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Non so fare niente, sono solo uno che non serve alla società

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Lettera pubblicata il 1 Febbraio 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 211 commenti

Pagine: 1 2 3 4 22

  1. 11
    albert -

    Errata corrige sopra: un altro non vuole l’apostrofo ovviamente.
    Ecco, vedi Sandro, tutti sbagliamo, è allora?

  2. 12
    Battipanni -

    albert non sempre è facile come tu dici il discorso.
    metti d’esser nato con le stesse capacità che ha una massaia o un salumiere e di districarti a fare l’ingegnere. insomma non è sto granche!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. 13
    Sandro -

    Grazie Albert. Le tue parole sono davvero di conforto. Però mi pongo delle domande.
    Ma come faccio a lavorare sul mio carattere?
    Quale è la strada giusta per modificare i lati che non funzionano nel mio carattere? Cosa si deve fare, si deve schiacciare un bottone?
    Al mio paese si dice: “chi nasce tondo non può morire quadrato!”.
    Lo so, certe volte sono troppo duro con me stesso, ma non ci posso fare nulla! Ci tengo troppo a fare lavorare con passione, con buona lena, ma soprattutto mi piacerebbe essere bravo nelle cose che faccio! Come posso fare? Mi va sempre qualcosa storto! Cerco sempre di fare del mio meglio, ma certe volte non so proprio cosa fare.
    Cerchi aiuto, ma magari lasci perdere perchè quello che vorresti chiedere capisci che lo potrebbe sapere anche un bimbo.
    Ciao.
    Dimenticavo… le massaie ed i salumieri non sono persone che hanno capacità limitate, anzi, alcune volte sono persone con capacità straordinarie. Le massaie, ad esempio, devono essere persone geniali e straordinarie. Ci vogliono capacità speciali per gestire una famiglia ed, in particolare, per tirare su dei bambini come si deve.

  4. 14
    albert -

    Sandro, io ti consiglierei di leggere qualche libro di psicologia motivazionale, dove si insegna alle persone a stimolare le proprie risorse psicologiche per vincere i propri problemi e complessi, e ottenere risultati ottimali dall’impiego delle proprie risorse psicologiche.

    Ti consiglierei ad esempio il libro (famosissimo) di Anthony Robbins: “Come ottenere il meglio da sè e dagli altri” edizioni Bompiani, un classico di psicologia motivazionale, con numerosi esempi pratici e tecniche per vincere le proprie fobie, anche di persone che avevano gravissime limitazioni fisiche.

    Questa è la strada, usare la testa per valorizzare le proprie capacità, non per distruggersi.

  5. 15
    ChiaraMente -

    Se sei brutto..ti tirano le pietre..se sei bello..ti tirano le pietre..dovunque te ne vai, qualunque cosa fai, sempre pietre in faccia prenderai..Non paragonarti agli altri in questo modo, è il sistema più sicuro per finire di uccidersi moralmente. Guarda invece le qualità che hai, ne devi avere per forza. A volte ciò che è un difetto in un posto è un pregio in un altro..E per finire mi ricordi una parabola che mi avevano letto da bambina,la riconoscerai di sicuro anche se non saprò raccontarla bene: un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi tornare. Chiamati dieci servi consegnò loro dieci mine, dicendo: impiegatele fino al mio ritorno. Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse”Signore, la tua mina mi ha fruttato altre dieci mine”. ” Bene, bravo servitore; poichè ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere su dieci città”. Poi si presentò il secondo e disse”Signore, la tua mina mi ha fruttato altre cinque mine”. Anche a questo disse”Bene, bravo servitore, sarai a capo di cinque città”. Poi si presentò il terzo e disse”Signore, ecco la tua mina, l’ho tenuta riposta in un fazzoletto perchè avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito”. Gli rispose” Dalle tue parole ti giudico servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo e che prendo quello che non ho messo in deposito, perchè allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? al mio ritorno l’avrei ritirato con gli interessi!. E gli tolse la mina per darla a colui che ne aveva dieci. Ora, non interpreto le sacre scritture ma credo che un pò significasse che non far fruttare quel poco che abbiamo, sia pure col minimo del guadagno, significhi offendere colui che quel poco ci ha dato. Forse tu pensi di aver ricevuto davvero poco ma questo ti autorizza ad offendere chi te lo ha dato? volendo ragionare al contrario tu non hai il complesso di inferiorità ma al contrario sei superbo perchè credi che la natura avrebbe dovuto darti molto di più. Ma se non sai investire sul poco come pensi di investire sul molto?Investi la tua mina.Tu,al contrario del servo, non dovrai renderla che alla morte…Spero di averti provocato il tanto sufficiente da farti avere una reazione, mio apatico amico.

  6. 16
    Battipanni -

    ChiaraMente: hai presente, senza nulla offendere per carità, quei bravi ragazzi di origine marocchina che vengono fazzoletti ai semafori?
    ecco credo che come capacità, anche sociali diciamo, io sia su quel livello.
    dimmi ora se sono stato fortunato o meno.un mio amico invece riesce nel suo lavoro liscio come l’acqua e senza che nessuno dubiti di lui. invece io appena mi butto in unlavoro trovo 1252 persone che sembrano dire “ma questo non sa fare niente”. è proprio un fatto costituzionale,come dirti.difficile da capire,purtroppo,con le fiabe.

  7. 17
    ChiaraMente -

    Ok, ma icasi sono due: o puoi cambiare la situazione e allora fallo, o non puoi e allora accettala. Drastico ma vero. E basta con gli altri. Il tuo amico non è un metro di misura

  8. 18
    Wombat -

    Sandro, sono nella tua stessa situazione.
    Laurea in ingegneria con ottimi voti, abilitazione, dottorato, un paio d’anni di lavoro in altrettante aziende…
    Ma poi la crisi, ho perso la fede, ho rotto con la ragazza, non riesco più a concludere nulla sul lavoro, non esco più nemmeno con gli amici!
    Se sapessi da cosa si è originata potrei agire sulle cause, però al momento vedo solo i sintomi…
    Nonostante tutto, però, mi sforzo di sorridere, perchè se non riesco a rendere felice me stesso, come farò a rendere felice chi mi circonda quando avrà bisogno di me…

    PS: il mio nome, Wombat, non ha nulla a che vedere con il marsupiale australiano. In realtà è un acronimo per il mio lavoro in questo ultimo periodo (waste of money, brain and time)

  9. 19
    marco -

    Bhè,diciamo che io soffro della stessa malattia,poca stima di me,dubbi per il futuro e quant’altro.Il punto è però che,anche non far nulla è una scelta,se scegli di restare inerme di fronte agli ostacoli allora un domani non avrai nulla indietro,se invecie scegli di affrontare le tue paure,quello che non sei in grado di fare,è vero,potresti anche non farcela, ma un domani ti rimarrà almeno il ricordo di aver fatto qulacosa.Come si fa a sapere cosa si è capaci a fare se non si fa nulla?Ci si sente inetti perchè vogliamo sentirci così,tutto quello che siamo o non siamo è quello che siamo stati o nn siamo stati prima e così via.Penso una cosa,quando non si fa nulla per cambiare il proprio”status” si fa uno sgarbo a chi vorrebbe e realmente non può,pensate a chi ha lavorato tanto per diventare qualcuno,i mitici calciatori, uno per esempio che è dotato di piedi meravigliosi è bravissimo arriva in serie A,ma un incidente lo costringe a smettere.Lui si dovrebbe lamentare,solo chi lavora sodo può lamentarsi per quello che gli manca, se nn fai nulla per avere, non avrai nulla.Sapete, c’è una cosa che odio sentirmi dire, se vuoi puoi,fai,sono come macigni e sono come macigni pechè sò che è così!!!Più o meno.Non tutti hanno fortuna nella vita e non tutti possono fare quello che sognano,ma se non fai non puoi sognare,un sogno non è nulla se dietro non c’è dedizione,si chiama illusione.Abbiate il coraggio di guardarvi dentro,non fate non perchè non potete o non avete le capacità ma perchè avete timore di non averle, che è ben diverso,tutto sta a mettervi in gioco.Siate padroni di voi stessi,perchè ness’un altro lo sarà,prendete coscienza del fatto che il punto in cui state ora ve lo siete costruiti voi, voi avete scelto di non esser in grado,e quindi non siete in grado,voi scegliete di non fare quindi non fate,voi vi sentite una merda e quindi siete delle merde.Nella maggior parte dei casi,non sono gli altri che vi dicono cogl****,ma siete voi che glie lo permettete.Ionon sono religioso però l’ideologia bhuddista mi sta aiutando a prendermi le mie responsabilità:”Tutto quello che si è è una conseguenza delle nostre azioni”e il prendere la totale responsabilità delle mie mi sta aiutando a capire che sono solo quello che ho voluto essere e che se vorrò essere qualcosa di diverso basterà solo che lo voglia e che provi,non è che ci voglia poi molto parto da zero,tutto quello che verrà sarà un passo avanti.Ora mi sento meglio.

  10. 20
    brainfree -

    boh… ognuno è bravo in qualcosa, ha un proprio talento. Se non ha talenti allora ha talento per non averne. io sono anni che cerco il mio.

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