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Le regioni erogano finanziamenti ai ricchi!

Gentile DIRETTORE

le segnaliamo un articolo apparso su Il Messaggero Link.

Ci chiamiamo Maurizia e Maria Antonietta, vorremmo raccontarle una storia di notevole importanza, per noi e per tutti quelli come noi che in Italia;vorrebbero iniziare a vivere.
;Il problema è che vorremmo delle risposte vere. Maria Antonietta nel Lazio, io nel Veneto, vorremmo aprire una piccola attività, io artigianale e lei di servizi, per la precisione rispettivamente una pasticceria e una libreria multimediale e casa editrice. Essendo disoccupate
e senza soldi abbiamo pensato di rIvolgerci alla Regione Lazio che eroga prestiti a tasso agevolato e a fondo morto per incrementare l’economia del nostro paese e creare occupazione. Il prestito potremmo prenderlo, perché i nostri progetti sono stati approvati, soltanto che occorre una fidejussione bancario o assicurativa. Nessuna Banca o assicurazione ci da credito perché non abbiamo garanzie, essendo disoccupate. Non c’è nessuno che ci finanzia, anzi ci siamo sentite
rispondere dalle nostre regioni che per avere il denaro che chiediamo dovremmo avere sul conto corrente la stessa cifra, o che potremmo anticipare tutto e poi chiedere i soldi a saldo, aggirando l’ostacolo della fidejussione. Risposte assurdissime, anche perchè se
avessimo i soldi non li chiederemmo in prestito!.Se potessimo anticipare idem. Dal momento che siamo DISOCCUPATE VERE, quindi senza un soldo, come facciamo ad avere il denaro per partire? Non bastano competenze, esperienza, voglia di fare, creatività, preparazione, nuove idee. Questo è un problema gravissimo, PERCHE’ LE REGIONI EROGANO SOLDI A CHI LI HA GIA’?
PERCHE’ TI FANNO FARE UN PROGETTO, TI COSTRINGONO AD ASPETTARE UN ANNO PER AVERE LA RISPOSTA E POI, UNA VOLTA APPROVATA LA TUA IDEA D’IMPRESA, POCO TEMPO PRIMA DI RICEVERE I SOLDI, TI DICONO CHE SONO NECESSARIE DELLE GARANZIE: O BUSTA PAGA, O MODELLO UNICO O SOLDI SUL CONTO. Se sei disoccupata è ovvio che non hai una busta paga, non fai il modello unico e non hai denaro.
La comunità europea che eroga questi finanziamenti sa come vengono gestiti dalle varie Regioni?
Bisogna essere già un’azienda per poter accedere a finanziamenti destinati ai disoccupati. Un paese non va avanti così, resta fermo con quello che c’è, e ormai è poco, cassa integrazione, i disoccupati che aumentano, le fabbriche e le attività che
chiudono… Noi vorremmo capire chi ci può dare delle risposte, cosa possiamo fare per ricominciare a vivere, non vogliamo niente di gratuito, questo va sottolineato, ma l’opportunità di partire con le nostre piccole attività.
Siamo oneste cittadine, mature e responsabili, con la voglia di lavorare e
dimostrare le nostre competenze.
“IL GRANDE ESISTE PERCHE’ PRIMA IL PICCOLO HA SPIANATO LA STRADA”.
Lei ci può aiutare ad avere risposte vere e concrete? Vorremmo lanciare un appello, per vedere quante persone non
possono ritirare i soldi dalla regione perchè non hanno garanzie, questo è molto importante!!!
Le auguriamo un buon lavoro
Maurizia Campanati E Maria Antonietta Pinna

marylibri1@gmail.com
mauriziacampanati@libero.it

Lettera pubblicata il 3 Dicembre 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini - Lavoro

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    mirko -

    gli enti locali? in italia andrebbero aboliti..soprattutto nel centro-sud…per fare concorsi ad hoc per far entrare questo o quel parente o per mantenere auto blu con autisti i soldi ci sono…eccome se ci sono…

    buona fortuna

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