felicità di realizzare con lei un percorso non precostituito, ma spontaneo. L’importante è compierlo con lei.
    Tuttavi Samuel, non credo nemmeno che sia tutto così lineare, anche in questo caso probabilmente ci sfugge qualcosa. Se una donna perseguisse istintivamente solo un progetto personale, non si spiegherebbe perché così frequentemente, come abbiamo visto, vada a sfasciare una famiglia, per cause più o meno ignote, inseguendo chissà cosa, o unicamente le emozioni, come dice bimba.
    Talvolta una donna abbandona un progetto realizzato o in fase di realizzazione, abbracciando qualcosa di incerto. Non è infrequente che passi da un compagno di un certo livello, ad uno “inferiore” (passatemi il termine). Quello che voglio dire, è che se fosse tutto così schematico nel cervello femminile, loro vivrebbero in uno stato di miglioramento continuo. Abbandonerebbero un progetto unicamente con la prospettiva di passare ad uno migliore e non è sempre così.
    A più di un’amica ho sentito dire parole del tipo: “tizia ha lasciato caio per mettersi con quell’affare li, è impazzita!”
    “Purtroppo, tu sei l’ennesima dimostrazione di come i luoghi comuni, che vedono la donna straziarsi d’amore come una Anna Karenina e il maschio come una specie di brutale Hulk sensibile solo a al sesso..”
    Anche su questo ti do ragione. Forse perché sono proprio le donne per eccellenza a dire di volere una cosa e farne un’altra. A dire di apprezzare determinati comportamenti e poi snobbare un tipo normale per mettersi con il tamarro. Mi ricordo soprattutto durante l’adolescenza, che avevo questo elevato concetto della donna. Non voglio dire una donna angelicata stile stilnovo, ma qualcosa che dovevi meritarti. E sorpresa delle sorprese erano invece i più immeritevoli, dal mio punto di vista, a fare strage di cuori…

  7. 77
    Andrea -

    ..”temo che “sull’AMORE” ci siamo fatti delle illusioni, caro Andrea”.
    Caro Samuel, sai che ti dico? Che ci saremo anche fatti delle illusioni in amore, ma preferisco di gran lunga essere in questo modo, piuttosto che vivere perseguendo esclusivamente progetti in modo asettico, buttando via chi non mi serve più come una vecchia scatola.
    Preferisco vivere da illuso, piuttosto che unicamente come un animale :- )

    Sono giunto anche ad una mia particolare teoria sul patriarcato. Se ne è parlato spesso come qualcosa di negativo e maschilista, ma ad un certo punto mi sono anche detto che se era nato, un motivo ci sarà anche stato e che se il risultato era una famiglia che durasse negli anni, possibilmente tutta una vita, forse non era nemmeno tutto da buttare.
    Mi sono detto: il rapporto tra i sessi è regolato dal sesso, chi detiene il controllo del sesso detiene il potere. Sappiamo quindi che sono le donne ad avere in mano questo potere.
    Il patriarcato contrastava tale potere, conferendo almeno in apparenza, delle limitazioni alla libertà femminile. Questo faceva si che lo “scontro” tra i sessi fosse controbilanciato. Poi è stato detto che non era giusta questa “supremazia” maschile e che le donne dovevano avere pari libertà e diritti. Perfetto.
    L’unico neo, non di poco conto, è che questa parificazione ha completamente sbilanciato i rapporti, perché se è vero che una donna ha pari libertà e diritti di un uomo, non è altrettanto vero che l’uomo detiene il potere sessuale allo stesso modo di una donna.
    Da qui nasce la profonda insoddisfazione femminile di vivere in un eterno luna park, la profonda insicurezza maschile causata dalla perdita della propria identità. L’ha detto anche bimba, donne su donne che vivono in perenne ricerca del principe azzurro e delle emozioni, autorizzate a prendere e disfare a piacimento, con il risultato di soffrire e far soffrire inseguendo chimere e alla fine coppie su coppie scoppiano nel giro di pochi anni. Che ne pensate?

  8. 78
    Samuel Bellamy -

    “Una passione si alimenta di quello che non sai di un’altra persona, molto più che di quello che sai. Se non la conosci e hai qualche buon elemento di partenza ti puoi immaginare qualsiasi cosa. Sovrapponi le tue fantasie alle zone d’ombra, e se ci sono tante zone d’ombra hai ancora più spazio, puoi farci stare dei sogni interi.”

    Andrea De Carlo, Tecniche di seduzione, 1991

    Cari EU, Bimba e Andrea, voglio iniziare questa replica alle vostre lettere per sottolineare come, tutti noi, nelle relazioni sentimentali, tendiamo a voler vedere quello che più ci piace dell’altro, e tanto meno lo si conosce, tanto più la fantasia ci ricama intorno per “ricreare” quell’immagine che più o meno consciamente abbiamo del partner dei nostri sogni.

    Da questo incipit nascono quasi tutti i problemi realazionali di una coppia, che si cerca di risolvere con i mezzi che il carattere personale ci concede: dalla sottomissione “dipendente” di mia moglie, o EU, alla “cancellazione” effettuata dell’ex fidanzata di Andrea sino alla empatica e accorata attenzione di Bimba. Tuttavia, se riflettiamo bene, l’immagine che abbiamo del nostro/a amato/a è sempre il frutto di un giudizio soggettivo e quasi mai OGGETTIVO. Non dimentico il fatto che mia moglie mi raccontava di quante volte le sue amiche le consigliavano di mandare al diavolo quell’imbecille, tanto era palese ai più l’inconsistenza del personaggio. Ma l’immagine che lei aveva di lui, riprendendo la bella frase di DeCarlo, nasceva SOLO dalla fantasia di lei, che “riempiva” in maniera consolatoria quelle (tante) “zone d’ombra” che il soggetto in argomento aveva. La stessa cosa che certamente EU faceva col suo tipo, che forse romanticamente Andrea pensava nei confronti della sua ragazza di allora, e che, diciamolo, tutti fanno per “giustificare” un’attrazione, spesso inspiegabile (perchè istintiva, voglio ripeterlo)attraverso una motivazione “razionale”, quindi anche accettabile dalla cultura con cui si è cresciuti e nella quale si è immersi. Spero di essere stato chiaro.
    A proposito delle scelte amorose di “genere”, di cui abbiamo accennato nei post precedenti, dalle quali sembrano emergere criteri paradossalmente opposti a quelle che la vulgata generalmente immagina: femmine romantiche e maschi con una “sola cosa in testa”, l’obiezione che credo Bimba faceva a proposito di certe scelte femminili apparentemente incongrue, rispetto alla “onesta convenienza” che la donna opera nella selezione del partner, non invalida la tesi che ho portato, e spiego perchè.
    Certe scelte che oggettivamente appaiono “controcorrente” non lo sono affatto per chi le effettua, per lo stesso motivo per cui una visione esterna e soggettiva su un episodio è vista con parametri diversi da diversi soggetti.
    Quella donna che sceglie lo “scartellato” lascianodo un soggetto, diciamo, normale, vede nello scartellato una maggiore potenzialità, secondo certi suoi parametri di giudizio nei quali, lo ripeterò sin chè campo, l’ISTINTO ne è il mandante>>>

  9. 79
    bimba -

    lo sai Andrea, sulla competizione femminile tempo fa avevo letto qualcosa che la spiegava “ancestralmente”… ovvero le donne della notte dei tempi lottavano fra loro per assicurarsi “il maschio migliore” il più sano, il più forte, il più in grado di dare una discendenza altrettanto forte e anche capace di proteggerle.. dunque a tutto pare ci sia una spiegazione biologica.. eheheh.. 🙂

    Samuel, la tua osservazione sull’attrazione per istinto e su quella invece razionale mi ha fatto pensare alla mia ultima storia.. ovvero fra me e lui c’era, c’è, c’è sempre stata questa attrazione istintiva (e non parlo tanto di me, quanto di lui.. sembrava io fossi una calamita non riusciva a starmi lontano..) c’era anche una certa affinità intellettuale, direi buona… c’era molto affetto, sostegno, sentimenti genuini e sinceri… eppure com’è andata a finire? ha preferito un’altra donna, con la quale ha una affinità intellettuale al 100 per cento (credo come quella che hai tu con tua moglie).. con lei non c’è “l’effetto calamita”, anzi sembra a volte intimidito a starle accanto, non è molto espansivo con lei.. tanto che io i primi tempi non mi capacitavo.. mi rivedevo con lui, sembravamo la coppia dei famosi film… occhi negli occhi, tanto affetto e tenerezza, tanta confidenza e tanta passione.. mi sono dovuta arrendere all’evidenza che invece dice a chiare lettere: la donna della vita è quella con cui c’è un’alta, altissima possibilmente, attrazione mentale (come dici tu) non tanto quella che ti fa “sangue”…E probabilmente la stessa cosa vale al contrario, infatti per tua moglie sei tu l’uomo della vita, non l’ex che le faceva “sangue”.. come x Andrea dove a lei non è bastato l’amore romantico.

    Andrea, sulla faccenda del patriarcato non saprei, non conosco a sufficienza l’argomento. a istinto mi sembra un po’ azzardato dire che era meglio quando la donna era sottomessa, così, non avendo libertà, non andava in giro a fare “danni”.. lo stesso rdf che tira in ballo il patriarcato dice che “l’emancipazione femminile è giusta, ci mancherebbe (parole sue) e che il patriarcato in realtà è la culla di questo amore romantico che tanto fa danni quando lo si vuole inseguire perché allontana dalla realtà..” non sono sicura di essere d’accordo con questo suo ultimo punto, perché un tempo, nel patriarcato appunto, i matrimoni erano di interesse, dunque ben poco c’entra l’amore romantico, semmai questo è stato una reazione (direi giusta) all’imposizione di sposare una donna o uomo che non amavi. io penso che il problema di oggi risieda in altro, e non vedo la soluzione nel tornare a 100 anni fa.
    sostanzialmente la penso come Kid, che ha commentato la mia lettera http://www.letterealdirettore.it/donne-come-si-fa/ dove parla appunto di parità che è stata intesa male e ciò ha portato la donna a perdere le sue belle qualità di donna e invece diventare sempre più come gli uomini..ti ho fatto una sintesi ma Kid, nei suoi commenti, secondo me spiega molto bene questo concetto..

  10. 80
    Samuel Bellamy -

    >>> principale. Silente e invisibile, come un boss mafioso moderno che, nascosto in un rifugio insospettabile, invia i suoi “picciotti” in giacca e cravatta a mettere in pratica un progetto che se anche infrange la “legge” deve uscirne con i crismi della legalità. Capita la metafora?
    Cerco di essere più chiaro, riprendendo l’esempio della mia “povera moglie”, una ragazza educata con criteri tradizionali, sessuofobici e rispettosi del bon ton, che viene attratta da un tipo agli antipodi di quelle che potevano essere le sue aspettative, e per questo “tenta” di far quadrare il cerchio. Non può negare l’attrazione ma non può negare neppure il fatto che lui è uno sfaticato, bugiardo, inaffidabile e drogato. Pensiamo cosa sarebbe stato presentarlo alla madre! Ecco che la sua fantasia, ci “inserisce” tutte quelle qualità che di solito sembrano appartenere ai personaggi tormentati, e che come tali (chissà perchè) fanno immaginare di essere interessanti: è un artista incompreso, fragile e insicuro ma io lo “rassicurerò”; è talentuoso e non può piegarsi alla routine di un lavoro qualunque; è stato “sfortunato”, ma il mio amore lo ripagherà; ha sofferto da piccolo e non ha imparato cos’è l’amore, ma lo capirà con me. E via di questo passo. Tutto questo “serve” a sentirsi importanti, necessarie a qualcuno, sensazione che forse un precedente partner non dava, e che in molte donne è necessaria alla loro “femminilità”, consentendo che quella donna scelga un compagno in maniera “apparentemente” non conveniente, ma in realtà utile al proprio ego per (credere di) svolgere un ruolo da protagonista. Un esempio clamoroso? Quelle donne che si innamorano di efferati assassini dichiarando di aver trovato finalmente l’uomo della propria vita. E’ talmente forte il bisogno di accudimento in queste donne che superano(convinte) anche la logica più elementare del buon senso, restando a volte vittime dei loro amati…assassini. Ergo: i loro immaginari principi azzurri, quasi sempre ignorano tutta questa sensibile attenzione nei loro confronti, e ne approfittano come bambini viziati, con le conseguenze che sappiamo.
    Quando Andrea mi parla che da ragazzo vedeva quanto certi sfigati fossero così attraenti agli occhi femminili, racconta quello che ho vissuto anch’io dove, da giovane normale, piuttosto attraente e con un fisico atletico, ma non portato a millantare ne a raccontare “favole”, venivo surclassato da certi vuoti personaggi, ma capaci di vendere bene il “fumo” che faceva “volare” la fantasia femminile.
    Capito questo, il fatto che una donna si senta “sempre” bruttina, che è in competizione con le altre, e che un’opportuna dose di corteggiamento le risolleva l’autostima, anche uno “sgorbio” più storto di Tolouse Lautrec ma molto meno intelligente e affascinamte di lui, può fare una strage di cuori, se poi è carino, un olocausto.

    Insomma le nostre donne hanno bisogno di sogni più che di realtà, e anche quando pensano di fare il loro sano interesse in amore, è sempre sogno.

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