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Mi sento oppresso dai miei stessi sogni

Scrivo questa lettera perché non ce la faccio più di tutto quello che sto vivendo. Non è un pensiero che mi è venuto ora ma è maturato nel tempo. Sono giovane ma ho troppe idee, troppi sogni e mi sento sempre più male nel pensare che devo aspettare altri e 2 anni per diventare maggiorenne. Davvero non ne posso più. Ogni giorno nascondo a scuola la voglia di liberarmi di tutto e seguire i miei sogni anche se è troppo presto. Sono stanco di dover stare a guardare senza fare niente solo perché ancora non è l’età giusta per farlo e provare tutto in prima persona. Sono stanco di dover ricorrere ai film, ai libri o a internet per fantasticare su quello che davvero vorrei. La vita che sto svolgendo ora non mi appartiene in nessun modo. Mi sento come un anima in un corpo che non è suo. Sto vivendo un corpo che sarebbe dovuto spettare a qualche altra anima ma non la mia. Mi sento uno spirito libero rinchiuso in una gabbia troppo spessa e senza una fessura. Sono stanco di dovermi sempre ripetere:”Mancano ancora un paio di anni ed è tutto finito”. Nessuno mi può capire perché nemmeno io mi capisco. Vedo gente spensierata che se ne frega di quei forti sentimenti che ognuno potrebbe provare. Mi dispiace quando vedo una persona seduta sola a tavolino con un panino come cena. Perché non ha ottenuto quello che tanto ha desiderato da giovane? Perché una persona che tanto voleva una vita serena e spensierata è ridotta a un lavoro inutile e a una vita solitaria? Mi sento troppo, troppo, troppo male. Vorrei trovare un vita tranquilla, calma, spensierata, un lavoro pagato per quello che realmente vale, una compagna fantastica come sempre ho desiderato, una bella moto, due figli e nessun problema. Un luogo che non sia l’Italia ma altrove. In pochissime righe ho detto quel pochissimo che penso e ripenso giorno e notte continuamente. Ripeto ho solo 16 anni ma già vorrei averne 40 con una vita già vissuta a pieno. Ho poco tempo per scrivere perché domani rincomincia la solita routine.
Un saluto a chi ha avuto pazienza di leggere queste righe piene di odio per me stesso e per tutto quello che mi circonda materialmente.
Avrei voluto scrivere molto di più per liberarmi di molte più cose.

Lettera pubblicata il 22 Maggio 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    piccolAle -

    Come ti capisco. Nemmeno io ho ancora 18 anni ma sappi che non cambierà quasi nulla. Quando si è prigionieri di un mondo che non ci appartiene non conta l’età. Mi sento come te. Tanti sogni, speranze, paura che non si realizzeranno. Paura di un futuro grigio. Paura quando mi guardo attorno e vedo un’indifferenza generale, quando c’è chi riesce a godersi la vita ed io no. Paura che la mia vita sarà infelice. Ma cosa vuoi farci? Siamo destinati a questo. Quasi nessuno dalla vita ha quello che vorrebbe. è per questo che ho deciso: da oggi in poi smetterò di pensare troppo, lascerò da parte la razionalità e mi butterò in quello che voglio davvero. E comunque, se tu sei arrivato a quaste conclusioni ora che hai 16 anni posso garantirti che avrai la vita che vorrai. Perchè farai di tutto per averla, fari di tutto per allontanare lo spettro di una vita infelice. Basta volerlo

  2. 2
    libera -

    Mio caro, purtroppo a 18 anni non ti sentirai soddisfatto, nè smetterai di sognare. Infatti questo stato, e cioè il sentirsi insoddisfatti e lo sperare sempre che domani le cose andranno meglio, ci accompagna per tutta la durata dell’esistenza.
    Il massimo che la vita ti darà saranno attimi di gioia e speranza e soddisfazione. Vivili più intensamente che puoi. Il resto è una lotta continua.

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