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Suicidio, lo vorrei ma non posso

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Penso spesso al suicidio…… soprattutto in questo periodo. Non mi è accaduto niente di particolare da giustificare una tale ossessione, semplicemente sono stanca di vivere. Ho solo 30 anni ma credo di aver gia subito abbastanza dalla vita. Sin dalla nascita ho dovuto combattere per sopravvivere. Molte esperienze negative, molte le cattiverie, le delusioni e i fallimenti che ho dovuto subire e ora ho detto basta!
Se finora non ho fatto il gesto definitivo è perche un motivo per vivere, per andare avanti c’è: i miei figli. Quando sono sul punto di farlo immagino le loro guance rigate di lacrime, immagino il loro dolore (io l’ho provato, ho perso mia madre 5 anni fa) e non riesco a portare avanti il mio intento.
Sono seguita da un psicoterapeuta perchè sono un autolesionista, ma sinceramente, dopo quasi un anno, non ho avuto grandi risultati e a volte mi chiedo perche andarci.
Se ascolto la storia di qualcuno che si è suicidato, mi chiedo spesso cosa direbbero di me. Sento gente che giudica, critica, da opinioni completamente fuori luogo, senza sapere cosa significa odiare la vita che stai vivendo, cosa significa sentirsi chiusi in una trappola dalla quale non si puo scappare. A volte non condivido le cause, ma non mi permetto di discuterle.
Considero il suicidio l’ultima tappa, l’ultima soluzione quando il dolore è troppo forte e insoportabile e sinceramente spero un giorno di riuscire a porre fine alla mia di sofferenza incompresa.

Skeggia

Lettera pubblicata il 19 Ottobre 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 53 commenti

Pagine: 1 2 3 4 6

  1. 11
    marta -

    anch’io ho pensato tante volte al suicidio, per alcuni anni ci pensavo tutto il giorno, mi svegliavo la mattina e il primo pensiero “voglio morire” ma poi non l’ho fatto perchè vince l’istinto di conservazione. Questo non significa che io ora stia bene, continuo a stare male ma ci ho preso gusto a vivere, mi sento più matura ed essendo adulta ho la piena libertà di fare ciò che desidero, posso mangiare, uscire quando mi pare e piace e, vivendo da sola, non ho più mio padre che mi rinfaccia ogni volta che mi lavo, che mi guarda nel piatto fisso fisso per tutto il pranzo nonostante gli avevo dato tutto lo stipendio, insomma che mi faceva sentire fuori posto come se il mio esistere desse fastidio. Quindi da un punto di vista materiale sono libera di fare ciò che desidero e questo lo apprezzo tanto, sono completamente libera di scegliere il mio stile di vita e il lavoro che voglio io. da giovane dovevo fare il lavoro che voleva lui e, ovviamente erano sempre i lavori più umilianti e schifosi cioè gli stessi che lui aveva fatto quando sono nata. me l’ha fatta pagare facendomi patire le stesse pene dell’inferno che ha patito lui per crescere i figli. Ma anche se ho deciso di andare avanti perchè non ho il coraggio di farla finita io credo che il suicidio sia una cosa giusta, più che giusta. ho dato la possibilità a mio padre di gestire la mia vita e di mettermi sulla strada che lui voleva e non quella che volevo io.ora sono una persona a metà e ci ho sofferto tanto, ultimamente mi sono adagiata sui piaceri puramente materiali e sento il desiderio di vivere e penso al suicidio solo quando ho problemi di salute e/o finanziari visto che tra qualche mese sarò disoccupata. se non viene fuori il lavoro non so più che cosa fare. i servizi sociali aiutano fino ad un certo punto, io ho difficoltà ad inserirmi nel lavoro perchè ho problemi di salute. sono uscita fuori argomento ma ciò che voglio dire è che il suicidio è una cosa giustissima.
    buona giornata a tutti.

  2. 12
    francesco -

    marta dalle tue parole mi è parso di capire i ricordi che più affiorano della tua infanzia siano le angherie da parte di tuo padre, questo non deve impedirti di vivere la tua vita e riguardo al fatto che tu guardi il suicidio come una cosa giusta è uno dei primi passi che si intraprendono verso questa strada.. il suicidio è una cosa troppo grande e soggettiva per dargli un significato in termine di giusto o sbagliato è una via di fuga per una persona che soffre o che non è contenta della propria vita, è una via facile di come porre fine a quello status di infelicità tu in realtà non vuoi morire o porre fine alla tua vita ma semplicemente non avere più motivo per soffrire.
    non ti dirò hai torto è una cosa sbagliata ma tantomeno ti dirò che è giusta, presta ascolto a quanto ti dicono gli altri c’è sempre un modo per migliorare qualcosa.

  3. 13
    marta -

    ciao Francesco, grazie per avermi risposto, hai ragione io non voglio morire anche se quello della morte è il mio pensiero prevalente, a volte vorrei chiudere gli occhi e la mattina dopo non alzarmi più. sarebbe una cosa positiva.
    ciao

  4. 14
    francesco -

    scusa se rispondo così in ritardo, comq il fatto che sia consapevole del fatto che non lo vuoi è un fatto positivo, devi vedere la cosa che sarebbe positiva perchè porrebbe fine a questa tua situazione che ti opprime, prova a vedere cosa puoi gestire perchè nulla è per sempre e questo tuo periodo è destinato a finire e a cambiare e diverso non vuol dire peggiore.

  5. 15
    viola73 -

    Leggendovi ho come la sensazione che la mia vita non faccia poi così schifo…perdonatemi ma vi ringrazio.

  6. 16
    joanie -

    Anche io penso spesso alla morte ma non ci ho mai provato,nonostante faccia fatica per ora rimane solo un pensiero,magari ricorrente, ma un pensiero . A volte pensarci è liberatorio ,alleggerisce tutto ogni problema pare non esserci più.Alle volte sono stata fortemente tentata di metterlo in pratica ma c’è stata sempre una forza opposta ed interna che me lo ha impedito:forse mi è mancato coraggio o forse non lo so che cosa è stato.
    La tentazione rimane.
    joanie

  7. 17
    Ughino -

    anchio la penso come te ,penso al suicidio da circa 3 mesi e non ho il coraggio di farlo perchè penso a mio figlio che non puo’ restare senza il suo papa’ a soli 7 anni. è l’unico mio punto di forza per ora.La vita fin’ora non mi ha dato un c***o e mi calpesta sempre di piu’.non trovo lavoro,non ho soldi,non pago affitto da 2 mesi e manco le bollette ed ho una famiglia da mantenere.molta gente qui e altrove parla a volte solo perchè ha la bocca,non si puo’ continuare a dire “la vita è bella – fatti coraggio – etc.” se non ci si trova nella situazione ,non servono a nulla quelle parole.
    e quando tutti ti criticano per tutto e non hai sostegno da quelli che ti stanno intorno e nessuno ti capisce è peggio che peggio.
    da Ughino , 34 anni di sofferenze…….

  8. 18
    angelo -

    Ciao, mi sono imbattuto per caso in questa pagina e ho letto di tante persone che vivono la mia stessa situazione. Anche io ultimamente non faccio altro che pensare al suicidio, al mattino mi sveglio e anzichè sperare in una giornata positiva spero nella morte…è brutta come cosa ma è così! Ho 19 anni e mi sono sentito da sempre fuori luogo ed incompreso, nel paesino dove stavo ero preso in giro ed ora che mi sono trasferito in città per frequentare l’università ho difficoltà ad adattarmi…i miei compagni di corso escono, si divertono ed io sempre solo nella mia mia stanza…ho provato di tutto x integrarmi, ma ora non ce la faccio più, ottengo solo risultati negativi…e, non so se scioccamente o meno, puntualmente mi ritrovo a pensare che se solo avessi la forza di togliermi la vita, probabilmente sarebbe meglio, per me e per il mondo cui sembro dar fastidio!

  9. 19
    francesco -

    ciao ughino immagino la situazione che stai vivendo è vero quelle parole non servono a granchè sopratutto da persone che non vivono i tuoi problemi.. eda quel che hai scritto è solo tuo figlio a spronarti a continuare per la tua strada, non ti dirò che le cose cambieranno perchè la vita è bella anche perchè più di qualche volta è ingiusta, la realtà è che c’è sempre qualche ostacolo piccolo o grande dipende dalla persona e la situazione, adesso è già passato un mese dal tuo commento è cambiato qualcosa o la tua situazione è rimasta invariata?
    ciao angelo la tua storia la sento un pò più vicina anche perchè è simile a quella che ho vissuto io e i tuoi problemmi sono comq uno scoglio importante però la prima cosa che devi apprendere è che un gesto del genere non è una cosa migliore per gli altri perchè non credo che tu abbia mai fatto nulla di male o che farai mai del male a qualcuno che trarebbe beneficio da una tua dipartita.. da dove vieni? com’è che non riesci a legare con le altre persone pensi sia dovuto a un tuo carattere o modo di essere? la società sta cambiando, si accettano cose/persone/fatti che fino ad anni fa erano impensabili io ho trovato forza guardando il mondo da una prospettiva diversa affrontandolo con un atteggiamento differente, ho modificato il mio carattere e ho trovato la mia strada te quale pensi possa essere la tua? spero mi rispondiate presto io comq vengo da treviso / venezia e ho 23 anni.

  10. 20
    senseofit -

    Mah,la tu lettera mi ha colpito skeggia ….

    A volte ci penso anche io,pero’ come te dici:”Non posso”,si’ e’ cosi…

    Io dopo la morte di mia madre circa 3 anni fa sono rimasto solo ad accudire mio padre (Che non e’ una persona autosufficiente,non ci sta nemmeno tanto con la testa),cercare lavoro all’estero ,cmq allontanandosi mi e’ preclusa come scelta,non ho fratelli,ne’ sorelle,quindi molte possibilita’ lavorative mi sono precluse…

    Avrei dovuto scegliere di abbandonare mio padre a se stesso in una casa di cura… Beh’,non ci sono riuscito,forse sono un debole… Non ci sono riuscito a lavarmene le mani…. Dopo che lui e mia madre hanno fatto tanti sacrifici per cercare di darmi il meglio..

    Ora vivo prigioniero in questa situazione,mi auguro che lui viva molto,e quando anche l’ultima persona che a suo modo mi ha dato molto se’ ne andra’,per me tutto sara’ compiuto,avro’ assolto al mio destino..

    Ora,non posso,rimarrebbe solo,abbandonato,e probabilmente i parenti lo rinchiuderebbero di certo in un ospizio,prendendogli pure le mutande prima.

    Io sono votato al mio senso del dovere,come te avendo dei figli hai come madre il dovere di stargli vicino e crescerli,non puoi negargli questo (Il calore di una madre),oltre ogni tua sofferenza,certo per me la strada in termini di eta’ sara breve,ma fossi stato al tuo posto fosse anche una vita solo di sofferenza l’avrei vissuta per i miei figli,che mai avro’.

    Stringi i denti per loro,un abbraccio.

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