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Non saper scegliere può essere considerata una colpa?

Buongiorno,

volevo aprire un tema che parlasse di me e del fatto che questa vita ci mette davanti degli “obblighi” travestiti da scelte, …mi spiego, amo la vita e, tutte le opportunità e i sentieri intorno a noi sono davvero una moltitudine, bisogna saperle cogliere attraverso intuito e caparbietà, essere attenti, vigili e in perfetta armonia con ciò che ci circonda in modo tale da poterne usufruire in maniera attiva portandosi così avanti nell’accrescimento di competenze e al conseguente raggiungimento di una suddetta maturità/età adulta. Ecco, è tutto una figata, ma allo stesso tempo un enorme casino almeno per quanto mi riguarda. Ho 23 anni, straniero ma qui da età da prima elementare, fino ai dieci anni ho sempre visto i miei genitori lavorare fino allo stremo cercando di darmi un futuro e di guadagnarselo duramente, naturalmente questo gli fa onore, ma non conoscendo bene la lingua fu difficile integrarsi appieno, mi chiusi molto in me stesso dopo i 10 anni, ero e sono timido, alle medie oltre che ingrassare un po’ ero il ragazzo del silenzio era come se avessi perso ogni orientamento o identità, era un continuo cercare di conformarsi, cercare di apprendere in quanto la conoscenza mi colpiva positivamente, nonostante ciò i miei voti andavano calando. Nacque mio fratello, avevo 13 anni, socievole ma timido ed introverso ero aperto a tutto ma non sapevo cosa fare, i miei erano diventati protettivi e avari di attenzioni e bisogni in quanto genitori molto vecchia maniera, dediti al lavoro ed alla casa/ creazione di un ideale di vita loro, coppia innamorata che si sostiene a vicenda, avrei dovuto renderli orgogliosi…dopo tanti sacrifici. Iniziai ad uscire, abito in un palazzo dove stavamo dentro un garage sotto casa, eravamo un branco di ragazzi che si conoscono ancora oggi, in casa cercavo sempre di dare una mano, badavo a mio fratello facevo commissioni ma avevo iniziato ad uscire spesso e andavo male a scuola, le superiori, già, questa scelta per me è stata casuale, insomma ho seguito l’idea di un “amico” simpatizzavo ma non avevo idea del perché… . Mia madre si ammalò di una rara malattia che si porta ancora oggi, non ero ancora stato bocciato ma in seconda dopo un paio di episodi di bullismo e prese in giro mi buttai giù un sacco e mi accorgevo che non avevo nessuno con cui parlarne davvero, uscire era deleterio per certi versi, serate alcoliche, sigarette e sigarotte ma tutti amici finche ci si diverte, e basta, eppure ci conosciamo da così tanto, ma forse non ho mai avuto un vero amico figuriamoci amica. Bhe dopo la seconda superiore fui bocciato tre volte, stavo male ma non sapevo come spiegarlo, mia madre rimaneva a letto per giorni mio padre torna tardi la sera e pretende studio e buoni comportamenti vuole che tutto sia come dice lui, chiede dei compiti e mentre glieli dico si addormenta stremato ma pretende che io finisca anche se tardi e non ne ho la minima voglia e sicuramente nemmeno lui, sono disperato ma non posso urlare dire basta, nessuno mi spiega perché non ci si ferma un attimo nessuno, avevo 18 anni ormai e dopo la terza bocciatura iniziai a lavorare e lavorai sempre da allora aiutando anche i miei genitori come potevo, purtroppo persi la loro fiducia dopo un paio di ubriacate,  rischiai di morire una sera sparii e fui ritrovato in fin di vita la mattina dopo senza sapere ne ricordare nulla mi dissero che portavo ferite da pestaggio, scoprii che gli amici con cui ero andato, andarono a casa a dormire quella notte anche se dissero di avermi cercato fino alle 4, non so perché non vengo apprezzato non sono bravo a socializzare, prima ragazza a 21 anni, seconda a ventidue riusciamo a prendere casa in affitto dopo un anno,  mi lascia dopo un mese, sarà un classico magari , ma si poteva fare di meglio dopo sacrifici ma effettivamente ha fatto bene a lasciarmi si meritava di meglio, mi ha distrutto il cuore, ora ho solo il lavoro e non esco più  sono tornato dai miei, mia madre sta meglio ma litigo molto con mio padre, mi vede come un adolescente che va protetto e tenuto al guinzaglio ma purtroppo non è così, le cose non cambiano ora sono io a dover cambiare a dover trovare il mio perché, ma ce ne deve essere uno per forza? io odio il sistema in cui viviamo ma davvero un odio profondo, logora le persone.

Lettera pubblicata il 11 Febbraio 2018. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Annalisa -

    Devi fare un po’ di chiarezza. Si sente che sei agitato e non sai dove sbattere la testa. In questo momento devi pensare a te stesso. Niente fidanzate che ti lasciano,niente amico che ti apprezzano. Dedicati a te. Hai un lavoro che è un bene. Perché non pensi di tornare a scuola facendo il serale e stavolta scegli una scuola che ti senti di frequentare in base a quello che ti piace,o in base a quello che vuoi fare dopo. Sarebbe già un bel passo avanti avere un diploma soprattutto perché nel 2018 non si può non avere il diploma. E poi sicuramente anche i tuoi saranno felici della tua scelta.
    La vita non è facile e alla tua età si è ancora immaturi. Tuo padre fa bene a volerti proteggere anche se ha modi bruschi. Vuole il meglio per te e di certo non sono venuti in Italia per vedere i figli non combinare nulla nella vita. Per te vogliono quello che non hanno avuto loro. Serenità,agio economico Magari,una carriera. A 23 anni impegnati per il futuro. Gli amici veri verranno..Ma se non dovesse essere così si vive ugualmente. La tua vita devi viverla nonostante le sofferenze.

  2. 2
    Yog -

    Prova a scrivere un libro, materiale mi pare che ne hai e non ti difetta il lessico. C’è da farci soldi, pensaci.

  3. 3
    Golem -

    Ma come casso è che sei straniero e scrivi meglio del 99 percento degli italiani? Spiega come con una famiglia modesta, di lingua diversa dall’italiano e dopo studi frammentari e approssimativi, a soli 23 anni riesci ad esprimerti in quel modo.

    Io avrò interrogato almeno 500 ventitreenni che uscivano da licei prestigiosi, e che due anni dopo sarebbero diventati architetti, ma ne avessi trovato uno, dico uno che si esprimesse nello scritto e nel parlato in quel modo. Ma anche solo in un italiano elementare. Niente. Anzi dovevo pure pregarli di scrivere le relazioni di accompagnamento al progetto.
    Mah, è strano.
    Ma che di che origini sei? Zigane? Uzbeke? Corse? O salentine.

  4. 4
    maria grazia -

    Se la non-scelta diventa una scusante per sfuggire dalle proprie responsabilità allora si, può diventare una colpa. Purtroppo, le ingiustizie del sistema in cui viviamo non si possono combattere con “scelte” di comodo.

  5. 5
    Rossella -

    Quando non si riesce a scegliere al momento giusto è perché prevale quella superbia che abbonda anche in chi si trova nella condizione di poterti dare tutto quello che stavi cercando e non accetta umilmente di essere stato solo un tramite per avvicinarti a Dio perché questa accettazione costa lacrime: strazio del corpo e dell’anima. L’amore non è solo una realtà spirituale e incorporea. E’ una persona. Il più delle volte è un’altra persona e questo potrebbe sembrare ingiusto perché abbiamo la pretesa di salvarci da soli. Resta una cosa inspiegabile. Io mi domando: come si fa a desiderare di restare in contatto quando è evidente che abdicando alla presunzione, perché assetati di potere, non potremo mai riuscire da noi stessi ad uscire dal quadro d’immobilità estatica e da quel senso di pacatezza che accende una luce falsa. Resta il ricordo di un uomo che ho amato sotto forma di un pugno nello stomaco. Tanto è il bene che gli voglio e che gli ho voluto che non voglio saperne più nè di lui nè della sua compagna. Questo amore profano è la strada adatta ad un uomo che ha vissuto chiuso nei suoi egoismi, ma che è stato anche capace di donarsi in carne e ossa a qualcuno che lo ha tradito.In questa libertà io vedo un principio d’amore.

  6. 6
    Gabriele -

    Ormai quello che è stato, è stato. Non puoi crogiolarti nel pensiero, che se tornassi indietro, le cose cambierebbero. Pensa al presente e al futuro, cerca di diplomarti: io avevo un compagno di classe di 29 anni quindi sei in tempo. Se pensi che sia difficile da conciliare col lavoro, ci sono le scuole serali. In ogni caso, ti capisco, anche se tu sei straniero, cosa dovrei dire io, che sono italiano, figlio di matrimonio misto, tra una cubana ed un italiano?
    Il risultato sono io: italianissimo e carnagione scura, comincio a pensare di andare a vivere a Cuba, sai perchè? Lì almeno mi tratterebbero da Cubano, qui invece mi trattano da straniero. Ultimo episodio in ordine di tempo è stato oggi in Fiera: ero nel mio stand, a fare promozione come di consueto quando andiamo alle Fiere, e una donna una volta finito di parlare mi ha detto: “si, però io non compro dai Marocchini”. Ti dirò, io non ci davo peso da piccolo, non ci facevo caso, ma ora che ho 25 anni comincio, non so, ad offendermi, anche perchê la donna in questione aveva sulla quarantina, quindi giovane.

  7. 7
    Michelle -

    Gabriele il tuo ultimo commento mi ha fato ridere.. certa gente é proprio ignorante! Offenderti tu perché una persona é razzista? Non dare potere a questo tipo di persone..

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