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Ho tutto o forse no. Perché non mollare tutto?

di

Sono uno studente di 23 anni, mi sono brillantemente laureato e ora dovrei scegliere quale specialistica fare. Due università estere mi hanno ammesso, ma io non so decidere.
Non so decidere cosa voglio dalla mia vita. Se devo essere sincero in confronto alla maggior parte dei miei coetanei sono fortunato, non perché sono un figlio di papà, ma perché dai miei genitori ho sempre avuto il massimo della libertà. Ma sento che mi manca qualcosa, avrei tutto, anche una fidanzata che mi ama. Ma quando penso al mio futuro, al mio futuro lavoro mi si stringe lo stomaco. Mi viene voglia di lasciare tutto, che senso ha lavorare? A cosa serve laurearsi? Certo, i soldi per campare sono necessari, ma cosa ci trattiene dal vivere secondo i canoni occidentali? Più guadagniamo più cose possiamo comprare, la macchina, l’iphone, il tablet, vestiti ecc. Ma ne abbiamo veramente bisogno?
Che senso ha lavorare 10 ore al giorno se poi non hai tempo di goderti la vita, gli affetti, la natura e ciò che ci circonda?
Molto volte penso di mollare tutto e cercare di condurre una vita fuori dagli schemi, isolandomi dalla società, ma mi rendo conto che non è così che si affrontano i problemi della vita.
Perché non iniziare a viaggiare per il mondo?
Cosa trattiene l’uomo dal fare esperienze del genere. Gli affetti? La pigrizia? I soldi?
Forse sono nato senza la giusta fame per andare avanti in un mondo fatto di continue competizioni, di arrivismo e di apparenza.
Forse mi manca il coraggio, forse in fondo ho paura di deludere i miei genitori, con i quali non ho un grande dialogo, ma che in fondo non mi hanno mai fatto mancare nulla. A volte penso che se loro non ci fossero sarei veramente libero. Anche di mollare tutto e partire.
Sbaglio?

Lettera pubblicata il 20 Agosto 2013. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Lotus -

    Mi faccio spesso le stesse domande… La mia soluzione è stata studiare qualcosa che veramente amo, anche se le prospettive di lavoro sono scarse, così da riempire in maniera positiva il vuoto che la nostra società ci impone e dare un senso alla mia vita.. Poi, chissà, magari un giorno sceglierò di andare a vivere in Brasile o di fare un viaggio on the road, come il protagonista di Into the Wild.. Per adesso va bene così

  2. 2
    Nadir -

    Dovresti fortemente considerare l’idea di un prendere un anno sabbatico e viaggiare per il mondo(ma non da turista, penso per esempio a qualche mese iniziale di casual jobs in Australia / Nuova Zelanda)

    Molti degli ostacoli, delle paure e dei dubbi che sorgono nel fare questa scelta sono meramente culturali, per un tuo coetaneo di un paese nord europeo o anglosassone sarebbe la normalita’

    Non e’ un anno perso, torneresti con un bagaglio di esperienze impagabile, alla tua eta’ un anno e’ un soffio… non ti precluderebbe di proseguire qualsiasi strada messa in stand-by, ma ti permetterebbe di camminare in maniera piu’ consapevole
    In bocca al lupo

  3. 3
    iris10 -

    secondo me non dovresti considerare il denaro in maniera negativa. io sono dell’idea che piu se ne spende e più ritorna.
    finisci l’università, se vuoi falla all’estero oppure vai in erasmus. una volta fatta una posizione potrai girare il mondo in lungo e in largo. hai tutta la vita davanti, sta a te farne un capolavoro!

  4. 4
    whyme -

    L’erasmus l’ho già fatto!
    I soldi li considero negativamente nel senso che -fortunatamente- non avendone un bisogno impellente forse mi sono sedutp sugli allori senza darmi da fare, lo so, sono giovane, ma ho questa impressione

    Forse nadir mi hai dato il suggerimento migliore, ma anche lì, penserei di perdere un anno..

  5. 5
    Andrea -

    Cia Whyme, sono d’accordo con Nadir. A parte il fatto che fare la specialistica all’estero potrebbe già rivelarsi una bella esperienza di per sè, tuttavia se non hai le idee chiare, fossi in te mi prenderei appunto il famoso “anno” sabbatico (virgolettato perché la durata ovviamente varia da persona a persona).
    Non so tra l’altro che studi tu abbia compiuto, comunque sia, come già immaginerai, per la maggior parte degli sbocchi in Italia è piuttosto dura, a meno che uno non abbia conoscenze. Per quanto riguarda un inserimento rapido nel mondo del lavoro, se puoi permetterti di posticiparlo almeno di un pò, non è una cosa negativa, non ti perdi nulla.
    Iniziando a lavorare le giornate diventano piuttosto simili e monotono e ti sembra sempre di non aver tempo per te stesso.
    Quando ero più giovane anche io avevo molti dubbi, sia durante il corso di laurea sia dopo e ad un certo punto mi sono fatto prendere dalla paura di non riuscire ad inserirmi e dalla frenesia di trovare uno straccio di lavoro.
    Tornassi indietro però, con la testa di ora, trascorrerei mesi a viaggiare, magari cercando di lavorare in loco, tanto per arricchirmi e visitare posti nuovi. Purtroppo in quegli anni nessuno mi consigliò tale scelta e ora per me sarebbe senz’altro dura uscire e rientrare.
    Per questo ti consiglio vivamente di non farti prendere dall’ansia e di prenderti del tempo per te stesso.

  6. 6
    Nadir -

    @Whyme, Ovviamente sai tu per te cosa e’ meglio, pero una domanda te la pongo:

    perche’ sarebbe perso l’anno ?

    A parte che come ben scritto da Andrea, il periodo sabbatico puoi modularlo in base alle tue esigenze (non necessariamente un anno, anche se penso che sei mesi siano il minimo per non farlo scadere in un lungo viaggio puramente turistico)
    se ben pianificato sarebbe un’esperienza ricca e importante non solo a livello umano.

    Potresti in aggiunta imparare/migliorare/affinare un paio di lingue estere e se lo vivi non da turista ma cercando dei lavoretti e possibilmente affitando una stanza in un appartamento condiviso potresti assaggiare appieno la quotidianita e la mentalita di altri paesi. Questo naturale e continuo confronto di mondi cosi diversi, senza che tu nemmeno te ne accorga ti porterebbe in dono una elasticita mentale che sara utilissima in tutti gli aspetti del tuo futuro.

    Tanto per fare un esempio concreto (magari slegatissimo dalle tue esigenze): potresti fare qualche mese lavorando in Australia/Nuova Zelanda e due tre mesi di corso di spagnolo in Sudamerica……

    Insomma : esperienza umanamente impagabile con in dono la crescita nella conoscenza delle lingue straniere e una mentalita open mind che saranno importantissime, nel caso lo volessi, anche nel tuo futuro lavorativo.

    Mi riallaccio al post di Andrea, non vi e’ eta piu’ propizia che la tua, il tempo e’ uno strano animale, col crescere della tua eta, noterai che corre sempre piu’ in fretta e sommersi da un quotidiano piu’ impegnativo diventera sempre piu’ prezioso….

    Pensaci 🙂

  7. 7
    stranita -

    Ti voglio solo dire una cosa. Non posso dirti quello che potresti fare, perchè al mondo siamo tutti diversi e ognuno convive con i propri problemi in maniera diversa.
    Io vivendo ho capito una cosa. Ho spesso utilizzato la parole “fuggire”. Puoi fuggire da tutto e da tutti ma, ricorda che non potrai mai fuggire da te stesso; perciò cerca di capire se la tua tristezza è interiore o esteriore…se dipende dall’interiorità devi liberarti dei “fantasmi del passato” e questo io ancora non ho imparato a farlo. Siamo condannati a noi stessi…

  8. 8
    rob -

    Certo che per ragionare cosi devi avere un sacco di soldi!!!
    Se hai questa fortuna….goditi la vita!!!
    è ovvio che lavorare non piace a nessuno….ma per molti come me è una necessità ed è già fortuna averlo!!….poi se cerchi anche un senso…sei spacciato…Siamo SCHIAVI MODERNI…senza alternativa
    Nella mia esperienza ho visto che chi aveva alternative era figlio di un riccone o benestante…anche lo stesso Che Guevara era un benestante come famiglia di origine..il 68 è stato fatto dai figli dei ricconi…….se hai la fortuna..gira il mondo…goditi la vita…goditi i soldi……GODITI I SOLDI…maaaa
    anche questo è comprare!!!!! come il tablet ecc…
    se vuoi uscire dagli schemi devi diventare un barbone come quelli che vedi nelle metropolitane..anche se una volta ne ho visto uno con l’hi-phone…magari era uno come te!! ehehehehe
    PS: Non fare l’idealista!!

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