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Riflessioni notturne (2)

Poco fa ho letto la lettera di una persona che voleva morire. Stanca, delusa e, magari, anche con problemi economici. Mi sono chiesto, allora, come darle torto? Come dirle di continuare a lottare? La vita e’ divenuta difficile e senza futuro per la maggior parte degli essere umani. Si combatte per poco e per quel poco si è disposti ad uccidere. È giusto? Non lo credo, come non credo che sia giusto (non trovo un altro vocabolo) essere sempre sulla linea di fuoco, in trincea. Mattia Pascal divenne altro: possiamo farlo? Come vedete ho solo domande nessuna risposta.

Lettera pubblicata il 21 Dicembre 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Gabriele -

    Ciao brontolo.

    Questo tuo pensiero, non merita una risposta di 5 righe, perchè è molto complesso rispondere e ognuno di noi ha il proprio punto di vista.

    Io ho una personale concezione della razza umana, non positiva, anzi direi negativa.
    La reputo una razza inferiore, perchè nonostante essa abbia la ragione, riesce a distruggere tutto ciò che ha intorno.
    Non solo, oltre a distruggere tutto ciò che ha intorno, le persone si annientano ogni giorno, per stupidaggini, siano soldi, o altro.

    Ciò che ci differenzia dagli animali, non ci rende migliori, perchè altrimenti sapremmo come rispettare e rispettarci.
    Questa fantomatica ragione, che ci ha portato al benessere, sempre oggi, non ci permette di sorseggiare l’acqua di un ruscello apprezzandone la purezza. Banale? Per me è vitale.
    Il bene che permette la sopravvivenza della specie può esserne l’estinzione.

    La società formata dalle persone, inculca solamente bisogni che in realtà neanche in natura esistono.
    I bisogni spasmodici di avere una macchina, soldi, apparire e potere, forse questo in entità minore, ma man mano che si soddisfano i bisogni che stanno al di sotto di esso, sta tranquillo che questo desiderio verrà.

    Ora passo alla tua osservazione.

    Ciò che mi fa più impressione non è il suicidio che tu lamenti di questa ragazza, ma i motivi che spingono la sua “razione” a desiderare di mettere fine alla sua esistenza.
    “Stanca, delusa e con qualche problema economico”.

    Stanca, probabilmente perchè è infelice nonostante ella abbia tutte le stupidaggini che tutte le persone più o meno hanno.

    Delusa, probabilmente dalle persone che la circondano, perchè non sanno nulla del suo stato d’animo, eppure viviamo nel benessere, a mio avviso solo apparente.
    Già, c’è anche la facciata, c’è la stupida maschera che ognuno di noi, mette davanti per tutelarsi, come se stare male, o avere difficoltà non sia concepibile, o concepibile in maniera negativa.
    Le lettere di questo sito confermano ciò che scrivo.

    Problema economico, lavora, o quanto meno anche se ha uno stipendio, non riesce a fare ciò che ella vorrebbe.

    Vedi, le persone, chi più e chi meno, sono infelici e sono tranquillamente paragonabili ai bambini.
    Non mi credi?

    Prova a far nascere un bisogno ad un bambino, e a non soddisfarlo. Sarà triste, ma anche quando esso sarà soddisfatto, ne subentrerà un altro.

    Le stesse persone che vivono nella società sono vittime della stessa società, e questa ragazza, che non…

  2. 2
    sisalvichipuo -

    Ogni tanto penso che effetto farebbe se ci fosse un pulsante sulla pelle, un neo speciale che premuto ti fa morire istantaneamente. Lo accarezzerei per sentirmi in controllo, ma finora dubito che l’avrei già schiacciato. O no? Magari per sbaglio? Meglio che non ci sia.

  3. 3
    Angelo9 -

    Neanch’io spingerei mai quel pulsante di cui dice sisalvichipuo, ma ammetto che a volte il pensiero della morte mi sembra gradevole, perfino affascinante. Seneca riteneva che fosse stupido ritenere la morte un male, semmai – aggiungo io – potrebbe essere la soluzione di ogni male. E’ estenuante stare sempre in trincea. Anch’io mi sento nel campo di combattimento ogni giorno, senza tregua, spesso solo, perchè nel culmine della battaglia è facile che ti abbandonino anche e soprattutto coloro che dovrebbero esserti vicini. Tuttavia, ho scoperto chi è il mio peggior nemico: me stesso. E detto questo, dico che non ho voglia di darla vinta a questa vita, dico che altre volte mi sono trovato in situazioni apparentemente senza via d’uscita ma alla fine l’uscita l’ho trovata e la troverò anche stavolta, dico che credo in Dio che mi ha sempre aiutato ma che mi ha lasciato da solo per qualche tempo forse per “allenarmi”, e dico anche che la vita è questa, ed è bella e brutta proprio per questo. Siamo tutti soldati e dobbiamo combattere ogni giorno. Il soldato fatica, suda, ha paura, rischia di morire, ma quanto è esaltante venir fuori da una lunga battaglia ancora vivi!

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