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Se fossi come lui la mia vita sarebbe diversa

Quante volte ho pensato questa frase vedendo un ragazzo più bello, più vitale e più energico di me! Cento, mille volte! E’ quell’entusiasmo che leggo negli occhi di certi ragazzi che già a 20 anni si muovono tra mille avventure, quando io, a 20 anni, non sapevo nemmeno mettere un piede fuori casa. E adesso che ne ho 30 mi accorgo di aver perduto tutto. Nessuno mi guarda, non sono simpatico, non sono allegrotto, non ho amici, né fidanzate, non mi so nemmeno vestire! Dove potrei andare io? L’unica “consolazione” è scrivere qui, farmi leggere da qualcuno che vive o ha vissuto la condizione di fantasma e che magari saprà come rendermi meno amara la vita di tutti i giorni.
Non voglio più uscir di casa e, dopotutto, dove andare???

Lettera pubblicata il 3 Dicembre 2012. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    T.D._ -

    Ho passato la mia vita da “estranea” rispetto alle persone che sembravano “riuscire” in tutto. Loro, erano quelli sempre bravi, sempre al posto giusto al momento giusto. Erano quelli che qualunque cosa facessero, o non facessero, risultava ben fatta.
    Io invece ero una ragazzina impacciata, non sapevo essere l’autrice o la protagonista di nessuna bella avventura. Tutte le volte che provavo a fare qualcosa di giusto, si rivelava un fallimento. Era sempre stato così, in fondo.
    Però in tutto questo, ho imparato a fermarmi e ad osservare il mondo, la gente. E questo mi ha fatta crescere, a conti fatti, molto meglio di quello che avrei potuto immaginare o sperare. Ho capito ancora piccolina quello che mi piaceva e quello in cui invece non mi ci riconoscevo affatto e quello che tu hai descritto ho capito non interessarmi. Qualche anno dopo sarei stata l’adolescente che, in un contesto sociale giovanile alquanto qualunquista, passivo, si schierava, prendeva posizioni che per quanto discutibili hanno formato la mia personalità, di cui tutto sommato sono orgogliosa. Ho fatto le mie stupidaggini, ben inteso. Ho fatto degli errori di cui ancora oggi ne pago le conseguenze. Ma ho vissuto. Testarda nel rifiutarmi di conformarmi obbligatoriamente ai concetti preconfezionati di “giusto” o “sbagliato”, di “bello” o “brutto”, di “simpatico” o “antipatico”, di “buono” o “cattivo”.
    Con questo discorso voglio dirti: dipende dalle priorità e dal valore che tu dai agli aspetti della vita. Mi spiego meglio. Anch’io rimpiango la leggerezza che ho incontrato in certe persone. Eppure rendendomi conto non solo la mia vita non è priva di momenti altrettanto “soft”, ma riflettendoci bene su, non sempre è un bene. Non sai vestirti? Ahah, per me l’importanza degli abiti è sotto lo zero. Non pensare che non mi accorga come mi scruti la maggior parte della gente, mi vesto con uno stile che capisco solo io: semplicemente non è un argomento degno di attenzione per me.
    Non sei “allegrotto”? Cosa vuol dire esattamente? Io penso che le persone che vedi sempre felici dentro non lo siano davvero. L’allegria è uno stato d’animo, la vita come non è sempre nera non è nemmeno sempre bianca. Per mia modesta esperienza credo che qualora una persona sia sempre brillante nei modi molto sia apparenza, figura. Umanamente ci sono le giornate storte, ci sono i momenti di tristezza, di malinconia e mille altre sfaccettature. Se invece non sorridi mai, allora ti direi di circondarti di persone e “cose” (svincolandoti dalla mera materialità e dal comunismo) che ti facciano stare bene.
    Non avere amici non lo vedo come un handicap. Certo, per stare bene abbiamo bisogno di relazioni. Ma un’amicizia, vera dico, presuppone un’affinità che è difficile trovare realmente. Ammiro chi ha il coraggio di restare solo piuttosto che affogare le sue delusioni e frustrazione in illusorie pseudo-amicizie ovvero superficiali conoscenze che si riducono a qualche uscita spesso opportunistica.
    Quali priorità hai? Ciao

  2. 2
    geko -

    Capirai, a me capita tutti i santi giorni. Ti capisco, ma mi spiace dirti che secondo me non ci si può far niente. Io è da una vita che sto così, mi son pure stufato di pensare che si possa “guarire”.
    Non ci si piace, punto. Non si può cambiar faccia, purtroppo, essere un altro. E la società è quella che è. Si, poi c’è chi è accomodante, che ti dice le solite frasette “Devi essere come sei”, “Devi piacerti per piacere”, oppure “Le donne guardano altro”. Si, come no. Basta andare in giro per vedere cosa guardano le donne! Qui, e sui siti in generale, dove vive la gran massa dei e delle disperate (perché altrimenti vivrebbero fuori) ti possono dire quello che vogliono e propinarti risoluzioni edificanti, ma la realtà, uscito sotto il portone di casa ti si ripresenta tale e quale.
    Senti a me, lascia stare e non scrivere nemmeno qui, tanto nessuno può aiutarti. Qui si scrive solo per sfogarsi nell’illusione di avere un palco dove mostrarsi, ma invece ognuno porta avanti il soliloquio. Basta vedere il 90 % delle risposte: ti parlano solo di loro e non ti consigliano affatto.

  3. 3
    torogemelli -

    Geko, mi sa che hai ragione. Ringrazio comunqe T.D per il suo intervento, grazie.

  4. 4
    Nadir -

    Geko

    ” ma invece ognuno porta avanti il soliloquio. Basta vedere il 90 % delle risposte: ti parlano solo di loro e non ti consigliano affatto.”

    A costo di sembrarti banale e scontato, al di la di tutto serve il coraggio di mettersi in gioco:

    Geko ho leggiucchiato le tue precedenti lettere e vi erano commenti come: “Auguri di cuore,dolcissimo animaletto notturno” la tua risposta: silenzio….
    (lo stesso vale per “Torogemelli” e la sua prima lettera diversi commenti, alcunsi sensibili e inteligenti e nessun commmento….)

    So che non e’ semplice, ma vi invito a fare un piccolo passo, magari rispondendo a chi si ferma qui, e bussa alla vostra porta…
    Ciao

  5. 5
    Nadir -

    🙂 Immediatamente smentito, felice di leggerti ancora Torogemelli!

  6. 6
    Andrea -

    “certi ragazzi che già a 20 anni si muovono tra mille avventure, quando io, a 20 anni, non sapevo nemmeno mettere un piede fuori casa”.
    Anche questo fa parte della selezione naturale, che lo vogliamo o no, chi è più intraprendente ha più possibilità di avere “successo”.

    Io ho poco più di 30 anni e con grande desolazione devo dire che con il passare degli anni, le cose diventano sempre più difficili e complicate, mentre a 20 anni immaginavo i miei 30 completamente diversi. E invece scontentezza e rimpianti la fanno da padrone.

    Cari torogemelli e geko, onestamente non so come aiutarvi, posso dire di aver trovato però davvero interessanti le parole di T.D.
    Un’amara verità è che profondità di pensiero e se vogliamo intelligenza, mal si coniugano con la conquista di massa.
    Se ci fate caso i più grandi “beccaccioni” hanno anche una capacità di pensiero limitata. Sono quasi sempre allegroni (come gli ebeti) e bellocci (grazie al cavolo) e la maggior parte delle donne cercano questo..ma non tutte.
    Bisogna solo accettare che la vita è questa, nel bene e nel male, c’è chi parte da posizione avvantaggiata..pensate solo all’abisso che c’è tra una bella ragazza, la quale ottiene quasi tutto con estrema facilità e una brutta, che viene cercata dai più solo dal punto di vista sessuale.
    La vera abilità dovrebbe essere far rendere al massimo quel poco che si ha. A essere fighi e aver mille donne sono capaci tutti, la vera sfida è risultare interessanti usando altre vie.

  7. 7
    ILENYA -

    Vorrei rispondere pensando di scrivere la cosa giusta considerato che ho 10 anni meno di te ma penso non conti molto anche dai più piccoli si può prendere in considerazione un consiglio…Allora mi esprimo: quello che ai scritto penso sia stato dettato da un grande momento di tristezza e fragilità … non penso proprio che a 30 ancora nel pieno della gioventù apparte questo..nel pieno della vita si possa credere di aver perso tutto quanto ancora si ha la possibilità di costruire,fare,dire,agire etc poi se pensi di non essere allegro o simpatico è altre cose varie non ha importanza penso che il concetto fondamentale della vita sia quello di stare bene con se stessi anzi penso sia la cosa fondamentale fermorestando che stare bene con sè stessi faccia anche parte di una mente sana ed equilibrata perchè non tutti riescono a stare sullo stesso passo cioè mi spiego meglio cè gente che fà male è pensa dentro di sè di fare bene e di stare bene con sè stessi detto questo ad essere allegro e divertente non costa fatica è nè impegno … Diciamo che quello che ai scritto mi suscita un pò di bassa autostima è non devi averne ognuno vive come meglio può o come meglio riesce lunico rimedio è cambiare pagina è potresti iniziare con cambiare umore loock ecc è poi mi fai sapere sè un po ti sei sentito un attimino meno giù…… un saluto spero di esserto stata d’aiuto ciaooooooooooooooooo

  8. 8
    Tsepesh -

    E’ la prima volta che scrivo in un sito del genere, la prima volta che scrivo qualcosa a qualcuno. Lo faccio perchè tanto nessuno qui mi conosce o mi conoscerà. Sono più giovane di te, di poco però, ma ti assicuro che sono molto più vecchio mentalmente di quanto tu possa immaginare, molto più vecchio di chiunque sia in vita al giorno d’oggi, conosco la vita e la morte sin troppo bene, troppo… più di quanto avessi voluto. Voglio che tu prenda seriamente ciò che ti dico, e se ci infilo un po di “mio” (geko ha ragione, qui viene chi ha bisogno di aiuto, non chi ne vuol dare) è per rafforzare ciò che dico scrivendo delle mie esperienze. La vita è “veramente” breve, la mente umana non concepisce il tempo, passato, futuro, non esistono, solo il presente e il presente è un’istante indeterminato. La vita è un”istante”, un ricordo, finirà prima che te ne renda conto. E’ inutile pensare a quello che gli altri sanno fare, quanto sono belli, quanto carisma hanno, siamo tutti diversi ma, non cambia nulla vivranno e moriranno come tutti gli altri, vivi la vita come viene aspettando la morte o fai quello in cui riesci, fa quello che ti piace. “Brucia in fretta”, o spegniti lentamente spetta a te scegliere. Soffri di derealizzazione (se vogliamo fare i psicologi), ti capisco perchè ciò fa parte dei miei problemi, questo ed altro mi hanno reso “un’essere indefinito” apatico, un morto che cammina. L’unico motivo che mi ha spinto a darti consiglio è che oggi sto un po meglio in confronto ad altri giorni. Ricorda che un problema tira l’altro, risolvi in fretta il tuo o ti ritroverai in un’abisso senza uscita, e la minima cosa che ti accadrà sarà diventare un fantasma. Non posso rendere la tua vita meno “amara”, posso solo dirti di non scrutare troppo dentro te stesso, la maggior parte di volte non c’è niente di buono. Trovati un passatempo qualsiasi aggrappati a cavolate se necessario e va avanti oppure… sarà la fine. Un’infinità di anni sono passati da quando sono diventato un “fantasma”, nessuno mi ha teso la mano, neanche un piccolo discorso come il mio nei tuoi confronti, devi farcela da solo, ripeto la scelta è tua. Le cose peggiorano con il tempo, ricordatelo.

  9. 9
    torogemelli -

    Tsepesh vorrei leggere ancora i tuoi pensieri, è la prima volta che leggo qui qualcuno con una forza persuasiva tale. Ringrazio tutti gli altri, ho letto tutte le vostre risposte più di una volta.

  10. 10
    Luna -

    Torogemelli, posso farti una domanda che forse ti suonera’ fuori luogo o banale? Sei forse andato a vedere cosa c’e’ in questo tuo malessere? Se e’ anche qualche idea o idea di te che ti frena? A volte non siamo del tutto consapevoli di essere prigionieri anche di nostre mappe di pensiero. Di itinerari che crediamo siano i soli percorribili. E non e’ solo l’esterno a condizionare la nostra visione ma anche vicerversa. L’autostima poi non e’ solo e non ha neanche principalmente a che vedere con il vedersi belli, fighi o essere degli allegroni. Magari poi vedersi belli o sorridere di piu’ e’ una conseguenza di concederci delle cose, a noi stessi. La mente e’ potente, nel bene e nel male. Ci fa vedere anche diversi davanti allo specchio se non stiamo bene, lo stare meglio con se’ illumina sguardi che non necessariamente stanno raccontando barzellette o tenendo banco davanti a una platea. Aver voglia di stare dentro abiti che ci fanno star bene, colori che ci rappresentano non ha a che vedere con moda e apparenza. Ci sono persone che si sono innamorate nel silenzio e non nel chiasso. Da introversa oltre che estroversa e da introversa che ha avuto anche delle sue fasi piuttosto appartate e chiuse a me viene da dire che dell’apparenza mi e’ sempre fregato poco, di persone da frequentare tanto per ecc pero’ comunque il modo con cui mi sono rapportata con me e gli altri non e’ stato identico a seconda dei miei stati d’animo e fasi piu’ difficili. E cmq ero sempre io. E non e’ che quando ero piu’ allegra o uscivo di piu’ ero piu”superficiale o quando meno piu’ sfigata. Ne’ bisogna ridere sempre. Pero’ non per questo dobbiamo convincerci che non star bene con se’ debba essere la norma, l’ansia piu’ vera della sua assenza e che la sensibilita’ sia solo un tratto crepuscolare. La sensibilita’ e” tante cose. E puo’ stare anche in chi sorride e ha abiti indifferente quali ma che si sente bene addosso. Non ti sai, anche in senso metaforico, vestire? O piuttosto non ti sai s-vestire di una serie di idee che ti castrano? Dallo stare meglio con te,no da vincere medaglie sociali.

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