Posso pur conformarmi al presidente di Confindustria, ciò nonostante il suo slancio deve raggiungere gli intendimenti degli industriali che ad oggi hanno manifestato una sequela di lacune da avvilire qualsiasi mercato. Non esiste il 27% di figli che aspirerebbe a fare il lavoro dei padri. Al contrario abitano in questo Bel Paese numerosi giovani senza lavoro alcuno. Per il restante è cronica precarietà. Presti quindi più attenzione alla sua scelta coraggiosa fattasi espressione notoria iniziando dall’equità. Completo richiamando alla mente che concorrere per competere è stesso concetto.
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