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La visita 626/94 e le mansioni

Alla visita 626/94 mi hanno scritto, in seguito alla prova con lo sfigmamometro, ‘parentesi agitata’ a carico del sistema nervoso. Che conseguenza può avere per le mansioni? Finora non ho incontrato pietà dai capi che non hanno esitato a darmi moli di lavoro oltre le mie mansioni e le mie deleghe di firma perchè tanto ‘non si guarda il minuto” non si deve essere fiscali” ci sono le emergenze a cui tutti devono partecipare’. Premetto che mi ritrovo moli a seguito di esoneri concessi a colleghi che con certificati medici + o meno profondi si sono sistemati. Esempio: una collega ha fatto l’esame audiometrico per dimostrare che non può stare allo sportello per problemi di udito, ha ottenuto una bella stanza scaricando agli altri anche il pubblico occasionale. Io ho fatto presente il mio problema di cuore rilevato dal medico del lavoro dopo numerose richieste di straordinari e rinunce a pause computer: ho ottenuto lo sportello in stanza quotidiano. Quando dico qualcosa mi dicono che i miei sono tutti problemi psicosomatici da vincere con la volontà e questi rimproveri mi vengono pure dalla collega primaccitata, che non ha mai spiegato come mai lei per prima non abbia mai vinto il problema di udito con la volontà. In seguito a diplomaticissimi alterchi coi capi ho avuto da + parti l’invito a stare a casa per la prima volta da due anni: 15 giorni per ‘nastenia’ (così leggo, forse sarebbe miastenia perchè non mi risulta esista il termine). In attesa della visita fiscale mi chiedo: in tenera età feci anch’io un’esame acustico in una cabina dove alzavo la mano quando sentivo i rumori. Era facilissimo barare. Non mi pare lo si possa fare con una prova del battito cardiaco: non posso comandare il mio battito cardiaco come un’alzata di mano. Nell’assoluta convinzione della mia innocenza, visti i miei precedenti di salute (un collasso 5 anni fa con un mese di coma cosciente per acutizzazione di colecistite cronica e crisi di bile croniche), ho sempre detto oralmente a capi e colleghi del mio affaticamento, senza scansare moli di lavoro nè assentarmi o chiedere permessi. Colpevole di non aver fatto straordinari,di non aver tappato troppi buchi oltre le mie mansioni, di fare le pause computer. Ritorno alla mia cara collega: dopo il certificato audiometrico ha detto in pubblico di averla messa giù dura e aver ottenuto + di quanto richiesto, oggi non è sorvegliata dai capi che ammettono di non sapere quello che fa. Tempo fa aveva scansato la segreteria col certificato di mal di schiena perchè sosteneva di spostare troppi pacchi e insistette per farsi sostituire da un’altra collega epilettica da oltre 20 anni, per lei altra malata psicosomatica. E’ così difficile distinguere il malato dall’approfittatore? Perchè chi ha problemi seri, collassi epilessie coliche, si sente disprezzato da tutti, emarginato e abbandonato solo perchè non fa il di più o reclama diritti previsti per tutti, sani compresi? E chi usa volutamente qualche acciacchino o recita per orchestrare delle belle imboscate rifilando il lavoro agli altri è rispettato? Come si fa a essere così bastardi?

Lettera pubblicata il 12 Aprile 2008. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro - Salute

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    lipsia -

    Scusa ma dove lavori? In un girone dell’ inferno? O in un call center?

  2. 2
    Leilaluna -

    sai.. la gente che ha un lavoro in ufficio o cmq un lavoro statale di sportello già non fa niente e poi si ritrova pure le peggio malattie per fare ancora di meno.
    Alla tua collega servirebbe il mio lavoro, sfiderei chiunque a caricarsi 30 kili di pacco almeno una decina di volte al giorno tutti i giorni come faccio io.. e non mi lamento se la mia schiena già a 25 anni è arrivata alla frutta, questo è un lavoro che dovrebbe fare un’uomo ma se inizierei a dire che mi fa male la schiena i miei datori mi riderebbero dietro.
    Per costruirmi un futuro sono disposta a sopportare tutto.. anche questo, e non me ne vergogno perchè so di farcela. ogni mio collega fa più o meno la stessa cosa che faccio io.. per cui non c’è rivalità in questo.
    E’ una scelta perchè sono disposti a tutto pur di percepire uno stipendio e mandare i loro figli a scuola e pagarsi le bollette.
    Evidentemente la signora nn vuol rompersi le unghie.
    Gente così meriterebbe di ritrovarsi a chiedere l’elemosina al semaforo.

  3. 3
    lipsia -

    Per carità….ci bastano già quelli che abbiamo ai semafori………
    Caro Lupetto, mandami la collega, le mostro io come si fa a lavorare….10/11 ore al giorno, e certi mesi senza neanche portare a casa lo stipendio, perchè prima lo devi dare ai tuoi operai, (che poverini alle sei sono già a casa)le insegno come si fa a non dormire la notte a causa degli incubi e del cervello malato che produce fatture o altre scartoffie (inesistenti)
    Calci in culo ben dati ci vorrebbero per certa certa gente.
    Non dico di arrivare ai livelli di un filmato che ho visto ieri sera (Medici senza Frontiere ha svolto un reportage sulle condizioni di sopravvivenza degli emigrati africani, che vengono reclutati in Suditalia per fare la raccolta stagionale in agricoltura e nemmeno ai livelli in cui lavorano i ragazzi nei call center, in entrambi i casi si parla di nuova schiavitù) ma chi occupa posti statali o cmq pubblico impiego, deve sudarsela la pagnotta ragazzi. Non che (in posta) alle 12,15 non ti faccio la raccomandata perchè ho già spento la macchina. E quanto c.... hai lavorato?

  4. 4
    ChiaraMente -

    Triste dirlo: la tua collega è l’accozzata di turno?

  5. 5
    lupetto -

    GIustissimo,certi lavori sarebbero prioritari per gli uomini ma non è così.
    Prima di coliche e collassi viaggiavo e studiavo quotidianamente senza lamentarmi: poi è iniziato il calvario e per diversi anni fui nell’impossibilità di lavorare a tempo pieno temendo a 24 anni l’invalidità a vita. A 27 vinsi il concorso senza alcuna felicità:ero terrorizzata dalle 36 ore,avevo l’incubo di non farcela.Iniziò l’ossessione di straordinari,attività esterna e sportello,ossia i lavori + faticosi,con obbligo orale di firmare senza alcun potere,per il gusto di farmi arrangiare.Minacce,ordini incoerenti,irregolarità a iosa,scarsa chiarezza su capo e mansioni.Feci 5 mesi di attività esterna pressochè quotidiana,colpevole di non uscire mattina e pomeriggio contemporaneamente per evitare straordinari.Tra un rimprovero e l’altro mi ritrovai con 29.5 ore di riposo compensativo,perchè con l’attività esterna si è talora costretti senza volerlo a tornare a casa dopo.Poi iniziò il frontoffice,con la minaccia quotidiana di sportello quotidiano senza potersi alzare e senza alcuna preparazione:feci qualche mese di backoffice,controllata a vista da un capo che mi sollecitava anche durante le pause pranzo,dopo ritornò l’incubo e dovetti difendermi col certificato medico.Ottenni lo sportello in stanza,dove puoi farti la pausa caffè ma lavori in completo abbandono col pubblico:gestisci da solo mansioni di fronte ai contribuenti,nessuno ti aiuta,impari facendo le solite figure e beccandoti i reclami.Il tutor scritto sulla carta.Un precario non ha il diritto alla salute?E’ l’ultimo arrivato anche in questo?Tornando alla gentile signora,di bella presenza e senza mai parole fuori posto:a 50 anni non deve fare la serva,non riesce + a imparare,cosa che devono fare i giovani(chissà perchè non si basa su ciò che ha appreso da giovane,sempre che abbia fatto qualcosa prima),non deve avere responsabilità perchè assistente e non funzionaria,non vuole il pubblico.Ma come puoi avere il coraggio di rifiutare una segreteria in completo back e lasciarla a un’epilettica che ha già sportello e dire che tu hai diritto di tutela per la schiena e l’epilettica è una psicosomatica?Parli e senti benissimo coi colleghi,vuoi l’esonero completo dallo sportello per udito,sbatti i tuoi turni agli altri e poi dici che gli altri non fanno niente e ti vanti di aver ottenuto mettendola giù dura?DIci che si vince tutto con la volontà,le malattie tutte psicosomatiche e sei quella per eccellenza che ha chiesto esoneri coi certificati?E i capi che permettono tutto ciò sgridano chi lavora alla prima parola che dice,vietano pause e diritti,chiedono di lavorare gratis per il bene dell’ufficio.Archivio quotidianamente,sposto scatoloni e quando per farlo devo entrare nelle stanze altrui mi sento dire che non devo appoggiare,invadere,disturbare:persino dai colleghi uomini che esigono che archivi il loro lavoro nelle loro stanze,invece di aiutare sgridano.Forti per comandare,non per aiutare.

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