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Si può prendere una cotta a 39 anni ?

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Lettera pubblicata il 9 Giugno 2016. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 112 commenti

Pagine: 1 7 8 9 10 11 12

  1. 81
    Golem -

    Sì Markus, come vedi si finisce per dire delle banalità su vicende importanti che incidono poi sul corso della nostra vita. Le speranze di cui parli, infondo dichiarano implicitamente una “carenza” di conoscenza dell’altro, che si somma all’aleatorietá dell’animo umano giá di per sé insondabile.
    Per valutare una situazione come la tua, di cui si intuisce l’esito ma non lo svolgimento, bisognerebbe conoscerne i dettagli, ma è evidente che oltre al tuo “disappunto” si intravede anche la “sorpresa” per qualcosa di inatteso.
    E la sorpresa contiene una evidente dose di “non conoscenza” dell’altro. Tuttavia io, per esperienza personale vista a posteriori, mi sono reso conto che quell’esito di cui ho accennato, lancia sempre dei segnali all’interno del rapporto, più o meno percettibili.
    Le donne normalmente sono molto più brave di noi a non far trapelare certe situazioni, però i segnali “non verbali” li lanciano come tutti. Io ho imparato a coglierli, e ho impiegato anni, anche se nel nostro caso “l’altro” era un “ologramma” più che un uomo in carne ed ossa, e inoltre lontano. Ma comunque rappresentava un bastone tra le ruote nel rapporto, che a causa di “quell’angolo” di privacy (tanto reclamato da certe “teoriche” dell’amore) non faceva ” girare” la relazione come avrebbe dovuto.
    Ripeto, pur non essendo un ragazzino privo di esperienze e con un carattere analitico, avevo ancora MOLTO da imparare della psicologia femminile, e tutt’ora lo sto facendo.
    Allora mi chiedo, se ti é successo quello che penso, tu non non ne avevi nessun sentore? Neppure riconoscibile oggi, a posteriori?

  2. 82
    markus -

    Golem, non era mia intenzione parlare di un mio rapporto. L’ho dovuto tirare in ballo per rispondere ad alcuni tuoi quesiti.
    In quest’ultimo tuo post il n. 81 scrivi questa frase:
    “..Le donne normalmente sono molto più brave di noi a non far trapelare certe situazioni, però i segnali “non verbali” li lanciano come tutti…”
    E già vieni al mio discorso sulle donne…che sono “le donne” in generale, fermo sempre restando che l’eccezione conferma la regola.
    In un rapporto d’amore mio caro Golem, in un rapporto dove cioè c’è bene verso l’altro/a i segnali non verbali non si lanciano. Si parla caro il mio Golem. Il problema, i problemi, se reali e importanti vanno affrontati in ben altro modo che non siano quelli dei segnali non verbali.
    Ma a te pare normale il fatto che stavi per buttare all’aria un rapporto per una storia passata antecedente alla tua perché tua moglie non te ne aveva parlato o perché tu non riuscivi a comprendere il perché del suo amore verso un co...... ?
    Tu ritieni di aver imparato qualcosa dalla psicologia femminile. Ma appunto “qualcosa”. E quel qualcosa è nulla. Le donne (tutte) rimangono un mistero per tutti.
    Ti ho citato la famosa canzone “la donna è mobile” non a caso. Credo tu la conosca. Quelle parole dicono tutto: “muta d’accento e di pensier”
    E se anche stai con le antenne dritte e ti sforzi di far girare la relazione come si dovrebbe e di intuire mutamenti e psicologie la storia non cambierebbe.

    Rispondo per dovere di cronaca e correttezza alla tua ultima domanda: no, non avevo nessun sentore, neppure riconoscibile oggi, a posteriori a tanti anni di distanza !

  3. 83
    Golem -

    Markus, posso solo immaginare quello che ti è potuto capitare, e lo so bene che in “casa ” si dovrebbe “PARLARE”. Io ho fatto quello che sentivo di fare per capire e far capire a una donna che cosa stava mettendo a rischio un rapporto ultra decennale con la presenza di una figlia, ma come ti dicevo abbiamo impiegato quasi tre anni, e non é stata una passeggiata come puoi immaginare. E attenzione, la cosa più assurda – e che ha dilatato i tempi di soluzione – e che per lei non c’era niente di strano. Come dire, io ero il marito, quindi impegno, sacrifici, routine, anche serena e affetto se vuoi, quasi “il lavoro” praticamente, e l’altro le “vacanze” , solo immaginarie oltretutto. Un pò come un hobby, il calcetto o il biliardo per noi, volendo generalizzare. Vedi l’esempio che ho fatto su un altro forum dove si presentano queste donne con “amante” al seguito, un paio delle quali vivono più o meno bene anche la vita familiare.
    Prendi Francesca, si capisce che è una brava “ragazza”, che non cerca lo squallore di un rapporto anche solo ludico, anzi, dice di “amare” sia l’uno che l’altro, e ci crede, ne sono convinto, tuttavia mette a rischio una famiglia con due figli per un’illusione della quale NON ha mai parlato col marito. Cioè non si convince che non é né logico né normale fare una vita del genere. Tra l’altro, a proposito di segnali, non capisco come faccia il marito a non rendersi conto delle sue condizioni, che sono impossibili da trattenere nella loro angosciosa evidenza. Questo per dirti quanto riusciamo ad essere ciechi nei confronti anche delle donne che abbiamo al fianco e che vivono con noi, per il semplice motivo che siamo “diversi”, e non riusciamo a intuire situazioni che non siamo in grado di immaginare costituzionalmente, e di questo ogni uomo deve prendere atto. >>>

  4. 84
    Golem -

    >>> Dici giustamente che il mio matrimono sarebbe potuto finire per delle “reticenze”, ed è vero , si era a un passo, ma sarebbe successo senza che io ne avessi mai scoperto la ragione, come spesso succede a molti. Esaurito, spento, morto di morte naturale si sarebbe detto. Un amore che muore? L’amore non muore se c’è, finisce perché non è mai cominciato, pensiamoci bene.
    Ma la cosa più grottesca é che sarebbe stato inspiegabile anche per lei, che non avrebbe mai immaginato che quello “spazio privato” onirico si stava mangiando quello reale. E ovviamente sarebbe giunta a dirsi che “è finito” e basta.
    Le ragioni della fine di un rapporto invece ci sono sempre, io ci ho messo tutta la mia passione, quella vera che arriva dalla volontà, non quella ormonale, per capirlo, e alla fine lo ha capito anche lei, che é una persona molto intelligente oltre che buona. Ma è pur sempre una donna, e come diceva qualcuno, le donne non possono essere capite. Vanno solo amate. Se si riesce aggiungo io.

  5. 85
    markus -

    Golem, nei tuoi due lunghi post n. 83 e 84 il sunto, la sintesi é in sostanza quello che ti sto dicendo dall’inizio di questo scambio di opinioni e che cioe le donne (le donne in generale) sono strane, particolari emozionalmente complicate, irrazionali. E per quanto noi uomini vogliamo sforzarci di capirle non ci riusciremo mai. Troppo fuori di logica i loro ragionamenti nell’ambito dei rapporti che mettono in gioco emozioni e sentimenti.
    L’esempio di Francesca, il tuo, il mio. Ma te ne potrei elencare a centinaia, così come altri potrebbero elencartene altrettante centinaia.
    E sia chiaro, parliamo di situazioni nelle quali sono presenti elementi (maschili e femminili) afferenti ad esempi di brave persone. Maniaci, bastardi e gente violenta non vengono considerati in questa cerchia di cui stiamo parlando.
    Come giustamente dici tu le donne vanno solo amate. E ci si riesce, non é difficile. Basta provare vero sentimento.
    Il problema é che loro PRETENDONO di essere capite. Ma come, altrettanto giustamente scrivi anche tu: NON POSSONO essere capite.
    Ma loro non capiscono questa nostra impossibilità. Spesso si rendono conto delle loro stranezze solo quando si confidano ad amici o amiche. Ma durante i rapporti di coppia continueranno a non comprendere i nostri amori veri e razionali.

  6. 86
    camy -

    Markus è uno dei pochi che ha capito molto delle donne. Non tende a inquadrarle forzatamente in un meccanismo in cui si possono trovare risposte razionali, come fa la maggior parte degli uomini (compreso golem, che si vanta di aver capito invece ha costruito solo una specie di legge razionale dove ha incastrato la moglie – e vuole farlo con tutte – per darsi, lui, spiegazioni del suo precedente rapporto), ma le accetta per quello che sono, cioè diverse, invece di volerle analizzare come un organismo meccanico. Le accetta come sono e ha capito come sintonizzarsi sulla loro lunghezza d’onda. Complimenti Markus.

  7. 87
    Golem -

    Markus, la donna ha il grande compito deciso dalla Natura di riprodurre e proteggere la VITA sul pianeta. Tutto ciò che a noi uomini appare illogico ha invece una lontana ragione in quello scopo fondamentale che travalica qualunque ragionamento razionale. “L’amore” verso il quale a volte molte donne corrono come “lemming” che si gettano dal precipizio, facendo follie per soggetti improbabili, per quanto paradossale possa apparire ad altri “occhi”, ha sempre lo scopo recondito di cui ti parlavo. Così come una madre morirebbe per far vivere il proprio figlio, allo stesso modo una donna che si getta tra le braccia di chi non la vuole, la maltratta e addirittura a volte la uccide, lo fa per un occulto motivo naturale che vede in quel maschio il “migliore” sotto l’aspetto riproduttivo. Il fatto che lo chiami “amore” si spiega con le millenarie stratificazioni culturali che ne hanno “canalizzato” moralmente le irresistibili pulsioni sessuali. Il maschio dal punto di vista della natura è solo una “comparsa” dalla quale attingere il miglior materiale genetico possibile. Con metodi e intensità diverse, il resto è tempo che la donna impiega per procurarselo e farlo “fruttare”. E non potendolo chiamare altrimenti, questo “sforzo” viene definito genericamente amore appunto.
    Invece quello con la A maiuscola, quello REALMENTE umano, richiede SEMPRE l’USO della mente, della volontà e del vero sentimento, e può essere persino svincolato dal richiamo strettamente sessuale, ma lo si conosce solo quando non si è inconsapevolmente schiavi di quegli istinti di cui parlavo. Io l’ho conosciuto così. Ma molti non ne conosceranno mai questo aspetto.
    La fine di molte relazioni ne vede la ragione nel mancato “passaggio” dal richiamo sessuale, “istituzionalizzato” nei mille risvolti “romantici” che conosciamo, alla realtà ontologica, quella con cui si vive la vita in definitiva. Che non tutti “vogliono” o sanno accettare.

  8. 88
    Golem -

    La sagace Camy non ha compreso che a me “delle” donne, intese in senso ecumenico, non interessa nulla, e non vedo peraltro come potrei “incastrarle” ammesso che lo abbia fatto con mia moglie. Ho risolto un MIO problema analizzando la situazione in un certo modo, ha funzionato, e a me basta. Non sono Diego che vuole salvare l’umanità, femminile in questo caso.
    Se qualcuno trova le mie conclusioni utili bene, se non le trova utili va bene lo stesso. Io sono a posto, le mie conferme le ho trovate e non mi serve il conforto di chicchessia per esserne sicuro. Dovrebbe essere chiaro da un pezzo.
    Ma ricordo alla nostra Camy che anche le situazioni “irrazionali”, come potrebbero essere certi “ammori”, sono prodotte da ragioni che possono essere lette con l’utilizzo di opportuni “vocabolari”. Qualunque scelta ha una “ratio decidendi” di fondo, sempre, che potrà essere razionale o istintuale secondo i casi e le circostanze, ma se si usa la “lingua” corretta queste ragioni si possono leggere con facilità.

  9. 89
    maria grazia -

    il commento n. 87 di Golem delinea perfettamente e lucidamente il tutto, c’è ben poco da controbattere a quello che ha scritto. Ciò che afferma credo sia la pura e semplicissima verità, e non potrebbe essere altrimenti! sennò, come si spiegherebbe la viscerale attrazione o la dipendenza di molte donne verso individui deplorevoli, cinici, non in grado di ricambiare i loro sentimenti, o che arrivano addirittura alla violenza fisica e ai maltrattamenti ? è chiaro che in questi casi intervengono fattori genetici, istintuali o psicologici che andrebbero “corretti” e “indirizzati” nell’ ottica di abbandonare rapporti o passioni umilianti e insoddisfacenti a favore di legami più edificanti e costruttivi. Il discorso che fa qualcuno, circa il fatto di non poter avere la “pretesa” di capire il comportamento dell’ altro sesso secondo logiche “razionali”, in questo caso non ha alcun senso in quanto chi viene a scrivere qui lo fa proprio perchè VUOLE CAPIRE e vuole vederci chiaro. Diversamente, si continua ad essere come dei ciechi che brancolano nel buio. A qualcuno andrà anche bene questa cosa, ma ad altri no! Perseverare ad oltranza nell’ attrazione verso un uomo che ci umilia, ci rifiuta e ci maltratta o accettare situazioni che ledono la nostra dignità di donne ( e anche le illusioni sono tra queste ) non è affatto una cosa normale e prima lo si capisce, prima si può “guarire” e stare meglio. E per guarire bisogna operare un’ analisi profonda di noi stesse, di quello che ci è accaduto in passato e delle dinamiche ( sopratutto familiari ed ambientali ) che possono averci condotto a certe scelte.
    A volte si tratta di fattori istintuali dettati da cause naturali, come dice Golem. Altre volte del clima culturale in cui era imbevuto il proprio contesto di provenienza, altre volte ancora si è trattato di esperienze nel proprio ambito familiare o interpersonale che ci hanno segnato profondamente, altre volte ci sono alla base veri e propri disturbi della personalità, fragilità strutturale o predisposizione alle dipendenze ( le donne che ad esempio fanno uso di eroina, raramente sono donne single convinte, e non è un caso che la maggior parte di loro abbia iniziato a drogarsi per scimmiottare e “seguire” l’ uomo di cui si erano invaghite ).

  10. 90
    maria grazia -

    L’ accostamento che qualcuno fa tra la dipendenza da droghe e quella causata da sostanze ormonali, a mio avviso è del tutto centrato perchè queste cose anche se sono molto diverse tra loro, producono a quanto pare i medesimi effetti. Non a caso i tossicodipendenti paragonano la “pera” ad un orgasmo. Ma qualunque sia il motivo celato dietro a relazioni “malate” ( matrimoni infelici, rapporti clandestini, rapporti tesi tra genitori e figli, situazioni di sudditanza, ecc… ), occorre INDAGARE ( come farebbe un vero e proprio medico preposto a curare una patologia ) sul perchè ancora troppe donne si fanno raggirare, umiliare, zittire e annicchilire da altri come se niente fosse, e non solo nelle relazioni di coppia. E non c’è da meravigliarsi se poi queste sono le stesse donne che si scagliano ferocemente contro altre donne che invece, a differenza loro, sono fiere, coraggiose e combattive, e non si curano oltre il dovuto delle regole e delle convenzioni ma solo di ciò in cui loro CREDONO VERAMENTE. Il libero arbitrio ? può essere una componente attiva nelle scelte, ma bisogna rendersi conto che una persona depressa, traumatizzata o provata dagli eventi non può avere quel sufficiente grado di lucidità che consente di decidere con cognizione di causa. Quindi, una persona così, qualunque scelta farà ( sopratutto nelle relazioni ) sarà una scelta “stonata” e viziata all’ orgine. Anche per questo in giro ci sono tanti femminicidi in coppia o in famiglia, generati da fraintendimenti, errate convinzioni e precedenti malintesi circa quello che è il significato di “vero amore” o di “valore femminile”. Infatti come molti confondono il vero amore con le (momentanee) “farfalle nello stomaco”, molti ( e molte ) pensano – ancora – che la donna “di valore” sia quella infelice e sacrificata, votata unicamente al dovere e senza stimoli, proiettata solamente verso il riconoscimento e l’ approvazione degli altri nei suoi confronti.
    E, con tutto il rispetto… ma certe persone evitassero di venire qui a scrivere assurdità. Perchè se c’è qualcuno che non è prevenuto nei confronti di nessuno e che accetta tutti per quello che sono senza emettere giudizi sommari e senza pretendere di “incasellarli”, questo è proprio Golem. E tutti i precedenti dibattiti avvenuti in questo sito, lo hanno ampiamente dimostrato.

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