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Un motivo per vivere

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Ciao di nuovo, questa è la seconda lettere che scrivo su questo sito.
Ultimamente sto passando un periodo molto brutto. Ho appena terminato gli studi e sono in cerca di un lavoro, nel frattempo ho molto tempo libero che non so come riempire.
Ho 21 anni e sono di Torino, la mia occupazione principale fino a poco tempo fa consisteva praticamente nel computer: ci passavo tutte le mie giornate, da quando uscivo da scuola fino a quando andavo a dormire, o quasi, giocando a videogiochi, guardando film ecc…
Non che io lo volessi più di tanto, mi divertivo certo, lo facevo tutto il giorno, ed avevo anche molti “amici” con cui stare, dietro uno schermo, con cui però era impossibile fare qualcosa di più profondo e personale. La verità però è che non avevo molte altre possibilità.. intendo dire, che fare tutto il giorno, tutti i giorni se non questo? Uscire, dove? Con chi? A fare cosa? Non avevo ne persone con cui uscire, ne qualcosa da fare o un posto dove andare. Certo, di cose ne ho fatte, sono passati molti anni, non sono sempre stato “un vegetale dietro un computer”, la sera uscivo molto spesso, ad un pub o in giro, sono andato a molti concerti, a Torino e fuori e molte altre cose… però stare dietro un computer è la cosa che ho fatto per più tempo nella mia vita, e fino a qualche tempo fa non mi dispiaceva poi così tanto.
Non sono socievole, per niente, non riesco a fare amicizia con nessuno.. anzi, altro che amicizia, non riesco a scambiare due parole con nessuno, in nessuna occasione e non riesco a capirne il motivo, ma purtroppo ho notato che è così, come se avessi una specie di calamita che respinge tutti, non faccio niente per fare accadere ciò, cerco di essere il più aperto e simpatico possibile, ma non funziona mai. Io dico sempre che “non mi piace la gente”, che preferisco stare solo, e per certi versi è vero, ma fino a che punto? Nella “compagnia” con cui esco, che sono circa 10 persone, soltanto con una o due di essi riesco a parlare, a dire qualcosa, e solo con uno di essi riesco ad uscirci insieme, solo noi due, non perché io non voglia farlo anche con gli altri, ma sono loro che non lo farebbero mai con me.
Sinceramente questo non mi crea molti problemi, nel senso che non mi interessa avere molti “amici” superficiali, me ne bastano pochi, ma veri, con cui avere un rapporto un po più profondo del semplice ridere per battute idiote, come si fa quando si è in tanti.
Anche a scuola, mi ricordo, non volevo fare quasi niente coi miei compagni di classe, avevo degli amici anche li, con cui passavo le mattinate in allegria, ma mai niente di più, un po perché non volevo io, un po perché non volevano loro, fatto sta che quando uscivo da scuola tornavo a casa, mi mettevo al computer e passavo così tutta la giornata, ogni tanto uscivo la sera, ogni tanto qualche pomeriggio, altrimenti al computer.. e così son passati i miei anni delle superiori.
Sono sempre stato di carattere chiuso e “triste”, non sono mai stato troppo allegro o felice, ma il fatto di avere qualcosa da fare, probabilmente non mi ci faceva pensare.
Ogni giorno andavo a scuola e tra libri e compagni il tempo passava più o meno in fretta e spensierato, e quando tornavo a casa ero molto contento di stare un po solo e passare il tempo a divertirmi.
Allora quale è il problema? Ho finito la scuola, non ho nulla da fare tutto il giorno, i miei amici, che alla fine sono 2: uno lavora ed è molto indaffarato tutto il giorno, l’altro è all’ultimo anno, va a scuola, frequenta altra gente (essendo un tipo molto socievole con tutti) e passa il tempo con la sua ragazza. Quello che intendo dire è che ci vediamo molto poco, ultimamente.. anzi, ci vediamo come al solito, come ogni anno, soprattutto dopo le vacanze, ovvero quando si deve riprendere un po il ritmo, ma loro hanno un sacco di cose da fare, io non ho niente.
Ultimamente ho iniziato a deprimermi, come un idiota, perché mi sento triste, perché mi sento vuoto e perché non ho nessuno. E praticamente la prima lettera che ho postato su questo sito (Mi sento vuoto (2)) parla di questo, di ciò che ho scritto nell’ultima frase, per cui non le ripeterò. Il problema è che davvero non vedo nessuna via d’uscita, per me, da tutto questo.
Avendo molto tempo libero, mi sono accorto di quando fossi solo, di non avere nessuno, di non aver mai avuto nessuno, ed è una brutta sensazione.
Ciò che mi sto domandando ultimamente molto spesso è: per che cosa sto vivendo io? Non fraintendete, non ho intenzione di togliermi la vita o cose del genere, non ci penso neanche per adesso, ma questa domanda non mi da pace. Continuo a svegliarmi, giorno dopo giorno senza fare niente e senza avere nessuno con cui passare del tempo. Quale senso ha continuare a vivere? Se fino ad adesso non sono mai riuscito a farmi un amico vero, o una fidanzata, per quale diavolo di motivo dovrei riuscirci nei prossimi anni? La mia è una vera domanda, qualcuno saprebbe darmi una risposta? Un vero, significante, profondo motivo per cui dovrei pentirmi di morire oggi stesso! Per amore? Sarebbe un bel motivo, quanto desidererei che fosse un buon motivo, e lo è, purtroppo però ho perso le speranze ormai da qualche anno, non lo dico con superficialità, purtroppo, anche se mentre lo sto scrivendo mi sta venendo da piangere, so che è così. Per favore, non scrivete nei commenti cose da film come: quando meno te lo aspetti arriverà ecc.. non vivo in un film e non sono il protagonista belloccio. E questo genere di cose mi fanno solo stare peggio, sapendo che non succederà mai.
Mi rendo conto che le ultime frase sembrano parole piene di rabbia, e lo sono, sono cariche di rabbia o di frustrazione, ma non contro chi legge, contro me stesso, spero di trovare una risposta appagante, grazie dell’attenzione, se qualcuno è riuscito a leggere tutto.

Lettera pubblicata il 9 Ottobre 2013. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Angelo -

    Caro slassh, hai ragione: le banalità non servono. Ti ribadisco soltanto che a 21 anni è troppo presto per arrendersi. So che la mia esperienza non può servirti, ma vorrei dirti lo stesso che alla tua età ero molto triste e a 28 anni credevo che avrei passato la vita da solo. Ma non è stato così. Oggi ho una bella famiglia. Proviamo a guardare la situazione da un punto di vista razionale. 1. Può darsi che rimarrai da solo, ma in questo caso puoi dedicare le tue energie e l’amore che hai dentro – si sente- al prossimo. Molte persone che sono sole vivono una vita in certo modo appagante. 2. Oppure – cosa che ti consiglio di fare – tirati su e prepararti a riconoscere la donna che fa per te quando passerà. Non stare senza fare niente a rimuginare su qualcosa che non si è ancora verificato. Perchè non ti iscrivi in palestra o frequenti la parrocchia o comunque qualche luogo che ti faccia uscire da te stesso e ti dia la possibilità di fare nuovi incontri? Comincia a prepararti tu una ragione di vita. Prova a pianificare una vita diversa, che ti consenta di incontrare
    opportunità diverse. Spero di non essere stato superficiale.
    A proposito. Nemmeno io somiglio a Raul Bova e non ho avuto se non non una fuggevole relazione prima di mia moglie.E sono abbastanza timido. Non credo che trovino l’amore soltanto gli estroversi simpatici e belli. Cambia vita. Comincia tu a cambiarla. Ciao.

  2. 2
    immacolata -

    ciao, anke io ti dico nuovamente, come in preceenza: comincia tu a volerti bene, a pianificare la tua vita e vedrai, ke parte delle persone, diventeranno tuoi o tue amiche e perchè no? Potresti trovare anke una fanciula, ke ti farà felice. In bocca al lupo, mio caro!

  3. 3
    cam -

    Ciao,
    sono una tua coetanea perciò non so se ho la saggezza per rispondere al tuo quesito. Ma ti posso dire una cosa. Tre anni fa ho vissuto un’esperienza molto brutta. Il mio primo amore mi ha lasciata, avevo 19 anni, avevo finito le superiori e l’esito non era stato quello che aspettavo. Ho passato i tre mesi successivi a dormire, dormivo anche 13 ore al giorno per non pensare. Sono calata di peso,mi veniva da vomitare ogni volta che mangiavo qualcosa. Ho cominciato l’università e mi sono trasferita in un’altra città. Non è andata bene nemmeno quella, mi sentivo sola e solo a giugno ho chiesto aiuto ai miei genitori. Non passavo gli esami, ero sola perché mi rintanavo a casa e avevo paura a chiedere aiuto. Ho perso la nonna e non piangevo nemmeno. Non provavo più nulla, ero apatica.
    Dopo molti mesi ne sono uscita. Ho preso dei medicinali, ho fatto una dieta adatta, ho parlato con uno psicologo. Ho preso peso piano piano, sono tornata a studiare nella mia città. Ora non sono un genio, ma sto lottando. Sono sempre insicura, problematica e andrò fuori corso molto probabilmente ma sto lottando.
    L’anno scorso ho conosciuto un altro ragazzo, ci siamo messi insieme, mi ha aiutata molto a credere in me stessa, la nostra storia era seria e credevo fosse l’amore della mia vita. Mi ha lasciata un mese fa, ne parlo in una lettera scritta qui ieri. Mi ha lasciata di punto in bianco,mi ha anche insultata e simili, sono crollata ancora. Faccio fatica a dormire da un mese, sono calata di peso ancora ma riesco a controllare la cosa, non sono riuscita a passare un esame importante, piango nei momenti più sbagliati nella mia giornata, ma non mollo. Ne uscirò come sono uscita dall’inferno di tre anni fa.
    Non sono una fotomodella, ho conosciuto tante persone poco carine che mi volevano vedere KO. Ma non mollo. E nemmeno tu devi mollare. Devi prendere le redini della tua vita. Cerca qualche hobby, fatti aiutare da qualcuno di cui ti fidi, dai tuoi genitori o da uno specialista… Ma escine. Ti sono vicina, un abbraccio

  4. 4
    Lara87 -

    Ciao slash, mi rivedo molto in te e capisco cosa vuol dire arrivare a farsi determinate domande. Anch’ io fino ai 20 anni circa sn uscita pochissimo, poche amicizie, il primo ragazzo a 22 anni, insomma ho saltato tutte le esperienze che in genere si vivono durante l adolescenza, quelle che ti fanno anche maturare e che ti fanno acquisire autostima. Anche se nn sei riuscito ad avere la vita che desideri fino ad ora nn vuol dire che nn potrai averla più avanti. Ma un motivo per vivere sicuramente non lo devi trovare nelle altre persone, né in una ragazza né negli amici. Il motivo devi trovarlo ho te stesso magari dedicandoti a un hobby uno sport o qualsiasi cosa che ti piaccia, che non sia sl ed esclusivamente il computer, che magari ti tiene compagnia ma alla fine ti fa sentire ancora più solo. Nn perderti d animo cmq, quando troverai un lavoro qlcs di certo inizierà a cambiare, ma anche da parte tua deve esserci un piccolo sforzo x uscire dal tuo isolamento

  5. 5
    enzo1978 -

    potrei averla scritta io la tua lettera.. a 21 anni mi sentivo già cosi.

    ora ne ho 35, e nonostante abbia fatto una vita che mi ha dato tante possibilità di conoscere gente (studi all’estero per lungo tempo, lavori in comunità internazionali) sono un po sempre stato come tu ti descrivi.

    quasi “fuggo” dalla gente… mi sembrano tutti cosi superficiali e vuoti.. mi piace la mia solitudine ma mi sento come dici tu.. un po vuoto anche io, triste, e mi sento un po’ un alieno della societa.

    ovviamente il nn avere amici implica anche non avere relazioni amorose e infatti a parte fugaci avventure (poche per la verita) nn ne ho avute mai.

    tranne una tormentata storia che mi ha devastato per quattro anni (finita da uno), dove mi ero illuso, per un lungo periodo, di trovare qualcuno che mi capisse e che mi volesse bene per come ero sena chiedermi di cambiare. ero forse veramente felice, pure con tutta l’assurdità della storia in sè (puoi leggerla nelle mie altre lettere), ma e finita male anche questa cosa e, purtroppo, ne soffro ancora tantissimo.

    ora mi ritrovo da solo nuovamente, e brutto a dirsi ho ancora meno stimoli di prima. non mi interessa neanche piu uscire con i pochi amici (o “conoscenti?”) che mi sono rimasti, non ho voglia di conoscere ragazze, fare il pagliaccio per conquistare qualcuna, fingermi interessante solo per compiacere il prossimo e recitare il teatrino della vita.

    come te non penso al suicidio, penso nn lo farei mai… ancora oggi la mia solitudine non mi dispiace ma al tempo stesso mi angoscia essere consapevole che vivere da alieno non e poi cosi gratificante. Sai dove mi ritrovo moltissimo in quello che dici? nel fatto che a scuola “stavo bene”. era proprio cosi. forse essere “obbligato” a fare un esperienza con altri mi obbligava, a punto, a tessere delle relazioni e ti diro, sono sempre stato molto simpatico a tutti e mi divertivo anche! stessa cosa all’universita e, ancora oggi, al lavoro.

    è fuori la difficoltà. credo sia cosi anche per te. il consiglio che ti do e cmq di continuare a studiare, l’ambiente dell’università e come quello del liceo anche se sicuramente rispecchia gia piu la società degli adulti con i suoi pro e i contro. ma e ancora per te un’occasione importante di conoscere gente senza sforzarti. chissa, magari cambierai.

    ti capisco e ti sono vicino!

  6. 6
    Lara87 -

    In tutte le lettere e nei vari commenti su questo argomento alla fine è sempre la stessa storia, siamo così ed è difficile cambiare, si cerca di cambiare x piacere nn sn se più agli altri o a noi stessi. Forse dal giudizio positivo degli altri riusciremo a costruirci più autostima e di conseguenza staremo meglio con noi stessi. Ma quanto è difficile fingere! Mi ritrovo ho pieno nelle tue parole enzo! Sforzarsi di rendersi interessante e di piacere e compiacere gli altri e il più delle volte magari non ottenere niente o peggio ancora essere presi in giro. Ma io mi sn sempre chiesta se è così sbagliato essere così, un po
    introversi

  7. 7
    Lara87 -

    Vorrei chiedere a chi ci è passato se alla fine qlcs è cambiato, come si fa a cambiare ma rimanere cmq se stessi senza snaturarsi, senza che sia qlcs di forzato, di costruito e di finto?

  8. 8
    KATY -

    Ciau
    TI CAPISCO STRABENISSIMO!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Però non c’è un motivo specifico per cui vivere.

    Ce ne sono diversi, e ognuno ha il suo.

    C’è chi vive per la famiglia, i figli, il cane, il lavoro, ecc.

    Magari per ora tu non ne hai nessuno.E magari essendo poco socievole non ti interessa niente.

    Ma non mollare, arrverà qualcosa

  9. 9
    slassh -

    E strano accettare il fatto che che dei completi estranei abbiano letto le mie lamentele, ciò che avevo da dire, senza conoscermi minimamente, ed abbia cercato di aiutarmi, dandomi un sostegno morale, per così dire, mentre chi mi conosce, cose del genere non le ascolterebbe mai..
    Ero certo, mentre scrivevo la lettera, che i consigli che avrei potuto leggere qui sotto, sarebbero stati banali, non mi sarebbero serviti a niente e non mi avrebbero aiutato, intendo dire che ero convinto che ciò che avrei letto, non mi avrebbe aggiunto niente di nuovo, ma mi sbagliavo, e di molto!
    Ringrazio tutti voi che mi avete risposto, l’ho apprezzato davvero moltissimo, molte delle cose che ho letto già le conoscevo, nel senso, alla fine, quello che avete scritto è ciò che si può dire in un caso come questo, ma leggerle così, riferite a me, e non a qualcun’latro devo ammettere che mi è stato d’aiuto, un poco di coraggio me lo ha dato! Probabilmente avevo bisogno di questo, che qualcuno ascoltasse cosa provo e mi dicesse ciò di cui avevo bisogno di sentirmi dire.
    Domani proverò a chiedere di uscire a questo mio amico, a spiegargli un po tutto.. sperò la prenda bene! Non mi ha mai deluso, in questo senso, anche se ho paura che possa scocciarsi di me… ma immagino che devo provare, e se sarà così, allora non ho bisogno di lui, immagino, no? Grazie, veramente, col cuore a tutti, proverò con tutto me stesso a seguire qualche consiglio e mi è di conforto sapere che qualcuno che era nella mia stessa situazione ne è uscito… non vedo l’ora che capiti anche a me!
    Un saluto a tutti da Adrian, da Torino.

  10. 10
    TheInvisibleMan -

    Anch’io mi sento un po’ come voi: 32 anni, amici non piu’ come una volta (sono tutti accoppiati/sposati e oramai hanno una vita loro, esco sempre di meno e con 2/3 ragazzi single quando capita), senza una ragazza da sempre. Però devo dire che questo fatto non mi dispiace piu’ di tanto: certo lo senti che manca un “pezzo” alla tua vita, lo senti che c’è una parte triste di te, però cerco di colmare la lacuna facendo tanto sport e compiendo viaggi appena ne ho il tempo. Poi comunque il mio lavoro occupa quasi tutta la giornata quindi non è che butto via moltissimo tempo. Se per qualche hanno ho cercato di omologarmi agli altri, di “standardizzarmi”, devo dire che uscire la sera non mi è mai piaciuto. Mi piace la cultura e non ho mai disprezzato lo stare da solo: uscire per andare sempre in quei locali da aperitivo dove la musica rimbomba nell’orecchio e non riesci a intavolare una discussione decente senza che si parli nell’orecchio non è roba che fa per me. Amo avere la mia privacy e dico di piu’ vorrei molto tempo in piu’ da dedicare a me di quello che già ho, senza passare per un egoista: ci vorrebbero delle giornate da 48 ore l’una. Spezzo una lancia a favore di Enzo e Lara87, in quanto anche ame non piace “fingere” per compiacere gli altri e/o elemosinare l’attenzione di una ragazza. Anzi quando sfuma l’occasione con una lei assaporo un retrogusto di “scampato pericolo”, ovvero il fatto di non dover passare del tempo a recitare/fingere per una, due, chissa’ quante sere solo per fare del sesso. Sembra paradossale ma sto arrivando a pensarla così: anche il solo fatto di dover andare ai primi appuntamenti tutto tirato a lucido, ben vestito, ben pettinato, cercando di fare discorsi da persona brillante, dovendo nascondere le proprie vere passioni/interessi, indossando una “maschera” che non e’ il mio vero io (anche se potrei incontrare la ragazza giusta per me) mi crea l’ansia. Vado avanti per la mia strada vivo la vita giorno per giorno e se capita qualcosa di buono nelle relazioni con gli altri bene altrimenti sti *****! Il tutto senza snaturarmi.

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