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Schiavi moderni???

di

Caro direttore il mio è una richiesta d’aiuto…. anche morale…. sono mesi che cerco una soluzione che non arriva mai a questo calvario sono un uomo di 47 anni da circa 2 anni vivo un incubo lavorativamente parlando… sono uno dei tanti precari di questo paese che lavora con contratti molto atipici… in primo luogo la legge stabilisce che i contratti di collaborazione non possono andare oltre i 30 giorni…. per me è durato 4 mesi… (addirittura pagato meno all ora che a libri)… ma pur di lavorare si accetta tutto o quasi…. lavoro in uno stabilimento con mansioni di guardiano non armato appalto dato ogni anno al mio attuale datore di lavoro…. le condizioni di lavoro sono pessime…. praticamente all’aperto…. quindi sul piazzale della ditta…. abbiamo in mano solo chiavi dei bagni e dell’accesso agli uffici secondari… ultimamente chiusi a chiave anche questi dove l’unica cosa rimasta a disposizione per sedersi è una scala interna che porta agli uffici appunto (cattiveria fatta appunto per stare fuori)….. ora chi ha una macchina si salva…. chi non ce l’ha come il sottoscritto si arrangia…. non c’è acqua potabile… dalle tubature scende ruggine e non ci tengo a berla certo…. i servizi igienici sono fatiscenti…. e nei locali prima…. ora chiusi sia per le scale c’è sporcizia ovunque…. non esiste un telefono tranne il mio personale che se chiamo anche per lavoro pago io….. se poi mi dovesse cadere per sbaglio o guastarsi… sarei completamente isolato…. nessuno mi paga la benzina della moto in questo caso ( ma nemmeno a chi ha l’auto) per venire a lavorare…. non esiste un tavolo o una sedia dove sedersi durante una pausa pranzo o mangiare un panino…. tranne scale luride o muretti esterni….. non vi è un riparo idoneo quando piove…. per poi non parlare del freddo d inverno… o del caldo d’estate.. sono esausto non ce la faccio più….. a nulla è servito parlare con il mio titolare per una sistemazione più idonea….. promesse tante…. lavate di faccia… e prese in giro…… ed una parola per lavarsi la coscienza…. c’è crisi e non c’è lavoro.. bisogna accontentarsi……. ora passi tutto….. ma qui si tratta della salute dei dipendenti e della dignità umana che in situazioni simili non esiste sono disperato.. l’ansia e lo stress e le scarse condizioni igieniche mi hanno già portato problemi… pidocchi…. vermi…. colon irritabile ecc…. ho famiglia e sono il solo che lavora in queste condizioni per un misero stipendio da 5. 60 all’ora per 32 ore a settimana!. E per giunta di notte…. ora mi chiedo ma i diritti dei lavoratori dove sono? Quando ci sono leggi che dovrebbero tutelarli il codice civile art 2083 che obbliga il datore di lavoro a far lavorare le persone tutelandone la salute e l’integrità psico fisica gli articoli stessi dello statuto dei lavoratori…. certo farei prima a trovarmi un altro lavoro prima che mi scadano 5 mesi di contratto…. ma non c’è per i giovani… figurarsi per me.. chi mi restituisce la mia dignità di uomo??? Non chiedo molto… di lavorare onestamente e guadagnarmi il pane e avere un po’ di salute….

Lettera pubblicata il 29 Giugno 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Novecento -

    Decine di lavoratori sono come te.Se fai turni di notte,e la giornata è libera,anche parzialmente,prova a trovare un ripiego che sia quantomeno di sostegno.Penso che se arrivi all’estremo,puoi denunciare il tuo datore di lavoro o comunque il titolare per violazione dei dell’articolo da te citato e per pericolo per la salute.

  2. 2
    She's love -

    Ciao Mirco,
    mi dispiace sinceramente per la situazione che stai vivendo. Purtroppo il tuo titolo è azzeccato. Credo che la realtà lavorativa stia producendo dei risvolti drammatici che, se anche le cose cambiassero da domani, hanno già segnato profondamente la storia, le famiglie e i lavoratori, italiani e mondiali. Più il tempo passa e la situazione stagna, più è difficile riprenderne in mano le redini, nell’aspetto sociale e in quello personale.
    Purtroppo quando ci si ritrova infangati è difficile svincolarsi. Spesso le comprensibili ansie e paure bloccano le logiche reazioni. Quando si è soli lottare richiede uno sforzo molto più gravoso, ma finchè tante persone insieme non inizieranno a ribellarsi a tutto questo, finchè non ci si riunirà in contesti coesi, la tua possibilità è quella di provare ad uscirne da te.
    Posso solo dirti cosa farei al tuo posto:
    – andrei a farmi un giretto all’Ispettorato del lavoro, portando con me contratti e buste paga. In alternativa, ci sarebbero anche i sindacati, ma è preferibile la prima
    opzione;
    – dedicherei un paio di ore al giorno alla ricerca di un lavoro, fosse anche integrativo, intanto per iniziare;
    – cercherei se nella mia zona ci fosse qualche associazione di persone nella mia stessa condizione, perlopiù per sostegno psicologico
    – valuterei, con questi ultimi, di inventarmi qualcosa insieme, magari inizialmente come dopolavoro e piano piano provando a diventare indipendenti.. questo dipende molto anche dalle tue capacità, esperienze, attitudini, aspirazioni.
    Non ultima cosa: sembra la più isolata tra tutte, ma non sottovalutare l’importanza di distrarsi per rigenerarsi, ricaricarsi. Cerca di incontrare spesso persone con cui stai bene, invita qualche amico a casa per una chiacchierata e cerca qualche svago a costo zero ogni tanto. Anche la mente ha bisogno di staccare, qui rischiamo tutti di impazzire. Un sorriso

  3. 3
    KATY -

    @she’s in love

    copio e incollo
    “Quando si è soli lottare richiede uno sforzo molto più gravoso, ma finchè tante persone insieme non inizieranno a ribellarsi a tutto questo, finchè non ci si riunirà in contesti coesi”

    Questa è l’unica, semplice ma FATICOSA ricetta per uscirne in qualche modo.

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