A testa alta, nel rispetto delle istituzioni, della salute di tutti e della propria dignità.
La politica non è un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini». Convinto com’è di essere a posto con la coscienza, per settimane Roberto Speranza si è chiuso la bocca, non ha reagito alle accuse della destra, quasi ha finto di non sentire le provocazioni e di non vedere l’assedio. Ma oggi al Senato, chiamato a difendere se stesso e l’istituzione che rappresenta sin dall’inizio dell’emergenza da Covid 19, il ministro della Salute è partito all’attacco: «In un grande Paese non si fa politica su una grande epidemia», ha scandito con tono severo due volte.
Il linguaggio d’odio della destra.
Senza mai nominare Matteo Salvini, da mesi il suo principale accusatore, Speranza ha sfogato tutta la sua amarezza per il «linguaggio d’odio» che sente ogni giorno addosso, ha rimproverato alla destra – di opposizione e di governo – di «sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte». Ma al di lá dello scontro politico, il ministro ha anche provato a sgombrare il campo alle accuse che hanno messo a rischio il suo incarico e fatto ballare il governo. Dalla mancanza di un piano pandemico, al presunto coinvolgimento del ministero dello Salute nell’ inchiesta di Bergamo. «È falso, semplicemente falso, che non abbiamo attivato circolari per i pazienti Covid».
“C’è chi soffia sul fuoco e chi prova a spegnere l’incendio”
#iostoconRoberto
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Antonio, le accuse non sono solo dalla destra. non mi vorrai dire che REPORT di raitre è un programma di destra?
Assolutamente no. Seguo anch’io Report, ma non ha la verità assoluta, l’indagine dimostrerà la correttezza delle istituzioni Italiane e del ministro Speranza. Le scelte sono state dell’Oms, non del governo. Il piano pandemico è stato inadeguato a livello globale. In Italia, se responsabilità ci sono, prima di Speranza, bisogna chiedere agli ultimi sei ministri della salute conto. Infine buttare la croce su Speranza mi sembra miserevole, dopo pochi mesi dalla sua nomina si è trovato a dover affrontare tutte le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID.