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Anni passati programmando la mia fine, ma un giorno arriva lei

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Lettera pubblicata il 30 Maggio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 209 commenti

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  1. 11
    maledettoio -

    Che strano, dopo tanti giorni di sole e caldo, sembrava arrivata l’estate, piove.
    Proprio in sintonia col mio stato d’animo, non che mi piaccia io amo il caldo, ma sarebbe proprio la serata ideale per fare un viaggio.

  2. 12
    francy -

    Si viaggiare,evitando le bucche piu’dure…senza per questo cadere nelle tue paure….gentilmente senza fumo con amore..si viaggiare..(Battisti) Sei tu che porterai il tuo amore per 100,1000 strade,perche’non c’e’ mai fine al VIAGGIO anche se un sogno cade..sei tu che hai il vento nuovo fra le braccia..mentre mi vieni incontro..e imparerai che per morire ti bastera’ un tramonto..(La vita’ e’ adesso..Claudio Baglioni)

  3. 13
    rossana -

    brava Francy!
    hai trovato la risposta che avrei voluto dare ma che non riuscivo ad esprimere in parole…
    grazie!

  4. 14
    francy -

    Ciao Rossana..Ti lascio una canzone..Sai sono un scettica nel credere in quello che scrive,maledettoio..almeno nella parte del suo cosiddetto “viaggio” ecco il perché’ delle mie canzoni..Una persona puo attraversare mille traversie nella vita,ma vale sempre la pena vivere e ritornare a sorridere..con la forza di combattere in ciò’ che si desidera..ciao

  5. 15
    maledettoio -

    Non ho detto che era la serata in cui me ne sarei andato, ho solo detto che rispecchiava il mio stato d’animo e la serata che sceglierei per andarmene.
    Comuque guarda che io concordo sul fatto che la vita vale la pena viverla, e ben per chi trova dentro di se le motivazioni per viverla.
    Comunque io preferisco:
    Diventare chissa’ chi, sempre correre cosi’, per cosa?
    Ed avere tutto e poi, solo il vuoto intorno a noi, per cosa?
    Forse è giunto il momento, di tornare a casa, sotto un albero di mele cotte al forno, inzuccherate.
    Forse è giunto il momento, di lasciare questo cielo, questo cielo senza luce, con poche stelle.
    …. ecc. ecc.
    Il fatto che non credo capiate e’ che di tornare a sorridere, o sperare in qualcosa, non mi interessa piu’.
    Mi rendo conto leggendo queste righe che tutto si puo’ capire, tranne la mia realta’, ma non importa.
    Anche chi mi conosce da una vita scambia giornalmente il mio stato d’animo per rabbia o tristezza, ma nessuno puo’ davvero capire perche’ nessuno mi conosce davvero.
    Ed a me in fondo va bene cosi’. So cosa possono sembrare tutte queste parole, ma non importa neppure questo. Il viaggio in un modo o nell’altro faro’ in modo che sia inevitabile per me farlo, o comportandomi come ho fatto fino ad oggi, o anticipando i tempi con cio’ che ho gia’ abbondantemente a disposizione.

  6. 16
    KETTY -

    Se avete tanta voglia di vivere non lasciate commenti non potete capire noi siamo angeli costretti a vivere nell inferno

  7. 17
    francy -

    Gli angeli all’inferno sono ben altro,di molto più’ tragico,cara la mia KETTY,un tristissimo esempio sono i bambini che vivono in territorio di guerra..potrei darti molti altri esempi di angeli all’inferno,ma mi fermo qui’..ciao Ps anche a te dico:qui’ si lasciano commenti,condivisi o no??basta passare oltre..ciaoo… Per Maledettoio..Anch’io odio le tristi giornate di pioggia..ma non può’ piover sempre..ciao

  8. 18
    maledettoio -

    magari, essere un angelo!!! anche di essere un diavolo mi accontenterei.
    invece io sono solo un niente misto ad un nulla.

  9. 19
    rossana -

    Ketty,
    è la nostra mente a fare l’inferno o il paradiso di quanto ci circonda. te lo dice una che ha sofferto tanto da provarci sul serio a lasciarsi alle spalle, volontariamente, quello che non riusciva più a sostenere, con il risultato di rendersi conto poi, anni e anni più tardi, che i motivi per farlo esistevano essenzialmente nei suoi pensieri…

    non che sia semplice vivere, questo forse mai per nessuno, ma neppure la scelta di non continuare a esistere è una soluzione dignitosa, a meno di malattie davvero invalidanti e dolorose. queste sì che possono essere una crudele quanto ingiusta condanna! tutto il resto rimane sempre una scelta soggettiva.

    bisognerebbe non disdegnare la consolazione indiretta del condividere, evitando l’esilio in stessi, che è fonte di disperazione e di autocelebrazione negativa…

  10. 20
    alone -

    @maledettoio:
    “Mi rendo conto leggendo queste righe che tutto si puo’ capire, tranne la mia realta’, ma non importa.” ti capisco io e tanti altri come noi.Ciò che per alcuni è il paradiso, per altri è l’inferno. Non è tristezza nè depressione…è semplicemente una sensibilità, una lunghezza d’onda diversa(anomala agli occhi degli altri) con cui si dovrà convivere fino alla fine dei giorni.
    Ti lascio, torno ad indossare la maschera…

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