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Al signor Presidente della Repubblica Italiana

di

Ill. mo Signor Presidente, mi scuso anticipatamente per rubarle un poco del suo tempo prezioso, ma la questione che intendo, con la presente, sottoporre alla sua cortese attenzione non riguarda me ma i tanti giovani laureati che intendono accedere ai ruoli (pochi posti peraltro) dei docenti della P. I. Io sono un docente, in pensione, ho 63 anni e per 37 anni, a far tempo dal 1970, ho insegnato nella scuola secondaria superiore pubblica; sarei rimasto volentieri fino al raggiungimento del 40° anno di servizio di ruolo, ma ho dovuto anticipare l’uscita dal servizio per assistere mia madre che si era gravemente ammalata ed è poi deceduta l’anno scorso. Ho appreso da poco che sono state aperte le preiscrizioni ai cosiddetti corsi Tfa (tirocinio formativo attivo ) per il conseguimento, dopo esame finale, dell’abilitazione all’insegnamento nelle scuole pubbliche. Chi intende iscriversi per sostenere il test di ammissione dovrà pagare da 100 a 150 euro e se gli andrà bene dovrà sborsare una somma variabile da 2500 a 3000 euro a seconda della classe di concorso e dell’Università sede del corso. Ai miei tempi che sono anche i suoi, signor Presidente, i corsi abilitanti, erano gratuiti, come si conviene in uno Stato dove la Costituzione garantisce a tutti il raggiungimento dei più alti gradi di istruzione. È mai possibile, mi chiedo, che oggi si possano con legge dello Stato discriminare le persone in base al reddito? Perché richiedendo un onere così gravoso per il conseguimento di un titolo pubblico e per giunta valido per INSEGNARE in una scuola pubblica, si opera una discriminazione delle persone in base al reddito posseduto. Sono tantissime le persone che io conosco che hanno dovuto rinunciare alla preiscrizione a questi scellerati Tfa per mancanza dei soldi; ed è soprattutto in questa congiuntura economica che tanti disoccupati (e sono quelli che vorrebbero conseguire l’abilitazione in parola) non possono chiedere aiuto ai genitori perché soldi in giro non ce ne sono. Chiedo a Ella, signor Presidente di richiamare l’attenzione del governo e del signor Ministro dell’ Istruzione per rendere gratuito l’accesso ai test di ammissione a tutti ( o, almeno prevedere la gratuità per le fasce di reddito minime ) e conseguentemente, gratuita la frequenza degli stessi corsi. Grazie per l’ascolto e La prego, se ritiene giusto questo accorato appello, di agire tempestivamente perché i termini per la preiscrizione scadono il 4 giugno p. v. La saluto con stima ed affetto.

Lettera pubblicata il 25 Maggio 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    MARIARITA -

    Signor Presdente della Repubblica,
    sono una mamma di 6 figli, che con molti sacrifici, ha fatto in modo che i suoi figli crescessero ben educati e nel rispetto dlle istituzione , ma innanzitutto di se stessi.
    Scusate il mio sfogo, ma con qualcuno devo pur dirle le cose che in Italia non Vanno.
    Ultimamente, pur lavorando io e mio marito, ci siamo riempiti di debiti. questo solo per dare un istruzione ai miei figli. Siccome avevo molte bollette del gas arretrate da pagare, mutuo della casa , prestiti per far studiare i miei figli, ho chiesto un prestito all’agenzia AGOS dove ho un altro prestito di aiutarmi ad estinguerne uno e darmi almeno 3 o 4 €. per pagare tutte le bollette arretrate. Mi è stato comunicato che non era fattibile la richiesta, in quanto dovevo prima estinguere il vecchio.
    Ma secondo loro io avevo la possibilità di estinguere e facevo un altro prestito?
    Come possiomo fare signor presidente, perchè ho paura che dopo tanti sacrifici , mi devo vendere anche la casa.
    distinti saluti
    una mamma e una moglie disperata

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