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Reazione o rassegnazione?

Prima o poi tutti facciamo i conti con la nostra vita, su quello che siamo e su quello che abbiamo fatto ma sopratutto su quello che non potremo più fare. In questi giorni è il mio momento.

Un’infanzia molto difficile, vissuta perlopiù in isolamento per fattori esterni alla famiglia e una sofferenza molto forte che si ripercuote anche sugli studi, ritratto di una personalità molto debole e sofferente: la vita decide per me.

Poi le cose cambiano, ritrovo qualche amico e una relazione a distanza per la quale, a 21 anni lascio il paese dove vivo per inseguire un amore che felicemente si realizza! Le cose si mettono nella giusta direzione, quindi faccio lavori che non mi piacciono ma che devo fare per avere la famiglia che voglio e che ho sempre desiderato. Riesco perfino con grande sforzo fisico a lavorare e a studiare e infine a prendere il diploma che ho sempre sentito mio e che mi mancava. Inizio perfino a frequentare un’università a distanza. Tutto va per il verso giusto, mi sposo e cambio lavoro, il lavoro non mi piace ma non è importante: il mio obiettivo è la famiglia! Ho mollato nel frattempo l’università, troppo dura e devo concentrarmi sul lavoro. Ha senso!

Ora? Ora sono quasi 10 anni che sono sposato, abbiamo cercato dei figli ma non ne sono arrivati, io continuo a pensare che possa realizzarsi ma il cervello dice che ormai è impossibile. Mia moglie ha più di 40 anni ed è felice così, fa il lavoro che gli piace e tra noi va bene… io ora 36 anni e non sono felice così…

Mia moglie è l’unico punto fermo ma se mi guardo indietro ogni scelta fatta non ha avuto senso: la vita ha di nuovo scelto per me. Il mio lavoro non mi soddisfa e quindi ogni mio “sacrificio” per il futuro non ha più senso. Quando bisogna arrendersi agli eventi della vita? Perchè non si riesce a gioire di quello che si ha e si trova sempre un motivo per essere infelici??? Forse un giorno riuscirò ad accettare la mia vita per quello che è ma ora è davvero dura, e non ho più amici che mi aiutino a sostenerla. Mia moglie è con me, ma mi sembra che non mi comprenda a pieno che presto si stancherà di questa mia frustrazione.

E’ la teoria dei corsi e dei ricorsi applicata alla mia vita, il tempo passa ma devo trovare il modo di reagire… o forse è solo arrivata l’ora di rassegnarmi e accettare gli eventi?

Lettera pubblicata il 29 Ottobre 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    Sofia -

    Caro ragazzo…come ti capisco..
    Io ho avuto una vita molto difficile e dura…capisco perfettamente questo senso enorme di vuoto insoddisfazzione …sofferenza e rabbia che tu hai dentro..una sensazione di disagio che non ti lascia mai..ma ti segue ovunque!

    A questa sensazione a me si è aggiunta la rassegnazione e la non più forza di lottare..è da tempo ormai che ho lasciato andare tutto e le cose..anche se ultimamente anche grazie all’aiuto di certe persone ..e di quello che mi hanno detto..mi sto riprendendo un po..c’è ancora un po di luce in me…e questa luce so che vuole rimanere viva!
    La mia anima è stanca..ma lei lotta ancora per poter reagire…lo sento..

    Tu ragazzo hai dovuto avere una famiglia che ti ha fatto molto soffrire….è per questo che ne vuoi giustamente una tutta tua e te la meriti!
    Meriti di essere felice!
    Meriti di avere ciò che vuoi dalla vita!
    E meriti che tutti i tuoi sacrifici siano ripagati!
    Non arrenderti! Vai avanti a seguire e a cercare quello che veramente vuoi! Non lasciare che tutto sia stato vano e inutile!

    Il lavoro che non ti piace tu dici che non è importante…invece lo è eccome! Anche se dobbiamo ringraziare di avere un lavoro se quello che facciamo non ci piace..avremmo sempre insoddisfazione dentro e credimi questo si riperquote anche nella tua vita personale!

    Trova il lavoro che ami te!
    Prova a cercarlo! Non ti arrendere! Cercato finché non l’avrai trovato! E solo ad allora se avrai la sicurezza assoluta di poterlo fare…lascia poi questo!
    Ma non arrenderti!

    Tua moglie per tanto che sia tua moglie non potrà mai totalmente capirti a fondo …non ha avuto la tua vita..la tua famiglia..la tua infanzia difficile..non ha fatto tutti i tuoi sacrifici.. Non avrà sofferto come hai sofferto tu..i suoi sogni si saranno realizzati… Te invece ancora nulla.. Lei sta bene così… Ovviamente te no..

  2. 2
    Sofia -

    Non si può gioire di quello che si ha semplicemente perché o quello che si ha non è ovviamente quello che noi vogliamo o perché quello che vogliamo veramente dentro di noi…non c’è l’abbiamo! È ovvio no!

    Avresti meritato una famiglia tua..con due figli . .un cane…una bella casa ..un lavoro che ti piace e ti Soddisfa! Avresti dovuto avere tutto quello che non hai mai avuto!

    Ora…per il lavoro te l’ho detto..
    Per i figli l’ha vedo un po dura..ma non per te ( credo che te sotto quel punto di vista non abbia probblemi) ma per tua moglie…

    Evidentemente se non è riuscita a rimanere incinta fino ad adesso è perché lei avrà avuto purtroppo molti probblemi..e ora che ha più di 40 anni la vedo dura rimanere incinta…inoltre entra già nelle fascie a rischio in quell’età per cui il bambino potrebbe anche nascere con dei probblemi!
    ( lo so che tanti VIP c’è l’hanno fatta e sono rimaste anche oltre i 40 anni..ma i VIP sono ricchi..pieni di soldi! Queste gravidanze sono state seguite costantemente e di continuo dai migliori medici che ci siano..visite particolari e di tutto e di più! Noi comuni cittadini purtroppo non abbiamo i loro soldi e ne tanto meno le loro possibilità!
    Potete pensare di adottarne uno..provate!

    Tua moglie sta bene così.. Senza figli..è realizzata e un buon lavoro..
    E per ora state bene insieme OK…ma non so sinceramente fino a quando!
    Sia che tu soffochi i tuoi desideri e sogni e tu faccia finta di nulla…sia che tu lo dia a vedere…la diversità tra voi c’è e prima o poi si farà sentire ancora di più.

  3. 3
    rossana -

    Popmundo,
    36 anni mi sembrano pochi per poter accedere serenamente alla rassegnazione.

    possiamo lasciare che sia la vita a decidere, senza scosse e senza reazioni, così come possiamo voler essere noi a scegliere, tenendo però sempre presente che non tutto si può avere, in particolare se si tratta di qualcosa che non dipende completamente dal nostro impegno o dalla nostra volontà.

    mai pensato all’adozione? potrebbe essere una soluzione che concilia le vostre diversità, lasciando a te il peso preponderante della crescita di un bambino accolto in famiglia già grandicello. con i figli si può avere buona o cattiva sorte indipendentemente dalla loro modalità di nascita.

  4. 4
    popmundo -

    Sofia, Rossana, grazie per i commenti. Purtroppo dubito che l’adozione possa essere una soluzione… tralascio il discorso sulla burocrazia delle addozioni che lo rende un percorso particolarmente sofferente per le coppie(senza voler sottovalutare i dolore dei bambini che si trovano in quella situazione sociale) ma credo che… mia moglie sia felice così e se dovessimo cercare di adottare sarebbe solo perchè lo voglio io e così non sarebbe proprio la stessa cosa. Senza contare che se non si dovesse arrivare a conclusione neanche li potrebbe essere molto dura anche per lei che ora sembra essersene fatta una ragione.

  5. 5
    rossana -

    Popmundo,
    quando nel corso del tempo si vengono a delineare diversità (cosa che accade più frequentemente nei casi in cui i rapporti amorosi nascono fra persone non ancora del tutto mature), viene, purtroppo, messo a dura prova nei fatti l’amore per l’altro.

    di solito chi più ama più si adatta ai bisogni vecchi o nuovi del partner. se nessuno dei due lo fa di sua spontanea volontà, l’unione è destinata a sfaldarsi, sia se i coniugi decidono di continuare a convivere, sia, a maggior ragione, se si dividono.

    se le rinunce non sono fatte per amore, non possono che produrre veleni. ti trovi in un brutto vicolo cieco: difficile sia rompere il legame che continuarlo in una forma per te svuotata del contenuto a cui maggiormente tenevi e per il quale maggiormente ti sei sacrificato.

    rifletti quanto basta e poi decidi secondo i tuoi intenti e le tue capacità di sostenerli.

    un abbraccio.

  6. 6
    Genny -

    Ciao Popmundo, tu desideri una famiglia? Cosa ti manca? Dei figli? ..viene fuori molto chiaro nella tua lettera, questa ricerca. Scusa per le domande retoriche. Anche io mi ritrovo a non avere, a sentire la mancanza di una famiglia. Sono una donna di 39 anni e senza figli. Mi ritrovo in una convivenza da 11 anni. Se non sono diventata madre perché il mio compagno non ha ancora espresso seriamente questo desiderio. Lo ha espresso forse 2 volte ma secondo me senza un reale desiderio o senza una reale volontà. Anche io come te ho lasciato il mio paese e la mia famiglia, avevo 20 anni. Una scelta forte, me ne rendo conto ora. Io ho avuto il desiderio, l’ ho espresso al compagno ma niente perché per lui non era il caso. E ne ho sofferto per il fatto che non volesse. Poi non ne ho quasi più parlato.

  7. 7
    pirpolo -

    “… presto si stancherà di questa mia frustrazione”
    Penso che questa frase indichi che avete un problema piuttosto serio…

  8. 8
    popmundo -

    Faccio una premessa: io e mia moglie siamo tra le coppie più affiatate che conosco, ci piace stare insieme e insieme trascorrere del tempo. Tante coppie con figli sono molto più tristi di noi.
    La verità è che neanche io so più bene cosa voglio. Voglio dei figli??? Si, tremendamente. Ma questo non cambia il fatto che non ne siano arrivati e che è una cosa che non posso controllare. Ma non riesco a farmene una ragione… Vedi Genny, mi dispiace tantissimo per te e nonostante fra le nostre storie ci siano dei tratti in comune la differenza sta nel fatto che io e mia moglie li abbiamo cercati i figli, semplicemente non ne sono venuti. Ora è ovvio che non posso farne una colpa a mia moglie solo perchè se n’è fatta una ragione. Io so che anche lei c’ha sofferto e come detto in precedenza la difficoltà ad aprire altre strade è dettata secondo me anche dalla paura di rimanere scottata e aprire di nuovo delle ferite ormai rimarginate.
    La verità è che io ce l’ho con la vita che secondo me mi ha levato tanto… troppo. E non c’è cosa peggiore di avere un sentimento di rancore così forte contro un’entità che sfugge alla mia comprensione perchè è come se ti metessero in gabbia e buttassero via la chiave.
    La verità è che ce l’ho con me stesso perchè avrei dovuto fare scelte diverse contando sul fatto che non sempre tutto va come vorresti e quindi riempirmi comunque la vita.
    La verità è che mi sono fatto cogliere di sorpresa perchè pensavo di avere già pagato abbastanza nella mia vita e siccome le cose per anni sono andate male ormai sarebbero dovuto andare solo meglio, e invece la vita non è così, se sei stato preso di mira forse lo sarai per sempre.
    Ora ho in mente tante cose, ma le vedo tutte così faticose e lunghe ed è scoraggiante, e io in questo momento per me avevo altri progetti.
    Vorrei solo riuscire ad andare avanti in un modo o nel’altro…

    Grazie a voi che avete speso del tempo per me

  9. 9
    Golem -

    Sei forte amico mio. Siccome ti sarebbero andate male le cose prima, ti aspetti di essere ricompensato dopo. È come quando d’estate si muore di caldo e per “compensazione” si immagina che l’inverno sarà freddissimo. Non funziona cosí, la vita non si accanisce su di te più di quanto faccia con tutti, la vita te la “fai” tu, senza recriminare su quello che NON si può cambiare, o su quello che poteva essere e non fu. Qui si avvicendano decine di personaggi come te che sfogano le loro frustrazioni o delusioni che fossero, e che pensano che la vita sia “sognare”, e quando ne fanno il bilancio imputano la colpa dei fallimenti al destino cinico e baro, invece di riconoscere la loro incapacità di vedere realmente le cose come stanno e decidere di conseguenza. Il “terremoto” ti ha distrutto la casa ma sei vivo? Tiri qualche madonna e la ricostruisci.
    Se “l’Umanità” si fosse fermata davanti ai bivi che la Natura matrigna gli poneva di fronte, oggi saremmo estinti. Mi pare di intuire che tu fondamentalmente hai il carattere del sognatore. Accetta questa tua natura, ma accetta anche che i sogni si realizzano partendo dalla lettura della realtà per quella che é, e non viceversa; di conseguenza non puoi lamentarti se le cose non siano andate come speravi. La realtà vince sempre. La cosa più saggia é imparare a leggerla senza romanticismi adolescenziali. Lo diceva Aristotele, che ha allevato e istruito Alessandro Magno, che a 22 anni aveva conquistato il mondo, mica un pirla qualsiasi.

  10. 10
    rossana -

    Popmundo,
    avete preso in considerazione la fecondazione assistita? è un iter lungo e costoso ma potrebbe risolvere le vostre difficoltà.

    so di una mamma ultraquarantenne felice di aver messo al mondo il suo bel bambino… se ne avete le possibilità economiche e siete in accordo, perché non provare?

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