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Una scelta radicale dettata dalla mia salute

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Cari utenti,

ormai sono anni che sto male, quello che i medici hanno appurato è che il mio malessere è di carattere psicologico, nonostante gli anni passati in terapia (con diversi terapeuti che avevano delle diverse opinioni sul come risolvere la problematica, nonostante i risultati non ci siano stati).

Dopo anni di sofferenze, indifferenza (da parte della mia famiglia) ed umiliazioni autoinflitte (visto che sono una persona molto orgogliosa ed il non far nulla o rinunciare o il fallire agli impegni ai quali avrei dovuto adempiere mi hanno fatto sprofondare ancora più in basso).

Ci sono alti e bassi, come li vive ognuno di noi, eppure mi pare che i bassi siano sempre di più e sono arrivato ad un punto della mia vita che mi hanno portato diversi mesi fa ad avere fede in Dio, a pregare ed iniziare a frequentare la chiesa. Questo mi faceva star bene, le preoccupazioni non c’erano ed il fine settimana passato insieme alla parrocchia della mia zona ai Castelli Romani mi hanno fatto sentire bene come una volta.

Cosa vorrei? Star bene. La domanda è come raggiungere questo stato di benessere? Riflettendo e meditando sono giunto alla conclusione che si può raggiungere questo stato di benessere grazie a tre elementi essenziali. La tranquillità (l’essere privo di preoccupazioni quotidiane, il non avere il peso della società o della famiglia o delle responsabilità materiali addosso), la libertà (il poter scegliere cosa fare, l’essere liberi dalle oppressioni psicologiche e vivere nell’armonia della solitudine) e l’amore (questo è l’elemento più complesso da spiegare, il vero amore è difficile da trovare, ma ci sono diversi tipi di amore, non è necessario dover amare una donna per comprendere questo sentimento appieno).

Non so se la mia sia una fuga, sia la paura costante che mi porta a pensare al futuro condizionato da questi stati d’ansia e da questi disturbi psicosomatici, tuttavia quello che penso ora è la vita monastica, ebbene quello che vorrei in questo momento è divenire monaco, vivere in una comunità monastica ed essere in armonia con me stesso, con le persone e con il mondo circostante.

Grazie a tutti per gli eventuali commenti, ho cercato di essere il più sintetico possibile, trascurando probabilmente diversi elementi essenziali che, spero, potranno essere affrontati durante i seguenti commenti.

Lettera pubblicata il 2 Dicembre 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Rossella -

    La tua vocazione non mi sembra autentica; non sottovaluterei la vita monastica… mi rendo conto che i media veicolano un’immagine molto “anarchica” della vita religiosa; in realtà sposarsi o prendere i voti significa essere sempre aperti alla volontà del Signore e questo non è affatto semplice perché il Signore ti fa dei doni ma a questi doni corrispondono altrettante richieste: le prove della vita! Queste prove si possono sostenere solo grazie all’aiuto del Signore e questo aiuto non si ottiene dell’oggi al domani… occorreranno tempi omerici e nel frattempo dovrai perseverare nella preghiera. Pregare non è semplice, non basta recitare delle preghiere: devi avere una fede incrollabile! Messa in questi termini sembrerebbe un’impresa folle… in realtà – e qui subentra l’aspetto della fatica- ti viene in contro la morale. Adesso – e scusa se mi permetto- non mi sembra che tu abbia chissà quanta forza per impegnarti sulla strada della rettitudine. Ti consiglio di prendere sul serio una terapia e di vivere i tuoi valori nella vita di tutti i giorni, fossi in te mi limiterei ad andare a messa… con gli anni le cose potrebbero cambiare. In bocca al lupo 🙂

  2. 2
    Zinn -

    Ciao Rossella, credi che non abbia preso in considerazione tutto questo? Gli anni di terapia.non sono serviti a nulla ed il problema sembra sempre più peggiorare, sono solo in una casa di totale indifferenza, gli specialisti negli anni non hanno capito nulla ed in più la mia speranza si affievolisce sempre più perchè mi rendo conto che non sembra esserci via d’uscita.
    L’ho chiamata proprio scelta radicale per questo motivo, sono prontoa fare un sacrificio così grande se serve per farmi star bene e vivere in una ccomunità che almeno mi ascolta. Io di difetti ne ho molti, ma fregarsene vedendo un figlio che continua a star male è un qualcosa che mi fa venire la nausea dal nervoso! Gli specialisti della asl mi hanno detto che non sono pazzo (per fortuna) e che non seguono pazienti che non hanno dei disturbi psichici, il consultorioe che mi seguiva non aveva capito nulla perchè tornarci? Se almeno avessi un briciolo di appoggio morale almeno in casa, un’idea per il futuro che vedl lontano…purtroppp i “se” contano ben poco nella vita

  3. 3
    marikoska -

    sono anche io credente, capisco la crisi mistica e la tua potrebbe essere una fuga x che già lamore di Dio sazia, e capisco che ti basti, ma la cosa piu difficile è avere una matura relazione di coppia, e questo immagino che ti spaventi molto come spaventa a tutti..troppo facile averla solo con Dio.. lui ci ama sulserio!! e in maniera gratuita! e meglio di qualsiasi altro..!!
    il difficile è proprio avere una moglie-marito e non mettere lei-lui al primo posto ma mettere Dio, servire Dio. ovvero l’amore, ovvero l amore, la verità, l umiltà di ammettere i propri errori..ecc..ec.. invece di passare la vita a cercare di fare di tutto per essere amati e di sentire l amore dell’altro…e far valere a tutti i costi le nostre ragioni..e a farci giustizia da soli.. ma prima di tutto amare e basta..è un discorso lungo..difficile anche solo il pensarlo, figurati a realizzarlo, noi presi da tutta la nostra esigenza di ricevere amore da una persona e per di più nel modo in cui vorremmo noi.
    la fede non deve dare adito a fughe dai propri problemi e da quelli di coppia. Vedersi per come si è molto dura sai, potresti conoscere lati di te che nemmeno immagini, e forse proprio x questo sostieni di voler diventare:
    ’ privo di preoccupazioni quotidiane, il non avere il peso della società o della famiglia o delle responsabilità materiali addosso’..troppo facile!!
    Secondo me stai fuggendo così dai tuoi problemi, è vero, Dio sazia, ma Dio è la somma di noi più tutti gli altri, se fuggi da questo fuggi da Dio, ovvero il tutto, ovvero la verità, quindi dal vivere davvero i problemi e di uscirne fuori senza fuggire ma stare nella verità, nella vera realtà che vivi.
    Conosco una ragazza che si si stava facendo suora,ha passato tanti anni in convento (per finire il percorso) che pensava le stesse cose che pensavi tu ( le ho pensate anche io) e ora si è sposata. avrei tanto da dirti, in merito.ma si fa quel che si può ciao

  4. 4
    BalleSpaziali -

    Una credente che prende a sberle il fidanzato. AHAHAH!

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