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Mi sento perso, non riesco ad uscire da questo buco nero

Salve a tutti,
vi racconto in breve la mia storia, ho 23 e sono stato fidanzato per 2 anni con una donna di 36 anni divorziata con un bimbo di 6 anni.
Ci siamo conosciuti per gioco, pian piano il sentimento e l’affetto reciproco è cresciuto a dismisura di pari passo con la paura di sbagliare per entrambi.
Sono un ragazzo semplice di bell’aspetto molto più maturo di quanto la mia età anagrafica dimostri. Lei era la donna perfetta, seria, una madre spettacolare e una donna fantastica in tutto e per tutto.
Ci siamo sempre detti andiamo avanti finche dura…
Ci vedevamo 2-3-4 volte a settimana, quando potevamo e quando il bimbo era dal padre, sono stati gli anni più belli della mia vita, in assoluto, non avrei mai pensato di trovarmi così in sintonia con una donna così tanto più grande di me.
Come tutte le cose belle però era destinata a finire.
2 settimane fa lei entrò in crisi per problemi di lavoro e mi disse di non riuscire ad essere più come prima, di non riuscire più a far finta di niente, che arriverà ad un punto in cui io chiederò cose che lei non potrà darmi.
Sono entrato letteralmente nel panico, quel paradiso in cui avevo sempre vissuto si è trasformato in un inferno vero e proprio.
Non riuscivo e non riesco a capacitarmene ma col passare dei giorni ne ho preso coscienza e forse (sto cercando ancora di convincermene) è stata la cosa giusta.
Ho preso e ho ricominciato ad uscire più assiduamente con i miei amici, il tempo passava ridevo e scherzavo ma con tornavo da solo in macchina le paure le angosce e quella bruttissima sensazione di vuoto e solitudine tornava ad assalirmi.
Per di più non mi trovo affatto bene quando sono con loro, mi sento fuori luogo, spaesato.
Mi sembrano bambini, o forse sono io. Non so più che pensare mi sto chiudendo sempre più in me stesso nel dolore che mi logora interiormente e nel silenzio che mi porta a non parlare con nessuno di questo mio malessere, nessuno capirebbe.
Non riesco ad uscire da questo buco nero da dove mi sono infilato da solo, continuo a pensare ai momenti fantastici passati insieme alla sintonia speciale e magica che c’era che non tornerà più.
Non riesco a guardare le ragazze della mia età, mi sembrano tutte frivole, senza senso.
Penso in continuazione a dove andrò a finire, cosa fare, la sensazione di malessere mi accompagna a letto la sera e mi sveglia la mattina.
Scusate lo sfogo un poi confusionario che ho fatto ma ho scritto di getto tutto quello che sento.

Lettera pubblicata il 2 Gennaio 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    T.D._ -

    Penso che il tuo problema vada molto al di là di lei e che si chiami senso di alienazione, insoddisfazione, frustrazione. Mi sembra di cogliere che il problema è il tuo io a confronto con il mondo circostante e, di riflesso, lei. Mi sembra di capire che con lei tu abbia vissuto un mondo più “adulto” rispetto a quello che i tuoi coetanei e le circostanze generalmente offrono alla tua età, che con lei tu abbia assaporato una parentesi fatta da quella responsabilità che forse era proprio artefice dello spessore e della Sostanza dell’esistenza. Mi spiego? Forse nel tuo profondo aneli a qualcosa di più importante per te stesso e il tuo futuro. Una vita più solida? Amicizie più vere, più profonde, più stabili? Una compagna matura e capace a confronti importanti con cui condividere un posto tutto vostro, creare un nucleo familiare? Ipotizzo.
    Forse l’hai amata davvero. Ma forse hai amato l’idea di lei, o meglio, il suo mondo, più che lei in sé. Può essere che mancandoti lei, in realtà ti manca quello che lei rappresentava?
    Per molti anni, gli anni in cui stavo crescendo, ho voluto bene, di un bene vero e disinteressato (intendiamoci: affetto puro, assolutamente senza alcun tipo di falsità, artificio o altro tipo di interesse) ad un signore, che nella mia vita aveva un ruolo particolare, ma al di là di quel ruolo gli ho voluto davvero bene, per me era come una specie di “guida” comportamentale, morale, etica. Poi la vita ci ha portato a dividerci, a non capirci in un contesto che era molto importante per entrambi, e così i rapporti si sono più che rotti, dispersi. Inizialmente non riuscivo a farmene una ragione, sentivo che, nell’era della crisi dei valori, avevo perso uno dei pochi modelli validi che la vita mi aveva posto davanti. Solo il tempo e i suoi effetti mi ha aiutato a fare chiarezza ripensandoci, a capire che quella persona in diverse occasioni si è rivelata incoerente tra parole e fatti (cosa che, ai miei occhi, è desolante e in fin dei conti rende questa persona uguale a tutti gli altri). La “magia” che vedevo, la specialità che ritrovavo si sono spente a poco a poco. Tuttavia, io ancora oggi a distanza di anni sento dentro una struggente nostalgia quando ripenso a quegli anni. La nostalgia del mondo che mi ha fatto vedere, che però non era il Suo mondo, ma il mondo a cui lui stesso sognava e sperava di riuscire ad appartenere. Quel contatto mi ha cambiato sicuramente la vita, comunque siano poi andate le cose.
    Ti ho scritto questo per dirti che io ho capito solo dopo tempo che, in un mondo dove ci si sente spesso “soli”, “diversi dagli altri”, insoddisfatti da quella che si reputa la poca serietà, la superficialità, la frugalità e l’insensatezza di certi rapporti, è facile, anzi direi quasi vitale, aggrapparsi a qualcuno che sembra anche solo un pochino dissociato da quel mondo che pian piano si ripudia sempre più, che si sente sempre più distante. E quelle sono persone importanti. Ma non per questo, nemmeno loro, fondamentali…
    Ciao

  2. 2
    bothroyd -

    forse….ha colto nel segno….
    ho assaporato un mondo che desidero mio ma non lo è per le mie amicizie e per le mie conoscenze.
    ho vissuto, anche se per poco tempo una realtà diversa e piu complicata di quella che dovrei avere alla mia età, questa cosa pero non mi spaventava e in un certo senso mi piaceva.
    ora cosa posso fare per crearmi di nuovo questa realtà?
    ho provato letteralmente il paradiso in quel lasso di tempo…e ora nell’inferno non mi ci ritrovo, non ci so stare…

  3. 3
    Roberto1972 -

    E si caro ragazzo, non dev’essere male trovarsi con una donna che ti piace, responsabile, tranquilla, con già una casa dove poter godere appieno la relazione, senza affitto o mutuo da pagare, fare ottimo sesso, magari non essere pressato e quindi sentendosi libero psicologicamente, in più non ti ha gettato il figlio addosso, come hai detto, la vedevi quando non c’era il figlio.

    Una situazione e un esperienza che vorrebbero vivere tutti.
    Ma quindi ti ha lasciato perché ha proproblemi lavorativi e quindi?
    Tu non lavori?
    Per caso ha bisogno di un uomo con più €€€?
    Non capisco, hai chiesto spiegazioni?
    Pure io sono stato con una donna con un figlio fino a un anno fa, fino quando era spesata c’era tanto amore, quando ha dovuto uscire da dove era spesata ops, è finito l’amore, perché?
    Dopo un mese era in casa di uno…

    Come uscirne?
    Tempo, coltiva nuove amicizie, una sana attività fisica, trova qualcosa che ti dia emozioni, accetta il dolore, è normale, non ci scappi.

    Starai meglio.

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