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Come uscire da questo incubo

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Spettabile Direttore, mi chiamo fabio ho 37 anni sono sposato e ho un bimbo di tre anni ed un altro in arrivo. È da tempo che volevo farlo ma, non trovavo il coraggio. Purtroppo, le grosse difficoltà, che da anni mi hanno travolto, mi spingono a farlo. Le scrivo non solo con lo scopo di aiutarmi ma, anche semplicemente di darmi un consiglio. La vita, in questi ultimi anni, non è stata delle migliori anzi, piena di difficoltà, sofferenze e sacrifici. Dopo la maturità magistrale, decisi di proseguire gli studi universitari ma, mi ritirai dopo due anni, nel 1995, per fare carriera militare ma, ahimè, ha avuto inizio il mio calvario. Durante un mio regolare servizio, aiutante di sanità presso l’ ospedale militare di Cagliari, dovetti soccorrere un paziente e constatando la gravità del caso si decise di trasportarlo urgentemente presso un ospedale civile e, nell’atto di caricare il paziente barellato in ambulanza, avverti una forte fitta lombare che in realtà si trattò della fuoriuscita di un ernia discale. Per questo incidente ho subito già due interventi chirurgici nel 1997/2007 ma, purtroppo il problema esiste ancora. Per questo problema ho una causa contro il ministero che, non vuole riconoscermi la causa di servizio. Nel frattempo, dovevo reagire e cercare di trovare una distrazione al mio male e decisi di aprirmi un negozio, nel 2002, con il famoso prestito d’ onore di 25000 euro, poi da me chiamato “prestito del suicidio”. Proprio così perché, se ti gira la sfortuna, uno si rovina, come è successo a me. L’erogazione di questi soldi arrivarono dopo un anno dall’apertura ed io fui costretto a rivolgermi a delle banche per pagare i vari fornitori ed acquistare la merce. Si può ben capire che iniziando già con i debiti e le vendite molto lente si era destinati ad una chiusura certa e così è stato. In questi anni di apertura, quasi quattro, ho dovuto fare molte spese e per far fronte ai debiti mi sono fatto trascinare nella “droga” dei finanziamenti. Le difficoltà erano troppe e non potevo non caderci. Chiuso il negozio mi sono messo in cerca di un nuovo lavoro perché le mie intenzioni erano e sono quelle di pagare tutti i debiti. Ho trovato molte difficoltà in quanto, il mio problema alla schiena, mi penalizza tantissimo. Nel 2005 ho fatto il commesso in un supermercato per due anni e poi sono stato costretto a licenziarmi perché dovevo subire un secondo intervento alla schiena. L’ unica cosa bella ed indimenticabile che mi è capitato nel 2007 è il mio matrimonio e la nascita di mio figlio Andrea. Tutto questo mi consente di reagire ed andare avanti ma, non so ancora per quanto tempo. Dal 2008 lavoro, come assistente, presso una struttura per anziani. Sono felice di questo lavoro che, anche se part time, mi da ogni mese circa 900 euro. Tuttavia, 900 ne guadagno ma, più di 600 ne spendo per pagare i debiti che ad oggi ammontano a più di 20. 000 €. Come si può vivere con 900€ sposato, con un bimbo, con le spese quotidiane ma, soprattutto con i debiti che si bruciano più dei tre quarti dello stipendio!!! Vorrei tanto avere un lavoro a tempo pieno ma, non si trova nulla! Sono iscritto alla categoria invalidi civili con il 46%; ho la maturità magistrale; la qualifica di operatore videoterminalista e assistente sanitario.
Io, oggi, Vi chiedo un aiuto o un consiglio per uscirne velocemente da questo incubo che, purtroppo è la realtà. Vi chiedo di pensarci senza alcuna costrizione ed obbligo ma se lo fatte lo state facendo per una giovane copia che crede nella vita e nella famiglia. Senza alcun problema, vi posso fare avere tutta la documentazione che attesta la mia reale situazione, non ho nulla da nascondere. Comunque vada sono felice che mi abbiate concesso un po’ del Vostro tempo prezioso,
GRAZIE di cuore.

Villacidro, 01. 12. 2010

Lettera pubblicata il 2 Dicembre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Daniele -

    Ciao! Non so in che modo io possa esserti d’aiuto perchè non ho l’esperienza
    necessaria per consigliarti. Ho 20 anni in meno di te ma ho deciso lo stesso di
    rispondere a questa tua richiesta di aiuto per darti un po’ di conforto e per dirti di
    non lasciarti abbattere dalle difficoltà. Posso immaginare quanto sia difficile
    andare avanti.. Noi in famiglia siamo 6 e quando ero più piccolo le difficoltà non
    sono mancate, anzi, ma adesso siamo una famiglia più o meno felice (con i
    problemi che tutte le famiglie hanno) che non si è fatta abbattere e che ha lottato
    per arrivare a questo punto. Quindi il mio consiglio, oltre a quelli decisamente più
    pratici e utili che ti potrebbero dare ma che purtroppo non so darti, è quello di
    resistere. Sono sicuro che il sorriso di tuo figlio sarà per te un motivo di gioia..
    Per me quello del mio piccolo nipotino lo è e spesso mi da’ la forza di andare
    avanti. Detto questo ti lascio con un sorriso e un abbraccio, spero che tutto si
    risolva per il meglio. Un forte augurio,
    Daniele

  2. 2
    tex -

    Grazie di cuore Daniele sei un bravo ragazzo.

  3. 3
    SAM -

    Sono passati due anni…spero che le cose siano cambiate, ad ogni modo coraggio! Anche io ho due ernie al disco e faccio il muratore…ogni anni mi fermo e finisco al pronto soccorso almeno due volte, piangendo disperato.

    Non per il dolore che pure è lancinante…ma perchè se sono bloccato non lavoro e se non lavoro non pago i debiti…e lo stato è il peggiore aguzzino che ci sia…

    Oramai sono deciso a vedermela a tu per tu col prossimo funzionario che verrà a torturarmi…facendogliela pagare per tutti quelli che sono venuti prima di lui.

    Prima o poi qualcuno deve capire che la direzione di questo paese deve cambiare, e se non cambia è ora di forzare le cose.

    Coraggio comunque…sei l’uomo di casa e solo tu puoi dare ai tuoi cari la protezione di cui hanno bisogno, devi essere forte per loro.

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