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Le streghe moderne

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Lettera pubblicata il 12 Luglio 2011. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 60 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 6

  1. 21
    Willysss -

    Grazie per i vostri iterventi che sono spunto di riflessione. Ma io vedo però che si sta spostando il discorso dall’accanimento mediatico contro i pedofili alla capacità o meno del minore di “autodeterminarsi” e acconsentire a un rapporto con un pedofilo.

    COMENIUS DICE che c’è una asimmetria di potere enorme fra un bambino e un pedofilo e chiede la mia opinione. Certo, condivido. Però ti domando: perchè fai questa osservazione SOLO quando si parla di pedofilia? Gli adulti hanno sempre avuto un potere enorme sui bambini e c’è sempre stato una asimmetria enorme di potere. Il bambino, se guardiamo bene, è SEMPRE STATO gestito dai genitori, dagli insegnanti, dai preti, dai regimi politici totalitari, dall’ambiente sociale, etc. Quindi io accetto il tuo discorso solo però se lo si fa in una prospettiva allargata. La domanda è: coma mai nessuno si meraviglia se i bambini vengono gestiti dai grandi, se vengono indottrinati, se vengono “plasmati” dalla società mentre si sconvolgono se vengono plasmati da un pedofilo? In fondo in fondo non cambia nulla se non che la società non ha simpatia per lui. Nella Grecia antica i bambini venivano tranquillamente plasmati da pedofili e tutti erano d’accordo. Concordo con te che il pedofilo non sia un malato. Ma allora come mai tutti lo ritengono tale? Come mai la psichiatria ufficiale non mette chiarezza sulla questione? In fondo in fondo fa comodo dare del malato ai diversi (com’era per i gay) per non confrontarci con le nostre paure.

    CLARISSA: il tuo esempio di tennista e tennis non è valido. Il tennista è una persona che prima di fare il tennis ha deciso di intraprendere quel tipo di sport (agonistico o meno); ha SCELTO di fare il tennista. Il pedofilo, viceversa, non ha potuto scegliere (come il gay) e quindi è pedofilo a prescindere. Può solo scegliere se dare atto alle sue tendenze, se deve agire o meno. Il problema è questo: ci sono pedofili che sanno gestire bene le loro pulsioni e non hanno rapporti sessuali con bambini e altri pedofili che non riescono a controllare le loro pulsioni. Per questo che ci vorrebbero delle strutture in Italia che dovrebbero dare al pedofilo compulsivo la capacità di gestire le sue pulsioni senza fare danni..Capito?

    COLAM’S dici che sotto i 18 anni non si è responsabili delle proprie azioni. In realtà a 14 anni si è GIA’ penalmente responsabili è si può finire in un riformatorio con pene anche di molti anni. Sotto i 13 anni non si è mai responsabili neppure penalmente di quello che si fa. I minorenno hanno scarse capacità cognitive ma le hanno.
    Correggerei quindi le tue affermazioni dicendo che: legalmente dal 1998 un 14enne può dare il consenso a un rapporto sessuale con un adulto, sotto tale età scatta la violenza sessuale presunta.
    Ma queste sono disquisizioni interpretative che non spiegano come mai ci sia un accanimento della società contro i pedofili se non causato da una disinformazione a tappeto mirante a creare dei “capri espiatori” per le nostre paranoie.

  2. 22
    Noway -

    Va bene, innanzitutto c’è un accanimento poichè un BAMBINO, a differenza di un adulto, non può difendersi, e un bambino, nella nostra società, non nella grecia antica o in chissà quali paesi rimane segnato a vita da questi ABUSI. Ci sono ragazzini che non si riprendono più hanno la vita segnata per sempre e siccome OGGI, nella nostra società, gli adulti NON devono andare con i minorenni, 14enni, 13enni che siano, è giusto cominciare a fare un po’ di casino e informazione su questi esseri ignobili che si APPROFITTANO di bambini a loro insaputa.
    Forse tu da piccolo sei stato violentato? Uso la parola violenza perchè OVVIAMENTE non si può parlare di rapporto consenziente. Oppure hai mai pensato a cosa sarebbe successo se fossi stato abusato? Forse niente visto che fai i paragoni con le società antiche ma ti ricordo che oggi riguardo questo argomento le cose sono un po’ cambiate.
    Vorrei farti una domanda: come lo vedi tu un pedofilo? Cosa si potrebbe fare? Dacci qualche dritta su come si potrebbe risolvere il problema invece di “difendere” la categoria….
    Poverini, c’è un accanimento contro di loro! Aspetta che adesso sono pure le vittime!

  3. 23
    Clarissa -

    Ahahahahha!
    Ho immaginato un dialoghetto. Un pedofilo sotto processo in tribunale:

    Giudice: Perché ha seviziato X, quel bambino di tre anni, traumatizzandolo, causando in lui danni irreparabili, fisici e morali? E poi, anni dopo, lo ha fatto con XY, quel quattordicenne che lei ha dichiarato che fosse consenziente, ma che lui dichiara oggi di essere stato da lei plagiato? Che lei gli dicesse che non ci fosse nulla di male in quanto lei gli stava facendo, che “era del tutto normale”, che stavate solo facendo quello che “facevano tutti”?

    Pedofilo: Ma Signor Giudice, io non sono mica un TENNISTA. Un tennista sceglie di diventare un tennista. Un pedofilo è scelto. E’ pedofilo a prescindere. Non è mica responsabilità sua. Cioè mia. E le assicuro: erano i bambini, poi, a scegliere me e di voler fare con me le cose che si facevano (io ero molto gentile: acconsentivo, si capisce; mi abbandonavo a loro, e mi abbandonavo, si capisce, anche a questa mia “tendenza”, che non era, ripeto, una scelta: assolutamente). E poi: anche se io non sono proprio “malato”, le assicuro che non ho responsabilità di quello che andavo facendo. Lo rifarei, eh? Ma sempre senza aver scelto. Potrei dire, insomma, che c’era un altro al mio posto. Al tempo stesso, però, se lei volesse usarmi la cortesia di considerarmi “incapace di intendere e volere” e quindi di evitarmi il carcere (che non mi piace per niente), gliene sarei grato, guardi, gratissimo.

  4. 24
    comenius -

    Clarissa mi trovi d’accordo. Non ci può essere confronto, perchè, Willysss, a mio parere non cerchi quello.

    Tutti siamo plasmati dalla società. La socializzazione primaria avviene in famiglia. Si forniscono al bambino le coordinate per imparare a stare al mondo, il mondo in cui vive, vivrà.
    Questo discorso non ha senso.
    Te parli di rapporti sessuali, non di attività ludiche, o di insegnare una preghiera ad un bimbo piuttosto che fornirgli delle regole, cioè EDUCAZIONE.

    Parli di Grecia antica. Allora parliamo anche degli schiavi, un tempo esistevano (e in varie forme esistono ancora).

    Mi dici dove vuoi arrivare?

    Si può ammazzare una persona in tanti modi, non solo ponendo fine alla sua esistenza fisiologica. Il pedofilo ammazza l’innocenza del bambino, il quale crede di ricevere coccole, ma solo DOPO si rende conto che ha ricevuto una violenza sessuale, in quanto c’è una violazione della sua intimità più sacra.
    Il tempo dell’antica Grecia è finito, fattene una ragione.
    Io ti giuro che ammazzerei con le mie mani chi tocca i bambini a quel modo. Ci sta che non ci sono strutture per i pedofili, e che comunque andrebbero gestiti in altro modo, ma non per il resto che affermi.

  5. 25
    colam's -

    Eppure e’ semplice, e riprendo la tua stessa conclusione.

    Sotto i 14 anni qualsiasi rapporto sessuale e’ uno stupro. I pedofili hanno dentro di loro l’orientamento sessuale di stupratori. Percio’ qualsiasi pedofilo e’ uno al quale piace o attira lo stupro. Essendo umanamente difficile reprimere le proprie inclinazioni per tutta la vita, ne consegue che i pedofili si trovano nella difficile situazione di dover scegliere tra vivere da repressi oppure vivere il proprio orientamento sessuale, o direttamente (commettendo percio’ uno stupro) oppure indirettamente (guardando stupri commessi da altri, alimentando l’industria della pedopornografia).

    Essendo i pedofili dei potenziali stupratori dei nostri figli (e suppongo che tu non ne abbia) e non essendo facile riconoscerli, fanno bene i media a metterci in guardia. Più chiaro cosi ?

  6. 26
    Willysss -

    Salve, dagli ultimi vostri interventi mi pare di aver capito -correggetemi se sbaglio- che, in fondo in fondo, l’accanimento mediatico e persecutorio contro i pedofili (veri o presunti) è giustificato dal fatto che sono potenziali stupratori e quindi è giusto mantenere alta la tensione per evitare stupri a minori. E questo il vostro punto di vista? Bene, esistono due pubblicazioni che dicono le stesse cose che sostengo io: un libro che narra delle persecuzioni di presunti pedofili in America; si intitola: “La fabbrica dei mostri” di Fabrizio Tonelli ed. Feltrinelli con allegato DVD. Controllate con Google e avrete maggiori info. Un altro libro, che analizza la questione della pedofilia in Italia in modo serio si intitola: “Presunto colpevole” ad opera del criminologo milanese Luca Steffenoni, Ed. Chiarelletere, in cui si definisce molto bene la caccia alle streghe sulla pedofilia in Italia.
    Premesso ciò: vorrei rispondere a NOWAY che mi chiede come vedo io un pedofilo. Beh..nella mia vita ho incontrato anche molti pedofili e non corrispondono affatto all’idea che i mass-media gli hanno cucito addosso. Sono professori di scuola, pediatri, allenatori sportivi per bambini e ragazzi, capi boy scout, operai, bidelli, liberi professionisti. Insomma persone che sono del tutto normali a parte la loro predilezione per i minorenni. La mia impressione è che l’immagine di queste persone venga VOLUTAMENTE presentata a tinte fosche per creare scandalismo, per aumentare lo share in Tv, per foraggiare forse le lobby delle associazioni che difendono i minori ma che sui minori ci guadagnano anche soldi: nel libro Presunto colpevole il criminologo ne fa una analisi dettagliata.
    Poi vorrei dire a NOWEY che io non difendo la categoria ma mi sono reso conto che si è esagerato su tutti i fronti sulla pedofilia. Un allarmismo incontrollato e assolutamente deleterio. Si stima che almeno un 4% della popolazione sia pedofila. Fai i conti: circa tre milioni di pedofili ci sarebbero in Italia….! Non pochi. Li arrestiamo tutti? Li processiamo tutti? Non sarebbe possibile.

    PER CLARISSA: spesso i periti dichiarano che in certe azioni compulsive c’è una “parziale incapacità di intendere e volere”. Una “temporanea seminfermità mentale” di cui il giudice non può non tenerne conto.

    COMENIUS DICE: che la socializzazione avviene in famiglia ma è proprio in famiglia che avvengono il 90% degli abusi sessuali e violenze su minori. L’incesto è diffuso.
    Poi io eviterei di dare definizioni sui pedofili. Ci sono pedofili e pedofili. Ti posso dire che grandi personaggi famosi erano pedofili: Leonardo da Vinci, Michelangelo, Charlie Chaplin, Michael Jackson,Lewis Carrol, Socrate, Pasolini, etc. Erano tutti mostri? Tutti degenerati? Uccidevano l’innocenza dei bambini? Non credo.

    COLAMS: sotto i 14 anni c’è la presunzione di violenza. Ma un conto è presumere e un conto è dimostrare. Nel 1995 l’età del consenso era a 16 anni oggi è a 14. In Spagna è a 13 anni. le leggi sono varie

  7. 27
    Cessna -

    Mi voglio soffermare su un commento di coenius

    “La questione non è che ne sia consapevole o meno. Il minore non ha gli strumenti per accettare o rifiutare un rapporto di quel tipo.”

    Ti sei mai chiesto perché non hanno gli strumenti?
    Bhe, analizziamo la faccenda insieme…

    Diciamo che tu porgi a un bambino un gelato alla vaniglia e gli chiedi se vuole mangiarlo…

    Ha gli strumenti per stabilire se lo vuole o meno? Sicuramente si!

    E perché ha gli strumenti? Perché sa cosa è il gelato!

    Immaginati però un mondo dove gli adulti mangiano il gelato e lo tengono nascosto ai bambini. I bambini non possono mangiare il gelato, gli adulti non possono parlare del gelato con i bambini… i bambini non devono nemmeno sapere che il gelato esiste.

    Ora… immaginati che in questo modo parallelo un adulto si avvicina a un bambino col gelato e glielo porge.
    Il bambino avrebbe gli strumenti per stabilire se lo vuole o meno? No, perché non sa cosa è il gelato, quindi come fa a sapere se lo vuole?
    Al limite può accettarlo, buttarsi e provarlo… magari rimarrà soddisfatto, forse rimarrà deluso. Ma non può saperlo prima.

    Ritorniamo ora al nostro mondo reale.
    Il sesso, la sessualità e tutto ciò che ci gira intorno non è nient’altro che “il gelato nascosto” da non far trovare ai bambini.
    Non ci si limita a cercare di evitare che i bambini facciano sesso, ma ci si spinge molto oltre: vengono cresciuti da ignoranti, con la storiella della “cicogna”, ecc ecc… un po’ come se la sessualità e la riproduzione fosssero dei veleni, delle sostanze nocive, dalle quali i bambini devono essere preservati. Ma quando si riuscirà finalmente a capire che il sesso non ha nulla di sporco e che è una cosa naturalissima?

    I bambini hanno una sessualità. Hanno impulsi sessuali. Si masturbano già in tenera età. Sono attratti dal nudo e dalle parti intime già in tenerissima età.
    Io da bambino mi masturbavo, me lo ricordo perfettamente. E avevo anche l’orgasmo… a salve! E sui libri di corpo umano per bambini leggevo che i genitali servivano a fare pipì. Punto! E mi chiedevo: perché io provo piacere a toccarmi una parte del corpo che serve solo a fare pipì? Credevo di essere strano, anormale… mi chidevo: “Ma perché si gonfia il pisello?”. Insomma, è piuttosto ovvio che i bambini non abbiano gli strumenti per decidere dato che non vengono educati alla sessualità! I bambini sono ignoranti perché gli adulti è così che li vogliono! Gli adulti hanno deciso che i bambini devono essere asessuati e che non devono aver alcun approccio diretto o indiretto con la sessualità, e così crescono e costruiscono i bambini nel modo in cui loro li vogliono. Ma la natura si ribella a ciò: i bambini si masturbano e hanno erezioni in tenerà età; gli adulti li vogliono assessuati, ma in realtà i bambini di asessuato non hanno proprio nulla!

  8. 28
    Cessna -

    Proseguo sempre commentando coenius…

    “Spesso i bambini abusati si accorgono SOLO DOPO che quel che hanno subito è una violenza, e che quel tipo di attenzioni erano una VIOLENZA ai loro danni.”

    Interessante! Molto interessante! Perché i bambini si accorgono solo DOPO che quella subita era una violenza? Una violenza non dovrebbe essere percepita sul momento?
    Insomma, se io prendo una spranga e tiro una mazzata a un bambino, sente dolore e si accorge immediatamente che quella è violenza. Cercherà quindi di evitarmi in futuro. La stessa cosa se lo facessi anche solo con un animale.
    La stessa identica cosa vale per lo stupro: un bambino, quando viene stuprato, si accorge immediatamente che quella è una violenza. Percepisce la costrizione, il dolore, ecc…

    Invece tu dici che per la pedofilia avviene diversamente: sul momento non si accorge che è violenza, ma solo anni dopo. Una cosa piuttosto strana!

    In effetti la pedofilia non avviene quasi mai in forma di stupro (= un adulto prende un bambino per strada, lo porta in un luogo appartato e lo costringe a un rapporto sessuale) ma quasi sempre avviene in forma “affettuosa”. Tra l’adulto (pedofilo) e il bambino si crea un legame affettivo, e da questo legame affettivo nascono una serie di contatti molto fisici (baci, carezze, giochetti) che possono poi trasformarsi in “sesso” se l’adulto forza i giochi… oppure se il bambino è sveglio e prende l’iniziativa.
    La pedofilia tipica funziona così, né più né meno! Lo dicono anche coloro che si occupano di combattere la pedofilia!

    Perché il bambino non percepsice violenza SUL MOMENTO? Perché di fatto la violenza non c’è: si tratta di rapporti nei quali vi è reciprocità, nessuna costrizione! A dirla tutta non è nemmeno l’adulto che prende l’iniziativa per i contatti fisici… l’adulto semplicemente instaura quel legame affettivo col bambino, e poi il bambino fa tutto da solo.. agisce di istinto!

    Però, dopo anni il bambino CAPSICE di aver subito una violenza?? Che cosa strana: è un po’ come se io avessi toccato la stufa rovente a 3 anni senza sentire alcun male e oggi improvvisamente sento al scottatura! Ha senso? Assolutamente no!

    Non è che il bambino quando cresce capisce di aver subito una violenza… semplicemente IMPARA dalla società che quella era una violenza. IN sostanza il trauma viene instaurato dalla società, non dal rapporto in sé. Lo diceva anche KInsey, famosissimo sessuologo al quale è anche stata dedicato un film!

    IN una discussione sulla pedofilia una ragazza aveva scritto: “da piccola ho avuto rapporti con un pedofilo, e la cosa non è che mi abbia causato traumi… ma invece mi hanno causato traumi le persone che mi mettevano continaumente in testa che avevo subito una violenza!”

    Io a 9 anni ho avuto dei contatti fisici quasi tendenti al sesso vero e proprio con una ragazza di poco più di 20 anni. Fortunatamente io ho una mia testa per ragionare, e così non mi sono mai fatto convincere da nessuno che quella era una violenza!

  9. 29
    Willysss -

    CESSNA fa interessanti riflessioni sulla sessualità dei bambini che condivido. Ma la domanda di base è: come mai, nonostante non ci sia nessuna “emergenza pedofilia”, tutti i media “pompano” contro i pedofili? Si prende un caso di presunta violenza su un minore e lo si tiene sui media per giorni e giorni fino a creare psicosi. la psicosi poi è difficile da debellare una volta creata. Io affermo che oggi le moderne streghe sono i pedofili, almeno al 1°posto in classifica; ciò non toglie che esistano anche altre categorie di persone da sempre demonizzate dai media e dalla società: gli zingari, i rumeni, gli extracomunitari clandestini, le prostitute. Etc. ne potrei citare altri ma direi che queste categorie di persone vengono costantemente discriminate in base alla loro etnia, alla loro nazionalità al loro status sociale. Nessuno (o quasi) li vorrebbe come vicini di casa; nessuno (o quasi) gli offrirebbe un lavoro. Però poi tutti a lamentarsi che gli zingari vivono rubando e truffando; allora la domanda che io faccio è: se nessuno gli offre un lavoro onesto, che si pretende poi? Se un extracomunitario arriva in Italia e non gli si offre un lavoro, come si può pretendere che non rubi, non faccia accattonaggio, che non entri nei giri della malavita? Addirittura c’è anche il reato di clandestinità. Tipologia di reato condannato dall’UEE. Il pedofilo non è estraneo a questo processo di emarginazione che la società compie su di lui. In nome di una discutibile e strumentale “DIFESA DEL MINORE”, in realtà si compiono spesso veri e propri abusi e linciaggi sulle perosone accusate di pedofilia:
    a- si sputtana la persona mettendola sulla pubblica gogna mediatica
    b- la persona viene fatta oggetto di rappresaglie da parte del vicinato;
    c- anche nel caso (non tanto raro) che venga assolto da ogni accusa, difficilmente riesce a reinserirsi; non trova più lavoro ed è visto con sospetto da tutti.
    In genere si ROVINANO INTERE FAMIGLIE per un sospetto, una accusa, una maldicenza. ma su questo le associazioni anti-pedofili TACCIONO colpevolmente. Si da un credito enorme a quanto dichiarato dal minore e nessun credito al “presunto colpevole”…! Per una persona che oggi venga accusato di “pedofilia” quali garanzie può avere???? Quale rispetto della privacy? In questo forum ho letto dichiarazioni molto gravi di alcuni che dimostrano come effettivamente ci sia una caccia all’untore e una gogna mediatica persecutoria contro i pedofili. Si potrebbe discutere molto sul fatto che spesso, come dice Cessna, il rapporto fra un pedofilo è un bambino sia in realtà un rapporto di amicizia e anche d’affetto che può (ma non necessariamente) diventare anche erotico. Ma la società, tutta tesa a “conformare” il bambino sui SUOI modelli di educazione NON TOLLERA che un adulto abbia scambi sessuali con un minore.

  10. 30
    Clarissa -

    Rispondo solo a questo: “PER CLARISSA: spesso i periti dichiarano che in certe azioni compulsive c’è una “parziale incapacità di intendere e volere”. Una “temporanea seminfermità mentale” di cui il giudice non può non tenerne conto”.

    Certo, certo… Sintetizzando: il pedofilo non è un “malato”, ma – in sede di giudizio – parzialmente incapace di intendere e volere. Perfetto. Fa molto… Come dire… Molto italiano, ecco.
    Per non dire più volgarmente… Presa per il culo… Può andare?

    Conclusioni (surreali), sulla base della discussione (surreale, ma purtroppo vera…) che si è svolta qui:

    Il pedofilo è in assoluto (non gli ebrei, non gli omosessuali, non i bisognosi, non i malati, non i bambini, non i poveri, non insomma le minoranze e i deboli in generale di tutta la storia, come è sempre stato…) la vera vittima, oggi, di discriminazione. La “vittima-strega” moderna. La vittima più vittima di tutte al mondo.
    Perseguitato dalla società, nonché dai media e dalla collettività tutta, non è malato, ma è solo parzialmente incapace di intendere e volere (solo, in sostanza, quando molesta un bambino, dopo ritorna miracolosamente – scampato il carcere – normalissimo), e dovrebbe essere aiutato da “strutture adeguate”, che però non esistono in quanto i pedofili non esistono, nel senso che non sono “malati”, e quindi non si può curare una cosa che non esiste, eccetto quando si diventa parzialmente incapaci di intendere e volere e si scampa il carcere eccetera eccetera eccetera.

    I bambini (secondo il Vangelo Cessna) vogliono andare con i pedofili. Sono loro, i bambini (i più “svegli”), a prendere l’iniziativa. Sono loro, i bambini, a “fare tutto da soli”, “agiscono d’istinto”. (I giochi, le “affettuosità”, diventerebbero poi sesso se l’adulto “forza i giochi…”, “oppure se il bambino è sveglio e prende l’iniziativa”).I bambini non sono lasciati liberi di vivere la propria sessualità (ancora il Vangelo Cessna), nessun bambino riesce a scoprire e vivere la propria sessualità, compresi gli ex bambini oggi adulti che hanno scritto qui, compresa me, perché si capisce, noi non siamo stati veramente bambini, noi non abbiamo scoperto la nostra sessualità.
    Noi, nel frattempo, quando eravamo bambini, vivevamo su Marte, si capisce. O stavamo rinchiusi da qualche parte, magari a pregare, timorati di Dio o dei pedofili. Parola di Cesnna.

    PS: complimenti anche per l’esempio – notevolissimo – del “gelato” al bambino.

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