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Il Paese dei Balocchi: volemose bene

Sono un 31enne che ha vissuto per un anno e mezzo a Londra e da circa un semestre è tornato in Italia. Ero lì con la mia compagna, avevamo un lavoro, una retribuzione degna, una casa (per quanto cara, dato che Londra è una città non semplice e dagli alti costi). Ad un certo punto abbiamo sentito la mancanza del nostro paese, degli amici, degli affetti, del clima, del mare, del sole.

Siamo tornati e abbiamo trovato un paese devastato dalla crisi, da se stesso, da una politica ormai inesistente, residuato di servilismo, nepotismo, fanfaronate, assenza di contenuti. Ci risulta ora incredibilmente difficile riproporre qui in Italia la vita che avevamo a Londra: io sono disoccupato, nonostante la mia disperata ricerca del lavoro e la mia compagna si barcamena tra licenziamenti ingiustificati e lavori part-time. La depressione e la tristezza in cui io in particolare siamo sprofondati è moltissima e non so più cosa fare. Pare ci sia molta crisi ma sono circondato da gente della mia età, o poco più giovane o poco più grande, che sembra tutta arrivata, nonostante difficoltà: matrimoni o convivenze, lavoro, case, vita insieme.

Mi sento l’imperatore dei Falliti, il principe degli Inetti, il re del Nulla. Vedo l’Italia come un ricettacolo di pressapochismo, di falsità, di “io ti lavo la mano, tu lava la mia”. Puoi ottenere qualcosa solo se sei amico o parente di qualcuno di un pelino importante. L’Italia è ormai un deserto: un paese fantasma, dove burattini che si credono furbi fanno girare l’assurda ruota della loro vita. In questo paese non c’è più nulla. Non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è merito, non c’è politica, nè senso civico, nè onestà, nè felicità, nè unità. Ci odiamo a vicenda, per ottenere scampoli di gioia ci basta vedere Maria De Filippi che fa bettibeccare i tronisti e le fighette.

Se Darwin aveva ragione, allora l’italiano dovrebbe sparire, in quanto non è un entità vivente degna di vivere nel mondo.

Lettera pubblicata il 15 Aprile 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Andrea -

    Diciamo che tu e tua moglie avevate fatto una scelta giusta e coraggiosa e avreste dovuto continuare su quella strada.
    Tra l’altro cosa pensavate di trovare in Italia? Lavoro e ripresa economica? Ma non li leggete i giornali? Non guardate la tv?

    Sinceramente non vi capisco..ho amici che vivono in Inghilterra e per quanto gli possano mancare parenti, amici e clima, mi dicono sempre che torneranno in Italia solo da turisti.
    Il vostro mi sembra un autogol pazzesco..

  2. 2
    IO66 -

    Fa male dirlo….ma quanto hai ragione!!!!

  3. 3
    alfonso -

    Un mio conoscente laureato a pieni voti si era trasferito per lavorare in Inghilterra, guadagnava un mare di sterline, anche la moglie aveva un lavoro. Sono tornati in Italia per nostalgia. Ebbene, qua le aziende gli proponevano lavori da 1.300 Euro al massimo, la moglie non aveva nemmeno queste prospettive perché la sua laurea è inutile. Fin qui sembra la tua storia, ma a quel punto i genitori sono intervenuti con le loro conoscenze: lui è stato assunto come dirigente di un istituto finanziario, la moglie come capoufficio. Se provi a spedire un curriculum a questo istituto finanziario senza una raccomandazione non ti rispondono nemmeno, al massimo puoi ambire a fare il call center a 400 Euro al mese. Questa è l’Italia e questo era un esempio nell’ambito del lavoro privato, mentre si crede che queste cose succedano solo nel pubblico.
    Tu ti senti un fallito ed un inetto, invece io la vedo diversamente, cioè credo che qua facciano strada gli inetti che hanno gli agganci, le persone meritevoli ma prive di conoscenze perdono tempo a preparare concorsi e scrivere curriculum. Se questo è il sistema, se le aziende ed il paese in genere è costituito da tanti inetti, è l’Italia stessa ad essere una fallita.

  4. 4
    Katy -

    Beh, dopo la tua lettera sono rimasta ( ancora più) sconfortata.

    Onestamente, di gente che dice quello che dici tu è piena la nazione. E non ce n’è piu bisogno.

    Mi spiace, ma è così.

    Vai un po’ a dire a Londra che gli inglesi sono delle m****e , e vedi cosa rispondono.

    E’ una lettera inutile. Davvero, inutile e piena di negatvità.

    Darwin non è importante. E’ importante avere a che fare con persone che vogliono lottare e andare avanti.

    Certamente dici tante cose vere, ma ORA COME ORA a cosa servono?????????????????????

  5. 5
    Hope -

    Tornate a Londra se potete! Io sono di Roma, ho vissuto per più di un anno a Londra una decina di anni fa, in una bellissima casa con vista sul Tamigi. Sono ritornata malvolentieri a Roma (non ne ho mai sentito la mancanza) e ora sto facendo di tutto per tornare a Londra

  6. 6
    Alone1982 -

    Ho letto i vostri commenti.
    Ora dobbiamo fare i conti con la realtà italiana. Nè più nè meno. Tornare indietro non è semplice. Ho voluto dare fiducia a questo paese, per quale motivo, non lo so. Ora sono pienamente consapevole di cosa l’Italia è: un luogo dove non c’è risalita. Non ci sarà risalita. Non ci sarà nulla. Il futuro non esiste. Ma siamo talmente ignoranti che non ce ne rendiamo conto. La nostra pochezza intellettuale è talmente vasta che per andare in brodo di giuggiole ci basta sentire Berlusconi che fa commenti erotici all’imprenditrice di turno ad un comizio del PDL, la quale poi si scioglie in sorrisi compiacenti. Ci basta vedere la vecchietta novantenne di Uomini e Donne per essere contenti. Ci basta sfogliare Eva 3000 con le foto di Belen in topless e l’italiano medio è soddisfatto. Questo siamo. Deal with it.

  7. 7
    rob -

    Curare il mal di testa…con una fucilata è estremo!!!!

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