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Com’è straordinaria la vita

di

Mattinata libera da impegni. Giorno di riposo al lavoro. Commissioni sbrigate, faccende domestiche assolte. Allora comodo sul divano mi trovo a pensare. Pensare quello che ho passato, quello che molti di noi passano. I tormenti, i drammi, il dolore, le delusioni del cuore, le difficoltà, la paura, le crisi, la malattia, le scomparse inattese. Momenti che sembrano impossibili da affrontare, figuriamoci superarli. Istanti in cui ti ritrovi in un baratro, in una voragine che ti divora, ti trascina via e tu del tutto impotente ti lasci condurre verso il nulla, il niente. E ti spegni, senza volerlo, ma lo fai. La gente che incita la tua vitali ti á, il buonumore che ti caratterizzava, la faccia da schiaffi con la quale affrontavi il quotidiano e i piccoli ostacoli che la vita ti poneva davanti. E poi le solite parole “cos’hai, non sei piú tu!!”. Quelle che non vuoi sentire, perchè ormai la persona che eri prima non sei piú. Ti convinci che oramai la vita di prima se ne sia andata. Che la bella strada che ti stavi costruendo ha incontrato un burrone. Che il destino per te aveva in serbo un altro progetto. Ed allora ti arrendi. Alzi bandiera bianca e firmi un armistizio con la vita. Ma non ti rassegni, perchè in cuor tuo sai che la persona nella quale ti stai trasformando non sei tu. E pian pianino ti ritrovi nelle piccole cose, nelle routine. Nel semplice caffè preso nel solito bar. Nei luoghi dell’infazia. Nella tua città. E poco per volta ricominci a sentirti a casa. Riscopri la gente che ti ama. Gli amici, i loro abbracci sinceri, le nottate passate in silenzio, solo per non lasciarti solo. E succede che la nebbia che ti offuscava la vista comincia a dissolversi. Ti accorgi che tutto attorno a te ha continuato a girare e non si è fermato con te. E capisci che per troppo tempo sei stato spettatore dello spettacolo piú bello che ci sia. Ti sgranchisci e ricominci la corsa. Un’andatura lenta, ma progressiva. Stai rodando i muscoli per prepararti al grande rientro. In pompa magna. Ed eccolo. Senti il sangue scorrere nelle vene. Senti il tuo respiro. Senti il battito del tuo cuore. Il sole che ti scalda il viso o il freddo che ti spacca la pelle. Ti senti vivo. Vivo come non mai. Invincibile. Perchè sai che tutto quello che hai affrontato non ti ha distrutto. Perchè sei forte. Perchè impari il rispetto per tutto il bello che prima hai vissuto, che come si dice, si nasconde nelle piccole cose. Il sorriso di uno sconosciuto. Il tramonto. La chiamata di tua nonna. Il bacio di tua sorella. Il ricordo di un amico. Le nuove conoscenze. Il caffè corretto. La spesa al mercato. La pausa pranzo con i colleghi. Il dibattito con un professore. Le liti condominiali. Acquisisci la piena consapevolezza che i tanti problemi che ti condizionano una giornata, sono veramente poca cosa. Amo la vita e ringrazio per tutto quello che mi è stato offerto. Il male, la sofferenza e il dolore perchè mi ha permesso di vivere al massimo le mie mille gioie. È proprio vero, dietro le nuvole c’è sempre il sereno!!
Buona giornata a tutti.
Andrea

Lettera pubblicata il 21 Novembre 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Daniele -

    Ciao Andrea,
    ti faccio i complimenti per come sei riuscito a descrivere quella che è la condizione anche mia e di molti altri. Si ritrova pian piano il sorriso nelle piccole cose, ed in quei momenti ti ricordi di quanto si può star male, e quasi quasi quel dolore serve a vivere più pienamente gli attimi di felicità. Certo, il percorso è lunghissimo e le ricadute sono dietro l’angolo, ma prima o poi non ci saranno più neanche quelle.
    Un saluto!

  2. 2
    Aton -

    Se ti pare straordinaria a startene stravaccato su un divano, pensa come potrebbe sembrarti se vai a farti una gita in bicicletta!

  3. 3
    Mr.Ros -

    @Daniele
    Vai avanti e procedi a vele spiegate. Le ricadute ci saranno e ci sono sempre ma saprai come fronteggiarle. Perchè sai chi sei, e si chi è il tuo nemico!! Un salutone.

    @Anton
    Grande Anton!!! Condivido pienamente, è proprio quello che intendo io con il concetto di felicità derivante dalle piccole cose. Era solo un momento di relax pre lunch!! Visto poi il tempo infernale di questi giorni dalle mie parti.

  4. 4
    Never -

    Never
    Più volte mi è capitato di pensare alla vita e fare un bilancio e non saprei dire se sia bella o no alla fine. Ci sono delusioni e problemi che come scrivi tu passano, altri non passano invece. Il problema è che uno deve poterlo fare il giro in bicicletta e non è scontato sia così per tutti. E’ vero che dopo il brutto arriva spesso il sereno…si supera dove possibile il problema e si riparte. ma si è anche sempre in tempo per ricadere di nuovo. Ti riapri con la mente e il cuore ma può succedere che ti richiudi di nuovo. Non arrivi mai a un punto dove puoi definirti arrivato secondo me. Il segreto sta forse un po’ nel godere i momenti belli e ammortizzare quelli brutti il meglio possibile. Detto ciò sono felice per la tua ventata di ottimismo ma ricadiamo sempre su un punto:la felicità dipende da noi o dall’esterno? Forse entrambe le cose.

  5. 5
    Angwhy -

    Lo dico sempre che troppi caffe corretti fanno male specialmente al mattino

  6. 6
    Linda -

    Caro Andrea, trovo davvero commoventi le tue parole! Nel flusso dei tuoi pensieri ho riconosciuto il vorticoso andamento dei miei stati d’animo, di quelli che ti assalgono d’improvviso durante una giornata qualsiasi, in un momento inaspettato, quando la coscienza sembra volersi dissociare dalla banalità e dalla ripetitività di azioni quotidiane sempre uguali, programmate, organizzate e così maledettamente necessarie per la nostra sopravvivenza. In realtà credo che il malessere nasca proprio da questo: dalla voglia di essere liberi di sperimentarsi ogni giorno in scenari diversi pur sapendo che é ‘impossibile.
    Il passato, come scrivi, é un porto sicuro e credo esista proprio per ricordarci chi siamo e non solo chi siamo stati. Questa é una forza! Accrescere il numero dei ricordi di ciò che siamo stati e di quello che di buono abbiamo fatto è l’antidoto giusto per non lasciarci sconvolgere da un presente routinario ed apparentemente privo di significato sul piano esistenziale. Personalmente in questi casi faccio sempre una riflessione: ognuno di noi con la sua esistenza rappresenta qualcosa. Saperlo mi fa sentire bene e mi dà la carica per ricominciare ad affrontare tutto con slancio. Che è poi quello che succede a te!
    Un caro abbraccio

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