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Una vita di rimpianti

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Salve a tutti, la mia è una storia per certi aspetti come tante altre, ma ha, purtroppo, una sua originalità, dalla quale non riesco ad uscirne.
Cercherò di spiegarmi in breve, se possibile.
Allora ho poco più di 40 anni, professionista discreto, (nel senso che ho uno stipendio) moglie che lavora e 2 figli, la classica famiglia borghese insomma. Adesso qualcuno sta già pensando, la solita storia, il marito vorrà/si è fatto l’amante, anche questo un classico.
Beh si e no. In 20 anni di fidanzamento/matrimonio non ho mai tradito!
Che eroe!, si dirà, no è che non ci sono mai riuscito, quindi fedele per inettitudine. La mia è, purtroppo, una vecchia storia di grande timidezza, di timidezza patologica che mi ha da sempre condizionato l’esistenza, impedendomi di conquistare durante la mia vita i miei grandi amori. Sono piacente, simpatico, ma estremamente timido; posso apparire a volte anche disinvolto, finché rimango magari in ambito professionale, insomma finché posso indossare una maschera dietro cui nascondermi. Ma quando si tratta di approcciare, con una donna sono una frana totale, sono al livello di un ragazzino di 12 anni impacciato. Non cerco il tradimento, il sesso fine a se stesso, cerco forse l’amore che non ho avuto, le storie che non ho avuto, la giovinezza che non ho vissuto, le emozioni non provate. Ogni 2 o 3 anni incontro una persona che mi interessa molto, ma non riesco a farci nulla. In questi giorni, ho fatto un nuovo incontro con una ragazza, molto più giovane di me, oltre 15 anni! Alla quale sono quanto meno simpatico, ma arrivati al momento in cui dovrei tentare qualcosa, sono cristallizzato nella mia prigione interiore, dalla quale non so uscire, la mia prigione modello di perfezione che odio e che mi ammazza ogni giorno che passa. Non sono riuscito a rendere il mio vero dramma, lo so, e qualcuno magari riderà della mia situazione “infantile” ma vi giuro che è molto più seria e complessa di quello che sembra. Magari mi domanderete, se amo mia moglie, non lo so e non so se riuscirei mai a lasciarla.
Vedo il tempo passare, scorrere tra le mie mani, scivolare via, senza riuscire a fermarlo, senza riuscire a rubargli un po’ di vita non avuta…
Avevo bisogno di dirlo a qualcuno, di sfogarmi. Qualche anno fa sono andato da vari psicologi, per il problema timidezza, e questo è uscito fuori. In genere mi è sempre stato detto che alla fine bisogna fare i conti con le cose in sospeso nel proprio incoscio, ma è proprio quello che non riesco a fare, e così anche quest’ultima ragazza sarà un altro nome nei miei infiniti rimpianti.
grazie.

Lettera pubblicata il 28 Febbraio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 57 commenti

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  1. 21
    isolanelvento -

    Eh si, quasi tutti mi date torto, mi date dell’infantile, egoista, marpione,vile, vittimista, e quant’altro. Magari avete pure ragione.
    Non so, so solo che il disagio che avverto è reale, e profondo il malessere che ne consegue. Così profondo che non riesco a vivere più, così profondo che facendo uno sport piuttosto pericoloso (mtb estremo) prendo sempre più rischi, sempre più. (Alt ora direte che sono incosciente perchè se mi ammazzo butto nella miseria la mia famiglia, ho fatto un’assicurazione sulla vita!). Non so cos’altro posso dire, sinceramente sono ancora più avvilito nel vedervi così compatti nel vostro giudizio negativo. Non sono una persona perfettamente equilibrata, non lo avete capito? Ho vissuto l’intera mia vita fin ora, aderendo ad un modello di perfezione che non reggo più. Sono stato un bambino modello e perfetto, sono stato un adolescente non adolescente, perchè perfetto, un giovane senza gioventù, perche mi sono nascosto, scappavo dalla vita e sopravvivevo, non più modello negli studi però, perchè si stava cominciando ad incrinare qulcosa, ma ho continuato ad essere un modello di perfezione di padre/marito. Ma il giocattolo ora si sta rompendo, il modello si sta bruciando, il problema è che il mio super IO, non mi permette di rompere le catene che mi imprigionano, che mi legano alla mia schiavitù. Sono in mezzo tra le regole imposte da una vita di perfezione e il bisogno disperante di vivere libero, di vivere e basta.
    Molto probabilmente non riuscirò a far nulla e ne rimarrò solo distrutto…
    complimenti ai vari saccenti che ho trovato qui, sapete tutto, siete molto fortunati ad essere così forti e sicuri di tutto, avete solo certezze. Comunque non cerco commiserazione o incoraggiamenti facili, mi sono confrontato e ho avuto le risposte che, evidentemente, meritavo.

  2. 22
    rossana -

    isolanelveneto,
    non è facile capire il prossimo, specie se è un tantino… “complicato”.

    tu, però, non è che aiuti molto. manco rispondi…

    non è che vuoi solo sentirti dire che hai ragione, che sei perfetto su tutta la linea, anche nelle tue deviazioni dall’abituale perfezione?

  3. 23
    Aura -

    “Non sono una persona perfettamente equilibrata, non lo avete capito?”.

    Sì, sì, qualcuno lo ha capito… Ha anche detto (nella lettera) di essere “andato da vari psicologi”: ma sicuramente, questi vari psicologi, non ci avranno capito niente… Oppure avranno capito qualcosa: e cioè che appena capivano qualcosa, lui passava a un altro psicologo.

  4. 24
    isolanelvento -

    a quali domande non avrei risposto?
    Cercare la perfezione nella deviazione? no non credo, cerco invece una “sana”, squallida (?), non originale deviazione.

  5. 25
    rossana -

    isolanelveneto
    a questa domanda non hai risposto:

    “non mi hai risposto: sei mai stato innamorato di tua moglie?
    hai risposto: “ho amato mia moglie”, al passato… comunque, amare non è essere innamorati…”

  6. 26
    isolanelvento -

    Rossana, non so rispondere alla tua domanda, forse si, ma ora non riesco a ricordarmelo più.Riesco a ricordare però lo sgretolarsi giorno dopo giorno del nostro rapporto: nei silenzi, nell’indiffernza, nella mediocrità, nei litigi continui, ripetuti, fiaccanti,snervanti, nella solitudine di ogni giorno, nella tristezza dell’abbandono velato dal vivere accanto, nella trascuratezza, nell’ipocrisia, nella consuetudine, nella morte di ogni entusiasmo, nella delusione…della vita.
    Non ho risposte ho solo tanto dolore e solitudine.

  7. 27
    rossana -

    isolanelveneto,
    a mio avviso, solo adesso incominci ad aprirti veramente, permettendomi di capirti meglio. almeno, così mi pare…

    quasi certamente non sei stato innamorato di tua moglie, altrimenti te lo ricorderesti. e questo potrebbe spiegare la tua ansia inconscia di voler cercare qualcosa di molto importante, di cui ti senti privato. a questo punto della tua vita ne hai davvero ancora diritto? a questo soltanto tu puoi rispondere… in base alla tua personale coscienza, consapevole anche, però, di tutti i rischi a cui vai incontro, e non solo per te ma anche per i tuoi figli.

    quanto al super io che non ti consente di essere quello che vorresti,
    purtroppo si tratta di un grosso guaio, che potresti superare, forse, con un’analisi, magari lunga e dolorosa.

    hai avuto un’educazione severa? l’auto-controllo ti è stato imposto da genitori e da educatori o te lo sei costruito tu? se sì, per sfuggire cosa? magari un modello familiare che non ti piaceva affatto?

    la timidezza è congenita alla tua personalità o si è presentata in seguito, quasi a ripararti da qualcosa? se si tratta di quest’ultima risposta, sarebbe più facile da rimuovere, sapendo però da cosa volevi ti facesse scudo…

    se mi rispondi, cercherò di darti ancora tutto il supporto di cui sono capace. personalmente, credo che tutti abbiano diritto di provare almeno una volta l’innamoramento. meglio, ovviamente, se succede quando si è liberi da altri legami…

  8. 28
    rossana -

    isolanelveneto,
    la situazione di coppia che descrivi è molto triste. temo, purtroppo, sia comune a più famiglie di quanto si possa immaginare.

    ha comunque il vantaggio della stabilità, cosa poco apprezzata di questi tempi ma spesso utilissima al futuro dei figli, se non avvilisce troppo i genitori.

    dovresti davvero cercare di migliorarla il più possibile, al meglio delle tue capacità, come già ti è stato saggiamente suggerito. prenderla, cioè, come un punto fermo, invidiato da molti, su cui costruire ancora, con fantasia e impegno.

    potresti essere sorpreso tu stesso dai risultati. qualcuno deve rompere la spirale d’indifferenza e di eccessivo assestamento in negativo…

  9. 29
    isolanelvento -

    Purtroppo il mio superIo è potentissimo, e la timidezza e l’autocontrollo che ha generato nascono insieme a me, non sono mai stato libero fin da bambino. L’educazione che ho ricevuto è stata rigidissima, assolutamente senza libertà , non potete capire quanto e non posso spiegarvelo bene qui; vi dico solo che vivevo rinchiuso in casa senza amici, senza giochi, con una madre esaurita e nevrotica per la pulizia e l’ordine, ordine in casa e fuori.No mi devo fermare perchè potrei scrivere per ore di questa tristissima infanzia negata. Purtroppo i miei problemi hanno le radici in quegli anni lontani, lì nasce il miosuperIO devastante che non riesco assolutamente a combattere. Ho fatto anni di psicoterapia,un poco sono migliorato, ma più di così non credo che si possa. Non credo che ci sia soluzione aggrovigliato tra doveri oggettivi e doveri dell’incoscio despota non farò nulla, morirò ogni giorno un altro pò, credo che sia una storia comune a molti non avere il coraggio di far nulla.
    Posso sfogarmi, con le lacrime agli occhi? quell’innamoramento pazzo che non ti fa dormire, che non ti lascia il fiato, che ti fa battere il cuore all’impazzata, che ti dà la forza per fare qualsiasi cosa, quell’amore l’ho solo sfiorato, non sono riuscito mai a soddisfarlo perchè le ragazze per cui provavo questo, non le ho mai avute, non sono riuscito ad averle, non perchè non fossero attratte da me, ma perchè ero troppo timido e impacciato, è questo il grande dolore che porto dentro è questo il grande amore negato.Potrei continuare, ma inutile piangersi addosso.
    Potrei accontentarmi di quello che ho, lo so è tanto. Ma dentro quel dolore, quel bruciore lancinante, quel tormento, non riesco a zittirlo, non riesco a fermarlo, brucia e fa male ogni giorno di più ed è più forte del mio maledetto superIO, ed è più forte del disprezzo che mi avete elargito (non tu Rossana).

  10. 30
    Aura -

    Eh no, isolanelvento: sei tu che hai disprezzato qui tua moglie. E quindi io ho disprezzato questo tuo modo di fare (disprezzi tua moglie e ti lagni perché – per problemi tutti tuoi – non riesci ad avere un’altra, che è il colmo: e che cosa dovrebbero dirti gli altri?).

    La moglie te la sei scelta tu: non tua madre, spero.
    Io mi posso dispiacere per la tua triste infanzia. Anche io ho avuto una triste infanzia, ma non ho sposato un uomo per disprezzarlo. Per attribuire a lui un carcere che mi sono costruita con le mie mani (perché anche quando ti posso riconoscere la terribile infanzia, dopo che si fa? Come si risolve il problema? Questo è il problema).

    “Ho fatto anni di psicoterapia,un poco sono migliorato, ma più di così non credo che si possa”. Quindi hai deciso, immagino sempre tu (dubito che i “vari psicologi” ti abbiano detto: più di così non crediamo che si possa andare, vada pure), di interrompere questo “miglioramento”.

    Come vedi (anche se non lo vuoi vedere. ma io penso di vederlo): sei qui a girare intorno al tuo problema.

    Le persone come te, represse, che hanno sempre fatto quello che volevano “gli altri”, sono tra le più “pericolose”, per sé e gli altri, perché sono una bomba che può scoppiare perdendo il controllo, quel controllo che a volte ci è imposto, e continuamente, da altri, a volte ci imponiamo noi stessi, avendo interiorizzato, subito, un esagerato controllo da parte di altri: non è un caso che mi pare di aver capito che pratichi sport estremi, come a cercare inconsciamente una fine (non una vera rinascita) estrema: perché non ce la fai più.

    Mi dispiace di essere stata dura, ma mi sembra che tu abbia veramente bisogno di aiuto (da uno psicoterapeuta; ma ciò non esclude che sia buona cosa anche parlare con altre persone qui). Io ci andrei al più presto, cercherei la motivazione per farlo pensando ai figli. In realtà, anche pensando a loro, per una volta invece faresti una cosa per te stesso.
    Ciao

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