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Sto affrontando un periodo davvero buio, devo riprendermi

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Ciao a tutti, sono nuova qui e vorrei raccontarvi un po’ di me, la mia storia.
Ho quasi 20 anni e ultimamente sto affrontando un periodo davvero buio.
Ne ho passati parecchi nella mia vita, ma mai come questo. Non sembra esserci nemmeno un barlume di speranza, eppure voglio mettermi a cercarlo.
Esco da una relazione, durata quasi due anni, che mi ha dato tutto e tolto tutto.
Avevo 16 anni quando l’ho conosciuto. Lo distinsi fra tutti, fra la folla. Ero in vacanza al solito posto al mare dove avevo trascorso la mia infanzia e in quel momento lì ero uscita da una breve frequentazione con un altro ragazzo, che mi aveva trattata molto male.
Diventammo amici, migliori amici. Parlavamo di tutto, ci piacevamo ma nessuno dei due osava dirlo. Così passó un anno, ci scrivevamo da amici. L’anno dopo, ci misimo assieme. Conobbi la felicità, la vita. Avevamo perennemente le farfalle nello stomaco. Entrambi eravamo alle prime armi, con nessuna esperienza alle spalle, eravamo naturali. Toccavo il cielo con un dito. Potevo parlare di tutto, della musica, dell’arte, della Natura. Sentivo che finalmente la vera felicità era arrivata, anche per me. E non ci credevo. La nostra fu una storia di amore a distanza, ma ci vedevamo ogni fine settimana.
Dopo otto mesi di relazione, peró, qualcosa cambió in me. Sorsero i miei disturbi dell’umore, la depressione, in seguito a dei problemi di salute e magari un passato difficile (non mi ci voglio soffermare). Inizialmente lui era l’unica cosa alla quale mi aggrappavo, stavo bene solo con lui. Era meraviglioso, non pensavo davvero come una creatura così perfetta potesse stare con me.
Ero seguita da una psicologa, avevo attacchi di panico e mi procuravo del male fisico. Continuamente.
Non andavo più a scuola, persi quell’anno.
L’estate la passai con continui up e down.
Iniziai a trattarlo male, inconsapevoltente. Ma lui c’era sempre per me.
Passarono mesi e la situazione degenerava. Mi sentivo uno schifo a confronto suo, lo invidiavo. Gli facevo pesare tutto.
A volte invece, stavamo bene assieme. Mi sentivo a casa, gli dicevo che era il mio angelo che era arrivato in missione per salvarmi.
Iniziarono dei tiri a molla, da parte mia. Era come se facendo del male a lui, volessi far del male a me stessa. Era così, sentivo di meritarmelo. Mi facevo schifo come persona, mi sentivo inutile.
Non passava un giorno in cui non ci sentivamo, anche se non stavamo assieme in modo ufficiale.
Arrivó un giorno che dopo esserci visti, io ebbi come un “risveglio”. Come se un treno mi avesse colpita in pieno petto.
Volevo lui, con tutte le mie forze. Ero pronta a ricostruirci qualcosa, piano piano, rispettando lui.
Era tutto per me, mi sentivo così in colpa per ció che avevo combinato. Gli scrissi una lettera, perchè lui era sparito dalla circolazione, senza un motivo esatto.
Gli serviva del tempo, qualche giorno o settimana per stare solo, a riflettere su di me. Inizió anche a incolparmi di tutto. Mi sentì uno schifo. Ero persa, senza più certezze. Non riuscivo a dormire, a mangiare, tantomeno uscire di casa. Gli scrissi un giorno, per sapere come stava e che mi sarebbe piaciuto parlare a voce con lui, per una semplice chiarezza, anche se ero ancora innamorata follemente di lui, dopo gli anni trascorsi assieme. Non volle, non gli interessava più nulla di me. Non riuscivo a spiegarmi perchè nemmeno un po’ di affetto era rimasto. Non era rimasto nulla. Era riuscito a eliminarmi, non ero nemmeno stata importante per lui, a suo dire.
La settimana dopo, scoprì che stava già con un’altra. Mi crolló tutto addosso. Non mi soffermo nemmeno a dire come sono stata. Lui che mi prometteva amore eterno, che diceva che insieme piano piano avremmo superato tutto e che ero unica e diversa dalle altre.
Come si puó dopo due anni che doni amore ininterrotto per qualcuno, a passare oltre così? Non lo rivedró, ne lo sentiró più in vita mia, lo so. Forse meglio così.
Non credo più a nulla. Mi sento una nullità. Non penso saró mai più felice così.
Ho paura di tutto, non so come vivere. Non riesco più a emozionarmi. A breve andró a consultarmi con una clinica psichiatrica, su consiglio della mia ex psicologa. Spero mi possano aiutare.
La mia più grande paura è quella di non provare più emozioni così forti, o addirittura ancora più forti.
Scusate se ho scritto tanto, davvero.
Mi sono lasciata trasportare troppo da quello che sento dentro di me.
Mi piacerebbe sapere se magari qualcuno/a di voi ha mai passato esperienze simili o semplicemente ha qualche consiglio da darmi. Grazie!
Atena

Lettera pubblicata il 22 Agosto 2019. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Esther -

    Ci sono passata ma non ho un consiglio risolutivo da darti. Serve del tempo, per dimenticarlo. Ora è presto per tutto, per uscire, per essere viva; è tempo solo di curare la tua ferita. È come un incidente in cui ti rompi qualcosa o ti ferisci: serve del tempo per ripristinare la funzione. Non sei morta. Non è un danno grave ma serve del tempo perché tu guarisca. Per es la perdita di una madre in tenera età è una ferita gravissima, quasi letale, a volte. Questa non lo è, ti riprenderai, ma devi avere pazienza con te stessa, e curarti. Lui ha avuto il tempo di trovarsi una altra, mentre lo maltrattavi, e facilitato dalla distanza tra di voi. Quando è stato certo del suo, è sparito. Prima non era certo di volerti lasciare, e già tu lo maltrattavi senza sua colpa. Ha voluto essere certo di non avere alcun rimpianto e di poter compensare la tua mancanza. Non ha dimenticato da un giorno all’altro; forse è da parecchi mesi che ha cominciato a riorganizzarsi. Se ha sopportato tutto, non è un impulsivo. Perciò, ha ragionato a freddo e per tempo, prima di lasciarti.

  2. 2
    Adi -

    Ei, ho appena letto 2 volte il testo e ho sentito lo stesso dolore che provo io, dopo che la persona che aveva detto di amarti dopo 2 anni di relazione,va avanti come se non fosse nulla,come in tutte le storie giovanili e serie si passa un anno a essere amici e un po’ innamorati e poi ci si fidanza e il primo anno è il più bello della tua vita,poi la fase di distacco dove come te, ci si chiede perché lei sta proprio con me e si diventa insicuri e si nasconde l insicurezza e involontariamente ci si allontana sapendo di soffrire ma non riuscendo ad amare fino in fondo e poi dove apri il tuo cuore e vuoi solo stare vicino a lei ma a volte succede che solo uno dei 2 apre il cuore e l altro se ne va, mollandoti con un scusa banale e dicendoti che non è come prima e scompare.
    Ho passato l’ultimo anno delle superiori sperando e provando,anche stando male, a riprovarci a ricreare il rapporto fingendo che fossimo amici quando evidentemente avevo il cuore spezzato e arrivo oggi pomeriggio da amico dove mi dice che il sabato sera ha baciato un tipo a caso in discoteca.
    Ma infine dentro di me sapevo già che non sarebbe servito ma soffrire ti rende umano, però il dolore
    è inutile se lei non lo vede o finta perché lo superi solo…

  3. 3
    atena -

    Vi ringrazio per le risposte!
    Fa male, fa malissimo non aver saputo la verità sin da subito. L’ultima volta che ci eravamo visti (3 mesi fa) si era pure messo a piangere dicendo che mi amava da morire e che voleva solo qualche giorno per lui, pur sapendo che io ero disposta piano piano a ricostruirci.. perchè non mi ha voluto dire la verità? In risposta alla mia lettera mi aveva poi detto che il suo pianto non aveva senso, così come la nostra storia non aveva valore, ma ci stava pensando a noi due. Perchè non mi ha mai mandato dei segnali, ne ha mai cercato un dialogo? Scusate lo sfogo..vi ringrazio già in anticipo

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