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Cosa fare con ragazza rumena?

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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 173 commenti

Pagine: 1 14 15 16 17 18

  1. 151
    Andrea_The_Original -

    Bravo M., sono contento che abbia scritto tu queste cose, altrimenti se le dico io mi danno del misogino ecc ecc..
    Aggiungo solo un concetto. A mio avviso la donna è biologicamente più indipendente perché in lei alberga l’istinto materno, che la porta a prendersi cura di sé e di un’eventuale prole. Per questo il loro fulcro centrale è sempre rappresentato da loro stesse e dagli eventuali figli.
    In una relazione l’uomo tende a ricostruire il rapporto materno e la donna ad estenderlo oltre che ai figli, anche su di lui. Questo dà origine a coppie sposate nelle quali il marito non è nemmeno capace di comprarsi le mutande da solo.
    Quando, come sempre più spesso accade, la moglie si innamora di un altro, automaticamente il marito le diventa indifferente. Lo lascia e lo mette nei guai. Ci sono donne che sapendo il loro ex marito, (padre dei loro figli) dormire in macchina perché ha perso la casa (comprata magari da lui), riescono a vivere in assoluta tranquillità.
    In quei frangenti, uomini che perdono moglie, figli, casa, possono davvero crollare.
    La questione di questi uomini è secondo me ancora troppo taciuta.
    Per il resto, la facilità di prendere e lasciare da parte del maschio, è concentrata unicamente ad una ridotta percentuale di uomini, che per motivi facilmente deducibili, suscitano l’interesse di un consistente parte femminile.

  2. 152
    M. -

    MG,
    ma guarda che non devi credere che TUTTE le donne del passato siano state trattare come pezze da pavimento o che avessero un ruolo del tutto marginale all’interno della società, e men che meno all’interno della famiglia.
    La storia è piena di figure femminili che hanno lasciato un segno, e di certo senza tutte queste discese sociale delle quali godete in questo periodo, in questa zona del mondo.
    Ci sono state e ci sono donne schiave, così come ci sono stati e ci sono uomini schiavi, ma questo sembra di minore importanza, forse perché si vuole creare la QUESTIONE FEMMINILE. Questione che in realtà, se si usa la lente di ingrandimento, e non comode vie di “ragionamento”, ci si accorge che questa questione non esiste.
    Se vogliamo parlare di tradizioni culturali che limitano la libertà personale, che fanno a pezzi la dignità che ogni individuo possiede per natura, questi limiti, queste violenze, esistono sia per voi che per noi.
    Basta vedere che cosa succede in alcune parti del mondo.
    Ma c’è una differenza: la differenza sta nel fatto che in alcune nazioni, per esempio l’Italia, in nome dell’ipocrisia del politicamente corretto, voi donne, a differenza nostra, trovate politiche che vi favoriscono in quanto femmine, e non in quanto più brave.
    Lo Stato interviene spesso e volentieri al vostro fianco, e spesso la fa a scapito di noi uomini.
    Ti posso dire l’idea che mi sono fatto io tra la donna di ieri e quella di oggi: una tipica donna di ieri, abituata a dover lottare DAVVERO il doppio rispetto a voi, vi mangia a colazione. C’era molta, ma molta più personalità in una donna come mia nonna (che lavava la schiena a suo marito), rispetto a tante trottole che ci sono adesso.
    Come ha sottolineato Andrea, la donna è geneticamente predisposta ad essere il centro attorno al quale ruotano molte cose, sono geneticamente più propense a bastare a loro stesse, quindi, in sostanza, la donna “emancipata” (chiamiamola così per comodità) non sta facendo altro che…

  3. 153
    M. -

    che allargarsi in un vestito che le é proprio.
    L’uomo, invece, che si sta emancipando per davvero, si sta cucendo su misura un vestito che prima non aveva, scontrandosi con una legislazione assurda e dei pregiudizi femminili (e maschili) sul maschio.
    In realtà l’uomo, verso la donna, vive un rapporto subalterno legato alla natura, mentre la donna era subalterna all’uomo, ma per motivazioni culturali.
    Quindi, tra i due, chi sta veramente affrontando un cambiamento profondo è l’uomo, non la donna.
    In realtà la donna si sta emancipando dall’uomo, mentre l’uomo si sta emancipando da se stesso, facendo i conti con la propria persona. Cosa che a voi donne non é richiesto, perché il percorso dell’emancipazione punta a raggiungere la “libertà”, la “capacità di sopravvivenza” dall’altro. Caratteristiche, queste, che vi appartengono per natura.
    Ciao!

    Andrea,
    mi sono beccato del misogino più di una volta, ma la cosa non mi scompone di mezzo millimetro.
    MG lo sa.
    Vero MG? 😀

  4. 154
    maria grazia -

    M.
    potrei dirti che anche gli uomini di IERI lottavano il DOPPIO rispetto a voi… ma che significa ?? bisogna vedere in che contesto si esplica la “lotta”, e contro cosa esattamente consiste questa lotta. La mia lotta personale, per esempio, è sempre stata quella di scontrarmi contro il moralismo e il perbenismo, e contro l’ idea ( che rimane molto diffusa ) che io rispetto a un qualunque uomo non possa fare alcune cose IN QUANTO DONNA. e non è una lotta facile, credimi !! Ma non dubito del fatto che anche gli uomini di oggi devono fare le loro brave lotte ( come quelli di ieri ) e che non stanno certo messi meglio di noi, come non dubito delle qualità notevoli e ammirevoli di tante “donne di ieri”. partire però dal presupposto che le PERSONE DI IERI ( SIA UOMINI CHE DONNE ) fossero migliori per il solo fatto di appartenere al passato, e di essersi attenuti a certe tradizioni, mi sembra alquanto azzardato… mia nonna paterna, ad esempio, al contrario di tua nonna, era una persona ORRIBILE, una donna diabolica e opportunista che manipolava chiunque le stesse intorno ( marito e figli compresi ) a suo esclusivo vantaggio, e guai a sgarrare! eppure è una di quelle donne dei “famosi tempi andati” che si è sposata vergine, che ha messo al mondo vari figli a cominciare fin da giovanissima, e che – ALL’ APPARENZA – si è adeguata del tutto al clichè patriarcale, beccandosi qualche volta i suoi bravi “scalpellotti” dal marito come allora era consuetudine.
    Non credo poi che l’ uomo di oggi si stia EMANCIPANDO DAVVERO dal clichè di “macho rude e insensibile” che non deve chiedere mai. VORREBBE, certo ! ma non ci riesce…perchè le insicurezze che oggi lo attanagliano, essendo stato defraudato del suo ruolo predominante, sono tante e troppe, e troppo radicate, per riuscire a fare questo percorso di serena e lucida consapevolezza. qualcuno ci riesce splendidamente ( come golem ) ma sono casi più unici che rari.

  5. 155
    maria grazia -

    “si vuole creare la QUESTIONE FEMMINILE. Questione che in realtà, se si usa la lente di ingrandimento, e non comode vie di “ragionamento”, ci si accorge che questa questione non esiste.”

    tu credi ?? mi pare che invece esista eccome, visto che le discriminazioni e le violenze sulle donne ( sia psicologiche che fisiche ) SONO ALL’ ORDINE DEL GIORNO! ma naturalmente ognuno la vede a modo suo…
    una volta tu ad esempio hai scritto che i matrimoni tradizionali si “salvano” grazie alla presenza nascosta delle prostitute nella vita di coppia dei due coniugi. ti sei mai chiesto a tal proposito perchè l’ UOMO PUTTANIERE è SEMPRE giustificato, mentre la donna “puttana” è sempre condannata ? sono violenze anche queste, caro M., anche se meno evidenti…

    “voi donne, a differenza nostra, trovate politiche che vi favoriscono in quanto femmine, e non in quanto più brave.
    Lo Stato interviene spesso e volentieri al vostro fianco, e spesso la fa a scapito di noi uomini.”

    questo avviene proprio perchè c’è di fondo una cultura misogina ancora BEN RADICATA che altrimenti – senza certe tutele – impedirebbe l’ accesso delle donne a molte professioni e carriere risonanti. Chiaro che, in una NORMALE CULTURALE DI ASSOLUTA PARITA’, non ci sarebbe bisogno delle cosiddette quote rosa.

    “MG lo sa.
    Vero MG? :D”

    no, non lo so ! 😉

  6. 156
    M. -

    “MG lo sa.
    Vero MG? :D”

    no, non lo so ! 😉

    Ma dai! Tempo fa mi davi del maschilista ogni 3X2 😀

    Comunque: credimi quando ti dico che è l’uomo che sta facendo i conti con se stesso e non la donna.
    In realtà è l’uomo che, a fatica e non senza quei dolori che derivano dal vedere una situazione stravolta, che sta conquistando una indipendenza maggiore rispetto alla donna, perché noi stiamo imparando a prenderci cura di noi stessi.
    Per esempio io e mio padre siamo divisi da una sola generazione, ma siamo due uomini completamente diversi, e conta che mio padre non è uno che, se lasciato solo, non sa nemmeno cucinare un uovo, ma in confronto a me, ha un tipo di indipendenza minore rispetto alla figura femminile.
    E così la generazione maschile dopo la mia sarà, a sua volta, ancora più indipendente.
    Ma voi donne non siete chiamate a fare i conti con uno stravolgimento della vostra natura. Sono cambiate le vostre condizioni esterne, ma non voi.
    La sopravvivenza della femmina è naturalmente slegata dalla figura maschile.
    Questa cosa la si nota meglio nel mondo animale. Pensa al leone ed alla leonessa.
    Il leone non fa nulla, serve solo a mandare avanti la specie, per il resto dipende completamente dalla femmina.
    La vostra dipendenza dall’uomo, come ho già detto, era imposta da questioni culturali, non naturali, istintuali. Mentre per noi uomini la questione è esattamente ribaltata.
    Sottomissione culturale per voi, e sottomissione naturale per noi.
    Se per conquista intendiamo il prendere un qualcosa contando solo sulle proprie forze, in realtà le donne non hanno conquistato nulla, perché le corsie preferenziali che sono state aperte per voi, derivano da scelte politiche che hanno visto, e vedono, la collaborazione degli uomini. Più uomini che donne.
    Secondo me, una donna realmente emancipata, dovrebbe sputare su questi trattamenti di favore ipocriti e di facciata, e conquistare (nel vero senso della parola) ciò che vuole utilizzando i propri talenti,…

  7. 157
    M. -

    se ce li ha.
    Queste conquiste sono state fatte da Donne con capacità, con valore, e senza spintarelle, anzi.
    Un esempio per tutti, e che riporto spesso, è Oriana Fallaci, e come lei tante altre il cui nome non è scritto sui libri, ma comunque sono state donne straordinarie.
    In un sistema culturale come il nostro (intendo italiano) su cui tanti/e sputano e vogliono etichettare come maschilista e le solite cazzate, una Oriana Fallaci riesce ad emergere.
    Questo, se si è in buona fede, è innegabile.
    Poi bisogna anche fare i conti con il sentire comune. Sentire comune che viene costruito e pompato soprattutto su quanto si vede in TV e si legge nei giornali, e quando mi capita sotto agli occhi un articolo indegno come questo, non posso fare a meno di vomitare. E con me vomitano anche le mie colleghe con la quale abbiamo letto e discusso quanto c’è scritto nel link.
    Ciao!
    http://www.ansa.it/sito/notizie/magazine/numeri/2015/02/09/litalia-bulla-e-misogina-in-140-caratteri_7892c499-85db-419c-af38-427d38efd93b.html

    P.s. che macchina guidi?

  8. 158
    maria grazia -

    M.
    francamente quell’ articolo non l’ ho trovato così assurdo… io mi baso sulla MIA personale esperienza di visitatrice del web, e devo dire che in molti social, forum e siti gli insulti al genere femminile e al genere gay proliferano.
    non è questione di sputare su certi meccanismi..semplicemente chi nella sua scalata può usufruire di alcune facilitazioni, semplicemente LO FA, per un fattore di convenienza pratica. proprio come farebbe un uomo per raggiungere il successo personale! e, detto per inciso, le corsie “preferenziali” volte alle donne, sono sopratutto una conseguenza delle lotte femministe, anche se certamente è una MAGRA CONSOLAZIONE rispetto a quello che ci saremmo aspettati da quel periodo di grandi fermenti culturali. Il fatto è che la donna non è così emotivamente e biologicamente indipendente dall’ uomo come si crede. Io credo che uomini e donne “dipendano” gli uni dagli altri più o meno nella stessa misura. quindi ad oggi è un sacrificio PER ENTRAMBI dover rinunciare alla presenza dell’ altro ( inteso proprio come genere ) in nome della propria autoaffermazione.
    Il mio augurio e la mia speranza per le generazioni future è che loro non debbano ( a differenza della mia generazione, e di quelle precedenti alla mia ) DOVER SCEGLIERE tra l’ indipendenza e la crescita personale e il viversi un rapporto fatto di esclusività.

  9. 159
    M. -

    MG,
    il femminismo in Italia è stata una commedia per far ridere i polli, dai.
    Le “corsie preferenziali” sono state costruite in sinergia con noi uomini. Non lo dico io, ma lo dice la storia.
    Comunque una grossa fetta delle donne odierne non riusciranno a cavare un ragno dal buco se continueranno a ripararsi dietro alla storia della discriminazione sessuale, della misoginia e del vittimismo.
    Bandiere che vengono sventolate con frequenza imbarazzante solo per nascondere una mancanza di capacità.
    Per quanto riguarda l’articolo che ho postato, la parte che VUOLE dipingere l’uomo italiano come violento e misogino, é a dir poco patetico, ed il punto più basso lo raggiunge quando conta i secondi (12) che, in teoria, passato da uno schifo ad un altro dato da un uomo verso una donna.
    Mi cadono le palle per terra ogni volta che leggo o sento una cosa così.
    Fortunatamente non tutte le donne sono così patetiche o stupide, però diventa sempre più difficile riuscire a fare una scrematura.
    Cosa che comunque faccio perché sono un pessimista ottimista 🙂
    Ciao!

  10. 160
    rossana -

    sul femminismo italiano vedi in chat!

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