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Abusi sessuali

So che il tema è forte. C’è qualcuno che può volerne scrivere, descrivere, commentare o suggerire?

So di un ragazzo che ha subito abusi sessuali dai 3 ai 5 anni circa, da parte di un cugino che all’epoca aveva 8/10 anni… e che ancora abita nell’appartamento accanto…

Secondo la vostra esperienza, potrebbe essere di aiuto a superare il trauma rivelare tutto alla famiglia, ora che ha più di 30 anni?

Lettera pubblicata il 19 Aprile 2006. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Salute

La lettera ha ricevuto finora 26 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    Bruno -

    Un bambino maschio di 8/10 anni non ha nessuna possibilità di usare violenza materiale cioè (abusi sessuali).
    Penso che se arrivi a 30 anni e rimani circoscritto in un problema che problema non è deve chiedere aiuto ad un medico, la famiglia a questo punto può fare poco o nulla.
    Cosi a naso, il ragazzo oggi 30enne, dovrebbe accettare la sua sessualità.

  2. 2
    viseminara -

    Rivelare alla famiglia quanto è successo, anche ora può essere sempre d’aiuto. Più che un supporto in termini legali la famiglia può essere un elemento importante per superare il trauma dal punto di vista psicologico. In queste cose è molto più importante per l’individuo cercare di superare il trauma.

  3. 3
    leo -

    in cose come queste è sempre indicato un supporto esterno al nucleo familiare e che sappia dove mettere le mani.
    con un poco di pazienza si possono trovare dei buoni supporter psicoterapeutici.
    per il resto, se è da un lato possibile che un maschietto di 8-10 anni possa, anche innocentemente, “emulare” su un bambino di 3-5 anni, mi pare improbabile, per quanto non assolutamente impossibile, che un bambino di 3-5 anni possa mostrare tendenze gay.
    sfortunate ma non infrequenti circostanze!
    potrei suggerire qualche soluzione liberatoria, ma non sarebbe appropriato.

  4. 4
    rossana -

    Grazie per tutte e tre le risposte. E’ bello ottenere aiuto da un insieme di persone disponibili e da un forum che consente anche dialoghi complessi.
    Sono contenta di apprendere che la violenza di un bimbo di 8/10 anni possa essere quasi certamente solo psicologica o emulativa, anche se non conosco ulteriori particolari sul caso specifico…
    Il giovane in questione non presenta, al momento, inclinazioni gay: ha semmai un forte bisogno di esprimere la sua normale sessualità (come di fatto fa), pur temendo, a seguito di una psicoterapia, di scoprire di essere omosessuale.
    Il problema è il trauma, dal momento che vive, per sua stessa ammissione, nella paura. L’evento pare avergli imposto inclinazioni molto diverse da quelle che sarebbero state quelle che sente come naturali: la sua personalità, dolce e aperta all’amore, è stata snaturata ed è ora in conflitto, con tendenze all’eccesso di difesa.
    Si sta cercando un consulente esterno alla famiglia per avere un maggior supporto ma non è così semplice trovare un buon punto di riferimento, con esperienza in materia.
    L’abuso è stato rivelato per la prima volta, a 18 anni, a una psicoterapeuta e in seguito alla madre, che ha evidentemente sottovalutato la portata di quei “giochi” crudeli. Ora l’abusato vorrebbe che gli eventi di trent’anni fa fossero resi noti a tutta la famiglia, zii e cugini compresi. E questa è la parte più difficile da capire.
    Perché, ad esempio, non affronta da solo il cugino colpevole, ora che sono entrambi adulti ma preferirebbe che questi fosse messo alla gogna da chi avrebbe dovuto e non è stata capace di difenderlo a suo tempo? Perché non l’ha mai detto prima a sua madre, dato che afferma di non aver mai dimenticato questi soprusi, che lo costringevano a sdraiarsi a pancia in giù, il viso a terra, il freddo del pavimento, la mani tenute saldamente dietro la schiena, tanto che le vene di un braccio sono del tutto distorte rispetto a vene normali?
    Se gli si pongono domande di questo genere, tergiversa sulle risposte, rendendo difficile capire cosa potrebbe davvero essergli utile, nel senso di aiutarlo a superare e a guardare avanti.

  5. 5
    rossana -

    viseminara,
    nel caso specifico temo che l’abusato e la sua famiglia non potrebbero che essere derisi e “presi per matti” dal resto del contesto familiare a cui dovrebbe essere esteso questo pesante segreto. A mio avviso il giovane ha tutto da perdere e niente da guadagnare in questo “lavare i panni sporchi in casa”.
    Temo che, purtroppo, ancora non si senta di farsi da solo le sue ragioni o che desideri essere difeso al solo fine che la madre prenda posizione a suo favore, pubblicamente, contro i componenti del clan famigliare che dovessero non schierarsi dalla sua parte…
    Mi dici, per favore, cosa ne pensi? Grazie fin d’ora, e grazie anche a tutti gli altri che mi sprimeranno il loro pensiero.

  6. 6
    leo -

    se finora non è riuscito ad affrontare in proprio l’antico “persecutore”, magari pestandolo solo un pochino (l’azione liberatoria “impropria” alla quale alludevo), vuol dire che è ancora in posizione di sudditanza ed è per questo che deve ricorrere al supporto specialistico, altrimenti la sudditanza psicologica gli resterà per sempre, insieme con il dubbio di essere dall’altra parte, sì che poi, alla fine, magari ci finisce davvero.
    dubito dell’utilità della famiglia in questo progetto; anzi, capisci bene che una “protezione” familiare potrebbe addirittura amplificare l’infantilismo, anziché risolverlo.
    di violenza è pieno il mondo; a chi è stato costretto a subirla ed è sopravvissuto non resta che farsi crescere il pelo sullo stomaco e un poco di carattere in testa o .. svanire, e questo francamente non mi parrebbe grandioso rispetto all’importanza della vita.

  7. 7
    rossana -

    Grazie per la risposta, Leo. Anch’io temo che una difesa da parte della “mamma”, tanto colpevole quanto tardiva, possa non favorire la crescita emotiva. Tuttavia, se il soggetto non è in grado di agire da sè ma chiede aiuto, non mi pare bene neppure che questo gli sia negato. L’affiancamento di un professionista durante lo show-down familiare potrebbe chiarire meglio la gravità di quanto è avvenuto. La discussione e le reazioni che ne deriverebbero potrebbe anche essere una buona occasione di approfondimento della reciproca conoscenza da parte di tutti i membri del clan. Potrebbe, inoltre, essere un inizio di affrancamento dalla sudditanza psicologica…

    Sia a te che a Bruno desidero precisare che ho appreso che un bimbo di 8/10 anni PUO’ avere un’erezione e quindi usare violenza anche fisica, che si va a sommare a quella psichica. Non so per quanto tempo tale erezione possa in media durare… capisco soltanto che questo è un settore molto vasto, in gran parte sommerso, che si sta aprendo solo ora, così come 10/15 anni fa si è cominciato a parlare di stupro nei confronti delle donne.

    Le possibilità di superare variano, ovviamente, da persona a persona, in base a più fattori. In questo caso la violenza è avvenuta su un soggetto molto piccolo, si è ripetuta parecchie volte nel tempo e non è mai stata affrontata, una volta per tutte, a “muso duro”. Da qualche parte si dovrebbe pur cominciare…

  8. 8
    Bruno -

    Non scherziamo, non si diventa gay per una violenza sessuale.
    Anche se quest’ultima si subisce in tenera età.
    Al limite, si può crescere con astio verso il mondo che ti circonda.. Tutto qui!
    Gay si nasce non si diventa, in quanto sono i geni ad essere alterati, c’è anche una remota possibilità che sia una questione di eredità familiare.

  9. 9
    ania -

    Non tutto si può dire nella vita,
    certe esperienze rimangono dentro per sempre…
    Ne convivi giorno e notte,anche nelle cose più piccole quel ricordo ti assalirà sempre,anche quando riderai tutto sembrerà troppo per quello che hai subito….

  10. 10
    leo -

    la Natura di solito si compiace di fare qualche rispettabile eccezione alla regola e non regola delle eccezioni.
    fino a qualche decennio fa la regola è stata il piacere dei 2 sessi con qualche eccezione naturale rispettabile.
    attualmente però il fenomeno omosessuale è straripante e se fosse vero che l’omosessualità è puramente genetica, allora due sarebbero le conclusioni possibili: a) la razza umana sta mutando spontaneamente forse verso l’ermafrodito, che in certo senso sarebbe un ritorno al passato; b) deve essersi scatenato qualche fenomeno in grado di alterare i geni (gay-virus nazista?! radiazioni gamma come per HULK?!).
    entrambe mi paiono improbabili, sicché sono più propenso a sostenere la tesi del degrado e del vizio sociale (Sodoma e Gomorra per fare un esempio classico) e di questo fa parte l’induzione alla omosessualità mediante reiterazione di abusi su soggetti deboli, cosa non strana visto che la violenza sessuale è diventata un passatempo specifico piuttosto diffuso in questa società alquanto disordinata e per molti versi corrotta e corruttrice.

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