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Non so dirti quello che tu non sai

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Lettera pubblicata il 22 Ottobre 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 81 commenti

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  1. 41
    ventolibero -

    Rossana,liberissima,ci mancherebbe,di adottare il nome che più desideri e che meglio ti esprime ma,credo che tu abbia voglia di polemizzare ad ogni costo! Ora,non avendo altri pretesti,ti aggrappi al nome. La mia è solo una gentile richiesta di essere chiamato Alessandro (ti sono grato di averla soddisfatta). Al di là del nick (che rievoca in me emozioni e commozioni particolari),dato che lo rendo noto,quale fastidio crea nel pronunciarlo? Vuoi polemizzare anche su questo? Padronissima! Se permetti però (mi perdonerai l’inflessibilità vero?)io mi tiro fuori.
    Veniamo alle cose serie. Tiffany (se puoi ti prego di chiamarmi Alessandro) sono felice che tu abbia più certezze di me. Ho parlato di malafede sì,ma sempre accompagnando questo termine con l’avverbio “forse” e l’aggettivo “possibile” mentre tu lo usi con certezza e sicurezza. Sottigliezze dirai tu. Hai ragione! Domanda: Ti sei “dissociata” (termine da usare con cautela) dalla lettera “NON SO DIRTI QUELLO…” o dalle mie considerazioni in merito a Weiss (che confermo)? La mia distanza da lui,non è un pregiudizio verso di te a altri che in lui vedono la possibilità di un qualche aiuto ai loro disagi e malesseri. Con foga e con passione (per le quali ancora una volta mi scuso se hanno generato incomprensioni) intendevo semplicemente dire che quelle sono soluzioni che mi sono personalmente lontane e che non condivido ma,più ancora,che non posso ricorrere a queste per cercare di dare un minimo di sollievo ai dolori che mi interessano e mi interrogano come uomo prima ancora che come medico e psichiatra. Ti apprezzo se,stando a contatto con sofferenze estreme ne sei “uscita” arricchita e con maggiore sensibilità. Tanti,al contrario di te,si sono persi purtroppo. Io,comunque,non lo faccio per volontariato ma per vocazione. Questa è la mia vita: ogni mattina,per dirla con Anna Oxa “sbadiglio sopra un cappuccino,pago il conto al mio destino” e via di corsa verso l’inferno. La compassione cerco di viverla come uomo,come figlio,come fratello e,infine,come medico. A Bologna,dove ho studiato,sono membro dell’Associazione dei Medici di Strada composta di soli medici e infermieri,presente in tutti quei luoghi cittadini che fanno da ricettacolo di umani destini alla deriva,di vite devastate da una cascata di illusioni bruciate dagli eventi della vita e dal destino: stazione centrale,giardini di periferia,quartieri popolari… realtà dove la violenza e la crudeltà dell’uomo erompono distruttive.

  2. 42
    ventolibero -

    Luoghi,se mi è permessa una metafora,dove il vento vola e se ne va ma dove ancora ci sono ali che vogliono volare. Rossana,ecco il significato del mio nick.
    I barboni (il termine clochard non mi piace),i tossici,gli sbandati,quelli,come canta Jannacci,con le scarpe da tennis per necessità e non per moda,quelli che non sanno dove andare e ci vanno lo stesso,quelli senza una lira e senza niente,i prigionieri di un carcere o di un sogno che non si realizza e forse mai si realizzerà,quelli che non sono degni d’attenzione né da vivi né da morti,gli emarginati,gli spiantati,i sognatori,i reduci dalla guerra o dalla vita sono stati sempre i miei compagni non perché con loro mi sento solidale ma perché sono uno di loro. Ma oggi,indosso un camice bianco,ho sulla mia auto lo stemma dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e tutti mi chiamano Dottore. Grandioso il mio De Andrè,proprio immenso il grande amico Faber!
    Sono uno di loro perché come loro sono consapevole di essere un idiota che non può fare nulla per arginare tutto il male che lacera il mondo. Il nostro piccolo mondo. Il mio mondo familiare ad esempio,con una madre di appena cinquant’anni sicuramente depressa(dovrei imbottirla di cipralex?) e con un tumore che la divorando e che lei non vuole più combattere e una sorella che si sta perdendo nel vortice dei suoi rancori.
    Sai,cara amica (e questa volta senza virgolette) alle volte,mi viene da pensare: “Ma che c.... ci sto a fare qua? Ma vaffanculo a tutto e a tutti,vorrei prendere un fiammifero e bruciare tutto questo schifo,questo marciume,questa ingiuria” . Perdona il parlare “forbito”,il mio è un ironico e amaro sfogo.
    Io,nonostante l’apparenza, “angelicata” come diceva il mio parroco,sono una persona inquieta e tormentata e per placare il mio senso di sgomento e insoddisfazione prendo la barca e me ne vado via sopra un’onda che mi porta. Mi lascio graffiare il viso e corteggiare l’anima dallo sciabordio delle onde e dall’infuriare di un vento gelido che è il che si abbraccia al gelo della ma anima.
    Detto questo,nemmeno io ho rancore e concordo sul fatto che il confronto aspro e crudo ma vero e sincero può dare origine ad un rapporto più vero,più vivo,più libero! Allora…PACE?
    Con amicizia,
    Alessandro

  3. 43
    tiffany -

    @Alessandro
    ovvio di si,ti abbraccio tanto
    prendi un pò di onde anche per me…abito nella città che hai mensionato,se avevi i capelli un pò lunghi qualche anno fa è probabile che io e te ci siamo conosciuti.
    A presto
    Tiffany

  4. 44
    rossana -

    Alessandro,
    non ho nessuna voglia, nè avrei alcun motivo, per polemizzare con te.

    in ogni caso, francamente, non mi piace il tuo modo di porgerti. vuoi sempre avere tutta la scena, come con i tuoi malati. ti piace incantare con le parole, che usi molto bene, ma a me le parole non bastano, e nemmeno mi soddisfa la sostanza che le sorregge.

    una laurea non basta per fare un buon medico. spero tu sia più serio e meno sfarfalleggiante nella tua professione.

    scusa la sincerità, abbastanza priva di compassione.

  5. 45
    ventolibero -

    Tiffany no,non ho mai avuto i capelli lunghi. Una folta chioma bionda,quella sì ma,non così lunga da poter fare una coda di cavallo.
    Tutte le considerazioni espresse,con fermezza e decisione da parte di entrambi,non hanno guastato il dialogo e il confronto,sia pure virtuale,bello e sincero che avevamo avuto modo di instaurare. Ne sono davvero felice!
    Perdona l’espressione “disturbo schizoide …”,non intendevo certo dire che tu ne sia “affetta,era per dire che molti psichiatri sono facili a etichettare le persone in modo davvero “disumano” oltre che privo di deontologia umana e professionale! E puoi facilmente immaginare quali ricadute,nella sua dimensione interiore e sociale,assuma una diagnosi psichiatrica nella vita di una persona! Ricevere una diagnosi psichiatrica non è minimamente paragonabile a una qualsiasi altra diagnosi medica perché,comporta pregiudizio,emarginazione,scherno ecc. Sono cose ovvie,purtroppo,è inutile dilungarsi. Così sei di Bologna? Ah,che anni esaltanti quelli! Che nostalgia,che poesia,quale candore e ingenuità… Ma,anche quanto affanno,quanto impegno,quante speranze e attese. Mi capita di ritornarci ogni tanto per l’Associazione di cui ti parlavo e per rivedere degli amici.
    Quando la stanchezza ti prende e il malessere sale prepotente e superbo in te,è un “consiglio” il mio,le virgolette sono d’obbligo sennò l’amico Faber (De Andrè) si irrita,vai al mare,con me funziona sempre. Sarà che il soffio leggero di Genova dove sono nato non ha mai smesso di agitarmi!
    Adoro Genova,mio nonno era di lì e ogni volta che mi è possibile non so resistere alla malia del suo mare di ponente! Sto pensando di fare una pazzia: andarci in barca! Mah,poi vediamo…
    Grazie per l’abbraccio,lo ricambio con affetto e amicizia!
    Alessandro
    Rossana,no-comment! E mi riferisco a “come con i tuoi malati”. Invidio la tua pretesa di poter giudicare con tanta sicurezza e facilità e di capire tutto quanto così fulmineamente! Che ci sappia fare o no,con le parole ci lavoro,altrimenti,in alternativa,solo la chimica!

  6. 46
    rossana -

    Alessandro,
    il mio non è un giudizio: è soltanto un’opinione, o meglio una sensazione personale, derivante dal mare di parole che hai scritto. davvero troppe, a mio avviso…

    nella vita a volte è più utile un parere critico che un’infinita serie di applausi.

    buon lavoro e buona vita!

  7. 47
    Tiffany -

    @ale
    Sono d’accordo,poi per me il mare,l’acqua hanno un significato particolare..
    A Bologna ci vivo da tanti anni,ma sono meridionale e non so se ci rimarrò a lungo qui..sono stata in Puglia il mare è caraibico,mangiavo solo friselle( o freselle)…fantastiche!!
    A Genova più di una volta,sono rimasta incantata dai suoi palazzi,dai panomarama mozzafiato,e dall’accento.
    Ad ogni modo visto che oggi sono single conto di viaggiare spesso e se sono dalle tue parti ti faccio sapere
    Ciao a presto

  8. 48
    tiffany -

    @Rossana
    E’da un pò che voglio risponderti,ma preferirei in privato,il problema è che non amo lasciare la mia mail su un sito.
    Hai un’alternativa?Avrei cose da dirti..
    Tiffany

  9. 49
    ventolibero -

    Rossana insisto,il tuo era un giudizio: gratuito,volgare e meschino (perché tiri in ballo persone davanti alla cui sofferenza dovresti inchinarti e tacere! E ho detto tutto). Ma,nel definirlo così,anche il mio lo è,lo ammetto!
    “Nella vita a volte è più utile un parere critico che un’infinita serie di applausi”. Altro giudizio! E ti pare che se fossi in cerca di applausi mi complicherei l’ersistenza,nel mio lavoro che è l’essenza stessa della mia vita,opponendomi a ciò che viene comunemente accettato,approvato, adottato ed applaudito? Ma di cosa parli? Finché ritieni di avvertire nelle mie parole un “vago senso di autocompiacimento letterario” va bene,lo accetto (anche se di questo non si tratta come ho detto) ma quando hai la pretesa di entrare a gamba tesa in questioni sulle quali dimostri poca attenzione e sensibilità… Beh,a questo punto credo sia inutile continuare.
    E è un giudizio il mio (ho la dignità e la sfrontatezza di ammetterlo): classica persona a cui non va mai bene nulla e incapace di fare autocritica anche se poi,sfidata su questo,cerca di dimostrare il contrario. Sono pur sempre uno psichiatra!
    Buona vita a te!
    Tiffany,contrariamente a te,io sono un settentrionale che abita al Sud per via dell’ “emigrazione al contrario” del nonno (questioni d’amore). Magari poi,quando sono a Bologna,anch’io te lo farò sapere.
    Stammi bene,
    Alessandro

  10. 50
    rossana -

    Alessandro,
    non mi pare ci sia niente di volgare nè di meschino nell’esprimere un’opinione su qualcuno che è venuto qui per mettersi in vetrina.

    non è che gli psichiatri abbiano sempre il bastone del comando, nè tu il monopolio della sofferenza.

    inutile continuare anche per me. d’altronde non avevo più niente da dire, nè più alcun interesse a leggerti…

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